Non c’è trippa per gatti

Trascrizione

niente_trippa_per_gattiBuonasera, e benvenuti a tutti i membri della famiglia di Italiano Semplicemente.

Per coloro che sono qui per la prima volta, che ascoltano questo tipo di podcast per la prima volta, benvenuti su Italiano Semplicemente, benvenuti nella sezione FRASI IDIOMATICHE. Questa sezione è dedicata a tutti coloro che comprendono l’italiano, e che vogliono passare dalla fase della comprensione alla fase dell’espressione; vogliono cioè imparare a comunicare in italiano.

All’interno di questa sezione sono state già pubblicate alcune frasi idiomatiche; questo è il terzo podcast, e l’espressione che ho scelto oggi di spiegarvi è “non c’è trippa per gatti”. E’ un’espressione molto utilizzata in Italia, e difficilmente potreste trovare la spiegazione audio di questa frase all’interno di un sito web. E’ molto probabile che riusciate a trovare invece la spiegazione per iscritto. Ovviamente potete leggerla, ovviamente servirà a poco, poiché ascoltando un file come questo potreste capire con molta più facilità quali sono i contesti in cui utilizzare questa frase, se si usa in un ambiente famigliare o se si usa in un ambiente diverso, tipo al lavoro. Con degli esempi si capisce ovviamente in maniera migliore.

Inoltre avrete l’opportunità di esercitare il vostro ascolto, ed ascoltando questo podcast più volte, potrete assimilare l’espressione, fino a che verrà assolutamente salvata nella vostra memoria e sarete in grado di utilizzarla, grazie ai numerosi esempi che farò, grazie alla prima delle sette regole d’oro di Italiano Semplicemente: ASCOLTARE (repetita iuvant). La prima regola è quindi ascoltare più volte ogni podcast.

Dunque, prima di passare alla spiegazione dell’espressione, spieghiamo un po’ le parole che la compongono. Dunque: “non c’è trippa per gatti”.

Che cos’è la trippa?

Se provate a cercare su google immagini il nome “trippa“, scritto T-R-I-P-P-A, vedrete, potrete vedere con i vostri occhi di cosa si tratta. E’ una… si tratta di una frattaglia, usata in gastronomia e ricavata dalle diverse parti dello stomaco del bovino, cioè di una mucca, e non, come molti credono, ricavata dall’intestino. Quindi si sta parlando di cibo, cibo molto amato in Italia. A me ad esempio non piace affatto. In ogni caso si tratta di uno di quei piatti che o si ama o si odia. Non ho mai sentito, in merito, un parere neutro. Quindi è un cibo ricavato dallo stomaco delle mucche, quindi dallo stomaco del bovino e non dall’intestino.

A me sinceramente fa un po’ “senso” a vederla: non è piacevole alla vista, non è piacevole per me al tatto.

Le frattaglie invece sono le interiora degli animali macellati. Interiora che sono cucinate e utilizzate a scopo alimentare nella cucina prevalentemente popolare.

Quindi si tratta degli organi interni ad esclusione dei muscoli e delle ossa. Dunque questa è la trippa… i gatti come sapete sono degli animali, è l’animale più diffuso in Italia, l’animale domestico più diffuso.

Ora, “non c’è trippa per gatti” è un’espressione che ha un senso proprio e un senso figurato.

Il senso proprio: “non c’è trippa per gatti”, cioè non c’è la trippa per i gatti non ha alcun significato. In effetti questa è una frase da intendere al senso figurato,e  “non c’è trippa per gatti” infatti non significa nulla. Significa semplicemente che  non c’è la trippa per i gatti. Ora… evidentemente chi ha inventato questa frase idiomatica ha pensato che ai gatti piacesse la trippa.

Probabilmente ai gatti piace la trippa, così come piace qualsiasi altro tipo di carne cucinata.

Evidentemente quindi la frase è nata proprio perché, essendo i gatti attratti dalla carne, quindi in questo caso dalla trippa.

Non c’è la trippa per i gatti vuol dire che non c’è niente da mangiare per i gatti. Ora, ho detto che la frase va interpretata in senso figurato. In effetti  non c’è la trippa per i gatti è utilizzata sempre in questo modo.

Cosa vuol dire? Vuol dire che nel momento in cui c’è una persona che sta cercando di raggiungere un obiettivo, e questo obiettivo dipende prevalentemente da te, cioè dalla persona che è in contatto con questa, allora si può dire “non c’è la trippa per i gatti” che vuol dire “è inutile che provi a raggiungere il tuo obiettivo a mie spese”, “non ci provare”,  “non c’è la trippa per i gatti”.

Vediamo cosa significa facendo un esempio calzante. In effetti la spiegazione di per sé può sembrare ancora abbastanza oscura. Quello che si è capito finora è che ci sono due persone che parlano. La prima persona è quella che vuole ottenere un risultato, qualcosa da te, a due spese. Tu capisci questo, capisci che questa persona ti vuole dare in qualche modo una “fregatura” per ottenere il suo risultato, quindi quello che dici è: “non c’è la trippa per i gatti” cioè vuol dire: “vai via, non insistere,  non c’è la trippa per i gatti”.

Possiamo fare un altro esempio: chiunque come turista sia capitato in Italia, sicuramente non so come… se questa cosa è diffusa anche negli altri paesi europei… non mi sembra di averla vista: sicuramente al semaforo vi capiterà che qualcuno vi importuni, vi costringa in qualche modo, vi chiede di acquistare un prodotto da lui, oppure, se capitate in alcuni posti in Italia, vi può capitare che qualcuno vi vuole vendere un oggetto di valore, come può essere una cosa d’oro… una volta si faceva con le “radio” delle macchine. Di conseguenza questi erano “affari” soltanto per loro; non erano affari per chi doveva comprare questo prodotto. Di conseguenza questa persona cercava di ottenere un proprio vantaggio a spese dell’autista, della persona che guiidava la macchina, e che si trovava a quel semaforo.

Se una persona quindi è molto accorta, si accorge subito quindi che questo venditore è un truffatore, può semplicemente rispondergli in questo modo: ” non c’è la trippa per i gatti”, cioè non ci provare. In qualche modo è come dire “vattene”, “non voglio niente da te”, ” non c’è la trippa per i gatti”. Ecco. questa risposta sicuramente farebbe molta impressione se pronunciata da un turista… lascereste veramente stupito l’italiano truffatore o… comunque diciamo che potrebbe anche farsi una risata.

Un secondo esempio è: se capitate come turisti a Roma, fuori dal Colosseo, analogamente a prima, potrebbe accadervi che  qualche persona, vestita da gladiatore, vi chieda di farvi una foto con lui. Ovviamente la foto non è gratuita; costa, io credo all’incirca almeno dieci-quindici euro, se non di più. Se voi non siete interessati a questa foto, potreste rispondergli in questo modo: ” non c’è la trippa per i gatti”. Il gladiatore sicuramente ci rimarrà molto stupito, in ogni caso anche lui potrebbe ridere di questo, anche perché è un’espressione abbastanza usata a Roma, e quindi potreste sicuramente far ridere il gladiatore e chiunque di italiano si trovi vicino a voi.

Quindi questo è il secondo esempio.

Un terzo esempio che posso fare è relativamente, diciamo, ad una questione sentimentale. Ammettiamo ad esempio che due amici vadano a cena fuori, e che uno dei due, mettiamo l’uomo, come avviene di frequente, voglia provare un approccio sentimentale, quindi voglia fare intendere chiaramente alla donna di essere interessato a lei. La donna magari non si aspettava questo comportamento, e quindi con ogni probabilità potrebbe rispondere “caro amico, non c’è la trippa per i gatti”, cioè “non ci provare”, “rinuncia nel tuo intento”.

Ovviamente questa è una frase abbastanza “dura”, quindi a volte potrebbe essere malintesa, soprattutto in questo ultimo contesto, diciamo che si potrebbe offendere, questa persona, di questa risposta… è una risposta abbastanza “brusca” che in alcune circostanze potrebbe far ridere; in altre circostanze potrebbe generare una risposta negativa.

Non utilizzate quindi questa frase in un contesto diverso da quello familiare o di quello… fra amici. Non utilizzatela soprattutto col vostro datore di lavoro, a meno che non siate veramente amici.

Quindi ricapitolando, la frase di oggi è ” non c’è la trippa per i gatti“; è una frase più utilizzata in un contesto famigliare che in un contesto lavorativo. E’ una frase che si utilizza per far capire ad un’altra persona che deve rinunciare nel suo intento di fare qualcosa a mie spese. E’ una risposta abbastanza brusca che quindi va utilizzata con cautela, soprattutto se non conoscete  questa persona, fareste bene a non utilizzarla perché potrebbe verificarsi una reazione negativa. In ogni caso è una di quelle frasi che se viene detta col sorriso sulle labbra, sicuramente può generare soltanto una risposta positiva, una risata, un sorriso almeno.

Attenzione alla PRONUNCIA, perché chi non è italiano ha molta difficoltà a pronunciare le doppie, quindi a pronunciare TRIPPA e GATTI. Quindi attenzione alle doppie: non è “tripa” ma è trippa; non è “gati” ma è gatti. Quindi non c’è trippa per gatti. Quindi non c’è trippa per gatti. E’ una frase che sentirete pronunciare in maniera molto veloce, quindi “non c’è trippa per gatti” è nella velocità giusta.

Come ho già detto è una frase che difficilmente troverete spiegata attraverso un file audio come questo. Potreste trovare una spiegazione scritta ma… non ho mai verificato ma non lo escludo. Per poterla utilizzare efficacemente, per poterla memorizzare vi consiglio di ascoltare questo podcast più volte.

L’utilità di ascoltare più volte podcast di questo tipo sta semplicemente nel fatto che ASCOLTANDO, ascoltando, ascoltando, riuscire a immagazzinare automaticamente la grammatica. Non c’è quindi bisogno di studiare le regole grammaticali italiane che sono molto numerose e veramente molto noiose da imparare.

Vi consiglio quindi di ascoltare questo podcast più volte; in questo modo riuscirete ad immagazzinare tutte quelle espressioni che vengono utilizzate nel linguaggio corrente per comunicare normalmente tutti i giorni.

Io in effetti vi sto parlando così come parlerei ad un italiano come me, con la stessa velocità, improvvisando, (non sto leggendo nulla), di conseguenza questo è italiano autentico, vero; ascoltate solo questo tipo di podcast se volete imparare a comunicare efficacemente in italiano.

Questo podcast quindi sarà pubblicato sia sul sito “italiano semplicemente” nella sezione “Frasi idiomatiche e modi di dire“. Se riesco farò anche un video con i sottotitoli, che comunque vi consiglio di ascoltare e di vedere soltanto un paio di volte, perché l’abitudine deve essere quella di ascoltare il file mp3, il file audio, perché nella vita normalmente non esistono sottotitoli.

Spero che il podcast vi sia piaciuto, e tutti coloro che vogliono commentare questo podcast sono invitati nella pagina facebook di Italiano Semplicemente. E’ sufficiente andare sul sito e cliccare in basso a destra sulla scritta “facebook”, oppure andare su facebook e cercare “italiano semplicemente”.

Con questo è tutto, un saluto da Gianni.

3^ regola d’oro di Italiano Semplicemente: NON Studiare in condizioni di stress

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

there is no favorable wind for the sailor who doesn’t know where to go.

Seneca

>> La regola precedente (la seconda)

Audio

Video

no stress

Transcrizione

Benvenuti nella terza regola d’oro di Italiano Semplicemente.

Questa regola è molto importante. Studiare in condizioni di relax, cioè quando non siete stressati, vale a dire quando non siete tranquilli o quando siete preoccupati per qualcosa.

Lo stress è un fattore negativo che influenza la vita di noi tutti; la nostra salute, il nostro stato d’animo e naturalmente anche l’apprendimento.

Se volete imparare una lingua, in questo caso l’italiano, mantenere un basso livello di stress è assolutamente determinante.

Ma cosa c’entra lo stress? Potreste chiedervi. E come agisce lo stress sul nostro apprendimento?

Allora, sapete bene che lo stress influenza innanzitutto le nostre emozioni: più siete stressati, e più siete portati a dare più importanza alle emozioni più negative. Quelle positive: la creatività, la determinazione, la gioia, la voglia di imparare, di condividere esperienze, ne subiscono inevitabilmente le conseguenze e passano in secondo piano.

E le emozioni sono determinanti quando si impara una nuova lingua. Oserei dire che le emozioni sono tutto.

Ho letto che la memoria a lungo termine è fortemente dipendente dal proprio livello di stress, di ansia. Se siete stressati perdete poi fiducia nel futuro, perdete la concentrazione, dormite male e via dicendo.

La vostra capacità di apprendimento ne risente enormemente, e di conseguenza il mio consiglio è di non ascoltare i podcast di Italiano Semplicemente quando siete stressati. Non servirebbe a nulla o quasi a nulla.

E’ per questo motivo, e questo mi riconduce alla seconda regola d’oro, dove vi consiglio di ascoltare i file audio mentre fate sport, durante la vostra quotidiana attività sportiva, quando il vostro corpo espelle le tossine e quando il sangue circola più velocemente nel vostro cervello; questo vi aiuta a ricordare e ad immagazzinare più facilmente le parole, le frasi, le espressioni che ascoltate su Italiano Semplicemente. In alternativa, come ho detto, potete ascoltare durante i vostri spostamenti quotidiani casa-lavoro, sempre che non li facciate con la testa piena di pensieri e di preoccupazioni.

La prima regola d’oro invece, della quale abbiamo già parlato, è fortemente collegata allo stress. Ascoltare ripetutamente un podcast aiuta a fare dei piccoli passi quotidiani verso il vostro obiettivo. Piccoli passi che presi singolarmente non sono molto importanti; il processo di apprendimento di una lingua è un percorso che va vissuto giorno per giorno; ma dopo un po’ di tempo noterete i risultati: la costanza, la voglia di imparare, la fiducia in voi stessi, vi aiuteranno, ma questi sono tutti fattori che dipendono dallo stress e dal vostro stato di ansia.

Apprendere ogni giorno ma costantemente, farà entrare l’italiano nella vostra routine quotidiana, e poco a poco, mezzora dopo mezzora, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone… il vostro italian uscirà spontaneamente dalla vostra bocca, senza pensare a tradurre, senza pensare alle regole grammaticali.

Questo mi fa riporta alla mente un libro che ho letto recentemente, di Antony Robbins (un celebre life coach e anche saggista americano), dove si parla del metodo Co.co.mi. che è un acronimo (cioè una sigla in cui si considerano soltanto le prime lettere), di COstanti e COntinui MIglioramenti. E’ più noto come metodo Kaizen, che in giapponese significa appunto miglioramento continuo.

E’ proprio questa la filosofia che bisogna seguire, eliminare lo stress affinché possiamo aiutare la nostra memoria, al fine di migliorare giorno dopo giorno tramite le emozioni positive.

Personalmente posso riportarvi la mia esperienza con la lingua inglese: nei primi anni, diciamo dal 2008 fino al 2013, l’unico momento in cui ascoltavo i podcast che scaricavo da internet era durante il percorso casa-lavoro, che facevo però con lo scooter (come faccio anche ora). Ora invece ascolto i mie podcast di francese, inglese e tedesco (da un paio di mesi) durante la mattutina attività sportiva.

Vado a correre nel parco, inserisco le cuffiette e vado! Ebbene, ho notato personalmente come in soli 6 mesi, da quando ho iniziato ad ascoltare mp3 in francese,  riesco a comunicare senza problemi (potete scaricare la mia presentazione in francese nell’articolo “Presentazione del corso“), facendo degli errori, naturalmente, ma parlando senza esitazioni e senza balbettare. Posso dire che il livello del mio francese attuale è equivalente a quello del mio inglese. Eppure l’inglese l’ho ascoltato per 5 anni! La differenza credo sia praticamente tutta imputabile allo stress (guidare uno scooter è più stressante che fare una corsa al parco!).

Da quando ho capito questo piccolo-grande segreto ho imparato ad utilizzarlo con efficacia e costanza. Senza dimenticare gli altri fattori chiave, cioè quelle che ho chiamato “regole d’oro. Ok, spero di essere stato convincente, spero soprattutto di non aversi stressato!  Alla prossima, con la quarta regola d’oro di Italiano Semplicemente: apprendere attraverso delle storie emozionanti e divertenti!

>> La regola successiva (la quarta)

Il ladro padre ed il ladro figlio

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5 livello principiante

Audio

Il ladro padre e il ladro figlioLA STORIA

The story

Suona la SVEGLIA.

the alarm clock sounds.

(suono sveglia)

(sound alarm clock)

E’ notte, e due ladri, padre e FIGLIO, entrano in una villa per SVALIGIARLA.

It s ‘night, and two thieves, father and son, enter a house to rob.

Nessuno in casa è SVEGLIO. Il FIGLIO SBADIGLIA, poi BISBIGLIA:

No one in the house is awake. The son yawning, then he whispers:

“meglio se vai avanti tu papà, ho paura del BUIO”.

“better if you go ahead Dad, I’m scared of the dark”.

“ok FIGLIO! non mi MERAVIGLIO, ma passami il FOGLIO; passami la mappa della villa”.

“ok son! I am not surprised,, but pass me the sheet, hand me a map of the house”.

(ABBAIO)

(bark)

“papà!”

“Dad!”

“cosa c’è FIGLIO?”

“what’s up son?”

“mi è sembrato di sentire un cane ABBAIARE”.

“I thought I heard a dog barking”.

“no FIGLIO, credo che hai preso un  ABBAGLIO!”

“no son, I think you’ve made a mistake!”

“Non mi SBAGLIO papà”, GLI rispose allarmato il FIGLIO.

“I’m not wrong”, said the son alarmed.

Il cane si chiama GIGLIO. GIGLIO è un cane da guardia, e con i ladri non scappa mai come un CONIGLIO. Non appena il ladro padre si accorge del cane, avvisa il FIGLIO:

The dog’s name is Giglio (Lily). Giglio is a watchdog, and with thieves it do not ever run away like a rabbit. As soon as the thief father notices the dog, he alerts the son:

“attento FIGLIO mio!”

“Be careful my son!”

“cosa c’è papà?”

“What’s up Dad?”

 “il cane, il cane è SVEGLIO!”

“the dog, the dog is awake!”

ma GIGLIO punta il BERSAGLIO, e in men che non si dica azzanna il padre alla CAVIGLIA.

but Giglio point the target, and it imediately bites the father to the ankle.

(urlo di dolore)

(scream of pain)

Il FIGLIO, invece, si SCEGLIE un NASCONDIGLIO e poi se la SQUAGLIA.

The son, instead, chooses a hiding spot and then it goes away to their heels.

“tanto MEGLIO! Non mi piace fare il ladro, mi piace solo fare il FIGLIO!”

“even better!, I do not like to do the thief, I only like do the son”

FINE

the end

Non preoccuparti se hai compreso solo poche parole. Dopo aver ascoltato il file della storia e quello delle Domande & Risposte per due settimane, almeno 3-4 volte al giorno,  tutte le parole saranno chiare e memorizzate nella tua testa.

Do not worry if you understand only a few words. After listening to this audio and that the Q & A audio for two weeks, at least 3-4 times each day, all words will be clear and stored in your head.

D_e_R

>> Lezione successiva: Le mutande mongolfiera (per soli membri dell’associazione)

Domanda di iscrizione all’associazione Italiano Semplicemente

Chi di spada ferisce di spada perisce

Qui gladio ferit gladio perit, dice il proverbio latino. Se vuoi saperne di più, scarica ed ascolta il file audio mp3

Audio

Trascrizione

Buonasera amici, chi vi parla è Gianni, il creatore di Italiano Semplicemente.

Questa sera sono in viaggio verso Roma; io abito a Roma, a sud di Roma.

Sono appena terminate le vacanze estive. purtroppo. Di conseguenza questa sera rientro a Roma, perché domani si comincia a lavorare di nuovo.

Mia moglie è restata a casa dei suoi genitori, e mi raggiungerà soltanto domani.

I bambini invece resteranno per una intera settimana a casa dei miei suoceri, cioè i genitori di mia moglie.

Dunque: ho veramente un sacco di cose in mente, tante cose che vorrei dire e che vorrei condividere con tutti i visitatori di Italiano Semplicemente.

Mi scuso innanzitutto per i rumori di fondo che sentite, che ascoltate, ma naturalmente voglio approfittare di questo momento, approfittare dei miei tempi morti per registrare per voi un podcast, che sarà memorizzato, sarà salvato, sarà inserito nella sezione “Frasi idiomatiche“.

La sezione frasi idiomatiche è la sezione che è appena nata all’interno del sito Italiano Semplicemente, che è destinata ad ospitare tutti i file audio, tutti i podcast, che riguarderanno le frasi idiomatiche italiane, i modi di dire italiani, i proverbi, tutte le frasi “strane” che però sono di uso corrente da parte degli italiani e quindi fanno parte della lingua italiana a tutti gli effetti.

Si tratta, evidentemente, di frasi che difficilmente troverete all’interno di libri di grammatica, all’interno di libri di testo, ammesso che voi abbiate studiato la grammatica all’interno di qualche libro di grammatica italiana. Perché è molto probabile che molti di voi abbiano imparato un po’ di italiano, semplicemente vivendo in Italia o lavorando con qualche italiano.

In ogni caso questo è il secondo podcast della sezione frasi idiomatiche; il primo podcast è stato la spiegazione della frase “che pizza. Ovviamente la pizza è il prodotto –  uno dei prodotti, almeno – più famosi; che rende l’Italia più conosciuta al mondo. Non soltanto ovviamente!

Quindi ho voluto cominciare con un simbolo dell’Italia.

Oggi invece vorrei spiegarvi una frase molto utilizzata nel linguaggio italiano, che è la seguente: “chi di spada ferisce, di spada perisce”. Ripeto: “chi di spada ferisce, di spada perisce”.

E’ una frase utilizzata veramente moltissimo in Italia e da tutti gli italiani, utilizzata in molti contesti diversi, e, veramente, sia in un contesto famigliare che… si può usare anche in ufficio, tranquillamente con i vostri colleghi: in qualsiasi tipo di situazione vi possa venire in mente.

Allora, cosa vuol dire “chi di spada ferisce, di spada perisce”. Allora è innanzitutto una esclamazione, una frase che si  dice in determinate circostanze.

Intanto che cos’è la spada? La spada è un’arma, come il fucile, la pistola, bazuca eccetera eccetera.

La spada è un’arma tagliente, come un coltello, che però non si usa come coltello… cioè si usa… la usano i samurai la spada (ad esempio).

La spada è un’arma diciamo che si usa nelle arti marziali. Il verbo “ferire” – chi di spada ferisce di spada perisce – , quindi il verbo è “ferire”. Ferire significa colpire qualcuno con la spada, fare uscire… provocare una ferita significa far uscire il sangue dal corpo di qualcuno, quindi ferire una persona con la spada significa colpirla con la spada ed incidere la pelle di questa persona e quindi… quando si colpisce una persona con la spada, esce del sangue dal corpo di questa persona, dalla pelle di questa persona, quindi ferire… una ferita non è… ferire non significa uccidere quindi… non necessariamente (in quel caso si parla di ferita a morte) ma non necessariamente. “Chi di spada ferisce” vuol dire “chi ferisce con la spada”.

Ora, c’è un altro verbo alla fine della frase, che è “perisce“:  “chi di spada ferisce, di spada perisce”.

Perire è… “perisce” viene dal verbo “perire”, e perire vuol dire morire. E’ un modo per dire “morire”, non molto utilizzato ma… si usa molto di più, diciamo… proprio all’interno di questa frase.

E’ un verbo utilizzato al posto del verbo morire, ma più in un contesto… o quando si dice, si pronuncia,questa espressione oppure in un contesto magari “poetico”, all’interno di alcuni libri potreste trovare questo verbo “perire” al posto di morire. Di conseguenza  “chi di spada ferisce, di spada perisce”; ovviamente “fa rima”, quindi… la rima è quando due parole finiscono con le stesse lettere, quindi “fanno la rima”: ferisce-perisce“, ecco la rima. Quindi “chi di spada ferisce, di spada perisce”: che cosa significa?

Dunque, come qualcuno di voi potrebbe già aver intuito, “chi di spada ferisce, di spada perisce”, vuol dire che chi provoca un male a qualcun altro, chi fa del male a qualcun altro, utilizzando qualsiasi metodo, non è importante quale, è molto probabile che prima o poi riceva anche lui del male da un’altra persona, ed il significato dell’espressione è proprio questo, cioè:

chi fa del male, spesso, prima o poi, riceve anche del male, e lo riceve dalla stessa fonte

cioè “chi di spada ferisce, di spada perisce” vuol dire chi fa del male utilizzando un certo strumento per fare del male, è con lo stesso strumento che quella persona riceverà del male. Cioè, quello strumento verrà utilizzato anche per fare del male a questa persona.

Per capire meglio il significato di questa espressione è bene che io faccia qualche esempio; qualche esempio che mi viene, ovviamente, spontaneo, senza che io lo legga in qualche libro di testo.

Dunque, ammettiamo ad esempio che ci sia una coppia: un marito ed una moglie; un uomo ed una donna, e che il marito tradisca… tradisca la moglie, che il marito cominci a tradire la moglie.

Ammettiamo che il marito la tradisca di nascosto, senza che la moglie se ne accorga. La moglie, magari, invece è molto innamorata del marito e non si sognerebbe mai di tradirlo. Ammettiamo quindi che un giorno la moglie viene a scoprire che il marito la tradisce. Cosa succede? Ovviamente la moglie rimane molto delusa, e magari col passare del tempo, la moglie potrebbe essere talmente delusa da non essere più innamorata di lui e un giorno potrebbe anche decidere di tradirlo ance lei. Potrebbe usare la stessa arma che ha usato il marito. Ebbene, ammettiamo che lo faccia, ammettiamo che anche la moglie, un bel giorno, decida di andare con un altro uomo, decida di tradire il marito, perché magari dice: basta, mi son stufata di essere tradita! Anch’io adesso voglio la mia libertà, anch’io non lo amo più, mio marito, anch’io voglio fare delle nuove esperienze. E magari un amico, guardando questa coppia, e magari sapendo benissimo che il marito ha sempre tradito la moglie, nel momento in cui vede che anche la moglie tradisce il marito, potrebbe dire: “Ah, vedi! Chi di spada ferisce di spada perisce“.

Ovviamente sta parlando del marito, che fino a quel momento aveva tradito la moglie, e la moglie era sempre stata innamorata di lui, e adesso invece rimane “ferito” anche lui dalla stessa arma del tradimento; la stessa arma che aveva utilizzato lui stesso contro la moglie.

Questo è un primo esempio che mi è venuto in mente. Ovviamente adesso cercherò di trovarne almeno un altro, in modo che il concetto sia molto più chiaro, ed in modo che possa essere memorizzato da voi in maniera più solida.

Dunque, vediamo un po’. Ammettiamo che… vediamo se riesco a trovare un altro esempio rapidamente. Ammettiamo che ci sia una persona che sia… che ama rubare, diciamo. Una persona che normalmente vive rubando e quindi sottraendo soldi, sottraendo soldi a altre persone, magari svaligiando appartamenti, andando di nascosto negli appartamenti dei suoi vicini e svaligiando le loro case, i loro appartamenti, portando via gli oggetti più preziosi.

Ammettiamo che questa persona sia abituata a rubare molto di frequente e che nessuno abbia mai rubato a casa sua, che nessuno lo abbia mai “ferito” con la stessa arma.

Ammettiamo che un giorno, invece, mentre lui sta al “lavoro”, (si fa per dire) mentre lui sta svaligiando qualche appartamento, ammettiamo che nello stesso momento ci sia un’altra persona che, saputo che lui aveva svaligiato il suo appartamento, quindi si tratta di un proprietario, uno dei proprietari delle case che in precedenza il ladro aveva svaligiato, ammettiamo che questa persona, arrabbiata con il ladro, decida di vendicarsi, decida di… ammettiamo che questa persona decida, a sua volta, di svaligiare l’appartamento del ladro. E lo fa!

Un giorno, mentre il ladro sta al lavoro, mentre sta svaligiando qualche appartamento, il ladro viene derubato nella sua abitazione.

E ammettiamo che questa notizia si diffonda molto rapidamente e che quindi le persone sapendo… nel momento in cui si viene a sapere questo fatto: che il ladro è stato a sua volta derubato, potrebbe dire: “Ecco, vedi? Chi di spada ferisce, di spada perisce“, cioè chi usa un’arma contro gli altri, qualche volta può essere punito con la stessa arma, ed è quello che è successo al nostro ladro!

Bene, credo che adesso il significato dell’espressione “Chi di spada ferisce, di spada perisce” sia un po’ più chiaro per voi.

Non ci resta che cercare di praticare un po’ la pronuncia, affinché questa frase venga memorizzata dal vostro cervello. Ed anche in maniera che la vostra lingua, in qualche modo, si abitui alla lingua italiana. In effetti è molto bene ripetere gli esercizi più volte. Quindi è bene che voi ascoltiate questo episodio, questo podcast, numerose volte. Nelle sette regole di Italiano Semplicemente consiglio di farlo almeno mezzora al giorno per almeno sette giorni, e alla fine di ogni podcast mi piace fare anche un piccolo esercizio di coniugazione oppure un piccolo esercizio di pronuncia, in modo che la vostra lingua si abitui a parlare una lingua come l’italiano che per qualcuno potrebbe non essere così facile.

I vostri muscoli, i muscoli della vostra lingua potrebbero non essere abituati, di conseguenza occorre praticare.

Allora, l’importante è che voi ripetiate esattamente dopo di me, senza pensare… senza pensare alla coniugazione, o senza pensare a… ai verbi…. al passato, al presente, al futuro. Non dovete pensare alla grammatica, questo è il segreto.

La grammatica verrà memorizzata nel vostro cervello in maniera naturale, in maniera automatica. Questo è il sistema di Italiano Semplicemente, questo è il metodo TPRS. Non sono stato io ad inventarlo, Io mi sono limitato a mettere per iscritto questi sette consigli, le sette regole d’oro di Italiano Semplicemente, tra le quali c’è quella di ripetere. Ripetere quindi molte volte lo stesso podcast, questo compreso.

Ripetete quindi dopo di me, non pensate alla grammatica. Pronti, partenza, via!

Chi di spada ferisce, di spada perisce

(pausa)

Chi di spada ferisce, di spada perisce

ancora una volta…

Chi di spada ferisce, di spada perisce

Bene, mi raccomando quindi, ascoltate questo podcast più volte, ascoltatelo tutto: ascoltate la prima parte, quella in cui spiego il significato delle parole; la seconda: quella in cui spiego il significato dell’espressione, e a seguire quella in cui faccio alcuni esempi.

E infine la parte finale, dove faccio.. vi faccio praticare un po’ la pronuncia.

Spero che questo episodio vi sia piaciuto.

Ciao a tutti e diffidate delle imitazioni. Altri siti infatti riportano questo stesso articolo facendo pagare per ascoltare l’audio. State attenti.

 

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2^ regola d’oro di Italiano Semplicemente: Ascoltare durante i tempi morti

La motivazione è ciò che ti fa iniziare. L’abitudine è ciò che ti fa andare avanti.

Motivation is what gets you started. Habit is what keeps you going.

Jim Rohn

>> La regola precedente (la prima)

Audio

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Video

Benvenuti nella seconda regola di Italiano Semplicemente.

Dunque se siete qui è perché avete già ascoltato e letto la prima regola di Italiano Semplicemente, cioè: ascoltare e ripetere. Ora tocca alla seconda regola: i tempi morti!!usare i tempi morti

Cosa sono i tempi morti? Niente di cui dovete preoccuparvi naturalmente! Si tratta solamente della seconda regola, della nostra seconda regola, per imparare a comunicare in Italiano.

Già sapete che dovete ascoltare, perché è la prima regola di Italiano Semplicemente, ma la domanda adesso è la seguente: quando dovete ascoltare? Quando ascoltare? Questa è la domanda. Qualcuno di voi, infatti,  potrebbe dirmi: caro Giovanni, io non ho proprio tempo! Non ho il tempo di ascoltare le tue lezioni, non ce la faccio, mi piacerebbe tanto, ma ho un lavoro; ho  full-time, ho anche dei figli che vogliono la mia attenzione, poi devo fare la spesa, devo portare a spasso il cane e via dicendo. Sono tutte cose che magari fate tutti i giorni, nella vostra routine quotidiana, che molti di voi fanno tutti i santi giorni, e che quindi non vi lasciano altro spazio.

Allora fa niente, potrei rispondervi io, ma invece vi dico che voi ce la potete fare. Perché potete farcela, potete ascoltare, basta farlo quando la vostra testa non è impegnata in qualcos’altro!

Se pensate bene alla vostra giornata… andate al lavoro? ok!.Andate al lavoro magari in autobus, oppure usate la vostra automobile, magari impiegate un’ora; un’ora di tempo molto prezioso! Allora? Allora perché non ascoltare? Per ascoltare serve solamente un cellulare, uno smartphone, o addirittura un piccolo lettore mp3. Anziché ascoltare i rumori dell’autobus o del treno, anziché sentire le lamentele degli altri… le lamentele altrui sul vostro bus, o perdervi in pensieri negativi, potete ascoltare. Magari avete già le cuffiette del telefono del telefono inserite!

Se siete fortunati e non viaggiate per lavoro, ma purtroppo avete la sfortuna di lavare i piatti la sera o tocca a voi stirare le camicie o cose simili, questa potrebbe diventare la vostra fortuna (si fa per dire), potresti infatti ascoltare mentre svolgete i quotidiani servizi a casa.

Mentre fate jogging, andate a fare una passeggiata o andate in palestra, anche questa è un’ottima occasione. Siete rilassati, e ci sono anche molte ricerche che dicono che ascoltare audio mentre si fa sport favorisce la memorizzazione!

Allora, se siete degli atleti, e non avete tempo per andare ad un corso di italiano, provate pure ad usare questa tecnica.

Insomma ci sono sicuramente molti momenti, nella vostra giornata, che possiamo chiamare  “tempi morti”, dei tempi cioè che non usate, che non utilizzate. Magari non mezzora consecutiva, ma anche 10 minuti alla volta, tre volte al giorno, 10 minuti mentre andate al lavoro, 10 minuti magari mentre fate una breve passeggiata, altri 10 minuti al vostro quando tornate a casa. Quindi In una normale giornata vi stupirete come… quanti tempi morti ci sono e quanto tempo potreste usare per ascoltare degli mp3.

Certo, occorre un minimo di attenzione, dovete imparare a ricordarvi di usare i tempi morti, ma se ce la fate a resistere per 4-5 giorni, se resistete solo per qualche giorno… l’ascolto dell’italiano entrerà nella vostra routine quotidiana. Avrete così la vostra nuova Routine. Vi ricorderete automaticamente che dovrete ascoltare, perché non dovrete più pensarci. Tutto sarà… tutto avverrà in maniera automatica.

C’è da dire che anche il mio ruolo è importante. Chi usa il metodo TPRS sa bene che gli mp3 devono essere interessanti, emozionanti, rilassanti anche, devono essere anche gratificanti. Quindi il mio ruolo è complicato. E’ difficile anche per me, ma io ho già visto, come studente, che il metodo funziona, e come me altre migliaia di persone.

L’ho provato imparando l’inglese; prima l’inglese (grazie ad Effortless English), poi ho utilizzato un sistema analogo anche col francese; sistema basato sull’ascolto, anche lui (Français Authentique) ed ora ho iniziato col tedesco. Ho visto che il metodo funziona e pertanto mi sono detto: perché no? voglio aiutare voi a fare lo stesso. Il metodo TPRS funziona, funziona veramente. Io stesso ho faticato molto prima di trovare il metodo giusto e visto che l’italiano, la lingua italiana è più difficile, a quanto pare, delle altre, perché è piena di regole grammaticali, potrebbe essere per voi un’ottima idea quella di usare il metodo TPRS. Ovviamente il metodo TPRS non dice di usare i tempi morti… questo è un mio consiglio personale. Infatti come molti di voi non ho molto tempo a disposizione; di conseguenza, è vero, bisogna ascoltare, ma… uno dei segreti che mi ha permesso di imparare l’inglese e il francese è quello di ascoltare mentre viaggio, ad esempio, o mentre faccio altre attività. Come molti di voi, infatti, non ho molto tempo a disposizione. Come anche… ci sono anche altri miei consigli personali, che ho messo all’interno delle sette regole d’oro. Anche la regola sette (parlare usando skype o anche tramite whatsapp).

Quindi, tra le sette regole d’oro di Italiano Semplicemente poi ce ne sono alcune che interessano soltanto voi, e ci sono altre regole che riguardano anche me. Quelle che interessano voi sono: ascoltare (ovviamente), usare i tempi morti, ascoltare in assenza di stress, quindi con tranquillità, la regola numero sette, quella che ho già detto, e poi ci sono le regole che riguardano anche me, dove cioè dove anch’io ho un ruolo importante. Non dipende quindi solo da voi.

La regola quattro, ad esempio: l’importanza di usare delle brevi storie e l’importanza delle emozioni. Ecco, queste interessano anche me. Sono io infatti, ed anche i miei due figli Elettra ed Emanuele, che facciamo, che componiamo le storie. Di conseguenza siamo noi tre che dobbiamo renderle brevi ed interessanti, ed anche emozionanti e non noiose. Questo perché dovete ripeterla più volte, e se questo diventa noioso non va bene.

Anche la regola cinque che… (quella di ascoltare italiano vero, autentico), dipende, anche quella, da noi (da me e dai miei figli), perché se io parlassi come un libro di testo, se vi dicessi solamente, all’interno dei miei audio file, per esempio: Questo è il congiuntivo del verso fare: “Che io faccia, che tu faccia, che egli faccia“, eccetera, se cioè non usassi espressioni di uso corrente, frasi che si usano tutti i giorni, se non facessi parlare i miei figli, che sono autentici, sono veri, voi non avreste italiano vero da ascoltare.

Voi volete “che io faccia” uso di italiano vero o che io non ne faccia uso nelle mie lezioni? Spero veramente “che voi abbiate” la mia stessa idea, e se è così, siete sul posto giusto, sul sito giusto, e potete cominciare subito a scaricare i vostri podcast ed ascoltare. Dunque, si diceva… delle regole.

C’è la regola numero sei anche, ad esempio. Anche questa dipende molto da me, dal professore in generale. E’ sicuramente la regola che più di tutte dipende da me. Questa regola è fantastica. Non ci sono altri aggettivi, altri modi per definirla. E’ il cuore del metodo TPRS. Le domande e le risposte – non è questo il file audio dedicato a questa regola – ma giusto per accennarvi che le domande vi aiutano a passare dalla prima alla seconda parte della comunicazione, cioè dalla comprensione all’espressione. Si inizia con risposte come semplicemente “sì” e “no”, con risposte semplici come queste, domande semplici, risposte semplici, quindi per “rompere il ghiaccio” come si dice; per iniziare con semplicità. Comunque di questa regola ve ne parlerò in un altro audio file ad hoc, dedicato solamente alla regola numero 6.  Della regola 7 di cui vi ho accennato (quella di parlare usando whatsapp o skype), quella dipende esclusivamente da voi. Io non c’entro per niente! Quindi il metodo TPRS è un metodo che si concentra più sul professore e sul suo metodo di insegnare, mentre le sette regole, che io ho voluto chiamare “regole d’oro” riguardano anche voi, ecco perché io dico che uso il metodo TPRS, ma mi sono permesso di “inserire” queste sette regole d’oro. Quindi riguardano anche voi, queste sette regole, voi che avete a che fare anche con una vita da gestire, con dei figli, col vostro lavoro. A volte sarete anche molto stressati. Di conseguenza il metodo TPRS non basta, bisogna sapere anche come poterlo applicare al meglio. Usate dunque i tempi morti. Scaricate quindi i file audio che inserisco in ogni articolo, (anche questo, questo articolo) ovviamente se riuscite a comprendere il senso di quanto sto dicendo, perché se non ci riuscite è completamente inutile. Bisogna capire almeno l’argomento di cui si sta parlando. E’ per questo che in ogni episodio, in ogni articolo, cerco di introdurre, per i principianti, anche la traduzione in inglese della storia. Una volta compresa, per i principianti, la storia… potete… i principianti possono ripetere seguendo il metodo TPRS. Consiglio quindi di ascoltare (la prima regola) per questo che, in ogni episodio, in ogni articolo inserisco sempre il file mp3 da scaricare col tasto destro del mouse.

In questo articolo ho inserito l’immagine di un autobus, proprio perché è quello il momento opportuno, il momento giusto. La mattina, a mente fresca, appena svegli.

Finisce qui, la discussione sulla regola 2. Ci sentiamo per la regola numero 3 che è: ascoltare senza stress.

Ciao a tutti da Gianni.

>> La regola successiva (la terza)

1^ regola d’oro di Italiano Semplicemente – Ascoltare (Repetita Iuvant) – livello intermedio

Fai ciò che è giusto, non ciò che è facile

Do what’s right, not what’s easy

Hal Elrod

Audio

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Video

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Trascrizione

Ciao a tutti, sono Gianni, il creatore di Italiano Semplicemente e benvenuti nella prima delle sette regole d’Oro di Italiano Semplicemente.

E’ la prima delle sette regole d’Oro, la prima e probabilmente la più importante.

Questa è una regola che, come le altre sei, è, come avrete modo di vedere, è molto semplice da seguire e da capire.

Si tratta di regole semplici quindi, ma che quando le utilizzerete e le utilizzerete tutte, cambierà il modo in cui voi vedete la lingua italiana, ottenendo risultati a dir poco eccezionali.

La regola numero uno è semplicemente ASCOLTARE. Ascoltare è il primo, semplice, efficace, naturale segreto per imparare a comunicare.

L’ascolto è veramente la base dell’apprendimento di una lingua. E’ inoltre il primo “pezzo” della comunicazione. Tutto inizia in effetti con l’ascolto. Solo dopo, solo successivamente arriva il secondo “pezzo”, cioè la parola. L’espressione quindi precede sempre la comprensione. Prima si ascolta, poi, solo poi, si parla.

Bene, ascoltare quindi. Ma cosa, quando, in che modo, seguendo quale tecnica? Bene, non abbiate fretta, perché questo è solamente il primo consiglio, la prima regola d’oro di Italiano Semplicemente.

Prima di tutto, la prima cosa da associare all’ascolto è la FREQUENZA dell’ascolto. La frequenza vuol dire “quante volte” fate una certa cosa, quante volte la ripetete. Ricordate la locuzione latina “REPETITA IUVANT“? Tradotta letteralmente, significa “le cose ripetute aiutano”. Ebbene: i latini la sapevano lunga, cioè sapevano cosa dicevano. Perché quindi non applicare questa regola anche per imparare una lingua?

Ripetere, ok…. ma quante volte è necessario ascoltare lo stesso file audio? La domanda non sono stato io il il primo a pormela infatti… numerosi studi dimostrano che per assimilare un concetto, per memorizzare una frase, una parola, il significato di qualcosa, di un concetto, è necessario ascoltare per almeno trenta (30) volte. La risposta quindi a questa prima domanda è trenta volte. Ovviamente il numero 30 è indicativo, poiché è necessario capire esattamente quando fermarsi ed ascoltare qualcos’altro, qualche file audio differente.

Questo è molto diverso da quello che avete studiato a scuola di italiano, o di inglese, o di francese, non è vero?

E’ diverso, in effetti, anche da quanto ho fatto io stesso in molti anni di scuole. Generalmente gli studenti sono spinti dai professori ad apprendere le parole, usarle per comporre delle frasi, riempire campi, fare esercizi e via dicendo. Grammatica, grammatica, grammatica! Sempre e solo grammatica! Ogni giorno nuova grammatica!

Ogni giorno nuove parole e nuove regole da memorizzare. E quando avete terminato il vostro libro di grammatica? Qual’è il problema? Bene, il problema è che lo studente impara un sacco di cose, ma poi le dimentica… si dimentica tutto. L’italiano poi ha infinite regole grammaticali, e nessuno le conosce tutte. Gli italiani stessi non le conoscono.

Lo studente poi, anche se riesce a ricordarsi qualcosa della regola che ha imparato qualche giorno prima, non riesce ad utilizzarla. Ad esempio, se un giorno uno studente studia il verbo “avere“, e studia quando usare “abbia” anziché “ha” o “aveva”, quel giorno quello studente fa alcuni, anche molti esercizi in un libro di testo.

Ebbene, dopo una settimana lo studente ha dimenticato tutto o quasi. Questo accade sempre, per ogni regola grammaticale. Il problema è che l’italiano non è da intendere come un’insieme di regole grammaticali da imparare a memoria. Per più motivi: è noioso, non è naturale, l’apprendimento non è avvenuto in modo profondo, in modo da memorizzare veramente e soprattutto, in modo naturale.

Quindi, ognuno di noi ha bisogno di rallentare e ripetere continuamente qualsiasi cosa si impari.

Se ci pensate bene questo vale non solo per imparare una lingua, ma anche nello sport: un corridore non legge libri di testo per vincere alle olimpiadi; si allena continuamente, cioè ripete costantemente gli stessi esercizi, ogni giorno.

In questo modo i suoi muscoli e la sua testa apprendono automaticamente e fanno sempre passi avanti, ogni giorno.

Lo stesso vale per apprendere una lingua, soprattutto se volete imparare ad utilizzarla, cioè a parlare.

Quindi, quando ascoltate uno dei miei podcast, come ad esempio questo podcast, la prima regola d’oro di Italiano Semplicemente, ascoltatela più volte al giorno, per mezzora, massimo 1 ora e mezza, non di più.

Fatelo per una settimana, se necessario due settimane. In questo modo il vostro cervello impara automaticamente e memorizza profondamente. L’apprendimento diventa così automatico e imparerete le regole grammaticali senza accorgervene.

Quindi se avete un file audio, qualcosa che vi piace ascoltare e che siete in grado di comprendere almeno per la maggior parte delle parole, non lo ascoltate soltanto una volta. Una volta non è abbastanza. Cinque volte non è abbastanza. Dovete ascoltarlo 30 volte o anche di più se necessario.

Ora, potete avere due o tre file audio anche, 2 o 3 articoli ed ogni giorno li ascoltate. Poi però li dovete ascoltare ancora ed ancora.  In questo modo imparate profondamente, automaticamente e definitivamente.

Anche nel momento in cui conoscete il vocabolario, le parole contenute nell’articolo sono chiare, continuate ad ascoltare lo stesso file più volte, perché conoscere il vocabolario, conoscere il senso, il significato della parole significa solo che se fate un test sull’articolo, un esame, allora questo potete superarlo, ma quando  vi ricapita di ascoltare la stessa frase, la stessa parola, siete in grado di usarla facilmente e velocementeautomaticamente?

Se la vostra risposta è no, avete bisogno di ripetere ancora, la frase, le parole, le espressioni, l’articolo, ancora ed ancora ed ancora molte volte. Questa è la prima chiave, la prima regola d’oro, la prima “rivelazione” di Italiano Semplicemente per parlare velocemente, senza sforzo, inciampare ed usare l’italiano correttente senza fare errori, e sopratutto, senza pensare alla grammatica.

Questo dovete farlo per ogni file audio di Italiano Semplicemente. Ovviamente se non siete principianti e siete già in grado di capire questo file audio, questo vuol dire che il vostro italiano è già buono, ed il vostro problema è solo quello di comunicare senza sforzo, automaticamente e senza balbettare. In tal caso mentre ascoltate leggete la trascrizione del file audio soltanto un paio di volte, poiché quando vi capiterà di parlare italiano non avrete i sottotitoli e poi perché ascoltare è più facile che leggere ed ascoltare; infatti potete ascoltare anche mentre fate altre attività.

Ricordate che parlare è più facile che comprendere, quindi focalizzate la vostra attenzione sui verbi più comuni, sulle espressioni più comuni, più utilizzate, e ripetere, ripetere, ripetere. Questo è il segreto, il primo segreto per parlare l’italiano.

Ok, ora siete pronti per la regola numero due. A domani. Ciao ciao.

(Cliccare qui col tasto destro per scaricare il file mp3)

>> La regola successiva (la seconda)