Essere tutto d’un pezzo

Essere tutto d’un pezzo (scarica audio)

Trascrizione

Benvenuti nella rubrica delle espressioni idiomatiche di italiano semplicemente. Spieghiamo oggi l’espressione “essere tutto d’un pezzo“, un’espressione colloquiale adatta a desrivere un certo tipo di persona.

Voglio partire dal termine “pezzo“, che abbiamo già incontrato nell’espressione “stare sul pezzo”. Tranquilli, non avrò bisogno di fare voli pindarici per arrivare all’espressione di oggi.

In quel caso (stare sul pezzo) il “pezzo” va letto come un testo scritto, e più precisamente un articolo di un giornale.

Infatti scrivere un pezzo significa esattamente scrivere un articolo per pubblicarlo su un giornale.

Nel caso dell’espressione di oggi invece un pezzo è più semplicemente una parte di qualcosa, come se avessimo spezzato un oggetto. Ogni parte possiamo chiamarla proprio così: pezzo.

Un termine che si usa soprattutto in determinati casi, come:

Un pezzo di pane

Un pezzo di terra (cioè un appezzamento di terreno)

Un pezzo di carta

Un pezzo di merda (questo è un insulto)

Un pezzo d’artiglieria (es. un fucile)

Un pezzo pregiato (ad esempio un quadro o un mobile di valore)

Un pezzo di antiquariato (analogamente, qualcosa di valore perché antico)

Un pezzo di ghiaccio (sia nel senso di ghiaccio, sia nel senso figurato, per indicare una persona fredda, che non mostra emozioni).

Abbiamo visto, ora che mi ricordo, anche l’espressione “pezzo da novantache in qualche modo fa pensare al concetto di valore, come nel caso del pezzo di antiquariato.

Poi, adesso che ho fatto mente locale, abbiamo visto anche la locuzione “da un pezzo” dove però il termine pezzo sta ad indicare una quantità di tempo abbastanza lunga.

Comunque, si tratta pur sempre di una parte, di una porzione di tempo.

Insomma, il termine pezzo, nelle locuzioni e nelle espressioni idiomatiche, può avere diversi utilizzi, talvolta dal senso non immediatamente comprensibile.

Arriviamo all’espressione di oggi: “essere tutto d’un pezzo”, dove si parla sempre di una persona e del suo carattere, del suo modo di essere e di agire. Un uomo può essere tutto d’un pezzo e una donna tutta d’un pezzo.

Se una persona viene definita come una persona tutta d’un pezzo, si vuole dire che è una persona decisa, determinata, sicura di sé ma soprattutto una persona coerente. Se invece una persona non è tutta d’un pezzo parliamo di qualcuno incoerente.

Qui il senso di “pezzo” sta ad indicare che questa persona “non si spezza”, non si divide, una persona che è un pezzo solo, non tanti pezzi separati: tutto d’un pezzo, o, se vogliamo, “tutto di un pezzo”

Quindi, l’immagine del carattere di questa persona è quella di qualcuno che ha una costanza logica nel pensiero e nelle azioni.

Queste persone sono coerenti. Non è un caso che – un inciso chiarificatore – coerente significhi proprio “stare unito insieme” nelle sue origini latine.

Vediamo qualche esempio:

Non riuscirai mai a convincere Giovanni a fare delle lezioni di grammatica fini a sé stesse. Lui ha detto più volte che è un uomo tutto d’un pezzo e non accetta compromessi, neanche se questo porterebbe più persone a visitare il sito.

Quindi Giovanni è un uomo tutto d’un pezzo, cioè si vuole comportare coerentemente con quanto ha sempre affermato: la grammatica da sola non basta ad imparare l’italiano. Bisogna ascoltare, parlare e ripetere, proprio ciò che dicono le sette regole d’oro di Italiano Semplicemente.

Si dice spesso così di uomini e donne decise, che meritano apprezzamento e stima soprattutto per il fatto che sono incorruttibili e coerenti.

Il presidente ha scelto il suo vice: si tratta di Mario Rossi, che definisce un uomo tutto d’un pezzo.

Si potrebbe parlare di un magistrato o un giudice che non si fanno intimidire dalle minacce, o di un imprenditore che raggiunge con caparbietà i suoi obiettivi senza farsi distrarre.

È la decisione e la coerenza a contraddistinguere le persone tutte d’un pezzo, il fatto che non sono persone disposte a scendere a compromessi.

Questa tra l’altro è una espressione che abbiamo spiegato all’interno del corso di Italiano Professionale, nella lezione numero 14, dedicata ai confronti tra le persone.

Segni zodiacali
Un audio-libro di Italiano Semplicemente dedicato agli aggettivi per descrivere le persone

Se siete interessati agli aggettivi, è al modo migliore per descrivere le persone vi consiglio il libro (anzi, l’audiolibro) dedicato ai segni zodiacali (anche su Amazon), pensato proprio a questo scopo, per aiutare gli studenti non madrelingua nel miglior modo possibile.

Lì dunque troverete tanti aggettivi per descrivere le persone. Non ve ne pentirete. Basti pensare che è il secondo libro più venduto dopo quello delle espressioni idiomatiche.

Se volete mettervi alla prova, provate a fare l’esercizio su questo episodio. Dovete provare a rispondere a 10 domande. Poi potrete verificare quante ne avrete azzeccate e quante ne avete sbagliate.

Un abbraccio e alla prossima.

Esercizio

1) La parola “tutto”, in questa espressione significa a) niente escluso b) unione

2) D’un = __ __

3) La caratteristica principale delle persone tutte d’un pezzo è la _______

4) Una persona tutta d’un pezzo non _____ ___ a compromessi

5) Il contrario di essere una persona tutta d’un pezzo è essere _________

6) La frase più vicina nel senso a “sono tutto d’un pezzo è: a) non mi faccio
convincere b) sono assolutamente convinto che sia così c) puoi fidarti di me

7) Quante parole contiene la frase “sono tutto d’un pezzo”?

8) Una donna può essere: _____ d’un pezzo

9) Parliamo di un’espressione formale o colloquiale?

10) Due persone determinate sono _____ d’un pezzo.

Soluzioni

1) La parola “tutto”, in questa espressione significa UNIONE

2) D’un = DI UN

3) La caratteristica principale delle persone tutte d’un pezzo è la COERENZA

4) Una persona tutta d’un pezzo non SCENDE MAI a compromessi

5) Il contrario di essere una persona tutta d’un pezzo è essere INCOERENTE

6) La frase più vicina nel senso a “sono tutto d’un pezzo è: a) NON MI FACCIO CONVINCERE

7) Risposta: 5

8) Una donna può essere: a) TUTTA d’un pezzo

9) Parliamo di un’espressione COLLOQUIALE

10) Due persone determinate sono TUTTE d’un pezzo.

– – – – –

Donazione personale per italiano semplicemente

Se vuoi e se puoi, aiuta Italiano Semplicemente con una donazione personale. Per il sito significa vita, per te significa istruzione.

€10,00

Inzuppare il biscotto

Inzuppare il biscotto (scarica audio)

Trascrizione

Benvenuti nella rubrica delle espressioni idiomatiche di italiano semplicemente.

Per spiegare l’espressione di oggi devo partire da una storiella.

C’era una volta un vecchio zoppo che mangiava sempre la zuppa.

Lo zoppo amava inzuppare i biscotti nella zuppa, perché i biscotti, inizialmente molto duri, una volta zuppi di zuppa, erano morbidissimi e lo zoppo, che non aveva più i denti, poteva mangiarli senza sforzo.

Avrete sicuramente capito che stiamo partendo da lontano. L’episodio di oggi è dedicato alla zuppa. Lo zoppo (cioè colui che ha una gamba o un piede offeso) è servito solamente a confondervi un po’ le idee.

Allora, la zuppa, forse la conoscete tutti, è una minestra in brodo (brodo di carne, pesce, legumi o verdure), che viene servita in genere con pezzetti di pane tostato.

Un brodo è composto essenzialmente da acqua calda più altri alimenti, ma se parliamo di cibo, questo termine va usato sempre insieme a qualcos’altro che serve a specificare.

Avete mangiato il brodo? Ma il brodo di che? Il brodo di carne? Un brodo di verdure? Un brodino di pasta?

In genere il termine brodo è meno commerciale rispetto a zuppa, che si trova infatti nei menù dei ristoranti.

Ci sono dei piatti soprattutto come la zuppa di verdure, quella di fagioli e la zuppa di pesce, che è la più buona (de gustibus comunque) e anche la più costosa.

La cosa essenziale della zuppa è che c’è un brodo all’interno e che questo brodo è perfetto per inzuppare il pane tostato.

Ovunque ci sia del pane bagnato si può parlare di zuppa. Non è un caso che esiste il detto:

Se non è zuppa è pan bagnato.

Un’espressione che si usa per indicare due cose sostanzialmente equivalenti e si usa naturalmente in modo ironico.

Es:

il Sindaco di Roma è cambiato, ma nonostante le promesse, non si vedono le differenze. È sempre così a Roma: Se non è zuppa è pan bagnato.

Quindi anche se una cosa (come il modo di amministrare una città, ad esempio) viene presentata in modo diverso, proprio come voleva apparire il nuovo sindaco, resta in sostanza la stessa.

Vediamo adesso il verbo inzuppare: Inzuppare sta a indicare l’azione che consiste nell’immergere qualcosa (es. il pane) in un liquido (es. Il brodo), liquido che viene assorbito, che entra dentro il pane, che, essendo zuppo di brodo, diventa quindi più morbido e più pesante, avendo il brodo (composto come detto essenzialmente da acqua) al suo interno.

Il pane viene normalmente inzuppato anche nel latte per fare colazione.

Tutto ciò che viene inzuppato in un liquido, se il liquido viene assorbito al suo interno, diventa “zuppo“, un aggettivo che al femminile diventa ovviamente “zuppa“.

Zuppa dunque è sia aggettivo che sostantivo. Nel caso dell’aggettivo possiamo comunque usare anche il verbo inzuppare.

Es:

La mia camicia è zuppa/inzuppata di sudore

Un gabbiano zuppo/inzuppato di petrolio

Un vestito zuppo/inzuppato d’acqua

Inzuppare è un verbo che, proprio come la zuppa, si usa anche in modo figurato.

Si potrebbe parlare ad esempio di una persona che ha vissuto tanto tempo con delle persone un po’ strane e adesso ha la testa inzuppata/zuppa di sciocchezze.

Zuppo, nel suo senso proprio, non significa semplicemente bagnato, ma completamente bagnato, fortemente intriso, inzuppato, fradicio. L’acqua normalmente va all’interno, ma spesso si parla di cose completamente bagnate all’esterno e si dice che sono zuppe d’acqua.

Sono completamente zuppo!

Faceva troppo caldo e adesso la mia maglia è tutta intrisa di sudore.

Intriso, diversamente, è solo per indicare che il liquido entra dentro ed è più adatto per i materiali. Inoltre si usa solitamente con la preposizione “di” (è simile a “pieno”):

Delle calze intrise d’acqua

Una maglietta intrisa di sangue

L’aggettivo fradicio è ancora più forte di zuppo:

Sono fradicio di sudore

Spesso poi è rafforzativo:

Cambiati la maglia che sei zuppo fradicio di pioggia!

Possiamo usare anche impregnato, che è come zuppo e inzuppato, ma nel verbo impregnare non c’è nessuna esagerazione. Si usa in modo tecnico:

Bisogna impregnare uno straccio con della benzina (o di benzina) e poi accendere col fuoco.

Il significato di impregnare direi che è “sottoporre un oggetto (normalmente un tessuto o una spugna) a un notevole assorbimento di liquido” .

Quindi se uso impregnato, l’acqua sta solamente dentro; è stato assorbito al suo interno, analogamente a intriso.

Il verbo Inzuppare si usa in particolare nell’espressione:

Inzuppare il biscotto

Che è l’espressione a cui volevo arrivare in questo episodio.

In questo caso però non parliamo solamente dei biscotti inzuppati nel latte, ma questo è anche un modo alternativo e molto giovanile (molto volgare) per indicare il rapporto sessuale, specie quello occasionale, per niente impegnativo. Naturalmente lo usano solamente gli esseri umani di sesso maschile, direi anche con un livello intellettuale alquanto basso.

Come è andata ieri sera? Hai inzuppato il biscotto?

Inzuppare il biscotto si usa maggiormente nel centro sud dell’Italia mentre pucciare il biscotto è la versione del Nord Italia.

Adesso vorrei concludere con la pronuncia.

Zuppa e inzuppare si pronunciano con la zeta aspra, diversa dalla zeta dolce. Vi capiterà comunque di ascoltarlo spesso con la zeta dolce, soprattutto nel nord e nel sud Italia.

Parole come zampa, zappa, zuppa, zampogna, zampina, zoppo, zeppo inzuppare si pronunciano con la zeta aspra. Se volete c’è una lezione sulla pronuncia della zeta.

A molti italiani potrà sembrare dialettale e regionale la pronuncia di queste parole con la zeta aspra, e per questo motivo moltissimi preferiscono usare la zeta dolce, che sembra la più corretta. Confesso che anch’io ci sono stato attento perché spesso mi sbaglio.

Ci vediamo al prossimo episodio di italiano semplicemente. E non dimenticate una piccola donazione 🙂

Donazione personale per italiano semplicemente

Se vuoi e se puoi, aiuta Italiano Semplicemente con una donazione personale. Per il sito significa vita, per te significa istruzione.

€10,00

Il verbo POTERE : Esercizio di ripetizione con tutte le coniugazioni.

Il verbo potere (scarica audio)

Trascrizione

Buongiorno ragazzi, oggi, sulla falsariga di quanto abbiamo già fatto in passato, ci esercitiamo con un verbo e al contempo ripassiamo gli episodi passati.

Lo facciamo con un esercizio che consiste nel formare delle frasi usando sempre il verbo POTERE. In ogni frase ci sarà anche l’utilizzo di qualcosa che è già stata oggetto di uno dei tantissimi episodi di italiano semplicemente.

Ce la possiamo fare anche stavolta perché come dice il proverbio, volere è potere.

Indicativo

Non posso aiutarti, mi dispiace.

Puoi essere meno accondiscendente con i tuoi figli?

Nasconditi, perché tua madre può sbucare da un momento all’altro.

Voi andate in taxi, noi possiamo senz’altro andare a piedi.

I miei genitori non possono dirmi sempre cosa devo fare se è vero come è vero che ho cinquant’anni.

Passato prossimo

Non ho potuto più lavorare perché mi si è impallato il PC.

Hai potuto vedere coi tuoi occhi quanto è ruffiano il suo atteggiamento.

Maria ha potuto salvarsi in calcio d’angolo solo grazie all’aiuto del professore.

Oggi pomeriggio, con un’ora a disposizione, abbiamo potuto rispolverare le lezioni passate che vanno per la maggiore.

Avete potuto fare uno strappo alla regola solo perché siamo persone tolleranti.

Hanno potuto agire per interposta persona non essendo in grado di andare a Roma.

Imperfetto

Potevo avvertirti, lo so, ma ero sguarnito di telefono.

Potevi anche avvisarmi, invece te ne sei fregato

Marco poteva cincischiare meno invece di lamentarsi!

Potevamo essere colti alla sprovvista dal terremoto, se non fossimo usciti di casa di lì a poco

Potevate dirmelo che la soluzione era così semplice senza che io mi scervellassi.

Potevano venire a galla un sacco di lacune durante l’interrogazione.

Trapassato prossimo

Finalmente ho un lavoro come si deve. Se penso che l’anno scorso non avevo potuto neanche lavorare come cameriere, oggi è come il paradiso.

Hai la possibilità di tornare alla carica adesso, e mostrare un lato di te stesso che finora non avevi potuto ostentare

Mio figlio aveva potuto vedere i giocatori della Roma solo in tv. Ora per la felicità non riesce a tenere a bada il suo entusiasmo.

Ha finalmente riaperto il reparto chirurgia, il fiore all’occhiello del nuovo ospedale che, a causa della pandemia, non avevamo potuto utilizzare.

Dopo tre anni di studio, adesso potete senz’altro provare anche voi a fare degli esempi in italiano, cosa che prima non avevate potuto ovviamente fare. Nel giro di un paio di mesi non avrete più alcun problema.

Erano ubriachi, tanto che non avevano potuto neanche avvisare con una telefonata che avrebbero dormito lì. Hanno veramente preso una brutta piega. Bisogna correre ai ripari.

Passato remoto

Non potetti/otei avvisarti. Era tardi ormai. Mi vidi costretto a scappare.

Eccome se potesti! Bastava tendermi la mano e l’avrei presa.

La Juventus era troppo forte. Non ne aveva per nessuno. Papà dagli spalti non potette/oté fare altro che gufare.

Non potemmo schierare la formazione migliore per via dei numerosi infortuni.

Non poteste vedere cosa è accaduto, altrimenti li avresti presi a mali parole.

Grazie alla vittoria alla lotteria potettero/erono permettersi una villa con piscina. Fino ad oggi erano sopravvissuti con mezzi di fortuna.

Trapassato remoto

Da piccolo avevo molta paura del buio, ma, non come ebbi potuto più tardi verificare, non ero il solo. Non che la cosa si a molto edificante, ma come si suol dire, mal comune, mezzo gaudio.

Non appena mi vedesti, scappasti in men che non si dica e nessuno, dico neanche un amico che è uno sapeva quale strada avesti potuto fare.

Le discussioni in famiglia aumentarono sempre di più man mano che il padre ebbe potuto constatare che il figlio fosse infelice e molto frustrato.

Noi lavoratori abbiamo intrapreso un percorso di riqualificazione da cui non avemmo potuto esimerci

Se aveste potuto potuto vedere quanti progressi hanno fatto i membri dell’associazione, vi sareste fiondati a iscrivervi anche voi.

A detta di molti esperti economici internazionali, pochi oligarchi, non appena ebbero potuto concentrare nelle loro mani tutto il potere economico, si affrettarono per renderlo sempre più solido.

Futuro semplice (Peggy)

Benché io sia nuovo nella nostra associazione, se continuerò ad adoperarmi, sicuramente un giorno potrò destreggiarmi meglio nel parlare l’italiano.

Magari durante la festa potrai avere un desiderio smodato di bisbocciare con gli amici, ma ti consiglio di mettere dei paletti, se non altro perché dovrai guidare dopo.

Cerca di non tallonarlo troppo. Nonostante sia lento, potrà adirarsi di brutto.

Meglio che finiamo il più presto possibile il nostro lavoro, in caso contrario potremo accusare il colpo, se il direttore ci farà un bel cazziatone.

Checché se ne dica, credo che potrete sempre giostrare bene questa vicenda anche a vostro modo.

Beati loro! Tra pochi giorni, potranno spaparanzarsi su una spiaggia del Mare Caraibico prendendo il sole, bevendo cocktail, nonché magari godendo di un bel massaggio direttamente sulla spiaggia con vista mare.

Futuro anteriore

Sarà mia cura ricontattarla, dopo che avrò potuto controllare i dati. Non me ne voglia, è una questione squisitamente procedurale.

Non abbiamo nulla da eccepire sulla grafica del tuo sito, ma come avrai potuto leggere attraverso le pagine del nostro sito, la nostra associazione è in completo disaccordo sul metodo di insegnamento basato esclusivamente sulla grammatica.

La riunione è domani. Si riproporrà un incontro successivo per chi non avrà potuto partecipare, quale che sia la ragione.

Il lavoro da remoto è un mezzo che ci ha offerto delle possibilità che in presenza forse non avremo potuto avere.

Come avrete potuto notare, nel nostro gruppo whatsapp cerchiamo di seguire un programma settimanale di lezioni. Il motivo conduttore è sempre lo stesso: imparare divertendosi e provando emozioni fino a dirsi soddisfatti.

A partire dal 2022, coloro i quali non avranno potuto assistere a nessuna partita durante l’anno precedente, magari perché si sono ridotti sempre all’ultimo per acquistare il biglietto, non avranno diritto allo sconto fedeltà.

Condizionale Presente (Danielle)

Potrei parlare col titolare del negozio?

Attento, non andare all’estero, potresti prendere il coronavirus! Uomo avvisato, mezzo salvato!

Il ministro delle pari opportunità lancia un monito: “Il Covid potrebbe allungare i tempi per raggiungere la parità di genere”

Facciamo questo affare, e se dovesse nascere qualche problema, potremmo nominare un avvocato all’uopo, o se vuoi lo decidiamo subito se preferisci.

Se venite in Italia abbiate rispetto anche dell’ambiente, non gettate cicche di sigarette in terra, altrimenti, oltre a sporcare potreste appiccare un incendio: anche se non sarebbe doloso.

Le ultime decisioni del governo potrebbero dar luogo a forti proteste

Condizionale Passato (Marcelo)

Ecco un dialogo tra un padre e i suoi due figli, dopo la bisboccia del più giovane di loro e l’esperienza con i poliziotti che l’hanno arrestato.

Padre: Figlio mio, a proposito del problema di ieri, mi vedo costretto a dirti che avrei potuto risparmiarti questa figuraccia se avessi ascoltato i miei consigli. Adesso prendi e porta a casa! Così impari!

Figlio: Ma dai papà, un’altra paternale!… se ti eri accorto che mi sbagliavo, avresti potuto darmi un ammonimento e non restare con le braccia conserte!… la fai facile tu!

Padre: Se tuo fratello avesse potuto intervenire, avrebbe ovviato al problema, ma d’un tratto non ti ha visto più a detta sua.

Benedetto figlio! Adesso faremo repulisti delle cattive amicizie. Avremmo potuto anche farlo prima, ma ormai…

Tuo fratello non era da meno comunque. Entrambi avreste potuto divertirvi senza questi risvolti antipatici, però ora la frittata è fatta.

Anche i tuoi amici, volendo, avrebbero potuto evitare. Avete sgarrato tutti anziché smarcarsi dall’alcool! Ma come si suol dire, chi si somiglia si piglia!

Congiuntivo Presente

Credo che con Italiano Semplicemente io possa solo migliorare, sia all’orale che allo scritto e tra l’altro senza sorbirmi libri e libri di grammatica che mi hanno sempre dato troppo filo da torcere. Non mi date del ruffiano però.

Mi auguro che stavolta tu possa superare l’esame e che non risenta dell’ultima brutta figura che hai fatto.

Vuoi sapere cosa penso del professore che mi ha bocciato? Che possa bruciare all’inferno, altro che storie!

Ci piacerebbe se voi faceste una approfondita analisi del sito, così che noi possiamo capire come soddisfare i visitatori.

Ci auguriamo che dopo queste nozze voi possiate trovare la serenità che cercate, con buona pace di chi non crede nel matrimonio.

La vita di coppia può anche dare problemi. Uno dei rischi ad esempio e che gli sposi possano avere la famosa crisi del settimo anno. Ma alcuni modi di dire lasciano il tempo che trovano. Questa poi è proprio una sciocchezza bell’e buona.

Congiuntivo Passato

La mia gatta sembrava morta e ho pensato “te ne sei andata all’improvviso, senza che io abbia potuto dirti ciao”… quando ad un certo punto ho sentito un piccolissimo “miao”. Non vi dico quale gioia ho provato!

Mi auguro che tu abbia potuto ascoltare l’episodio che verte su come evitare il congiuntivo.

Sono felice che che Maradona abbia potuto far felice il popolo napoletano. Questo è accaduto persino prima dal suo esordio in campo.

L’unico inconveniente che abbiamo potuto riscontrare negli episodi dei due minuti con italiano Semplicemente è la loro durata, spesso poco cogrua alle aspettative dei visitatori.

Siamo molto felici che voi abbiate potuto apprezzare la vostra visita, che a vostro dire, aveva un non so che di originale.

Hanno iniziato ad ingranare con l’italiano molto prima che loro abbiano potuto rendersene conto

Congiuntivo Imperfetto

Voglio ringraziare i membri dell’associazione che hanno avuto fiducia in me hanno fatto si che io potessi continuare, a mia volta. avere fiducia in me stesso.

Non immaginavo che tu potessi imparare a destreggiarti in poco tempo!

Avevo una tremenda paura che la mia malattia potesse tornare. La paura fa novanta in questi casi!

Nessuno credeva che noi potessimo resistere così tanto in questa guerra. Il nemico ha imparato che sappiamo il fatto nostro.

Speravo che voi poteste fare qualcosa per me, invece nisba.

Non avrei mai immaginato che loro potessero risultare così nullafacenti.

Congiuntivo Trapassato

Avessi potuto chiamarti, lo avrei fatto, ma avevo il telefono scarico. Non è che l’ho dimenticato

Che tu avessi potuto aiutarmi, non ne avevo il benché minimo dubbio. Che poi non l’avessi più fatto, non me lo aspettavo proprio!

Non mi capacitavo che Paolo avesse potuto tenermi nascosta una cosa del genere.
Vorrei che avessimo potuto passare più tempo insieme ma stante la mia situazione lavorativa, non sarebbe comunque stato possibile.
Vorrei che aveste potuto vedere il suo appartamento, cavolo! Era grandissimo. Dovevano essere insofferenti agli spazi stretti.

Non avrei mai immaginato che i miei fratelli avessero potuto dedicare così tante energie a degli animali. Mi fa piacere sbagliarmi delle volte, ma solo nella misura in cui le conseguenze sono positive, come in questo caso.

Infinito Presente (Estelle)

Il fatto di partecipare a quest’episodio è un privilegio. O meglio, il poter partecipare è un privilegio.

Infinito Passato (Peggy)

Sono stato contento di aver potuto ottenere un ottimo risultato senza tediare nessuno.

Participio Passato (Peggy)

Per quanto non portato per la matematica, Ciro, con la sua diligenza, ha potuto avere la meglio su tutti gli altri compagni di classe in un test fatto oggi in classe.

Gerundio Presente (Peggy)

Non potendo prendere le distanze dal vizio del fumo, abbiamo dovuto ripartire tante volte da capo a dodici. Accipicchia! Devo ammettere che è quanto mai difficile.

Gerundio Passato (Peggy)

Avendo potuto fare qualcosa come un anno di Erasmus in Italia, sono riuscito ad imparare bene l’italiano e fare una tesi con i fiocchi; per non parlare delle tante fantastiche esperienze all’insegna della cultura italiana

Vuolsi così colà dove si puote

Vuolsi così colà dove si puote (scarica audio)

Trascrizione

Ecco a voi un’altra celebre frase della Divina Commedia, di Dante Alighieri, che, al pari di altre, è utilizzata anche ai giorni nostri.

La frase:

Vuolsi così colà dove si puote

Una frase che suona magnificamente, e a mio parere una frase del genere non poteva non trovare una sua applicazione anche nel linguaggio moderno.

Vediamo prima cosa significa e quando è stata usata da Dante, così da capire anche come usarla e in quale occasione.

Siamo all’inferno e Dante la utilizza ben due volte. Vediamo le singole parole.

Colà è un termine che oggi non si usa ma significa “là” , quindi indica un luogo e precisamente indica il paradiso, che è il luogo in cui si trova Dio.

È proprio là (colà) che si prendono le decisioni, è il luogo in cui si decidono le cose. Ma là dove?

Ce lo dice la parte finale:

dove si puote

cioè dove si può, dove si può tutto, dove tutto è possibile. Si parla del paradiso, perché è là che c’è Dio, e Dio infatti può tutto.

Vuolsi significa invece “si vuole” e anche vuolsi non è un termine usato oggi nella lingua italiana, come neanche il termine “puote“, tra l’altro.

Vuolsi così colà dove si puote

Si vuole così, là, in paradiso, dove tutto si può.

Questo è il senso della frase.

In pratica si potrebbe dire è che “questa è la volontà di chi comanda, chi detiene il potere”.

Prima Dante la usa all’inizio del suo viaggio infernale, in una frase nei confronti di Caronte, il cosiddetto traghettatore delle anime dei morti, cioè colui che trasportava le anime per passare da una sponda all’altra del fiume Acheronte.

Infatti Caronte non lo voleva trasportare a Dante perché lui non era morto ma vivo. E lui portava solo anime quindi non si trattava di persone vive.

Ma poi di fronte alla volontà di Dio, non poteva certo far nulla neanche Caronte.

Lo stesso invito viene fatto più tardi a Minosse e anche questa volta si fa riferimento alla volontà divina alla quale devono obbedire tutti.

E allora tutti, anche oggi, possiamo usare questa espressione, ovviamente in senso ironico, nel momento in cui voglio esprimere un concetto semplice:

Inutile lamentarsi, inutile cercare di obiettare contro una decisione che viene dall’alto. Bisogna obbedire e basta, perché così è stato deciso.

Chiunque venisse paragonato a Dio, ovviamente, non può essere fatto che in senso ironico.

Siamo evidentemente in una situazione in cui c’è un capo, qualcuno che comanda e la sua volontà o le sue decisioni non possono essere messi in discussione, perché quello è un vero e proprio ordine e non possiamo far nulla per opporci.

Non vi garantisco però che tutti gli italiani vi capiranno! Diciamo che un dieci per cento, più o meno, degli italiani potrebbe capire subito il senso della vostra frase.

Di certo comunque vi capirà il vostro professore di lingua italiana!

Quindi, se vi chiederà se avete fatto tutti i compiti da lei/lui assegnati, voi potrete rispondere:

Certo che li ho fatti, vuolsi così colà dove si puote!

A quel punto non potrete mai essere bocciati!

Oppure, ancora più adatta se la usate quando qualcuno si lamenta di qualche decisione di una persona importante, e voi gli fate presente che è inutile lamentarsi.

Esercizio di ripetizione adesso. Impariamo a pronunciare la frase. Ripetete dopo di me:

vuolsi

così

Vuolsi così

colà

Colà dove si puote

Vuolsi così colà dove si puote

Il 5° audio-libro della rubrica “due minuti con Italiano Semplicemente”.

𝑭𝒐𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒑𝒆𝒓𝒕𝒊𝒏𝒂: 𝑨𝒏𝒂𝒔𝒕𝒂𝒔𝒊𝒚𝒂 𝑺𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆𝒛

2 minuti con Italiano Semplicemente – Episodi 401-500- (MP3+PDF)

Aiutati ché Dio t’aiuta

Audio

scarica il file audio in formato mp3

Video

Trascrizione

Un bel proverbio ottimista, che ti spinge a vedere il futuro in modo positivo è il seguente:

Aiutati che Dio t’aiuta

Questo proverbio ti spinge a risolvere i problemi, ti spinge a fare qualcosa, ad essere attivo, a reagire alle difficoltà, ti spinge ad aiutarti, ad aiutare te stesso. Non devi aspettare che i problemi si risolvano da soli.

“Aiutati” cioè aiuta te stesso. Lo devi fare perché vedrai che anche Dio ti aiuterà.

Come a dire che le cose si risolvono se vengono affrontate.

Attenzione alla pronuncia di “aiutati” perché si potrebbe confondere con “aiutati” che si scrive allo stesso modo ma ha la pronuncia con l’accento sulla seconda a.

Ad esempio: i ragazzi sono stati aiutati da Dio.

Notate poi l’utilizzo di “ché” nel proverbio.

“che” normalmente significa “cosa”:

Che fai domani?

Che ne pensi?

Che mi dici di bello?

Che in realtà ha un sacco di utilizzi: pronome, aggettivo, congiunzione.

Questo “ché” invece, che in trova in questo proverbio significa “perché” e questo uso è frequente nella lingua italiana:

Prendi l’ombrello, ché oggi piove

Mangia la pasta, ché poi non c’è altro.

Non fare esercizi, ché non servono.

Dammi una mano ché non ce la faccio.

Vieni a mangiare ché è pronto

Aiutati ché Dio t’aiuta.

Attenzione però: Questo “ché” ha anche l’accento acuto sulla e, e il motivo è che sostituisce perché.

Vieni con me ché ti faccio vedere che bel sito che ho trovato per imparare l’italiano.

È un modo veloce per esprimere un motivo o una conseguenza:

Aiutati perché se farai così anche Dio ti aiuterà

Vieni a mangiare perché è pronto.

Prendi l’ombrello, in quanto oggi piove

Questo ché con l’accento permette di fare frasi più veloci, immediate.

Però attenzione, ché non potete usare questo “ché” con l’accento per fare domande ok?

Non lo fate, ché sarete bocciati all’esame!

Se lo fate l’accento non c’è. È un altro “che”, senza accento stavolta, e spesso è un che particolare, dall’uso sempre colloquiale:

Che, non ci credi?

Che, mi dai una mano per favore?

Che, l’hai fatto poi l’esame?

Anche questo è un uso un po’ strano per un non madrelingua, perché non significa “cosa“. Ma è senza accento.

Vabbe adesso non voglio annoiarvi ché questo episodio sta diventando troppo lungo.

Italiano Professionale – lezione 28: come generalizzare

File audio disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

Se non sei membro ma ami la lingua italiana puoi registrarti qui.

Descrizione

In questa lezione di Italiano Professionale vediamo i vari modi che possiamo usare per generalizzare. La generalizzazione è l’operazione contraria della puntualizzazione, a  cui abbiamo dedicato la lezione n. 24

Italiano Professionale – lezione 27: Spiegare un problema

Rappresentazione di un problema complicato. Photo by David Waschbu00fcsch on Pexels.com

File audio e trascrizione completa disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

Se non sei membro ma ami la lingua italiana puoi registrarti qui.

Descrizione della lezione

La lezione n. 27 del corso di Italiano professionale è dedicata ai problemi, un argomento di cui si parla sempre al lavoro. Ogni forma di impiego richiede la risoluzione di problemi.

Abbiamo dedicato alcune belle lezioni nella prima sezione del corso, se ricordate, la sezione dedicata alle espressioni idiomatiche. Si è parlato di scontri e confronti (problemi relazionali) e anche dei problemi economici.

Vediamo insieme come introdurre un problema e i vari modi che esistono per spiegarlo nel dettaglio.

La lezione fa parte della sezione terza del corso di Italiano Professionale, dedicata alle riunioni e agli incontri.

Vediamo anche i maggiori verbi che si usano: spiegare, risolvere, dettagliare, dipanare, esporre dirimere e tanti altri.

Durata file audio: 15 minuti

Italiano Professionale – lezione 26: Fare le veci, essere il vice

Questa lezione fa parte del corso di italiano professionale, cioè dell’italiano che si usa in ambienti lavorativi

Il file audio e la trascrizione sono disponibili solamente per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

Se non sei membro puoi registrarti qui.

Descrizione

Lezione n. 26 del corso di Italiano professionale. Oggi parliamo di due termini: vice e veci, che può capitare di utilizzare durate una riunione o un incontro di lavoro. 

Può capitare infatti che in una riunione, in un incontro, qualcuno dia forfait, vale a dire che qualcuno non si presenti, che non venga alla riunione, ma che questa persona si faccia sostituire da una seconda persona.

 

Italiano Professionale – lezione 25: Come dare istruzioni

Photo by Andrea Piacquadio on Pexels.com

Lezione n. 25 del corso di Italiano professionale. Oggi parliamo di come dare istruzioni.

Nell’ultima lezione abbiamo visto come puntualizzare e si parlava dunque di chiarimenti.

Oggi invece, pur restando nel tema chiarimenti, stiamo dando spiegazioni riguardanti una procedura da seguire, cosa che si fa soprattutto quando dobbiamo insegnare delle cose a dei colleghi: una procedura da seguire ad esempio.

Spiegare alle persone cosa fare non è una cosa che fanno solamente i capi, i dirigenti, ma ogni volta che si da un consiglio tecnico, che si spiega un processo, una procedura da seguire si stanno danno istruzioni e possono farlo tutti. Evidentemente non solo durante una riunione si danno istruzioni: nella vita di ufficio avviene quotidianamente.

Per proseguire la lettura dell’episodio occorre essere membri dell’associazione Italiano Semplicemente: Per diventare membri vai alla pagina italianosemplicemente.com/chi-siamo

 

Accedi inserendo nome utente e password

Se sei già membro, puoi inserire la tua mail che hai segnalato in sede di iscrizione e inserire la passowrd.che ti è stata comunicata in precedenza.
Se hai problemi scrivi a italianosemplicemente@gmail.com