A prescindere

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Trascrizione

Ciao ragazzi benvenuti in questa nuova puntata di Italiano Semplicemente. Spero che vi piacerà, ma a prescindere da questo io metterò il consueto impegno nella spiegazione della frase di oggi.

A prescindere” è proprio la frase di oggi.

Si usa spesso questa espressione, che non è idiomatica perché non ha un significato figurato ma comunque è qualcosa di molto interessante perché si può usare in ogni tipo di discorso, in ogni situazione, in ogni contesto.

Voi stranieri non usate spesso “a prescindere” e qualche volta che l’ho vista utilizzare ho notato che c’era bisogno di qualche chiarimento.

Dunque. Vediamo innanzitutto in quali tipi di situazioni possiamo usare questa espressione.

Prima situazione: state parlando del futuro.

Parlate di qualcosa che accadrà, o di qualcosa che potrebbe accadere in futuro, o nel futuro (è la stessa cosa: potete dire “in” oppure “nel”). Questo qualcosa chiamiamolo EVENTO. Questo evento non è certo, sicuro. Questo EVENTO è incerto, non è affatto detto che si verificherà.

Da cosa dipende? Quali possono essere le ragioni che potrebbero mettere in discussione l’EVENTO? Non so, questo non è importante, ma se una cosa non è certa, se un avvenimento non è scontato, se non è sicuro che l’EVENTO accadrà vuol dire che potrebbe verificarsi qualche fatto, qualche inconveniente, qualche circostanza importante che lo potrebbe compromettere. Significa che potrebbe avvenire qualcosa che impedisce il verificarsi dell’EVENTO, che ne mette in discussione la certezza. E allora? Allora se la mia intenzione è invece quella di dare una certezza, se la mia intenzione è rassicurare chi mi ascolta e dire che non è importante quello che accadrà, che non importa ciò che avverrà, non saranno importanti le circostanze che si verificheranno: l’EVENTO si verificherà a prescindere da tutto il resto.

Questo è un primo esempio di utilizzo.

Questo significa che non è importante ciò che accadrà, possiamo prescindere dalle circostanze, possiamo lasciarle da una parte, possiamo “tralasciarle“. Questo è un verbo interessante: tralasciare. E’  il verbo che ha più attinenza con l’espressione “a prescindere”.

Infatti ogni volta che usiamo questa espressione potremmo in teoria usare, in alternativa, il verbo tralasciare.

Anche “prescindere” in fondo è un verbo, che però davanti ha la preposizione “a”.

Questo non è strano per un verbo. Ma cosa significa prescindere? Ci può aiutare capire il significato leggendo dal dizionario?

Vediamo: “pre” significa “prima”. Ed infatti quando parliamo del futuro lo facciamo prima che avvenga.

Scindere invece significa dividere. Vi ricordo la scissione dell’atomo, il fenomeno che sta alla base dell’energia atomica.

Si può anche scindere un partito politico in due parti, si può scindere l’acqua in ossigeno e idrogeno. Insomma scindere e dividere sono quasi uguali, ma dividere si usa di più in senso matematico.

Quindi pre-scindere vuol dire “dividere prima” per come è costruito il verbo.

Questo in realtà non ci aiuta molto per capire la frase “a prescindere“.

Quello che è importante sottolineare di questa espressione è che ciò di cui prescindiamo è ciò di cui non vogliamo tenere conto. Se prescindo da qualcosa vuol dire che non voglio dare importanza a questa cosa, non ne voglio tener conto, perché l’obiettivo finale è un altro.

Se voglio sottolineare questo obiettivo e voglio mettere da parte altre questioni allora posso, anche solo per un attimo, tralasciare queste questioni, posso non considerarle, non perché non importanti in generale, ma in quanto mi interessa sottolineare che voglio prescindere da queste questioni: questo significa che c’è qualcosa di più importante, e vale la pena evidenziare questo aspetto e non altri, dei quali possiamo prescindere.

Facciamo alcuni esempi:

Voglio andare in Brasile. Qualcuno dice: attento perché il costo del biglietto è alto.

A me non interessa: ci andrò a prescindere dal costo del biglietto.

Quindi vedete che a me non interessa il costo del biglietto, posso tranquillamente tralasciare questo aspetto. Andrò ugualmente in Brasile. Vedete che sto parlando del futuro. l’EVENTO è andare in Brasile, e le circostanze poco importanti consistono in questo caso nel prezzo del biglietto, che potrebbe anche essere alto.

Secondo esempio:

Ti capita di dare uno schiaffo a tuo figlio. Tu dici: mi ha mancato di rispetto!

Qualcuno potrebbe dirti:

Hai sbagliato, a prescindere dai motivi, la tua reazione è stata eccessiva

Anche in questo caso voglio evidenziare che non è importante il motivo che ti ha spinto a dare uno schiaffo a tuo figlio. Hai sbagliato a prescindere dai motivi. Non si picchiano i bambini!

Possiamo tralasciare questi motivi, perché non contano, possiamo non tenerne conto, possiamo lasciarli da parte. Quello che conta è che hai sbagliato.

Vedete che in questo caso non sto parlando del futuro. Siamo in un altro caso: sto facendo una considerazione: voglio sottolineare un aspetto che merita di essere evidenziato e voglio mettere da parte altri aspetti che invece vanno trascurati, vanno tralasciati perché meno importanti, superflui.

In effetti non è importante che si parli del futuro, ciò che conta è evidenziare un aspetto e declassarne altri.

Vi Faccio un altro esempio.

Assisto ad un spettacolo teatrale con degli amici. Alla fine dello spettacolo un mio amico dice: a me non è piaciuto questo spettacolo, troppo lungo: due ore sono troppe per uno spettacolo: si perde la concentrazione.

Un altro mio amico dice: a me invece non è piaciuto perché faceva molto caldo e non si vedeva niente, avevo molte persone davanti che mi impedivano di vedere.

Io allora potrei dire: ragazzi, a prescindere da queste valutazioni personali, bisogna riconoscere che gli attori erano bravissimi.

Anche in questo caso con questa frase voglio evidenziare ciò che veramente conta: gli attori erano bravi. Sì, è vero, lo spettacolo è durato due ore, forse troppo, ed è anche vero che la visibilità non era ottimale, ma a prescindere da questo dobbiamo ammettere che gli attori erano bravissimi.

Un altro esempio:

Siamo a scuola. Ci sono dei bambini e c’è anche la loro maestra. Alcuni bambini fanno molto rumore: strillano, saltano, mangiano e bevono, entrano ed escono dalla classe senza alcun rispetto per la scuola e la loro maestra.

Un bambino dice: io sono italiano, e faccio come mi pare!

Una ragazza dice: io sono tedesca e si fa come dico io! Nessuno mi dà ordini a me!

Io sono argentina e bevo il Mate quando mi pare e piace!

Io sono brasiliano e anche io bevo la Caipirinha quando voglio!

A questo punto la maestra dice:

Silenzio! Tutti seduti! Smettete di mangiare e di saltare immediatamente: tu! (indicando il brasiliano) – Metti via la Caipirinha. E anche tu! (indicando la ragazza argentina) – Questa non è l’ora del Mate, ma è l’ora di matematica!

La maestra conclude dicendo:

In questa classe tutti rispettano le regole a prescindere dalla nazionalità.

Quindi alla maestra non interessa la nazionalità: tutti devono rispettare le regole.

Facciamo un ultimo esempio di questo tipo:

Ammettiamo che io debba acquistare un appartamento. Ne vedo uno in particolare che costa un milione di euro e che oltretutto non mi piace. Non mi piace perché è senza ascensore: è un appartamento al decimo piano; è di 500 metri quadrati ma senza l’ascensore. Quindi dovrei andare a piedi ogni volta: 10 piani a piedi non sono pochi!

Allora posso dire che:

Prescindendo dal fatto che non dispongo di 1 milione di euro, è un appartamento che non acquisterei mai. Per me infatti l’ascensore è troppo importante.

Quindi io non acquisterei questo appartamento perché è privo di ascensore. Ad ogni modo non lo acquisterei comunque perché non sono così ricco.

Non ho 1 milione di euro da spendere. Ma a prescindere dai soldi, non lo acquisterei comunque.

Questo esempio mi dà l’opportunità di fare delle distinzioni. In questo caso avrei potuto dire:

Soldi a parte è un appartamento che non acquisterei mai.

A parte i soldi, è un appartamento che non acquisterei mai.

L’espressione “a prescindere” può a volte essere sostituita con “a parte“. “A parte” si usa quando si vuole “mettere da parte” qualcosa nel senso di non considerare come importante. Quindi il senso è analogo. Comunque ci sono alcune differenze.

Posso usare “a parte” in qualsiasi contesto, ma è più discorsivo e spesso più informale.

Ad esempio:

A parte tutto, sono contento di come stanno andando le cose.

Se non c’è una cosa in particolare da cui prescindere (come in quest’ultimo caso), posso parlare in generale e il contesto è più informale. Posso dire “a parte tutto“. Prima invece usavo: “a prescindere da/dal/dalle” eccetera.

Poi c’è da dire che “a parte” va interpretata, poiché spesso si trova all’interno di locuzioni particolari come: “A parte che“, “a parte il fatto“, “a parte tutto” che si utilizzano nel linguaggio comune a volte per mettere l’accento sulla cosa che va messa da parte perché poco importante, oppure questa cosa non è meno importante ma va considerata separatamente (a parte), cioè merita un discorso a parte, e non ci interessa quindi sottolineare la non influenza rispetto ad un obiettivo finale.

Ad ogni modo “a parte” è molto più generica e si usa anche per altri motivi.

Un altro errore da evitare è considerare “a prescindere” un sinonimo di “Nonostante“.

Ad esempio se faccio molti errori nell’italiano ma tutti mi capiscono, posso dire:

Nonostante tutti gli errori il mio italiano non è proprio male

Nonostante significa “sebbene“, “benché“, “malgrado“, “a dispetto di“. Il modo più semplice per uno straniero per sostituire la parola nonostante è utilizzare “anche se“.

Per spiegare la differenza tra nonostante e “a prescindere” devo parlarvi di una bilancia. La bilancia serve a pesare gli oggetti. Ammettiamo di avere una bilancia con due piatti, per confrontare il peso di due oggetti. L’oggetto più pesante fa spostare il piatto in basso. L’oggetto meno pesante invece rimane in alto. C’è il piatto di destra e quello di sinistra.

bilancia2

Se uso “nonostante” dico ad esempio che:

Nonostante l’oggetto di sinistra sia molto pesante, quello a destra è molto più pesante.

Anche se l’oggetto di sinistra è molto pesante, quello a destra è molto più pesante.

Sebbene l’oggetto di sinistra sia molto pesante, quello a destra lo è di più.

Vedete che sto facendo un confronto che vede vincitore sempre l’oggetto sul piatto di destra.

Allo stesso modo posso dire:

Anche se faccio molti errori il mio italiano non è proprio male

Sebbene faccia ancora errori il mio italiano è buono

Malgrado faccia ancora errori il mio italiano non è da buttare

A dispetto dei miei numerosi errori il mio italiano non è male

Benché faccia ancora molti errori il mio italiano non è male

In questo caso sto sempre confrontando due cose.

Potrei dire:

A prescindere dagli errori, il mio italiano non è male

Ma questa frase non è molto adatta perché quando uso “a prescindere” non c’è un confronto tra due aspetti, due fatti, due cose, due oggetti. Se uso “a prescindere” sto solo dicendo che possiamo fare a meno di considerare alcune cose ed il risultato non cambia. In questo caso gli errori nell’italiano io li considero, perché sono importanti, ma c’è un limite agli errori. Gli errori non sono ininfluenti.

Non posso fare a meno di considerare gli errori nella mia valutazione, ma pur considerandoli, nonostante io li consideri, non ne faccio così tanti, quindi il mio livello di italiano posso dire che è buono.

Bene. Adesso invece concentriamoci sul verbo prescindere, quindi senza la preposizione “a”. Lo abbiamo fatto più volte già in questo episodio, ma vi faccio un primo esempio :

Vi ho appena detto:

Non posso fare a meno di considerare gli errori nella mia valutazione

Oppure (frasi equivalenti):

Non posso prescindere dagli errori nella mia valutazione

La mia valutazione non può prescindere dagli errori.

Quindi prescindere significa “fare a meno di considerare“, “non tener conto” o semplicemente “fare a meno” o anche “privarsi

Esempio:

Non posso prescindere da te

Una frase generica, ma anche poetica se vogliamo. Significa che non posso fare a meno di te, non posso privarmi della tua presenza.

Oppure:

Hai fatto degli errori? Non importa, prescindiamo da questi particolari e valutiamo la tua preparazione in generale.

Insomma il significato è lo stesso di “a prescindere” ma la frase si costruisce in modo diverso, e come abbiamo visto anche in frasi con delle negazioni (non posso prescindere, non si può prescindere eccetera).

Infine un modo particolare di usare “a prescindere” è alla fine della frase. Il significato non cambia ma è più ampio. Non c’è bisogno di specificare “da cosa”.

Ad esempio:

Non importa quale sia la tua opinione. Io sarò sempre contrario a prescindere

Bene, mi auguro che a prescindere dal fatto che io sia riuscito a spiegare tutto, abbiate voglia di fare l’esercizio di ripetizione.

Provate a riformulare la domanda usando “a prescindere”:

Non mi importa se sei bella, io ti amo ugualmente.

—–

Risposta: A prescindere dalla tua bellezza, io ti amo ugualmente.

Secondo esempio:

Non mi interessa quanta fatica dovrete fare ma quest’anno dovete vincere lo scudetto!

A prescindere dalla fatica quest’anno dovete vincere lo scudetto!

Adesso usiamo il verbo senza la preposizione.

La Juventus non può fare a meno di Cristiano Ronaldo

La Juventus non può prescindere da Cristiano Ronaldo

Avete notato? Fare a meno “di” – prescindere “da”.

Infine un ultimo esempio:

Io ascolto sempre i tuoi episodi, non importa di cosa parlino.

Io ascolto sempre i tuoi episodi a prescindere.

Vi ricordo che il prossimo episodio sarà un episodio particolare: parleremo di alcuni paesi e delle caratteristiche di questi paesi. Un episodio per ringraziare le persone che hanno effettuato una donazione ad Italiano Semplicemente. Infatti nel mese di novembre grazie alle donazioni non è stata inserita nessuna pubblicità nel sito. Grazie ancora. Anche per il mese di dicembre farò la stessa cosa.

Comunque grazie a tutti, a prescindere dal fatto che doniate o meno.

Un saluto

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2 pensieri su “A prescindere

  1. È un’espressione un po’ difficile e finalmente l’ho capita.
    Grazie tanto per queste spiegazioni precise !!! 👌

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