Ma quale (xxx) d’Egitto!

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Benvenuti a tutti gli amici della comunità di Italianosemplicemente.com, grazie a tutti i più fedeli visitatori, e per coloro che  invece ascoltano questo file audio per caso, vi dico benvenuti innanzitutto, e poi vi dico che state ascoltando un podcast di Italiano Semplicemente, dedicato ad una espressione idiomatica italiana.

bandiera_animata_egittoOggi, in particolare vediamo una espressione divertente, abbastanza curiosa, che soprattutto farà incuriosire i nostri amici egiziani, ma non solo. Ricordo che ad oggi l’Egitto è una delle nazioni dalla quale vengono molti visitatori di Italianosemplicemente.com. Ci sono infatti molte ragazze dell’Università di El Cairo; dico ragazze perché ho saputo che sono pochissimi i ragazzi che frequentano la facoltà di Italianistica, nella quale Italiano Semplicemente è un sito abbastanza rinomato, cioè abbastanza famoso. Colgo l’occasione quindi per salutare le ragazze e tutti gli egiziani che sono all’ascolto.

Per entrare in tema ed introdurvi subito la frase in questione, la frase di oggi, potrei dirvi che se mi dite che la facoltà di italianistica di cui sto parlando si trova in Bolivia, io potrei rispondervi: “ma quale Bolivia d’Egitto!!” Oppure “ma quale Bolivia d’Egitto, parlo della facoltà di El Cairo, in Egitto!”

Ebbene, se, come immagino, molti di voi sono rimasti basiti, cioè stupiti, meravigliati, vi spiego subito il significato di questa espressione, quando si usa, in quale contesti, e vi farò, come di consueto, cioè come al solito, degli esempi esplicativi, degli esempi con i quali possiate comprendere e che vi facciano capire esattamente quando e perché usare questa frase.

Avrete certamente notato che il titolo della frase idiomatica che ho inserito nell’articolo pubblicato sul sito, su italianosemplicemente.com, è “ma quale xxx d’Egitto“. Prima invece ho detto “ma quale Bolivia d’Egitto!“. Perché quindi nel titolo ho inserito tre volte la lettera X? “XXX” vuol dire, sta ad indicare, che potete mettere, potete sostituire alle tre X qualsiasi nome, qualsiasi aggettivo, qualsiasi parola italiana di senso compito, cioè che abbia un significato. Vi dirò di più, potreste anche mettere qualsiasi parola anche non italiana; e vi dirò ancora di più: potreste usare anche una qualsiasi parola, anche inventata. Persino una intera frase, non solo una singola parola, può essere inserita all’interno di questa espressione idiomatica al posto delle tre X.

Com’è possibile? Beh, la risposta è abbastanza semplice, e visto che state morendo dalla curiosità, vi dico che l’Egitto non c’entra nulla, non so se la cosa vi faccia piacere o meno! Per spiegarla in poche parole, l’espressione equivale a dire: “non dire sciocchezze!” oppure “sei impazzito?” oppure “ma cosa stai dicendo?“. Qualsiasi situazione nella quale vogliate esprimere che avete appena ascoltato una cosa molto strana, o incomprensibile, una cosa assurda, o vogliate dire al vostro interlocutore, cioè alla persona con la quale state interloquendo, cioè con la quale state parlando, che è molto lontano dalla soluzione, che quello che ha detto il vostro interlocutore, è molto lontano dalla verità, è alquanto strano, forse è anche assurdo.

Diciamo che l’Egitto, e questa probabilmente può essere la motivazione per cui c’è l’Egitto in questo frase, rappresenta proprio la lontananza rispetto all’Italia, la distanza dall’Italia, distanza fisica, ma anche sociale, culturale. Le differenze che esistono tra l’Italia ed l’Egitto, probabilmente, sono all’origine di questa espressione, di questa frase idiomatica. Siccome Italia ed Egitto sono molto lontane, molto distanti tra loro, allo stesso modo il nostro interlocutore è molto lontano dal dire una cosa esatta, e quello che ha detto è invece molto strano, molto diverso, anche assurdo, incomprensibile.

Probabilmente invece poi queste differenze, tutte queste differenze non ci sono in realtà tra Italia ed Egitto; almeno le differenze culturali, io credo, a giudicare da quello che ho visto e sentito io, non ce ne sono molte. In ogni caso questo è il significato della frase, questo è quello che significa, ma per meglio apprenderne il significato e meglio assimilare il concetto, è bene vedere insieme degli esempi, come facciamo normalmente quando si tratta di espressioni idiomatiche italiane.

Farò esempi in ambiti diversi, se possibile utilizzando ambiti assolutamente diversi tra loro. Possiamo ad esempio immaginare un ambito… politico. Perché no! L’ambito in questo caso lo potete scegliere liberamente, senza limiti di immaginazione. Scelgo la politica perché credo sia molto calzante, cioè calza alla perfezione, cioè si adatta bene alla situazione, come una calzatura ad un piede, come cioè una scarpa ad un piede. Vediamo perché.

1Ammettiamo quindi che ci sia un politico italiano che, in campagna elettorale, cioè trovandosi vicino alle elezioni, parlando pubblicamente, dica una frase in pubblico, come ad esempio: “Oggi ho sentito il mio avversario politico dire che se vincerà le elezioni, se sarà lui a vincere le elezioni, allora abbasserà le tasse alla popolazione, ed io vi dico: ma quale abbassare le tasse d’Egitto! Sicuramente se vincerà le elezioni lui sicuramente le alzerà le tasse, come ha sempre fatto in passato”. Le tasse sono le imposte, cioè i soldi che si pagano allo Stato affinché lo stesso Stato possa fornire i servizi alla popolazione, possa costruire cioè le scuole, possa costruire le strade, possa far funzionare gli ospedali eccetera. Quindi il politico dicendo in questo modo, dicendo  “ma quale abbassare le tasse d’Egitto!” vuole sottolineare, enfatizzare in modo abbastanza forte, abbastanza deciso, che non c’è cosa più lontana dalla realtà di quella che ha appena sentito dal suo avversario politico. Quello che ha detto il suo avversario è assurdo, non è vero affatto, è una vera e propria sciocchezza. Credo che questo esempio sia veramente calzante, sia molto esplicativo, vi faccia capire bene che questa frase: “ma quale abbassare le tasse d’Egitto!” sia molto diretta e arriva subito all’obiettivo di screditare l’avversario politico, cioè di togliergli credito, di screditarlo, di sminuirlo di fronte all’opinione pubblica, cioè di renderlo più piccolo; di ridicolizzarlo, cioè di renderlo ridicolo davanti a tutti.

2Facciamo un altro esempio, stavolta in ambito sportivo. Ammettiamo che ci sia in TV una partita tra due tennisti, ad esempio Sampras e Federer, che sono due fortissimi giocatori di tennis, che stanno giocando la finale di Wimbledon, del torneo di Wimbledon. Si tratta della finale, della partita decisiva, cioè della finale, cioè dell’ultima partita, quella che si gioca alla fine del torneo, e immaginiamo che ci siano due persone che stiano commentando la partita guardando la televisione, che stiano cioè parlando di questa partita, commentandola davanti alla TV. Una persona allora dice: “secondo me Sampras potrebbe riuscire a battere il suo avversario di oggi Boris Becker“. Allora la seconda persona,  ascoltando il suo amico che dice questa frase potrebbe rispondere: “ma quale Becker d’Egitto, il suo avversario è Federer, Roger Federer, non è Boris Becker!”

Anche in questo caso dunque, chi pronuncia questa frase vuole far notare che ha appena ascoltato una sciocchezza, cioè una cosa sciocca, una inesattezza, una cosa inesatta, cioè non esatta, una cosa sbagliata, che lo ha stupito, lo ha meravigliato, e che è necessario far notare questa cosa, è necessario dire, ed enfatizzare, cioè è necessario dare enfasi, importanza al fatto che la cosa appena detta è molto lontana dalla realtà, dalla verità, così come l’Italia è lontana dall’Egitto. La risposta “ma quale Becker d’Egitto!” col punto esclamativo finale, fa quindi notare suo nostro interlocutore la grave inesattezza appena detta.

Si tratta come è immaginabile, di una reazione immediata, di una esclamazione quindi che non mi sento di consigliarvi di utilizzare in ogni contesto. Non perché si tratta di una brutta esclamazione, o di una parolaccia, o di una offesa, o che non si possa fare, perché come ho detto ha sempre significato, ma proprio perché si da molta enfasi all’errore, può risultare scortese e troppo diretto, troppo brusco. In alternativa, in situazioni più importanti o più formali, o con persone che non conoscete abbastanza vi consiglio di usare altre espressioni più o meno equivalenti. Potrei dire ad esempio “credo che lei stia facendo confusione con Federer“, se state dando del lei a questa persona, oppure “in realtà si tratta di  Roger Federer”, che è meno formale. Ancora più informale è ad esempio: “mi sa che ti stai sbagliando, forse volevi dire Roger Federer?”

Insomma ci sono molti modi alternativi di esprimere lo stesso concetto, ma sappiate che anche se non molto usata come espressione, potrebbe capitarvi di ascoltarla. Meno probabile che la troviate scritta, anche se facendo una ricerca su internet potete trovare degli articoli. Si tratta di articoli, come è ovvio, di protesta, di articoli anche politici, in cui si mette fortemente in discussione ciò che è stato detto o scritto da qualcun altro.

Se, come spero, avete afferrato il significato, se avete cioè ben compreso come e quando si usa questa frase idiomatica italiana, passiamo alla ripetizione. Provate quindi a ripetere dopo di me; io cercherò di fare altri esempi che voi dovete ripetere, senza pensare alla grammatica. Pensate piuttosto a ben pronunciare, a usare lo stesso mio tono di voce, perché se il tono è diverso chi vi ascolta potrebbe non capire anche se pronunciate bene le singole parole. Ringrazio Shrouk da El Cairo, in Egitto, ovviamente, per la collaborazione. Tre, due, uno, via. Vai Shrouk!

  • “Sei andato a scuola oggi?” Risposta: “Ma quale scuola d’Egitto Shrouk, casomai oggi sono andato al lavoro!”
  • “Tu sei il professore di inglese vero? Risposta: “ma quale inglese d’Egitto, io insegno la lingua italiana!

Grazie ancora a Shrouk. Un’ultima annotazione: la frase è utilizzabile anche in modo scherzoso ovviamente, quindi potete usarla quando volete con amici e conoscenti. L’intonazione, come al solito, svolge un ruolo importante.

Vi ricordo che se volete migliorare il vostro livello di italiano, vi consiglio di ascoltare questo podcast più volte, al fine di memorizzare le parole più difficili ed essere in grado di saperle riutilizzare all’occorrenza, il tutto, come sempre, all’insegna delle sette regole d’oro di Italiano Semplicemente. Per chi non le conosce ancora vi invito ad andare sul sito a dare una occhiata, poiché sarà una rapida occhiata che vi farà risparmiare molto tempo prezioso.

E’ tutto amici, e spero che se oggi qualcuno vi chiede: “Allora, ti è piaciuto il podcast di oggi di Italiano Semplicemente?”  Voi non rispondiate: “ma quale piaciuto d’Egitto!!

 

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solo.

2 pensieri su “Ma quale (xxx) d’Egitto!

  1. Brevità, ma chi se lo deve leggere un articolo così lungo e così prolisso. Spiega solo il fatto e basta. Brevità lunghezza massima un minuto di lettura

    • Grazie per la risposta. L’épissodio è per gli stranieri. L’obiettivo è quello di ascoltare e leggere italiano comprensibile per un livello intermedio. Non solo quello di spiegare il significato della frase. Fa parte del metodo usato in questo sito. Ma immagino mi sia già dilungato troppo nella risposta
      😯

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