La Toscana tra storia, gusto e tradizione

La Toscana tra storia, gusto e tradizione

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Trascrizione

La Toscana. Chi non la conosce?

La Toscana è una regione nota agli stranieri per diverse ragioni.

Il fascino di questa regione situata nel centro Italia, è dovuto alla sua bellezza naturale ma anche e soprattutto al suo ricco patrimonio culturale.

Non credo sia indifferente però il fattore cibo, senza dimenticare il Chianti e dunque i vini della Toscana.

La Toscana è anche Firenze, la sua capitale, la città di Dante Alighieri, e dunque è lì, in questa città che nasce la lingua italiana.

Firenze è famosa per essere il centro dell’arte rinascimentale, con opere d’arte eccezionali come il David di Michelangelo e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Altre città importanti includono Siena, con la sua celebre Piazza del Campo, e Pisa, famosa per la Torre pendente. Alzi la mano chi non conosce la. Torre di Pisa!

Ma andiamo per passi. Iniziamo dalla storia e dalla lingua.

La regione è caratterizzata da paesaggi collinari, uliveti, vigneti e borghi medievali molto pittoreschi. Il Chianti, rinomato vino rosso, è prodotto proprio qui. Ma questo già lo sapete.

La cucina toscana è apprezzata in tutto il mondo, con piatti come la ribollita (una zuppa di pane e verdure), la bistecca alla fiorentina e i pici (una tipica pasta fatta a mano). Vedremo tra un po’ tutte le specialità toscane per la gioia del palato.

La Toscana offre anche aree costiere affascinanti come la Versilia, famosa per le sue spiagge e la vita notturna. I più giovani avranno drizzato le orecchie? (drizzare le orecchie significa ascoltare con estrema attenzione).

La regione ha una storia profonda e un’atmosfera unica che la rendono una meta ambita dai turisti e dagli amanti della cultura. Iniziamo da lontano. Voglio anche parlarvi un po’ anche dell’evoluzione della lingua.

In età Etrusca, quindi tra il IX e il I secolo a.C., la Toscana fu la patria degli Etruschi, un popolo con una lingua propria, l’etrusco, che è tutt’oggi poco compresa.

Durante il periodo romano, a partire dal III secolo a.C., la Toscana fu gradualmente latinizzata. Questo segnò l’inizio della transizione dalla lingua etrusca al latino, che alla fine avrebbe dato origine all’italiano.

Nel medioevo, la Toscana fu parte del Sacro Romano Impero e poi un importante centro culturale durante il Rinascimento. La lingua italiana, derivata dal latino volgare, iniziò a svilupparsi come lingua letteraria.

L’opera di Dante Alighieri, nato a Firenze, con la sua Divina Commedia, (ma non solo) ebbe un ruolo cruciale nello standardizzare l’italiano. Se a voi piace così tanto la lingua italiana, fondamentalmente è merito suo.

Nel corso dei secoli successivi, la Toscana continuò a essere un’area influente per la lingua italiana. Il toscano, in particolare il dialetto fiorentino, divenne il modello per l’italiano standard grazie a Petrarca, Boccaccio e Machiavelli.

Passiamo alle informazioni Geografiche: La Toscana si trova come detto nel centro-nord dell’Italia, con coste lungo il Mar Tirreno, chiaramente a ovest. Questa posizione geografica favorisce il clima temperato e rende la regione facilmente accessibile da altre parti dell’Italia.

Il paesaggio è prevalentemente collinare, con dolci pendii ricoperti da vigneti, uliveti e campi. Questo paesaggio idilliaco è spesso associato all’immagine romantica della Toscana.

Non è certamente un caso se moltissimi stranieri hanno acquistato una casa da queste parti. Questo specialmente in provincia di Lucca, con spese di 500.000 euro di media. Americani e tedeschi soprattutto. Anche inglesi e canadesi però.

Oltre a Lucca, anche Pisa, Massa-Carrara e Siena sono molto gettonate (molto richieste e popolari). Naturalmente se qualche membro dell’associazione è interessato, posso aiutarvi a fare la scelta giusta. Non solo per la Toscana chiaramente.

A nord, la Toscana confina con l’Appennino Tosco-Emiliano (Tosco sta per toscano”), una catena montuosa che offre opportunità per l’escursionismo e lo sci invernale. L’area attorno all’Abetone è famosa per le sue piste da sci.

Quanto alle spiagge, la costa toscana si estende per circa 400 chilometri lungo il Mar Tirreno e offre una varietà di spiagge, da quelle sabbiose alle scogliere. Ce n’è per tutti i gusti insomma.

La regione comprende anche alcune isole affascinanti, tra cui l’Isola d’Elba, famosa per le sue spiagge e la storia legata a Napoleone, e l’Arcipelago Toscano, che include sette isole tra cui l’Elba, ideali per l’esplorazione.

La regione ospita anche numerosi parchi naturali, tra cui il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, ideale per il trekking e l’osservazione della flora e della fauna.

Il clima toscano è molto piacevole, con estati calde e inverni miti sulla costa, mentre nelle zone montuose dell’Appennino l’inverno può essere più rigido. Questo clima rende la Toscana una meta attraente in tutte le stagioni.

A giugno 2023 è proprio in Toscana che è stata svolta l’annuale riunione dei membri dell’associazione Italiano semplicemente. Potete dare un’occhiata alle foto e alle visite che abbiamo fatto in questa fantastica settimana di fine giugno.

Per gli stranieri che desiderano visitare la Toscana, ci sono diversi aeroporti situati nella regione e nelle vicinanze. Il principale è l’Aeroporto di Firenze, ben collegato con voli nazionali e internazionali,

L’aeroporto di Pisa è ugualmente ben collegato con molte destinazioni europee ed è noto per essere l’aeroporto più vicino a città come Lucca e la costa toscana, e chiaramente la famosa Torre di Pisa.

Poi, anche se non è situato in Toscana, l’aeroporto di Bologna è forse la scelta migliore per chi desidera esplorare la parte settentrionale della regione, inclusa la zona dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Se invece venite da Roma, allora è possibile raggiungere la Toscana in treno o in auto, o continuare con un volo nazionale verso l’aeroporto di Firenze o Pisa.

Passiamo adesso alle località più belle da vedere e alle loro specialità.

Firenze è una città tutta da scoprire. Si gira bene a piedi ma attenti perché quando fa molto caldo diventa complicato.

Firenze è la città d’arte per eccellenza, con capolavori come il David di Michelangelo e la Galleria degli Uffizi.

Ci vorrebbe una vita conunque per riassumere le cose da vedere a Firenze e per parlare dell’Arte rinascimentale.

Per amore del palato, non mancate di assaggiare la Bistecca alla Fiorentina e il gelato fiorentino, ma scegliere una gelateria artigianale. Mi raccomando.

Siena è famosa invece per il celebre Palio di Siena, che però non si mangia. Per quello vi consiglio il panforte (un dolce) e un bel piatto di Pici, una pasta spessa (cioè non sottile) simile a spaghetti, spesso condita con aglio, pepe nero e pecorino. È un tipo di pasta famosa in tutto lo stivale (cioè in tutt’Italia).

Il palio di Siena è una famosa e antica manifestazione che si tiene due volte all’anno nella città di Siena.

È una corsa di cavalli che ha radici nel Medioevo ed è un evento molto apprezzato dai senesi e dai visitatori di tutto il mondo. C’è un sacco di gente in quei giorni ma per assistere al palio bisogna acquistare i biglietti in anticipo.

È una competizione tra i diciassette quartieri storici di Siena, noti come “contrade,” ognuno dei quali è rappresentato da un cavaliere (un fantino) e un cavallo.

La corsa si svolge nella splendida Piazza del Campo, il cuore di Siena, su un percorso irregolare di terra battuta. La particolarità del Palio è che i cavalli corrono senza sella, il che aggiunge un elemento di imprevedibilità alla gara. Molti fantini cadono e accade spesso che il cavallo arrivi da solo al traguardo.

Abbiamo delle foto anche in questa piazza, fatte due giorni prima del palio. Date un’occhiata

La competizione è molto intensa, e le rivalità tra le contrade sono profonde.

La vittoria nel Palio è considerata un grande onore per la contrada vincitrice e viene festeggiata con grande entusiasmo. La tradizione del Palio comprende una serie di cerimonie e sfilate, culminanti nella corsa vera e propria.

A Pisa invece, prima o dopo l’immancabile visita alla Torre di Pisa, andate ad assaggiare il Cacciucco, una zuppa di pesce tradizionale della zona. Questa è anche la specialità di Livorno.

Lucca è un’altra splendida città, circondata da mura medievali perfettamente conservate, che è possibile percorrere in bicicletta o a piedi. Potete assaggiare i tordelli lucchesi (a Lucca si scrive con la lettera d e non la t come avviene generalmente nella parola “tortelli”), oppure la rovellina alla lucchese.

Ad Arezzo assaggiate i Crostini toscani, fettine di pane grigliato con vari condimenti. Fatelo in un ristorante del centro storico, che ospita la magnifica Basilica di San Francesco e la casa di Piero della Francesca, un celebre pittore italiano del Rinascimento che tutti voi probabilmente conoscete.

La Madonna del parto
La Madonna del Parto

Una delle sue opere più famose è la serie di affreschi che decorano la Cappella degli Scrovegni, tra cui “La Madonna del Parto” e “La Resurrezione“.

San Gimignano è conosciuta come la città delle 13 torri, (nel medioevo erano 72, una per ogni famiglia benestante) creando un panorama unico. Potete assaggiare la Vernaccia di San Gimignano, un vino bianco secco. Gli astemi possono restare in albergo oppure, meglio ancora, andare a vedere il duomo di San Gimignano. C’è moltissimo turismo a San Gimignano. Se non amate la confusione cambiate meta.

Montepulciano è famosa per il Vino Nobile di Montepulciano, ed è una delle città vinicole più rinomate della Toscana.

Visitate almeno una cantina perché ne vale assolutamente la pena.

A Cortona invece, tra le varie specialità ci sono le pappardelle alla lepre e varie pietanze al cinghiale.

Questa è una città etrusca che offre viste panoramiche straordinarie sulla campagna toscana. Inoltre c’è il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (MAEC).

A Grosseto assaggiate l’acquacotta, un piatto semplice ma delizioso, ricco di sapori naturali e tradizionalmente associato alla cucina contadina toscana. Verdure e uova gli ingredienti principali. Non dimenticate di visitare il Parco Naturale della Maremma.

Questa è una delle mete più interessanti della provincia di Grosseto, dove si trovano alcune aree di costa fra le più belle e intatte del litorale maremmano. Ingresso costa attualmente 6 euro.

È possibile anche noleggiare biciclette ma il Parco può essere visitato anche a piedi, in canoa, in carrozza e a cavallo.

Nella città di Volterra, in provincia di Pisa, assaggiate il Petto di oca alla griglia e la pasta con ragù di cinghiale.

Non posso non dirvi, però, che questa è una città ricca di fascino e magia, anche per le antiche leggende che da sempre l’accompagnano. Parlo dei vampiri!

Recentemente infatti questa affascinante località è stata selezionata come sfondo per il racconto di “New Moon“, il secondo capitolo della serie di Twilight. L’autrice del popolare romanzo ha incorporato le antiche leggende che rendono Volterra la terra storica di un gruppo di vampiri. Narrazioni immaginifiche che hanno suscitato un notevole entusiasmo tra i visitatori di questa pittoresca città.

Allora visto che abbiamo parlato di vampiri, probabilmente anche a loro piace il celebre Sanguinaccio alla pistoiese, un salame a base di sangue di maiale appena raccolto (quindi preparatelo nella città di Pistoia e non a Volterra).

Ci ascoltiamo al prossimo episodio dedicato alle regioni italiane.

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Le regioni italiane – presentazione

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Se andiamo alla scoperta delle regioni italiane, con poche parole è difficile, ma provo a dirvi qualcosa dell’Italia.

Sapevamo che l’Italia è il Paese più bello del mondo, ma non sappiamo bene perché.
Forse per Il clima, il sole e il mare, la campagna, le montagne, il paesaggio, le bellezze naturali e quelle storiche, artistiche e
culturali: tanto da avere il più alto numero al mondo di siti UNESCO Patrimonio dell’Umanità, ben 57, noi così piccoli, davanti alla Cina
con 56.

Un immenso “tesoro” sparso sulla Penisola, tutto da visitare, da scoprire.

Non conosciamo esattamente le ragioni ambientali e geografiche che fanno del nostro “Stivale delle meraviglie” un caso unico su tutta la terra.

Studiosi, ricercatori ed esperti hanno provato ad illustrare di volta in volta.

In Italia ci sono moltissime peculiarità che molti
Paesi ci invidiano.

Queste derivano dalle vicissitudini storiche e geografiche che il nostro meraviglioso Paese ha subito.

È composta da 20 regioni quasi tutte affacciate sul mare. Solo cinque non sono sulla costa: Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Val d’Aosta e Umbria.

Poi, Stromboli, l’Etna ed il Vesuvio sono gli unici 3 vulcani attivi in Europa.

Ora pensiamo a due dati per così dire “anagrafici” , che riassumono
l’identità del nostro Paese: 0,50% della superficie mondiale e 0,83%
della popolazione mondiale. Come dire, un’inezia rispetto ai grandi del pianeta, come la Cina, gli Stati Uniti o la Russia.

È una piccola parte anche dell’Europa.

Ma questa è “l’unica penisola che viaggia stretta, da nord a sud, su una latitudine perfetta chiusa all’interno di un mare buono”.

Siamo il Paese più bio-diverso al mondo: 1.200 vitigni autoctoni,
mentre il secondo Paese – la Francia – ne ha 222.

Abbiamo 533 specie di olive, la Spagna ne ha 70. Abbiamo 140 specie di grano duro.

È la stessa biodiversità nell’agro-alimentare che si è trasformata in enogastronomia.

Da sempre l’Italia è centro e luogo d’incontro di grandi civiltà. È nato qui il primo grande impero al mondo, leader sia nel sociale sia nel politico.

Protesa nel mar Mediterraneo, la penisola accolse a partire dai secoli XI-VII a.C. popolazioni altamente civilizzate, come i fenici e i greci, che sulle sue coste fondarono prospere colonie.

Le loro tracce le ritroviamo in tanti luoghi.

Dal II secolo a.C. al III secolo d.C., l’Impero di Roma sottomise e unificò politicamente
l’intero bacino del Mediterraneo. Trasmise ai tanti popoli stanziati
sulle sue sponde (in Europa, in Asia e in Africa) la lingua latina e
le leggi romane; ma anche la grande cultura ellenistica maturata in Grecia e nel Vicino Oriente..

Più tardi, tra la metà del XV e la fine del XVI secolo, da alcune
città sede di ducati, repubbliche, signorie (tra cui Firenze, Siena,
Lucca, Milano, Mantova, Ferrara) prese avvio il Rinascimento, il
movimento culturale e artistico che ha influenzato profondamente la civiltà europea e occidentale.

Che ne dite, vale la pena fare un giretto nelle varie regioni ,alla
scoperta delle loro caratteristiche, la loro unicità, i loro usi, la
loro cucina e i loro dialetti, diversissimi tra di loro a causa
della loro diversità territoriale? Andiamo.

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L’Abruzzo: un gioiello italiano

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Non siete mai stati in Abruzzo? Male! Molto male!

Allora, cari turisti stranieri e amanti dell’Italia, adesso proverò a descrivervi questa regione e vediamo se riesco a stimolare la vostra curiosità almeno su un aspetto.

L’Abruzzo è caratterizzato principalmente dalla sua natura selvaggia e paesaggi montuosi.

Non a caso il parco nazionale d’Abruzzo, del Lazio e del Molise è il punto forte di questa regione e dunque assolutamente da visitare.

Una superficie di 500 chilometri quadrati con una varietà di flora e fauna impressionante. La “flora” si riferisce all’insieme delle piante presenti in un’area specifica, mentre la “fauna” si riferisce all’insieme degli animali che abitano in un determinato territorio.

Il parco è stato creato per proteggere specie in pericolo come l’orso bruno marsicano e il lupo appenninico cioè il lupo dei monti Appennini, che sono i monti che attraversano l’Italia da nord a sud.

La Marsica è una zona situata nei monti dell’Abruzzo. È una sottospecie di orso bruno che ha trovato rifugio nelle foreste montane della zona. Il suo nome “marsicano” indica la sua provenienza geografica specifica.

Il lupo appenninico è stato parte integrante della cultura italiana per secoli, e spesso è stato associato a leggende, miti e tradizioni locali. La sua presenza è stata celebrata in vari aspetti dell’arte e della letteratura italiana.

Si possono comunque vedere anche cervi, linci, aquile e camosci.

Solo per fare degli esempi perché le specie sono centinaia tra mammiferi, uccelli e rettili, senza contarela grande varietà di insetti ed invertebrati.

All’interno del parco, ci sono numerosi sentieri escursionistici che permettono ai visitatori di esplorare la bellezza naturale dell’area, comprese montagne, foreste, fiumi e laghi.

È un luogo ideale per gli amanti della natura, del trekking e dell’osservazione della fauna selvatica.

Un luogo molto adatto per famiglie con bambini.

Il parco offre un’opportunità unica per connettersi con la natura incontaminata e apprezzare la biodiversità dell’Appennino italiano.

Il Parco comprende dodici comuni dell’Abruzzo, situati nella provincia dell’Aquila, ognuno dei quali vanta un patrimonio storico e architettonico unico.

Questo patrimonio è così prezioso che alcuni di questi comuni hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano.

Ma cosa significa avere questa bandiera? È un segno di alta qualità e autenticità turistica. Ce ne sono solamente 279 in tutta Italia nel 2023.

Avere la “bandiera Arancione” dal Touring Club Italiano è un riconoscimento che viene assegnato a piccoli comuni italiani che si distinguono per la qualità dell’accoglienza turistica (tenetelo presente), la cura del patrimonio storico-culturale, l’attenzione all’ambiente e la promozione di un turismo sostenibile e responsabile.

Questo riconoscimento è attribuito alle località che soddisfano determinati standard di accoglienza e che offrono esperienze autentiche e significative ai visitatori. In sostanza, avere questa bandiera indica che il comune si impegna a offrire un’esperienza di viaggio di qualità, rispettando la cultura, l’ambiente e le tradizioni locali.

Vi consiglio di far riferimento a questo anche per le località italiane in altre regioni.

Fatevi pertanto un giro a Pescasseroli, il cuore del parco, a Barrea e il suo Lago artificiale balneabile, a Civitella Alfedena, dove c’è il Museo e l’Area Faunistica del Lupo Appenninico, che consentono di conoscere meglio questa specie che vive nel parco.

A Villa Vallelunga c’è invece il Centro Visita dell’Orso, dove si può apprendere di più sull’Orso Bruno Marsicano, una specie simbolo del parco.

Opi, Scanno, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi e Ortona dei Marsi valgono ugualmente una visita per i paesaggi spettacolari.

Passiamo al palato.

Ci sono molte altre prelibatezze da scoprire nella regione!

Iniziamo al piatto abruzzese per antonomasia: Gli arrosticini, spiedini di carne di pecora, tradizionalmente cotti alla brace. Gli spiedini consistono in pezzi di carne, pesce, verdure o altri ingredienti infilzati su stecchi o aste lunghe e poi cucinati sulla griglia, alla brace o in forno.

In Abruzzo gli “arrosticini” sono preparati con piccoli pezzi di carne di pecora infilzati su spiedini.

Spaghetti alla chitarra: una pasta fatta in casa tagliata con uno strumento chiamato “chitarra” sin dall’antichità. Questo tipo di chitarra non serve a suonare, come tutte le chitarre del mondo. Anche questa chitarra però ha delle corde e ricorda lo strumento musicale omonimo.

Segnatevi anche le “Sagne e fasciul“, un piatto di pasta e fagioli. Le “sagne” abruzzesi sono un tipo di pasta simile ai maltagliati. Una pasta fatta in casa quindi, tagliata a mano.

Passiamo al brodetto di pesce, una zuppa di pesce preparata con una varietà di frutti di mare e servita con crostini di pane. Ogni regione italiana bagnata dal mare ha in realtà il suo caratteristico brodetto di pesce.

Il Pecorino abruzzese è invece un formaggio a base di latte di pecora, spesso stagionato e dal sapore intenso. Viene chiaramente anche grattugiato sulla pasta.

Da non confondere col “Pecorino d’Abruzzo” , che invece è un vino bianco, che si abbina perfettamente col brodetto di pesce.

I vini buoni non mancano in questa regione: Montepulciano d’Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo.

Prima di bere però meglio mangiare qualcosa. Che ne dite delle Pallotte cacio e ova? Sono polpette di formaggio (cacio) e uova, generalmente fritte e servite come antipasto.

Le Scrippelle ‘mbusse sono invece delle sottili frittelle di pasta ripiene di formaggio e poi immerse in un brodo caldo di gallina. Il nome “Scrippelle” fa riferimento alle sottili fettine di pasta simili alle crepes o alle lasagne. Sono preparate con un impasto a base di uova e farina.

Invece “‘mbusse” deriva dal dialetto abruzzese e significa “bagnate“. Si riferisce al fatto che le fettine di pasta vengono immerse in un brodo caldo.

Per chi ama la pizza, in Abruzzo c’è la Pizza scima (o scema), una focaccia rotonda e croccante, condita con olio d’oliva e sale. Non si usa il lievito, come normalmente si fa con la pizza.

Se andate a Teramo assaggiate anche il timballo teramano (cioè di Teramo), un piatto a base di pasta, carne di maiale, crespelle di uova, formaggio e sugo di pomodoro. Si può anche chiamare timballo alla teramana, che significa “timballo come si fa a Teramo”.

Teramo è una città in cui ci sono importanti resti del periodo romano e medievale.

Voglio segnalarvi un evento che si svolge in questa città, che coinvolge i protagonisti del fumetto, dei videogiochi e del web. Si chiama “Teramo Comix & Games”: una tre giorni (si dice così quando un evento dura tre giorni) dedicata essenzialmente ai giovani.

Altre specialità culinarie abruzzesi sono i Fiadoni, i tipici ravioli pasquali, e sono un antipasto. Indovinate con cosa sono ripieni? Di formaggio come il pecorino stagionato ovviamente! Non lasciatevi scappare quando andate in Abruzzo.

Come dolce, la cicerchiata è un dolce tradizionale fatta con palline di pasta fritta cosparsa di miele e zuccherini. Meglio abbandonare la dieta almeno quel giorno!

L’Aquila è la capitale della regione Abruzzo. Una città che è stata devastata dal terremoto nel 2009 e oggi è ancora in fase di ricostruzione.

Nonostante questo è assolutamente unica in Italia: monumentale e pittoresca. Ci sono chiese dallo stile inconfondibile, come quella di San Bernardino da Siena e la stupenda Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Vi consiglio anche il Forte Spagnolo, attualmente in fase di ristrutturazione, è circondato da un bel parco. Si chiama anche Castello Cinquecentesco, perché risale al Cinquecento.

Non c’è un periodo particolarmente migliore di un altro per visitare l’Abruzzo.

Dipende dalle vostre preferenze. La primavera (aprile-maggio) e l’autunno (settembre-ottobre) offrono temperature gradevoli e minori folle turistiche.

L’estate (giugno-agosto) è ideale per le attività all’aperto e per le località balneari lungo la costa.

Se ti piace lo sci, l’inverno (dicembre-febbraio) è perfetto per visitare le stazioni sciistiche dell’Appennino. Ovindoli è una località sciistica che tra l’altro si trova a solamente un’ora da Roma.

La sua stazione sciistica, denominata “Magnola“, offre diverse piste per vari livelli di abilità,dal principiante all’esperto.

Ma anche nel periodo estivo, la zona è apprezzata per l’escursionismo, il trekking e altre attività all’aria aperta. I visitatori possono godere dei paesaggi montani, dei sentieri naturali e delle viste panoramiche.

Se invece vi piace più il mare, tenete presente che il Mar Adriatico tende ad essere generalmente più calmo e meno soggetto a forti onde rispetto al Mar Tirreno. Questo può influenzare la praticabilità di attività come il nuoto, la navigazione e lo snorkeling.

La costa abruzzese inoltre tende ad essere più economica rispetto ad alcune delle località marine più famose e turistiche in Italia, come la Costa Amalfitana, la Riviera Italiana o la Costa Smeralda in Sardegna.

Nelle località meno affollate dell’Abruzzo, è possibile trovare alloggi più accessibili, ristoranti con prezzi ragionevoli e spiagge libere. Questo può rendere l’Abruzzo una scelta più conveniente e accessibile per chi è alla ricerca di una vacanza al mare senza spendere cifre elevate.

Per raggiungere l’Abruzzo dall’estero, puoi considerare diverse opzioni.

L’aeroporto principale dell’Abruzzo è l’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo, situato vicino a Pescara. Puoi cercare voli diretti verso questo aeroporto da varie città europee.

In alternativa, puoi prendere un volo per l’Aeroporto di Roma-Fiumicino o l’Aeroporto di Roma-Ciampino e poi proseguire con un treno o un’autonoleggio per raggiungere l’Abruzzo.

Puoi prendere un treno fino a Roma e poi cambiare per un treno regionale o un autobus.

Le principali stazioni ferroviarie dell’Abruzzo includono Pescara, Teramo, Avezzano e Chieti.

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L’orso marsicano

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L’Umbria: una regione da scoprire

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Trascrizione

Quanti di voi conoscono l’Umbria?
L’Umbria è una regione affascinante che si trova nel cuore dell’Italia, con una storia ricca e radicata nell’antichità. Probabilmente non fa parte delle mete più ambite degli stranieri, ma se state cercando tranquillità e paesaggi, sicuramente l’Umbria è la scelta giusta.

In Umbria non c’è il mare e questo è un primato condiviso con la valle d’Aosta, la Lombardia, il PIemonte e il Trentino Alto Adige. Tutte le altre regioni d’Italia hanno sbocchi sul mare.

In compenso l’Umbria è spesso definita il “Cuore Verde d’Italia” per via dei suoi paesaggi collinari lussureggianti e delle foreste che la caratterizzano. Il territorio dell’Umbria è prevalentemente collinare e montuoso, con una natura ancora molto incontaminata.

L’Umbria offre uno stile di vita rilassato e lento, ideale per chi cerca una pausa dal trambusto quotidiano.

È una destinazione ideale per coloro che desiderano scoprire un lato autentico e poco affollato dell’Italia.

Questa regione è stata abitata sin dai tempi degli etruschi, il che si riflette nelle numerose testimonianze storiche e architettoniche.

Le sue città, come Perugia, Assisi e Gubbio, offrono un’atmosfera autentica e molto accogliente.

La regione è molto famosa per i suoi festival, tra cui il celebre “Umbria Jazz”, chiaramente un festival dedicato alla musica jazz.

Umbria Jazz è il più importante festival musicale jazzistico italiano e anche uno dei più importanti al mondo. Si svolge annualmente a Perugia nel mese di luglio.

Se andate d’inverno nessun problema: c’è anche Umbria jazz winter Che si svolge ad Orvieto sotto le feste natalizie.

Andare in autunno? Nessun problema! Se amate il teatro, a Foligno si svolge l’Umbria Factory Festival.

Come recarsi in Umbria?

L’Umbria è facilmente raggiungibile in treno o in auto da varie città italiane. L’aeroporto più vicino è l’Aeroporto Internazionale di Perugia.

Le distanze sono brevi. Basti pensare che il percorso da Perugia a Assisi e poi a Gubbio è di soli 85 km. In un’ora e un quarto ce la fate.

Per quanto riguarda il soggiorno, potete scegliere tra una vasta gamma di opzioni, tra cui alberghi, agriturismi rustici e affascinanti bed & breakfast.

Perugia è conosciuta dagli stranieri per la sua Università per Stranieri, ma ci sono altre cose molto interessanti e uniche da vedere, come ad esempio il Pozzo Etrusco, una grande opera idraulica che testimonia le conoscenze tecniche e il grado di civiltà raggiunto dalle popolazioni di Perugia già 300 anni prima di Cristo.

Se siete golosi potete visitare la casa del cioccolato della Perugina. Se avete bambini e volete portarli al parco divertimenti, andate nella Città della Domenica, che è stato il primo parco divertimenti ad aprire in Italia.

Assisi è Famosa per essere il luogo di nascita di San Francesco d’Assisi e per la Basilica di San Francesco.

La Basilica di San Francesco è uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti al mondo.

Gubbio è Caratterizzata dalle sue strade medievali e dalla vista panoramica dalla sommità del Monte Ingino che è appunto la cima di Gubbio.

Li vi aspettano splendide escursioni.

La “Festa dei Ceri” di Gubbio è uno degli eventi più tradizionali e spettacolari dell’Umbria. Ogni anno, il 15 maggio, tre squadre di portatori gareggiano per portare dei grandi ceri di legno attraverso le strade.

Non finisce qui:

Spoleto è celebre per il suo Festival dei Due Mondi (conosciuto anche come “Spoleto Festival”) e per maestoso Ponte delle Torri, un impressionante ponte fortificato derivato da un acquedotto romano e che attraversa una gola profonda. È uno dei simboli della città.

Orvieto è invece nota per il suo imponente duomo e anche per le grotte sotterranee. Per non parlare poi del famoso “Orvieto bianco“, il vino bianco da gustare magari con le lumachelle all’orvietana (dei rustici salati), con la “palomba alla leccarda” o il “pollo alla cacciatora”.
La città di Orvieto è situata su un massiccio tufo, una roccia vulcanica porosa e nel corso dei secoli, gli abitanti hanno scavato grotte e tunnel sotterranei nel tufo per vari scopi, per fare abitazioni, cantine, depositi e cisterne per raccogliere l’acqua piovana.

Queste grotte sotterranee possono essere visitate oggi e offrono un’interessante prospettiva sulla storia e la vita quotidiana passata della città.

Anche Narni è famosa per le sue grotte sotterranee che si estendono sotto la città.

Come non parlare poi della “Cascata delle Marmore“? È una cascata artificiale alta circa 165 metri che fu costruita dagli antichi romani ed è ancora attiva. È la più alta cascata artificiale d’Europa e tra le più alte del mondo.

Riguardo alle specialità gastronomiche dell’Umbria, queste provengono perlopiù dai monaci benedettini che vivevano nella regione.

La cucina umbra è rinomata per i suoi ingredienti di alta qualità e piatti tradizionali. L’olio d’oliva extravergine, i formaggi, le carni e le specialità a base di funghi sono componenti essenziali della cucina umbra.

Non perdere l’opportunità di gustare prelibatezze come ad esempio le lenticchie di Castelluccio. Castelluccio è una frazione di Norcia e queste lenticchie sono conosciute sin dall’inizio della civiltà agricola umbra.

Come antipasto potete gustare i “Crostini di Fegato”, delle bruschette condite con fegato di pollo. È chiaramente una ricetta d’origine contadina.

Un’altra specialità è la “torta al testo” . Si tratta di pane non lievitato, dalla forma rotonda a base d’acqua, farina e bicarbonato. Un piatto semplicissimo che si può fare in tanti modi diversi.

Poi c’è Il “pasticcio di Jacopone” e i “maccheroni dolci”, che risalgono alla civiltà etrusca.

Gli strangozzi al tartufo e la parmigiana di gobbi (realizzata con i cardi) sono altri due piatti tipici umbri.

Il vino Sagrantino viene prodotto nella zona di Montefalco, ed è uno dei vini rossi più intensi e ricchi d’Italia. È famoso per la sua elevata concentrazione di polifenoli. Si associa bene con le carni, prevalentemente rosse: è ottimo con gli arrosti, gli stufati e i brasati.

Norcia è rinomata per i suoi prodotti tra cui “Prosciutto di Norcia” e salumi. Il prosciutto di Norcia ha un sapore leggermente speziato, a differenza degli altri prosciutti.

Potete assaggiare anche la “Ciaccia al Formaggio”, una sorta di focaccia con formaggio.

Deruta è Famosa per la ceramica artigianale. Se volete portare un ricordo a casa senza essere tentati di mangiarlo, le ceramiche di Deruta sono un’ottima scelta. Anche perché ogni pezzo è unico perché è decorato a mano, secondo la tradizione che è rimasta invariata sin dal Rinascimento.

Il lago Trasimeno è conosciuto per il pesce d’acqua dolce, tra cui la “Tegamaccio“, una zuppa di pesce particolare.

Un’altra specialità umbra è la “Crescia Sfogliata”, una focaccia sottile e SFOGLIATA simile alla piadina” che però è romagnola.

Altrettanto famosi sono i “Maccheroni alla Norcina”, un primo piatto umbro a base di salsiccia di Norcia e tartufo nero, il tutto condito con panna da cucina.

Vi ho fatto venire fame? Fortunatamente prima o poi organizzeremo una riunione dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente proprio in Umbria.

Vi aspetto per la prossima regione italiana.

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Il Lazio: Storia, luoghi, turismo e cultura

Il Lazio: Storia, luoghi, turismo e cultura (scarica audio)

Perché visitare il Lazio? In cosa si distingue dalle altre regioni? Vale a dire: cosa contraddistingue questa regione?

Voglio provare a spiegarvi nel minor tempo possibile, cosa dovete aspettarvi dal Lazio, raccontando un minimo di storia, e cosa c’è oggi da vedere di interessante. Tra l’altro questo sarà l’ennesimo pretesto per ripassare qualche episodio.

La regione del Lazio, situata nel centro dell’Italia, ha vissuto una storia affascinante. Nell’antichità, la zona era abitata da popoli cosiddetti pre-romani (in quanto vissero nel Lazio prima dei romani) come gli Etruschi, che lasciarono un’impronta significativa sulla regione. Ce n’è traccia in molte località, specie nella cosiddetta Tuscia, quindi soprattutto in provincia di Viterbo.

Tuttavia, è l’epoca romana che ha avuto il maggior impatto sulla storia del Lazio e ha contribuito a definire la sua identità culturale. Roma, fondata nel 753 a.C., divenne il centro di un vasto impero che si estendeva su gran parte dell’Europa, dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente.

Durante questo periodo, Roma si trasformò in una delle città più grandi e influenti del mondo antico, lasciando un’eredità straordinaria di monumenti, come il Colosseo, il Pantheon e il Foro Romano.

Dopo il declino dell’Impero Romano, la regione passò attraverso periodi di dominio da parte di vari popoli, tra cui i Goti, i Bizantini e i Longobardi.

Nel Medioevo, il potere politico si spostò nelle mani dei papi, con la creazione dello Stato della Chiesa, e Roma divenne la sede del Papato. Questo ha contribuito a preservare e arricchire il patrimonio artistico e culturale della regione.

Durante il Rinascimento e il periodo barocco, artisti come Michelangelo, Raffaello e Bernini hanno lasciato un’impronta indelebile su Roma e sul Lazio, creando capolavori architettonici e artistici coi fiocchi che ancora oggi attirano e impressionano i visitatori di tutto il mondo.

Roma chiaramente rimane una delle principali mete turistiche al mondo, con i suoi siti archeologici, i musei e la sua vivace vita culturale.

La regione però vanta anche altre attrazioni turistiche di grande rilievo, come la città di Tivoli con la sontuosa Villa d’Este e Villa Adriana, entrambe Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Il Lazio è anche noto per le sue pittoresche località costiere, come Gaeta, Sperlonga e le Isole Pontine, che offrono spiagge incantevoli e un ambiente mediterraneo suggestivo.

Dal punto di vista culturale, il Lazio si distingue per la sua cucina autentica e deliziosa, con piatti tradizionali come la pasta all’amatriciana, la coda alla vaccinara e i carciofi alla romana. Inoltre, la regione ospita numerosi eventi culturali, come concerti, spettacoli teatrali e festival.

Non sapete cosa visitare nel Lazio?

Beh, ogni luogo ha più di un buon motivo per essere visitato. Potrei però cercare di riassumere associando il nome di una località laziale alla sua caratteristica distintiva.

In primo luogo la capitale: Roma è conosciuta come la “Città Eterna” a causa della sua storia millenaria e della sua importanza nel corso dei secoli. È stata la capitale dell’antico Impero Romano e conserva numerosi monumenti e reperti storici che testimoniano la sua grandezza Roma è conosciuta come la “Città Eterna” a causa della sua storia millenaria e della sua importanza nel corso dei secoli. È stata la capitale dell’antico Impero Romano e conserva numerosi monumenti e reperti storici che testimoniano la sua grandezza passata.. Mica pizza e fichi!

Tivoli invece è la città delle ville. Situata a circa 30 chilometri da Roma, Tivoli è famosa per le sue splendide ville e giardini storici. Villa d’Este è uno dei principali punti di interesse, con i suoi incantevoli giardini rinascimentali e le fontane spettacolari. Un’altra attrazione di Tivoli è Villa Adriana, un’antica residenza imperiale romana, che offre una visione unica dell’architettura e della vita nell’antica Roma.

Non mancate di fare una capatina a Frascati, la città del vino. Frascati infatti è conosciuta per la produzione di vino bianco di alta qualità.

Civita di Bagnoregio, il paese che muore. Civita di Bagnoregio è un antico borgo costruito su un’altura di tufo e affronta il rischio di crollo a causa dell’erosione del terreno. Bellissima da vedere.

Viterbo è la città dei papi. Viterbo è famosa per essere stata la sede del conclave che elesse diversi papi nel corso dei secoli. C’è un episodio su questa bella città che vi consiglio di ascoltare e leggere.

Anzio è la città delle spiagge. Anzio è una località costiera che vanta belle spiagge e un’importante storia legata alla Seconda Guerra Mondiale.

Subiaco è la città dei monasteri. Subiaco è famosa per i suoi monasteri, tra cui il Monastero di San Benedetto, dove il santo fondatore dell’ordine benedettino visse per un certo periodo.

Ostia, la città antica. Ostia Antica è un sito archeologico che un tempo era il porto di Roma. Ci sono le rovine dell’antica città romana. Da non perdere.

Palestrina, la città della musica. Palestrina è nota per il suo importante patrimonio musicale e per essere la città natale del compositore rinascimentale Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Gaeta, la città delle spiagge e degli ulivi. Gaeta è una splendida località costiera con spiagge dorate e numerosi ulivi che caratterizzano il paesaggio.

Castel Gandolfo, la città papale. Castel Gandolfo è famosa per essere la residenza estiva dei papi e per il suo affascinante lago vulcanico, il Lago Albano.

Cerveteri, la città degli etruschi. Cerveteri è nota per i suoi monumenti etruschi, in particolare la Necropoli della Banditaccia, un importante sito archeologico.

Calcata, il borgo artistico. Calcata è un affascinante borgo medievale che attrae artisti e creativi, con le sue strade pittoresche e la sua atmosfera bohémien.

Bracciano, la città del lago. Bracciano è famosa per il suo lago omonimo, il Lago di Bracciano, uno dei laghi vulcanici più grandi d’Italia. Il Castello Orsini-Odescahlchi poi dona a Bracciano un aspetto rinascimentale.

Questo castello è uno dei meglio conservati d’Italia ed è aperto al pubblico per visite guidate.

Fregene è una nota località balneare vicino a Roma, nota per le sue spiagge sabbiose e i locali alla moda.

Anguillara Sabazia, il borgo sul lago. Anguillara Sabazia è un grazioso borgo che si affaccia sul Lago di Bracciano, offrendo paesaggi suggestivi e romantiche passeggiate lungo il lago.

Sperlonga, la perla del Tirreno. Sperlonga è una splendida località sul mare, con spiagge incantevoli.

Nemi, il paese delle fragole. Nemi è conosciuta per la coltivazione delle fragole, che vengono festeggiate ogni anno durante la Festa delle Fragole.

Tarquinia, la città dei tumuli. Tarquinia è rinomata per i suoi tumuli etruschi, che sono state tombe monumentali risalenti all’epoca etrusca.

C’è anche il lago di Bolsena, più a Nord rispetto a quello di bracciano.

Il Lago di Bolsena è il lago vulcanico più grande d’Europa e si trova nella provincia di Viterbo. È noto per la sua bellezza naturale e la sua acqua cristallina. Le sue rive sono costellate da piccoli villaggi pittoreschi, tra cui Bolsena, Capodimonte e Marta, che offrono scorci suggestivi e atmosfera tranquilla. Uno dei principali punti di interesse del lago è l’Isola Bisentina, un’isola al centro del lago che può essere visitata in barca.

Rispetto a quello di Bracciano, Il Lago di Bolsena è più grande e offre una maggiore varietà di località da visitare lungo le sue rive.

Ci sono tanti piccoli paesi poi dove si svolgono particolari manifestazioni come ad esempio la corsa del Bigonzo di Canale Monterano.

La Corsa del Bigonzo a Canale Monterano
Fonte: https://www.parchilazio.it/schede-362-corsa_del_bigonzo

Il bigonzo (apriamo una breve parentesi) è un tipico recipiente in legno utilizzato in tempi passati per la vendemmia e questa corsa nasce proprio per portare una buona vendemmia, cioè una buona raccolta dell’uva per fare il vino. Un bambino entra nel Bigonzo e quattro baldi giovani, due a destra e due a sinistra, lo sorreggono con delle aste cercando di andare più velocemente possibile.

Ogni paese del Lazio in realtà, anche il più piccolo, può essere valevole di una visita, e tutti hanno una loro tipica manifestazione, soprattutto nel periodo estivo.

Quanto ai periodi dell’anno, la primavera (aprile-maggio) e l’autunno (settembre-ottobre) sono generalmente considerati i periodi migliori per visitare Roma e il Lazio. Durante questi mesi, le temperature sono piacevoli, generalmente tra i 15°C e i 25°C, e ci sono meno turisti rispetto alla stagione estiva. Si può godere di giornate più lunghe e scoprire le attrazioni senza subire il caldo intenso dell’estate.

L’inverno (dicembre-febbraio) a Roma e nel Lazio è generalmente mite, con temperature medie intorno ai 10°C-15°C. Puoi incontrare piogge occasionali, ma in genere non è un periodo di grande freddo. L’inverno offre l’opportunità di godere delle attrazioni senza grandi folle turistiche e talvolta è possibile trovare tariffe alberghiere più convenienti.

Seguono, solo nel file audio, alcune testimonianze dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente che sono state nel Lazio.

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Il Chianti – le meraviglie d’Italia

Il Chianti (scarica audio)

Trascrizione

Non è un caso che abbiamo organizzato la riunione dei membri dell’anno 2023 proprio nel cosiddetto Chianti.

Cos’è il chianti?

L’Italia è famosa nel mondo, tra le altre cose, soprattutto per la qualità e la varietà dei vini. Il Chianti è appunto un vino. Un vino col marchio DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) prodotto nella regione Toscana.

Ma il nome “Chianti” è anche identificativo della zona della Toscana in cui si produce questo vino.

Questa zona è intorno alle “colline del Chianti”, una breve catena montuosa lunga una ventina di chilometri

Il chianti è dunque una zona collinare, compresa tra Firenze e Siena, tra Arezzo e i Colli Pisani ed è considerata da sempre il cosiddetto “cuore della Toscana”.

Questa zona, bellissima da un punto di vista del paesaggio, ospita tantissimi vigneti e boschi ma anche dei suggestivi borghi medievali e romantici castelli. E’ una zona assolutamente da visitare per i turisti, non solo per provare i vini e portarsene qualcuno a casa, anche perché c’è una temperatura media annua attorno ai 14 gradi.

Con il termine vigneto si intende un appezzamento di terreno dedicato alla monocoltura della vite. La vite (“le viti” al plurale) è la pianta che ha come frutto proprio l’uva, da cui si ottiene il vino.

L’altitudine (cioè l’altezza rispetto al livello del mare) dei comuni del Chianti va dai 240 slm ai 600 slm circa. In italiano si usa a questo scopo la sigla slm, che sta per metri “sul livello del mare”.

Le cose da vedere nella zona del Chianti (ammesso che non abbiate bevuto troppo) sono:

Il Castello di Meleto, che all’origine era di proprietà signorile, in quanto era proprietà di una ricca famiglia aristocratica fiorentina, è situato nel comune di “Gaiole in Chianti”. Il castello oggi è sede di un’azienda agricola specializzata nella produzione di vino Chianti Classico ed è visitabile a pagamento. Il castello, si legge su un sito, domina le sue terre e i suoi vigneti.

Notate questo utilizzo del verbo “dominare“. In questo caso significa che il castello sta in posizione più elevata (quindi ha una maggiore altitudine) rispetto ai vigneti.

In questo castello è possibile anche soggiornare, ma anche degustare i vini, scoprire le tradizioni più antiche e passeggiare tra le colline coltivate. Ci sono comunque altri castelli in zona.

Poi c’è anche la cosiddetta “Strada del vino e dell’olio del Chianti Classico“.

Uno dei tanti itinerari principali di questa strada si chiama la “Chiantigiana”, strada tra le più belle d’Italia, che attraversa tutto il Chianti da Firenze a Siena. Percorrerla è un ottimo modo per scoprire il territorio. Si può percorrere in auto e allora possiamo fare un tour, quindi fermarsi di tanto in tanto ed assaggiare i vari vini durante il percorso.

Si tratta di un tour “enodegustativo” perché si possono degustare vari vini. Degustare è un verbo simile a assaggiare, e si preferisce quando ci si deve convincere delle qualità di un prodotto. Enodegustativo perché riguarda il vino, che in greco si dice “einos”. Enodegustativo quindi significa che si può assaggiare – anzi degustare – il vino.

Se non volete prendere l’auto potete anche ricorrere a un tour organizzato.

Tra i borghi medievali da non perdere c’è quello di Lucignano in provincia di Arezzo.

E’ un borgo medievale posto al vertice di una collina e si trova all’incrocio fra le province di Firenze, Arezzo, Siena e Perugia ed è curioso per la sua forma ad anelli concentrici.

Gli anelli concentrici sono un concetto geometrico e praticamente se guardiamo questo borgo dall’alto, si vedono come più cerchi, piccoli e grandi. Questi cerchi o anelli, sono concentrici, sono formati dalle costruzioni presenti e sono uno dentro l’altro. Concentrici significa che hanno lo steso centro. All’interno ci sono residenze d’epoca, appartamenti e bed and breakfast.

Mi fermo qui, e per chi ne volesse sapere di più non vi resta che partecipare alla riunione dei membri di Italiano Semplicemente. Presto verrà pubblicato il programma della riunione che si svolgerà dal 24 al 30 giugno.

Per chi è interessato a far parte dell’associazione basta inoltrare ufficiale richiesta nella pagina dedicata.

Un saluto.

chiantigiana

L’albero della fecondità

L’albero della fecondità

(scarica audio)

Buongiorno a tutti, cari amici di Italiano Semplicemente.

Quello che segue è un episodio di ripasso.

Ho scelto di fare un episodio all’insegna dell’arte e della cultura italiana, sicuro che sarà di vostro interesse. Faremo dunque una bella ripassata di alcuni verbi, termini particolari ed espressioni che sono già state oggetto di spiegazione sulle pagine di italianosemplicemente.com. Per ognuno di questi episodi troverete un collegamento alla relativa spiegazione.

Parliamo dell’albero della fecondità, un affresco scoperto solo nell’anno 1999, che si trova a Massa Marittima, quindi in Toscana. Che c’azzecca, direte voi, con la lingua italiana? Oltre al pretesto del ripasso, c’è dell’altro e lo capirete tra un po’.

L'albero della fecondità

Autore foto: Niccolò Caranti

Trascrizione integrale disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

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Il vallone dei mulini – le meraviglie d’Italia

File audio disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

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Il Vallone dei Mulini è sicuramente una meta che vale la pena di visitare in Italia. 

Si tratta di una valle. 

In una valle di solito ci scorre un fiume o un corso d’acqua, poiché le valli si trovano sotto le montagne e hanno la forma di una striscia, una linea pianeggiante. 

Il vallone è ugualmente una valle, ma stretta e molto profonda. Si possono chiamare anche “gole“. In effetti il termine “gola” è più diffuso in generale per questo tipo di insenature del terreno molto profonde, scavate dalle acque nel corso dei secoli. Esiste anche il termine “burrone“, abbastanza simile. 

Quindi il Vallone dei Mulini è appunto un vallone, che si trova in Campania, la regione di Napoli, a pochissima distanza del centro di Sorrento. Precisamente questo vallone si trova nella “penisola sorrentina“.

La penisole sorrentina è prima di tutto una penisola, proprio come l’Italia stessa.

E’ quindi una striscia di terra che “entra” nel mare, ma non è circondata dal mare come le isole. E’ una delle principali mete turistiche della Campania, e ha due lati. Su un lato c’è la costiera sorrentina, e dall’altro forma la costiera amalfitana, che tra le altre cose è diventata patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO dal 1997.

Il vallone dei Mulini si chiama così perché c’è un mulino, usato per macinare il grano, che molti anni fa era stato costruito proprio lì per utilizzare la potenza dell’acqua per far girare il mulino.

Questo vallone non è ovviamente una zona abitata, soprattutto perché è molto umida. Ci sono comunque i resti di vecchi edifici del complesso industriale. 

Questo clima comunque ha consentito la crescita di molte piante anche molto rare. Ci sono persino alcune  piante carnivore.

L’esposizione solare e la presenza di moltissime piante conferiscono a questa valle un aspetto molto suggestivo. Infatti esistono moltissimi dipinti fatti ad ogni epoca da artisti di tutto il mondo.

 

vallone dei mulini

Le meraviglie d’Italia: Il pozzo di San Patrizio

Audio

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Trascrizione

Una delle meraviglie d’Italia che sono poco conosciute dagli stranieri che ci fanno visita è il pozzo di San Patrizio, che si trova ad Orvieto, un piccolo borgo dell’Umbria, nel centritalia, un paese abbarbicato su una rupe di tufo.

Curioso questo “abbarbicato” che significa “fortemente attaccato”.

Pensare che c’è persino chi si abbarbica alle proprie idee, quindi che è talmente attaccata ad esse che non cambia mai idea.

Chi invece è abbarbicato al denaro non si stacca mai da esso, e poi ci sono i borghi abbarbicati al tufo, come Orvieto.

Ed è proprio nel tufo, questo materiale che proviene dai vulcani (dalla lava dei vulcani, quindi è un materiale lavico, di origine lavica) è stato scavato questo pozzo nel secolo Xvi.

Il secolo sedicesimo inizia nel 1500 e termina il 1599.

Un pozzo serve a raccogliere acqua, per essere utilizzata nel corso dell’anno o in caso di emergenza, ed il pozzo di San Patrizio, con la sua profondità di più di 50 metri, di acqua ne può contenere parecchia.

È stato costruito per volere di papa Clemente VII, che voleva essere sicuro che l’acqua non mancasse mai, neanche in caso di epidemie e calamità naturali come terremoti e cose simili.

Ma anche perché c’era appena stato il Sacco di Roma nel 1527 e c’era il pericolo di altri assedi o conflitti.

Il Sacco di Roma avvenne infatti nel 1527 da parte dei lanzichenecchi che oltre a saccheggiare Roma, cioè a devastare e derubare, uccisero un sacco di persone e portarono anche la peste.

Papa Clemente VII riuscì a scappare

Così Clemente VII all’indomani del Sacco di Roma si rifugia ad Orvieto dopo essere scappato travestito da ortolano.

Così per essere sicuro di avere sempre l’acqua fa costruire questo profondissimo pozzo.

Forse non ve l’avevo detto ma l’indomani non è detto sia proprio il giorno successivo ad un giorno dato, ma in generale si intende immediatamente dopo, subito dopo, nei giorni seguenti.

Il pozzo comunque ha un fascino unico, è un vero capolavoro di ingegneria. Ha due rampe di scale indipendenti per salire e scendere, e pensate che erano dei muli a trasportare l’acqua estratta dal pozzo per portarla in superficie.

Il mulo è un animale simile al cavallo, usato nel passato per trasportare carichi pesanti.

Dall’alto del pozzo si vede l’acqua che c’è in fondo, e c’è l’usanza di gettare delle monete nel pozzo, un po’ come si fa con fontana di Trevi a Roma.

Se capitate in Umbria, fate un salto ad Orvieto e resterete a bocca aperta.

Si respira un’atmosfera magica e sacra, è davvero bello questo pozzo di San Patrizio.

In Italia è conosciuto da tutti, almeno tra gli adulti, tanto che è entrato anche nel linguaggio, e precisamente si dice che una cosa è come il Pozzo di San Patrizio quando si sprecano molte risorse ed energie, ma spesso senza troppi risultati.

Altre volte si usa anche per indicare qualcosa di molto capiente, profondo, che sembra senza fondo, senza fine.

Nel pozzo di San Patrizio infatti entra tantissima acqua e non si riesce mai a riempirlo.

Allora posso dire ad esempio che se una persona che non si sazia mai, se ha sempre fame, allora è come il pozzo di San Patrizio. perché non si riempie mai lo stomaco.

Posso ugualmente dire che se mio figlio spende un sacco di soldi e li spreca tutti, se più soldi ha, più ne spende, allora è come il pozzo di San Patrizio.

Oppure posso dire che la sanità italiana è un pozzo di San Patrizio perché si spendono tantissimi soldi per la cura della salute e spesso ci si chiede cosa ci si faccia con tanti aoldi e che non bastano mai.

Ciao a tutti. Andate a vedere qualche foto del pozzo di San Patrizio su internet.

Le meraviglie italiane: I Bronzi di Riace

Audio

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Trascrizione

Oggi parliamo dei Bronzi di Riace, che sono due statue di bronzo (lo dice anche il nome) che sono state ritrovate in mare nel 1972 nei pressi di Riace, un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria, quindi nella regione Calabria, nel sud dello stivale.

Nonostante le due statue abbiano la faccia di bronzo (ed anche il resto del corpo) esse hanno un fascino particolare. Se non avete mai ascoltato l’episodio legato all’espressione “avere la faccia di bronzo” andate a dare un’occhiata.

Il bronzo è una lega composta da rame e stagno. Il bronzo è anche il nome di un colore molto particolare, un mix tra il marrone scuro e il colore arancione.

Questi Bronzi di Riace sono probabilmente di provenienza greca o anche magnogreca e risalgono al V secolo a.C..

Avete notato che parliamo ancora della Grecia antica? Anche parlando della via appia abbiamo se ricordate parlato dei greci.

La cosa che colpisce di queste statue di bronzo, bellissime e altissime (circa 2 metri) è che sono in eccezionale stato di conservazione. Attualmente sono conservate al Museo nazionale di Reggio Calabria.

Sono statue bellissime, rappresentano due uomini dalle fattezze straordinarie, a grandezza naturale, ma sono due fisici scultorei, quindi rappresentano due uomini dal fisico eccezionale, giovani e forti; probabilmente dei guerrieri.

Ho parlato di “fattezze“. é un termine che si usa quando si vuole indicare le forme di qualcosa o qualcuno; ci si riferisce generalmente all’aspetto fisico.

La fattezza è il modo come uno “è fatto”, quindi indica le forme, le proporzioni, o anche i lineamenti del viso.

Posso dire che la controfigura di un attore, che generalmente è una persona che prende il posto dell’attore nelle scene pericolose, deve avere le stesse fattezze dell’attore, altrimenti non è una controfigura e gli spettatori noterebbero la differenza.

Posso anche dire che una ragazza ha delle fattezze delicate, o anche che gli atleti son spesso persone molto belle fisicamente e dalle fattezze perfette.

Ebbene anche i bronzi di Riace rappresentano alla perfezione le fattezze perfette di un uomo: hanno un fisico slanciato, dei muscoli perfetti, uno sguardo fiero, una postura eretta.

Sono considerati dei veri capolavori della scultura, tra i più significativi dell’arte greca. Non si sa esattamente chi sia stato l’autore. Ci sono diverse ipotesi a riguardo.

Le due figure maschili sono nude, e questo esalta ancor di più la loro bellezza. Una di loro ha una barba fluente, a riccioli, tiene le braccia aperte.

L’altra statua ha invece sul braccio sinistro uno scudo. Questo conferma che si trattasse di guerrieri, nelle intenzioni dello sconosciuto autore.

Le statue sono state analizzate nel dettaglio e pare che non siano fatte solo di bronzo. È stato usato argento, avorio e rame.

Il fatto che avessero lo scudo e forse anche una lancia sulle mani sembrerebbe escludere si trattasse di atleti, ma un archeologo italiano avanza una originale ipotesi.

Notate che avanzare un’ipotesi significa proporre un’ipotesi, e il significato è diverso da ventilare un’ipotesi, che abbiamo spiegato sulle pagine di Italiano Semplicemente. L’archeologo avanza dunque l’ipotesi che i due bronzi raffigurino degli atleti vincitori nella specialità della corsa oplitica (corsa con le armi).

La statua “A” – così si chiamano le due statue: A e B (brutto nome , lo so, potevamo fare di meglio – la statua A, dicevo, sarebbe opera di un artista, (notate che ho usato il condizionale perché non è sicuro) nel 460 a.C., mentre la statua B di un altro artista, eseguita intorno al 430 a.C. Questa ipotesi comunque non sembra suscitare molta credibilità.

Dovete sapere che ci sono molti misteri intono ai bronzi. Come hanno provato a raccontare in un servizio televisivo, forse esiste anche una terza statua, un terzo bronzo. E poi dove sono finiti questo scudo, le lance ed anche gli elmi (i copricapo).

Difficile ricostruire tutto, infatti potrebbe darsi che la nave che portava le due statue si liberò delle stesse, le gettò in mare, dunque se ne sbarazzò.

Sbarazzarsi di qualcosa significa liberarsi di qualcosa, qualcosa che non serve più, qualcosa che ci dà persino fastidio magari. Magari per alleggerire la nave hanno sacrificato i bronzi perché erano molto pesanti.

Dovete sapere che c’è anche una leggenda su una presunta maledizione legata ai bronzi.

Anni fa iniziò a girare la voce che le due statue portassero sfortuna. Infatti ci furono degli incidenti, delle morti di persone coinvolte nel ritrovamento delle statue. Il luogo in cui sono state ritrovare le statue sarebbe un luogo sacro, un luogo che è stato profanato e questa profonazione pare abbia provocato la vendetta degli due santi che erano venerati dal popolo locale.

Profanare è un verbo che si usa solamente per le cose sacre. Significa offendere una religione, i suoi luoghi, i suoi oggetti, ma anche entrare in una tomba, violare questa tomba. Quindi la profanazione è una violenza che si fa ad una religione, un grave torto relativo alle cose sacre. Si può profanare anche la memoria di una persona morta, e per fare questo basta gettare del fango su questa persona.

Questi santi dunque si sarebbero arrabbiati e avrebbero provocato incidenti e morti a seguito di questa offesa, di questa profanazione.

La stessa parola profano è esattamente il contrario di sacro. Hanno un significato opposto.

Trattasi comunque di una leggenda appunto, affascinante per alcuni, solo sciocchezze per altri.

Di sicuro vale la pena andare a trovare i due bronzi non appena la pandemia si sarà placata.

Ad ogni modo la prossima volta che Notate un ragazzo dal fisico perfetto, con i muscoli tutti al loro posto, potete tranquillamente dire che sembra un Bronzo di Riace. È il miglior complimento che possiate fargli.