Le meraviglie d’italia: Castel Sant’Angelo

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Trascrizione

Giovanni: Buongiorno amici di Italiano Semplicemente, grazie di essere all’ascolto di questo nuovo episodio dedicato alla cultura italiana. La sezione si chiama “le meraviglie d’Italia”. Dopo il primo episodio che abbiamo dedicato al Pantheon, stavolta parliamo di Castel Sant’Angelo, un altro monumento romano.

Ascolterete anche le voci di Giovanna e Ludovica, italiane anche loro, come me, che mi hanno aiutato a realizzare questo bell’episodio. Quindi oggi saremo in tre, ascolterete pertanto tre voci, la mia, quella di Giovanna:

Giovanna: ciao io sono Giovanna e sono di Roma

Giovanni: E quella di Ludovica:

Ludovica: ciao a tutti, anche io abito a Roma.

Giovanni: In questo episodio abbiamo inserito di proposito alcune espressioni che si trovano spiegate all’interno nel corso di Italiano Professionale, in modo da aiutare tutti e specie chi ha prenotato il corso a ricordarle più facilmente. Questo di oggi è pertanto un modo interessante che stiamo provando per meglio ricordare quanto già imparato ed applicare meglio le sette regole d’oro per imparare l’italiano.

Castel Sant’Angelo: Molti di voi sapranno di cosa sto parlando perché probabilmente se siete venuti a Roma l’avrete visitato sicuramente. Castel Sant’Angelo è uno dei simboli della città di Roma, uno dei simboli della capitale d’Italia, e gli italiani, bambini a parte, conoscono Castel Sant’Angelo. Vero Ludovica?

Ludovica: Infatti proprio oggi mia figlia Bianca, di 10 anni, mi ha detto “mamma, noi andiamo sempre in giro per l’Italia e per l’Europa ma non conosciamo bene la nostra città!”.

È vero, è un po’ che ci penso anch’io”, le ho risposto, così ho preso la palla al balzo e ho organizzato una visita a Castel Sant’Angelo che penso sia uno dei monumenti più adatti ai bambini per cominciare: Bianca mi ha chiesto: ma è proprio un castello?

Castel_Sant'Angelo_(_Mausoleo_di_Andriano)
By Livioandronico2013 (Own work) [CC BY-SA 4.0
(http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], via Wikimedia Commons)
Giovanni: Bella domanda! Castel Sant’Angelo è oggi un museo, uno dei musei più visitati d’Italia.

Un museo è un luogo dove vengono raccolte e quindi dove si possono vedere opere d’arte o oggetti antichi di valore o oggetti aventi – cioè che hanno – un interesse storico-scientifico.

Giovanna: A Roma ed in Italia in generale ci sono tantissimi musei: tra musei pubblici e musei privati a Roma si contano ben 171 musei, e dovete sapere che se venite a Roma potete visitarli anche gratuitamente, l’importante è che decidiate di farlo la prima domenica di ogni mese, quando i luoghi della cultura dello Stato, quindi musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali sono ad ingresso gratuito per tutti. Negli altri giorni dovete invece pagare il biglietto d’ingresso.

Il museo nazionale di Castel Sant’Angelo si trova vicino alla basilica di San Pietro, poco ad est rispetto alla città del Vaticano, anche detta “La Santa Sede”, che è poi anche uno Stato e non solo una città, come sapete.

Giovanni: Ebbene, sul ponte che porta al Castello, ponte che si chiama “Ponte Sant’Angelo” ci sono delle bellissime statue, quelle di San Pietro e San Paolo e altre 10 statue, gli “Angeli della Passione” scolpite su disegno di Lorenzo Bernini. Queste dieci statue sono state pensate da Bernini, sono state concepite da lui per essere viste dai visitatori mentre vanno alla Basilica di San Pietro, in modo da farli riflettere sulle sofferenze di Cristo. Bernini, Gian Lorenzo Bernini è stato un grande scultore ed architetto del passato, che studiava tutto nel dettaglio e che non lavorava certamente con sufficienza (Lezione n. 3: Approssimazione e Pressapochismo).

Per usare le parole di Urbano VIII, Bernini è stato un «Huomo raro, ingegno sublime, e nato per disposizione divina, e per gloria di Roma a portar luce al secolo».

Roma_-_Ponte_s__Angelo
Di Sergio D’Afflitto, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=41274907

Castel Sant’Angelo è dunque un museo,

Ludovica: è conosciuto anche come Mole di Adriano.

In origine era un mausoleo, cioè una tomba, un sepolcro e nello stesso tempo un monumento. Questo mausoleo è stato fatto costruire nel secondo secolo d.c. dall’imperatore Adriano (lo stesso Imperatore che ha voluto costruire anche la famosa villa di Tivoli). Adriano quindi aveva pensato a Castel Sant’Angelo come tomba per se stesso e per i suoi successori.

Giovanna: Il museo quindi nasce come sepolcro imperiale.

Ludovica: Nel 403 però il monumento perse la sua funzione originaria di sepolcro e fu incluso nelle mura aureliane diventando così un forte a difesa di Roma contro vandali Visigoti e fu indicato per la prima volta con il nome di “castellum”.

Giovanna: “Castellum”. Infatti, con la caduta di Roma e l’avvento del cristianesimo viene trasformato in una fortezza al fine di difendere la città dagli attacchi dei nemici. Quindi è diventato una vera e propria fortezza, un vero e proprio Castello.

Ludovica: nel sesto secolo divenne prigione di Stato, poi diverse famiglie nobili del tempo provano a contenderselo ma alla fine il castello diventa proprietà della Chiesa.

Giovanni: Contendersi qualcosa significa cercare di togliere a qualcun altro, quindi questo “qualcosa”, in questo caso è l’edificio di Castel Sant’Angelo, che è oggetto di una contesa, è ciò che viene conteso. Quindi i nobili del tempo, gli appartenenti alla nobiltà del tempo, si sono contesi Castel Sant’Angelo, hanno provato a contendersi tra loro Castel Sant’Angelo nella speranza di vincere la contesa, ma alla fine la Chiesa ha assunto la proprietà del mausoleo.

Vi chiederete il perché di questo nome. Perché Sant’Angelo? Perché si chiama proprio così?

Ebbene, a Roma nell’anno 590 (quindi si parla di quasi 1500 anni fa) ci fu una  terribile peste a Roma.

La peste è un’epidemia, cioè la rapida diffusione di una malattia contagiosa, questa è un’epidemia.

Durante questa epidemia, durante questa pestilenza romana il papa di allora, il capo della Chiesa del tempo che si chiamava Gregorio Magno organizzò una processione per chiedere aiuto al Signore, a Dio.

Una processione è una cerimonia religiosa a scopo di preghiera, di supplica, di ringraziamento a Dio.

A questa processione, durata tre giorni, prese parte l’intera cittadinanza romana: tutti i cittadini di Roma parteciparono a questa processione, e mentre la processione passava vicino al Castello apparve in cielo un angelo, l’Arcangelo Michele, e questo angelo aveva una spada in mano e questa spada fiammeggiante veniva rimessa nel fodero dall’angelo.

Questa spada evidentemente rappresentava la peste, l’epidemia, e questo gesto di porre la spada all’interno del suo fodero, nella sua custodia, nel suo contenitore, dove non può far più male a nessuno è segno della fine della peste.

Ed infatti la peste cessa; la peste termina la sera stessa. Il mausoleo di Adriano è diventato così il Castello dell’Angelo.

Ed infatti tutti possono vedere la statua di bronzo dell’Angelo che si trova in cima al Castello. Quella statua rappresenta appunto l’Angelo apparso ai romani il 29 agosto dell’anno 590. La bellissima statua quindi si trova lì in segno di devozione cioè di ringraziamento.

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L’Angelo di Castello (1753), opera di Peter Anton von Verschaffelt
F l a n k e r – Own picture (2008)

Un’altra curiosità di Castel Sant’Angelo è che il castello è collegato al Vaticano. Infatti nel 1277, cioè circa 600 anni dopo l’apparizione dell’angelo, fu costruito un passaggio, un viadotto, una strada chiamata “Passetto di Borgo”. Si tratta di un corridoio, di una strada sopraelevata, cioè un po’ sollevata da terra, che, partendo dai Palazzi Vaticani, raggiunge Castel Sant’Angelo. A cosa serviva questa strada sopraelevata? Semplice: in questo modo i Papi, in caso di pericolo, potevano scappare e rifugiarsi nella fortezza, nel castello. Il Passetto era dunque una “via di fuga”, una “via di salvezza” per i papi, una via lunga ben 800 metri, quasi un chilometro quindi..

Ludovica: Ci volevano dei papi abbastanza allenati fisicamente per poter scappare velocemente quando Il tempo stringe (Lezione 2: Sintesi e Chiarezza) considerando anche l’età dei pontefici che solitamente è molto avanzata.

Ma potreste chiedervi: è stata mai utilizzata? Ci sono dei papi che sono scappati per rifugiarsi all’interno di Castel Sant’Angelo percorrendo il Passetto a ragion veduta? (Lezione n. 6: Sincerità ed Equilibrio).

Giovanni: Ebbene, pare che la via sia stata usata molte volte dai papi. In effetti nella Roma del medioevo erano abbastanza frequenti le situazioni di pericolo e i tumulti, le ribellioni, gli assalti i generale.

Uno dei primi papi ad usare il Passetto è stato Alessandro VI Borgia, il papa spagnolo scappato nel 1494 davanti alle truppe di Carlo VIII, che era il re di Francia.

Ma la fuga più famosa è però quella di Papa Clemente VII, che nel 1527 utilizza il “Corridore” (così era chiamato quello che oggi si chiama Passetto) per sfuggire, per scappare ai Lanzichenecchi che saccheggiano e devastano la città di Roma: il famoso “sacco di Roma“ (il sacco è il saccheggio.

Un saccheggio avviene quando c’è un’invasione di un territorio e durante questa invasione ci si impossessa, ci si appropria con violenza delle cose trovate in territorio nemico. Durante il “sacco di Roma” quindi del 1527 Papa Clemente VII, scappò dal Vaticano percorrendo il Passetto di Borgo e quindi si rifugiò a Castel Sant’Angelo.

Alla fine del Passetto sono visibili anche dei cannoni, per poter sparare alle eventuali minacce, diciamo senza stare troppo a sottilizzare (lezione n. 4: Precisione e Puntualità) come si vede dalla foto che ho inserito sul sito.

Giovanna: Il castello era considerato molto sicuro quindi dalla Chiesa, così sicuro che la Chiesa trasferì lì il suo tesoro: una serie di bauli, di contenitori che contenevano i tesori della Chiesa e che oggi si possono anche visitare perché si trovano proprio in una stanza di Castel Sant’Angelo, la “sala del tesoro”, che si trova nella parte più alta.

Giovanni: Nei sotterranei invece, quindi sotto il livello stradale, c’erano le terribili prigioni, le cosiddette “segrete” di Castel Sant’Angelo. Stanze che servivano a imprigionare personaggi che hanno commesso reati contro la Chiesa. Naturalmente prima venivano imprigionate e poi, se giudicate colpevoli, venivano anche uccise.

Ludovica: Ad esempio il cardinale Orsini, che fu accusato di aver cercato di avvelenare il Papa e quindi fu condannato a morte per questo. Avvelenare significa cercare di far morire, cercare di uccidere con un veleno, cioè con una sostanza velenosa, una sostanza che uccide velocemente.

Giovanni: Un altro personaggio importante che è stato detenuto (cioè imprigionato) in una di queste celle è stato Giordano Bruno, un famoso filosofo e scrittore che ha avuto molti contrasti con la Chiesa a causa delle sue idee. Alla fine, dopo sette anni di processo è stato giudicato eretico, cioè è stato giudicato una persona diciamo irriverente, irrispettosa nei confronti della religione cattolica, una persona che non rispetta la Chiesa, un miscredente; uno che insomma ha meritato di morire bruciato vivo, di morire sul rogo (R-O-G-O. Morire sul rogo significa morire bruciato. E’ così infatti che muore Giordano Bruno a Campo de’ Fiori nel 1600: condannato al “rogo”, cioè condannato appunto a bruciare vivo. Era questa la morte che spettava agli eretici nei secoli passati un po’ in tutto il mondo, non solo a Roma.

Bene amici anche questo episodio termina, sperando vi sia piaciuto.

Ludovica: Vi raccomando, se venite a Roma di visitare sicuramente questo monumento ricco di fascino e storia e noi ci risentiamo….alla prossima meraviglia.

Giovanni: Infatti continueremo a trattare le meraviglie d’Italia sul sito di Italiano Semplicemente, perché è un modo secondo noi efficace per continuare a migliorare l’italiano senza annoiarsi: vedrete che “chi la dura la vince” (Lezione n. 5: Tenacia e Resistenza).

Giovanna: Se volete potete darci dei consigli su quale argomento o meraviglia d’Italia trattare. Vi aspettiamo sulla nostra pagina Facebook. Ciao a tutti.

PS: Grazie a tutti per le donazioni

6 pensieri su “Le meraviglie d’italia: Castel Sant’Angelo

  1. Questo podcast è una meraviglia! Molto interessante con delle belle foto. Ma non solo a causa della storia – anche perché parlate abbastanza velocemente e normale. Grazie!
    Mi chiedo, se la regola a Roma, che ogni prima Domenica del mese l’ingresso dei musei statale è gratuito, anche vale per tutto l’Italia?

  2. Gianni – aiutimi. Vorrei dare le stelle agli articoli, ma non so come farlo?! Se provo, viene una “finestra” da WordPress, dove devo inscrivermi. Dare la email ed una parola d’ordine. Non sono registrato – e se provo farlo, sembra che debba costruire un sito web ?!!! Forse è lo stesso per gli altri membri? Forse non è possibile, se io non ho un sito privato su WordPress? Spiegarmilo per piacere.

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