524 Ne hai ancora per molto?

Ne hai ancora per molto? (audio )

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Trascrizione

Giovanni: Benvenuti nell’episodio n. 524 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente”. Probabilmente 2 minuti per questo episodio non basteranno. Ne avrò almeno per 4 o 5 minuti.

Ripeto:

Ne avrò almeno per 4 o 5 minuti.

Oggi parliamo di questa espressione “averne per” seguito da un certo numero di minuti, ore, giorni eccetera. 

State aspettando la vostra fidanzata (o il vostro fidanzato) da mezzora, sotto casa, e ad un certo punto le fate una telefonata per dirle:

Ne hai ancora per molto?

Oppure:

Per quanto ne hai ancora?

Per quanto tempo ne hai ancora?

Notate che si usa “quanto” e non “quanti”. Parliamo di tempo infatti.

Questi sono dei modi possibili per sollecitare la persona che si sta aspettando. Ce ne sono ovviamente degli altri, tipo:

C’è da aspettare ancora molto tempo?

Quanto tempo credi dovrò aspettare ancora?

Quanto ti manca?

Oppure, manifestando più impazienza:

Datti una mossa

Cerca di sbrigarti.

Vedi di sbrigarti

Oggi voglio approfondire la frase “averne per” seguita dal tempo, che è abbastanza utilizzata, non solo per fare domande, ma anche per dare risposte o per fare una comunicazione. La fidanzata potrebbe infatti rispondere:

Ne ho ancora per qualche minuto

Ne ho ancora per un po’ di tempo

Credo di averne ancora per un po’

Ne ho ancora per molto

Ne ho ancora per molto tempo

Non ne ho per molto

Non ne ho per molto ancora

Non ne ho per molto tempo

Averne per” è l’espressione di cui stiamo parlando. Quando si usa per fare domande si manifesta impazienza, e potrebbe essere una richiesta poco gradita a chi si sta facendo aspettare. Quando si usa per dare risposte si sta semplicemente dando una indicazione sul tempo ancora necessario per terminare, nella consapevolezza che qualcuno ci sta aspettando.

Usata come domanda, sicuramente è più educata rispetto a “datti una mossa” e “cerca di sbrigarti” o addirittura “sbrigati“, o “vedi di sbrigarti” e “vedi di darti una mossa“.

Si usa anche quando si sta terminando un lavoro:

Ne abbiamo ancora per una ventina di minuti, poi il lavoro sarà pronto.

Noi abbiamo finito. Voi per quanto ne avete?

L’uso di “ne” seguito dal verbo avere lo abbiamo già visto in altri episodi. 

Il primo è “ne ho abbastanza“.  Un altro è “ne ho fin sopra i capelli“, Poi c’è anche “non ne ho la più pallida idea“. 

In queste tre espressioni non si fa mai riferimento ad una quantità, che poi è uno degli usi più frequenti della particella ne:

Quanti anni hai? Io ne ho 50. Tu ne dovresti avere una trentina. Sbaglio?

Risposta:

Ne ho qualcuno in più, ma grazie per il complimento!

Allora diventa importante la preposizione “per” al fine di comprendere l’uso dell’espressione di oggi: “Ne ho per”

Stiamo parlando sempre di tempo comunque, altrimenti, se non parliamo di tempo, torniamo al concetto di quantità e di numero. Se andate al ristorante e chiedete un tavolo per 6 persone, il proprietario potrebbe rispondere:

Di tavoli ne ho per 5 e per 2. Non ne ho per 6 persone. Mi spiace.

Cioè: non ho nessun tavolo per 6 persone, ma ne ho (si intende di tavoli) solo per ospitare 2 o 5 persone.

Oppure, a fine pasto, chiedete 10 porzioni di dolce (quindi per 10 persone):

Per quante persone avete il dolce? Ne avete per 10 persone?

Notate che in questo caso ho detto “quante”, perché parlo di persone.

E la risposta potrebbe essere:

Ne abbiamo per 7. Non di più.

Che è come dire: il dolce che abbiamo non basta per 10 persone, ma solo per 7 persone. Di dolce ne abbiamo solo per 7 persone.

Parliamo quindi di quantità di persone o numero di porzioni, e non di minuti, di ore e di tempo il generale.

Ci vediamo al prossimo episodio, ma prima ascoltiamo un breve ripasso. Ne abbiamo ancora per un minuto e poi abbiamo finito

Emma: a proposito di aspettare. Credo che nella mia vita avrò aspettato le altre persone per un anno e passa, mettendo tutto il tempo in fila.  

Bogusia: Io invece preferisco farmi aspettare. Ma è l’unico mio neo. Per il resto sono una donna perfetta.

Ulrike: anch’io ho sempre fatto aspettare tutti i miei amici e fidanzati, anche mio marito, altrimenti avrei fatto torto a tutti gli altri.

Carmen: Io credo che aspettare sia una cosa positiva. In fondo, come dice un proverbio: “L’amore è l’attesa di una gioia che quando arriva annoia“. Questa frase però rischia di sembrare un contentino, vero?

 

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