19 – UNA DOMANDA RETORICA – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Trascrizione

Ulrike:

Buongiorno Giovanni, sei di nuovo qui per i due minuti quotidiani?

Umberto Eco, grande scrittore italiano si chiedeva:

C’è davvero bisogno di domande retoriche?

Ebbene questa è esattamente una domanda retorica. Come anche quella che avete ascoltato all’inizio da Ulrike. Ma cos’è una domanda retorica?

Qualcuno direbbe che si tratta di una domanda inutile.

C’è qualcosa di diverso, qualcosa in più di inutile. Chi fa una domanda retorica sa di fare una domanda apparentemente inutile, ma nelle sue intenzioni, una utilità esiste.

La domanda non rappresenta una vera richiesta di informazione, ma è fatta affinché si veda chiaramente che la risposta può essere solamente una. Una domanda retorica implica una risposta predeterminata, precisa, prefissata.

Che significa?

Rispondere ad una domanda retorica induce a pensare che le altre risposte possibili sono in realtà sbagliate. Non ce ne sono proprio.

C’è un obiettivo implicito in una domanda retorica.

Volete qualche altro esempio? Ecco qualche domanda retorica:

È mezzanotte bambini. Secondo voi è arrivata l’ora di andare a dormire?

La domanda stessa, come vedete, suggerisce l’unica risposta possibile: si, è ora di dormire!

Sentiamo se qualche membro dell’associazione italiano semplicemente ha una domanda retorica per me.

Bogusia: abbiamo una bella giornata soleggiata, vero?

Natalia:

Gianni, tu e le tue richieste! Si dà il caso che proprio adesso sono un po’ presa perché mi sto preparando per partire in vacanza. Ti pare che abbia qualcosa di più bello che fare la valigia per andare via?

Bogusia:

Cosa pensi di combinare nella vita se pensi solo a giocare con i videogiochi?

Emanuele:

Papà, ti pare che questo episodio sia durato due minuti?

Carlos:

due minuti in più, due minuti in meno, che differenza fa?

Domande sull’episodio

1) Non vi sembra un po’ forzato porre delle domande sul significato di “una domanda retorica”? Spiega la risposta.

2) Una domanda retorica è una domanda alla quale: a) si deve rispondere b) non ha molto senso rispondere

3) quale delle seguenti è una domanda retorica: a) come ti chiami? b) cosa hai detto? c) bella giornata eh?

4) Il plurale femminile di retorica è _ _ _ _ _ _ _ _ _

5) le domande hanno i non hanno un obiettivo? Se si, esso è implicito o esplicito?

Risposte

1)  Sì. È proprio così. NON C’È BISOGNO DI UNA RISPOSTA, VISTO CHE SI TRATTA DI UNA DOMANDA RETORICA.

2) b)

3) c)

4) Retoriche

5) si, implicito.

18 – PREFIGGERSI – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Trascrizione

Sapete prefiggervi un obiettivo? Quante cose possono PREFIGGERSI?

Queste sono: un obiettivo, uno scopo, una meta, un risultato, un sogno, un termine, un desiderio.

Significa stabilire, decidere fermamente, fissare, proporsi come punto di arrivo, come desiderio.

PREFIGGERSI equivale a prefissarsi.

Iniziano con “pre” perché “pre” significa prima, in anticipo, in un momento precedente.

Entrambi sono verbi riflessivi ma posso usarli anche in modo non riflessivo.

Es: Occorre prefissare un termine per la consegna.

Comunque soprattutto PREFIGGERSI è molto più comune usarlo in modo riflessivo, perché è più personale, ha più a che fare con l’individuo e i suoi desideri, le sue ambizioni personali.

Allora facciamo un gioco. Voi fate una frase con delle parole che vi dico io usando questi verbi a scelta. Ad esempio se dico:

Io, laurearsi:

Voi dite: io mi sono prefisso di laurearmi.

Cioè ho fissato l’obiettivo di laurearmi.

Tu, finire il lavoro:

Tu ti sei prefisso di finire il lavoro

Anna, rimanere incinta:

Anna si è prefissa di rimanere incinta

Noi, uscire in tempo.

Ci siamo prefissi di uscire in tempo

Voi, un obiettivo ambizioso

Voi vi siete prefissi un obiettivo ambizioso

Loro, uno scopo preciso

Loro si sono prefissi uno scopo preciso.

Ma ho una domanda per voi. Nelle mie risposte ho usato PREFIGGERSI o prefissarsi?

Mi ero prefisso di spiegarvi il verbo PREFIGGERSI, ed allora ho usato prefiggersi. Altrimenti avrei detto:

Mi sono prefissato, ti sei prefissato, Anna si è prefissata, noi ci siamo prefissati e loro si sono prefissati. Con lo stesso identico significato.

Esercizi episodio 18 – Prefiggersi

1) Sostituisci la parola fra le parentesi quadre: “Mi sono [deciso fermamente] di finire il mio compito prima delle sette”.

2) ci si può prefiggere: a) un risultato b) un obiettivo c) uno scopo d) una risata

3) Sostituisci il participio passato nella frase seguente con il participio passato di un altro verbo che inizia per PREF. “Voi vi siete prefissi un obiettivo ambizioso”. Qual è è l’infinito del verbo usato nella frase originaria e di quello usato nella tua frase?

4) Cosa significano i verbi usati sia nella frase originaria della terza domanda, sia nella tua risposta a quella domanda?

5) Completa la frase: Occorre …re un termine per la consegna.

6) dieci anni fa mi pref_ _ _ _ questo obiettivo è così feci, senza esitare.

7) tra 10 anni me _ _ prefigge_ _ un altro di obiettivo.

Risposte

1) prefisso

2) a, b, c

3)  Prefissati, PREFIGGERSI, PREFISSARSI

4) STABILIRE, DECIDERE FERMAMENTE, FISSARE, PROPORSI COME PUNTO DI ARRIVO, PROPORSI COME DESIDERIO.

5) FISSARE/PREFISSARE/DECIDERE un termine per la consegna.

6) prefisso/prefissato

7) Ne prefiggerò

 

 

 

 

17 – SI DÀ IL CASO CHE – 2 minuti con Italiano semplicemente

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TRASCRIZIONE

Bogusia: buongiorno amici, mi chiamo Bogusia, si dà il caso che oggi sia il mio giorno libero, e vi insegno un po’ di polacco

Giovanni: si dà il caso che in questo sito però sia io il professore, e poi si dà anche il caso che si insegni la lingua italiana. Siamo su italiano semplicemente, si dà il caso.

Avete capito che il soggetto del giorno è la frase “si dà il caso che”.

E’ un modo molto interessante per esprimere non una opinione ma una concetto. Un modo per dire una verità, qualcosa di vero, ma quando possiamo usarla? Si usa, o meglio si può usare (non è obbligatorio) quando voglio far notare con una certa autorità un qualcosa, come a dire: “ehi, guarda che stai sbagliando”, scusa se mi permetto, ma “la realtà è la seguente”.

Prima Bogusia, polacca, ha detto che aveva intenzione di insegnare la sua lingua, ma questo, ho risposto io, è un sito dove si insegna l’italiano, non il polacco. Ho usato l’espressione “si dà il caso che”, per affermare con più forza la verità.

Il caso, in questo caso non c’entra nulla, è come scherzare sul caso.

Posso usarla in molti contesti diversi.

Signore scusi, come si chiama?

Signore? Si dà il caso che io sia un dottore!

Ciao come stai? Che ne dici se domani andiamo a fare due chiacchiere insieme e una bella corsetta nel parco insieme?

Purtroppo si dà il caso che io sia ancora infortunato già da una settimana ad una gamba. Domani mi sarà passato probabilmente.

Come a dire: non si può fare purtroppo, la verità, la realtà è un’altra: sono infortunato!

Allora domani? Corriamo domani?

Si dà il caso che domani piova!

Non badate al verbo dare, alla particella si, ed al caso: si dà il caso che questa sia una espressione idiomatica, e in questi casi la grammatica non c’entra nulla. Spesso neanche la logica a dire il vero.

Ricordate di usare il congiuntivo dopo: si dà il caso che sia… che piova… eccetera. Strano vero? Vi avranno insegnato che il congiuntivo si usa per esprimere anche i dubbi, o i pensieri, o le opinioni anche: insomma quando non c’è la certezza. Eppure “si dà il caso” si usa per esprimere una verità con forza, senza dubbio! Qui sta un po’ l’ironia della frase “si dà il caso che”, come a dire: forse non sai che…. oppure: adesso ti dico io la verità… Usatela quindi se volete essere ironici ma sappiate che in certe circostanze potreste risultare offensivi.

Episodio 17 – Si dà il caso che – ESERCIZI

1) Quando useresti la frase “si dà il caso che”?
2) Scegli la conversazione corretta: (a) Maria: Pietro ha un fare un po’ strano oggi. Angeline: Si dà il caso che stasera c’è la luna piena (b) Maria: Pietro ha un fare un po’ strano oggi. Angeline: Si dà il caso che stasera ci sia la luna piena.
3) “Antonio: Come stai? Che ne dici se andiamo a fare una bella corsetta nel parco insieme? Pietro: Purtroppo si dà il caso che io sono/sia ancora infortunato già da una settimana ad una gamba. Domani mi sarà passato probabilmente. Antonio: Allora domani? Corriamo domani? Pietro: Si dà il caso che domani piove/piova”. (i) Quali sono le forme giuste dei verbi? (ii) Cosa esprime la locuzione nella prima risposta di Pietro? E nella seconda?

Risposte

1) QUANDO VOGLIO FAR NOTARE UNA VERITÀ CON UNA CERTA AUTORITÀ/FORZA: “EHI, GUARDA CHE STAI SBAGLIANDO / SCUSA SE MI PERMETTO, MA LA REALTÀ È LA SEGUENTE.
2) Scegli la conversazione corretta: (a) Maria: Pietro ha un fare un po’ strano oggi. Angeline: Si dà il caso che stasera c’è la luna piena (b) Maria: Pietro ha un fare un po’ strano oggi. Angeline: Si dà il caso che stasera ci sia la luna piena. [ANCHE SE LA LOCUZIONE SOTTOLINEA UNA VERITÀ, VUOLE UN CONGIUNTIVO PER INCORPORARE UN PO’ DI IRONIA.]
3) “Antonio: Come stai? Che ne dici se andiamo a fare una bella corsetta nel parco insieme? Pietro: Purtroppo si dà il caso che io sono/sia ancora infortunato già da una settimana ad una gamba. Domani mi sarà passato probabilmente. Antonio: Allora domani? Corriamo domani? Pietro: Si dà il caso che domani piove/piova”. (i) Quali sono le forme giuste dei verbi? SIA + PIOVA (ii) Cosa esprime la locuzione nella risposta di Pietro? NON SI PUÒ FARE PURTROPPO, LA VERITÀ, LA REALTÀ È UN’ALTRA: SONO INFORTUNATO! E nella seconda? FORSE NON LO SAI, CARO AMICO, (IO INVECE SÌ) MA DOMANI PIOVERÀ.

16 – AVERE UN FARE – 2 minuti con Italiano semplicemente

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TRASCRIZIONE

Avere un fare? Cos’è questa una espressione italiana?

Esattamente, e si usa per descrivere l’atteggiamento di una persona. Molto usata come modalità espressiva, ma più all’orale. Bisogna aggiungere una caratteristica, sia positiva che negativa:
– Giovanni ha un fare molto gentile
– Francesca ha un fare molto delicato
– Giuseppe e Giovanna hanno un fare alquanto sgarbato oggi
Avere un fare è semplicemente l’abbreviazione di “avere un modo di fare”. semplicemente come sempre, ma potete usare il verbo fare anche da solo:
Cos’è questo fare un po’ maleducato?
Giovanni, col suo fare da sapientone, è proprio antipatico!

Episodio 16 – Avere un fare ESERCIZI

1) Se io volessi esprimere che Giovanni si comporta sempre in maniera allegra potrei dire che Giovanni _ _ un fare molto _ _ _ _ _ _ _

2) La locuzione “avere un fare” è l’abbreviazione di avere un _ _ _ _ di fare.

3) La locuzione “avere un fare” si usa per descrivere una Car _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ di una persona.

4) Cos’è questo _ _ _ _ un po’ maleducato?

5) Oggi hai _ _ fare veramente irritatante!

Risposte

1) GIOVANNI HA UN FARE MOLTO ALLEGRO.

2) MODO

3) CARATTERISTICA

4) FARE

5) Oggi hai UN fare veramente irritatante!

 

 

 

15 – ESORDIRE – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Trascrizione

Il mio esordio, con Italiano semplicemente è avvenuto nel mese di luglio del 2015.

Sapete usare il verbo esordire e la parola esordio?

Una parola molto utilizzata nello sport. In poche parole, stiamo parlando della prima volta.

L’esordio rappresenta l’inizio. Normalmente si usa nello sport e nei discorsi.

Qual è stata la prima partita di Francesco Totti con la Roma?

Vale a dire:

Quando è avvenuto l’esordio di Francesco Totti con la Roma?

Oppure:

Quando ha esordito Francesco Totti con la maglia della Roma?

Se in quell’occasione la partita è stata vinta posso parlare anche di esordio vincente.

L’esordio rappresenta quindi la prima volta che si fa un’attività che poi viene ripetuta nel tempo.

Totti ha giocato moltissime partite di calcio, ma l’esordio c’è stato quando aveva 17 anni.

Nello sport spessissimo si sente parlare di esordio. Si chiama anche debutto.

Ma esordio (e anche debutto) si può usare anche in altri campi.

Debutto però è quasi riservato esclusivamente al mondo dello sport: il debutto con la Roma ad esempio.

Nei discorsi, dicevo prima.

Quando una persona inizia a parlare, quello possiamo chiamarlo un esordio. Le prime parole pronunciare sono quelle che costituiscono l’esordio di un discorso.

Io ad esempio oggi ho esordito parlando del primo episodio su italianosemplicemente.com. Un bell’esordio direi. A me almeno è piaciuto 🙂

Ma perché usare esordire (o debuttare anche)?

Non posso dire, non so, iniziare?

Certamente. Nessun problema, posso farlo. Ad esempio:

Totti ha iniziato la sua carriera di calciatore romanista all’età di 17 anni.

Stesso significato.

Ma ho usato molte più parole.

Iniziare è troppo generico. Sono costretto a specificare.

Iniziare a fare cosa? Iniziare a giocare? E con quale squadra?

Meglio dire: ha esordito con la Roma a 17 anni.

La sua prima partita con la maglia della Roma è avvenuta all’età di 17 anni. Ancora troppe parole.

Altro esempio:

Io oggi ho iniziato questo episodio parlando del mio primo episodio con italiano semplicemente.

Molto più semplice dire:

Oggi ho esordito parlando del mio primo episodio con Italiano semplicemente.

Un’ultima annotazione.

Spesso, ma solo quando si parla di discorsi, si usa esordire per evidenziare qualcosa di negativo che si è detto all’inizio.

Ieri ho visto la mia ragazza. Mi doveva parlare, ha detto. Ha esordito dicendo “ho un altro”.

Non c’è stato bisogno di aggiungere altro…

Episodio 15 – Esercizi

1) Un’altra parola per “il debutto” è L’ ES_ _ _ _ _

2) [La parola che hai risposto alla prima domanda] rappresenta quindi U_ IN_ _ _ _

3) [La parola che hai risposto alla prima domanda] normalmente si usa nello S_ _ _ _. Ha quindi un uso più ampio della parola “deb_ _ _ _ ”

4) Cosa vuol dire “un [la parola che hai risposto alla prima domanda] vincente”?

5) Il termine [la parola che hai risposto alla prima domanda] di un discorso è costituito dalle pr_ _ _ parole pron_ _ _ _ _ _ _

6) Quando si vuole evidenziare qualcosa di negativo che si è detto all’inizio, spesso si usa il verbo es_ _ _ _ _ _

7) Un alternativo (meno “efficiente”) per [la parola che hai risposto alla sesta domanda] è il verbo in_ _ _ _ _ _

Risposte

1) L’ESORDIO.

2) UN INIZIO.

3) SPORT, DEBUTTO

4)  VUOL DIRE CHE LA PRIMA PARTITA DELLA PERSONA CHE HA DEBUTTATO È STATA VINTA.

5) [L’esordio] di un discorso è costituito daLLE PRIME PAROLE PRONUNCIATE.

6) ESORDIRE.

7) INIZIARE.

 

 

 

 

14 – ROMPERE GLI INDUGI – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Trascrizione

Ieri abbiamo accennato al verbo indugiare, quando abbiamo spiegato il verbo cincischiare. Ricordate?

Indugiare è un verbo assolutamente da usare in ogni circostanza. Gli stranieri non lo fanno ma io ve lo consiglio vivamente. È molto elegante secondo me.

Oggi poi volevo parlarvi anche della frase “rompere gli indugi“, che evidentemente ha a che fare con indugiare.

L’indugio cos’è?

Un indugio è un’esitazione, qualcosa che causa ritardo nel fare qualcosa. Se io ho un indugio vuol dire che sto indugiando, cioè sta passando del tempo senza che io faccia nulla.

Non sono d’accordo con alcuni vocabolari che spiegano la parola indugio come sinonimo di ritardo.

Casomai l’indugio è la situazione che causa il ritardo.

Se una persona indugia, allora probabilmente non è sicura di qualcosa, non sa come procedere, come andare avanti.

Si usa così quindi nella lingua italiana; quando c’è un’indecisione, un’esitazione.

Esitare infatti è il verbo più vicino ad indugiare. Un po’ fome aspettare e attendere, ma non c’è indecisione in questi due verbi. C’è solamente il tempo che passa.

Perché indugi?

Sto indugiando (cioè sto esitando) perché non sono sicuro, magari c’è qualcosa che mi preoccupa, c’è qualcosa all’origine del mio indugio.

Quindi il singolare (indugio) si usa in questo modo; per indicare un’esitazione, e una conseguente attesa, una mancanza di azione che invece ci si aspettava.

Si usa anche quando qualcosa viene fatto subito, immediatamente, senza indugio, in men che non si dica

Me ne sono andato senza indugio!

È un modo molto elegante per esprimere la sicurezza di una persona quando fa una scelta. Non solo la velocità quindi.

Equivale a dire “senza indugiare”, “senza esitare”, “senza esitazione”.

La parola indugi, al plurale, si usa invece soprattutto nella frase “rompere gli indugi“.

Cosa succede quando finalmente l’esitazione termina e viene presa una decisione?

In quel momento si dice che vengono rotti gli indugi.

Rompere gli indugi quindi è una espressione che si utilizza per dire che finalmente è stata presa una decisione; prima c’è stata esitazione, ci sono stati indugi, ma alla fine sono stati rotti gli indugi. La parola “finalmente” spessissimo precede la frase, proprio ad indicare la fine dell’attesa. Quindi finalmente indica che è una bella notizia.

Non vi preoccupate del verbo “rompere“.

Si usa rompere per dare l’idea di una situazione che si era bloccata, ma ad un certo punto qualcuno ha preso un’iniziativa, qualcuno ha sbloccato la situazione.

Attenzione perché gli indugi non si rompono da soli. È sempre qualcuno a romperli.

Bene allora adesso senza indugiare ripetete dopo di me.

Rompere gli indugi

Bisogna rompere gli indugi

Non voglio rompere ulteriormente le scatole, per oggi la finisco qui.

Episodio 14 – rompere gli indugi – esercizi

1) Un’altra parola per esprimere “un’esitazione” è UN IN _ _ _ _ _

2) Se HO un [la risposta alla prima domanda] vuol dire che sto  _ _ _ _ _ _:_ _ DO

3) Se io [la risposta alla seconda domanda] indica che probabilmente non mi sento…

4) Sostituisci la parola fra parentesi quadre con un’altra parola o un’altra frase: Me ne sono andato [immediatamente].

5) È andata avanti …, mi sembra quindi molto certa di come risolvere la situazione.

6) Cosa succede (cosa si rompe) quando finalmente l’esitazione termina e viene presa una decisione?…

7) Scegli la frase corretta: (a) gli indugi si sono rotti finalmente; (b) gli indugi sono stati rotti finalmente.

Risposte

1)  UN INDUGIO.

2) INDUGIANDO.

3) Se io [indugio]  non mi sento CERTO/SICURO (DI COME PROCEDERE).

4) SENZA INDUGIO [o SUBITO, o IN MEN CHE NON SI DICA].

5)  SENZA INDUGIO

6) VENGONO ROTTI GLI INDUGI.

7) b) [GLI INDUGI NON SI ROMPONO DA SOLI. È SEMPRE QUALCUNO A ROMPERLI.]

 

 

 

 

13 – CINCISCHIARE

Cincischiare

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Trascrizione

Emanuele, sai usare il verbo cincischiare?

Emanuele: si.

Giovanni: fammi un esempio.

Emanuele: lavora e non cincischiare. Vai subito a montare questo video!

Giovanni:

lavora e non cincischiare.

Si usa così questo verbo particolare, di uso informale: si associa al lavoro.

Cincischiare infatti indica il procedere in un lavoro con esitazione, incertezze oppure con svogliatezza, senza voglia.

Si usa come forma di rimprovero, o anche per dire che una persona non sta facendo nulla di produttivo, quando invece avrebbe molto da lavorare.

Non si usa mai nella forma scritta, ma solo all’orale con amici parenti o al lavoro per criticare qualcuno o per scherzare con i colleghi.

Sinonimi? Indugiare, che rappresenta una versione non informale e adatta in ogni circostanza.

Usando più parole si dice anche “non concludere nulla

Sono stato tutto il giorno in ufficio davanti al PC senza concludere nulla (cioè cincischiando)

O più semplicemente “perdere tempo“.

In una sola parola si usano anche baloccarsi e gingillarsi.

A volte si usa anche quando una persona pronuncia male le parole, e si fa fatica a capire cosa sta dicendo.

Cosa sta cincischiando Giovanni? Non capisco nulla!

In questi casi si usano anche altri due verbi sinonimi: farfugliare e biascicare che danno un po’ l’idea di una persona che si mangia le parole.

Io cincischio

Tu cincischi

Lui cincischia

Noi cincischiamo

Voi cincischiate

Loro cincischiano

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Esercizi

1. A quale attività si può associare prevalentemente il verbo cincischiare? a) in ambito di sport, b) negli ambienti lavorativi, c) nel contesto di qualsiasi attività, d) solo per le attività fisiche.

2. Si tratta di un uso formale o informale?

3. Tra i seguenti sinonimi di cincischiare trova l’intruso/gli intrusi:
a)gingillarsi
b)evitare
c)indugiare
d)esitare
e)indagare
f)baloccarsi

4.
Chi sta cincischiando…
a) p…. t….
b) parlando, non scandisce bene
c) fa le cose alla carlona
e) è un precisino

5.
Il verbo viene usato per rimp_ _ _ _ _ _ _e

6.
Sinonimi di cincischiare per dire che non capisci bene a causa di una mala pronuncia: fa……..e, bi…….e

Soluzioni

1. b)
2. Informale
3. b),e)
4. a) perde tempo, b)
5. Rimproverare
6. Farfugliare, biascicare

Avere la coda di paglia

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LINK UTILI

Livello intermedio

Livello PRINCIPIANTI

Livello Avanzato

Trascrizione

Buongiorno amici di Italianosemplicemente.com e benvenuti in questo nuova puntata dedicata ad una espressione idiomatica.

Avere la coda di paglia.

Questa è la frase di oggi.

Una espressione informale, che quindi non è adatta al mondo del lavoro, quantomeno nel linguaggio tra aziende e con la clientela.

La potete però usare con gli amici e in famiglia, come fanno gli italiani.

Avere come sapete tutti significa possedere, detenere, essere in possesso di qualcosa.

La coda è la parte terminale posteriore del corpo dei Vertebrati. Gli esseri umani non hanno la coda, ma gli animali, i Vertebrati ce l’hanno. I cani, i gatti, le scimmie, le mucche eccetera hanno tutti una coda, che si trova alla parte opposta rispetto alla testa.

La coda è costituita dalle ultime vertebre della colonna vertebrale e gli animali possono muovere la coda se vogliono. Possono scodinzolare ad esempio, come segno di amicizia e di contentezza, possono usarla per scacciare le mosche, come fanno i cavalli.

Bessun animale però ha la coda fatta di paglia. Impossibile perché la paglia è di origine vegetale, non è parte del corpo di nessun aninale.

La paglia è fatta di steli secchi del grano o di altri cereali.

Insomma è come l’erba essiccata dal sole. Di colore giallo.

La paglia ha una caratteristica molto importante: prende fuoco molto facilmente, come la legna secca ed anche più facilmente. Basta una piccola fiammella e…. Woom… Il fuoco 🔥 è fatto.

Avere la coda di paglia quindi è un’immagine figurata.

Si dice che le persone che hanno la coda di paglia non hanno la coscienza pulita.

Sono colpevoli queste persone? Hanno fatto qualcosa? Hanno commesso un errore, qualcosa di cui pentirsi?

Questo non è dato sapere, ma chi accusa una persona di avere la coda di paglia ha dei sospetti in proposito.

E perché è sospettosa ?

Beh, magari questa persona, accusata di avere la coda di paglia, ha avuto una reazione esagerata a delle parole che ha sentito.

Se ad esempio io ti dico:

Accidenti, questa mattina mi hanno rubato 50 euro dal portafogli!!

E tu mi rispondi :

Io non sono stato, ero a casa mia questa mattina!!

Chi ascolta questa risposta rimane un po’ stupito, perché nessuno ha lanciato un’accusa diretta a te, nessuno ti ha accusato personalmente, e neanche io l’ho fatto. Allora potrei risponderti:

Certo, tranquillo, non ho detto questo.

Però dentro di me penso che tu hai avuto la coda di paglia, perché io non ti ho accusato. Sembra che tu non avessi la coscienza tranquilla, ed adesso io inizio veramente a sospettare di te.

Quindi questa frase si usa nel caso di discorsi ritenuti allusivi.

La coda di paglia è una coda che prende fuoco facilmente, e il fuoco fa allarmare, poiché è da sempre legato al concetto di pericolo e paura.

La reazione era evidentemente esagerata.

La persona accusata di avere la coda di paglia si trova in una situazione psicologica particolare. È consapevole di aver combinato qualcosa, non ha la coscienza tranquilla, quindi ha paura di essere scoperto.

Quindi appena sembra che qualcuno si possa essere accorto di qualcosa, va in allarme e, come si dice in questi casi, “mette le mani avanti“, anche qui in senso figurato, cioè si protegge, si discolpa senza essere stato neanche accusato, reagisce d’impulso, perché già stava in una condizione di allarme.

Ma nessuno in realtà l’aveva accusato.

In tutti questi casi, quando ci sono reazioni impulsive come questa, potete usare l’espressione avere la coda di paglia.

Naturalmente se lo dite direttamente alla persona, questa si sentirà ancora di più accusata e andrà ancora di più in allarme.

Vi sono aggettivi che racchiudono lo stesso significato dell’intera frase di oggi?

Suscettibile forse, ma solo parzialmente, perché la componente di colpevolezza, sebbene présente, non è così sottolineata.

Poi la suscettibilità è una caratteristica della persona, mentre la coda di paglia è relativa solo a certe situazioni. Conunque si, una persona suscettibile in effetti dimostra un’eccessiva sensibilità verso tutto ciò che sembri rappresentare in qualche modo un giudizio, più o meno critico nei propri confronti.

Forse sensibile?

Ancora più generico come aggettivo, e tra l’altro la sensibilità si estende anche alle sensazioni positive.

Forse permaloso?

Può darsi, in fondo è abbastanza simile a suscettibile. La permalosità e la suscettibilità sono due forme di sensibilità, possiamo dire.

In queste occasioni si usa anche il verbo risentirsi: una persona che si risente, che si è risentita, per qualcosa che le è stato detto, secondo lei ingiustamente. Simile ad offesa.

Vedete che siamo sempre nell’ambito dell’offesa, dell’accusa, a volte solo velata, altre volte più diretta. Ma se l’accusa è diretta proprio a una persona non si può usare l’espressione di oggi, perché non ci sarebbe nessuna esagerazione, nessuna coda di paglia, nessuna cattiva interpretazione di parole inoffensive.

Però, per terminare, anche essere permalosi è una caratteristica generale, del carattere di una persona. I permalosi se la prendono subito, si offendono anche per una battutina innocente. Non si può scherzare molto dei difetti di una persona permalosa.

Adesso prova a ripetere dopo di me per esercitare un po’ la pronuncia.

Io non ho la coda di paglia.

Una persona suscettibile.

Hai la coda di paglia?

Sei permaloso eh? Cos’hai, la coda di paglia?

Giovanni sembrava avere la coda di paglia, si difendeva troppo.

Chi è stato a rompere il vetro?

Io no, non c’ero, e se c’ero, non ho visto niente!

Ah allora hai la coda di paglia!

Dai non fare il risentito!

Un saluto da Giovanni e da italianosemplicemente.com e grazie e tutti per l’ascolto, grazie anche ai donatori che con un piccolo aiuto permettono al sito di esistere.

Chi non riesce a donare, non abbiate la coda di paglia, non sentitevi accusati. Potete sempre pensare di diventare membri dell’associazione italiano semplicemente, che ne dite? Date un’occhiata alle condizioni di adesione ed ai molti vantaggi riservati ai membri.

Ciao.

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