Sta di fatto che…

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Trascrizione

Buongiorno, io sono Giovanni e vi ringrazio per essere all’ascolto di questo episodio di Italianosemplicemente.com dedicato ad una locuzione abbastanza semplice: “sta di fatto che“. Questo almeno era la mia idea iniziale. Poi mi sono reso conto che la parola “fatto” si usa molto in parecchie locuzioni ed in molti modi diversi. Allora oggi vediamo di spiegare un po’ come si può usare questa piccola parola nei diversi modi.

Sta di fatto che: qui ci sono quattro parole in tutto che spesso trovate tutte insieme, e voi potreste chiedervi cosa significhi esattamente.

Dunque questa non possiamo chiamarla espressione idiomatica italiana perché non ha un senso figurato, non c’è un’immagine presa in prestito per esprimere un concetto diverso. Possiamo parlare di una locuzione.

Si tratta appunto di una locuzione cioè di una “frase fatta” come si dice, una frase che si dice solamente in particolari occasioni che ha un suo significato.

L’unica parola importante che può aiutarvi in questa locuzione è la terza parola, proprio la parola: “fatto“.

Il “fatto” è un parola per niente semplice da spiegare. Non voglio parlare del verbo fare però (fatto è il participio passato del verbo fare). Voglio parlare invece del fatto come sostantivo, che è un avvenimento, un accadimento, è cioè qualcosa che accade, che avviene nella realtà, e in generale qualsiasi cosa che accade, che è accaduta nel passato e che accadrà nel futuro è un fatto.

Questa parola si usa moltissimo nel linguaggio italiano, e spesso fa parte di una locuzione grammaticale, come in questo caso. Gli usi della parola “fatto” e delle varie forme: fatti, fatte, fatta eccetera sono talmente tanti che ci vorrebbero due ore per fare l’elenco.

A me oggi interessa soprattutto sottolineare e farvi notare che spesso ci sono altre parole vicino (prima e dopo) alla parola “fatto”: possono essere congiunzioni, preposizioni, articoli, che danno al “fatto” un significato particolare.

Vi faccio qualche esempio partendo dai più semplici:

Oggi è successo un fatto strano: mi hanno chiamato dal Giappone!

In questo caso sto semplicemente parlando di qualcosa di accaduto, qualcosa che viene qualificato come “strano“: è strano che io venga chiamato al telefono dal Giappone: non mi capita mai un fatto del genere, un fatto di questo tipo.

Un fatto può essere “strano”, come in questo caso, ma in altri casi può essere interessante, può essere casuale, può essere curioso, ambiguo, e tante altre cose. Quando vogliamo esprimere qualcosa di accaduto e usiamo la parola “fatto” solitamente facciamo in questo modo: aggiungiamo qualcosa, come un aggettivo che in realtà esprime la cosa più importante della frase. La parola fatto in questo caso serve solamente ad accompagnare l’aggettivo. È difficile che non ci siano aggettivi anche se può capitare. Ad esempio mia moglie potrebbe rispondermi:

Caro Giovanni, i fatti parlano chiaro, sono ben tre volte che ti chiamano dal Giappone questo mese!

In questo caso “i fatti“, al plurale, vengono utilizzati per indicare qualcosa di chiaro, di lampante! I fatti parlano chiaro, quello che è accaduto mi fa capire chiaramente la realtà dei fatti.

Poi possiamo usare il “fatto” in un altro modo interessante. Ad esempio se mia moglie si preoccupa che io abbia ricevuto una telefonata dal Giappone, io potrei rassicurarla per farla tranquillizzare e dirle:

Il fatto che io abbia ricevuto una telefonata dal Giappone non significa che io abbia rapporti con una donna giapponese!

Ho usato “il fatto che“, locuzione che si usa per spiegare un fatto, per spiegare qualcosa di accaduto. Ogni volta che facciamo in questo modo è chiara la nostra volontà di dare, di fornire una spiegazione, una spiegazione di qualsiasi tipo. In questo caso voglio spiegare a mia moglie che il fatto accaduto non deve farle pensare cose strane come che io abbia una donna in Giappone, o che abbia rapporti con i giapponesi. Sto dando una spiegazione, sto cercando di spiegare qualcosa. Sto spiegando quello che è successo e dico: quello che è accaduto, il fatto, l’evento che si è verificato, è casuale, ad esempio. Evidentemente hanno sbagliato numero. Quindi:

il fatto che io abbia ricevuto una telefonata dal Giappone non significa che… Eccetera eccetera.

Solitamente questa locuzione si usa o per suffragare un’ipotesi oppure per smontare, per sminuire, per allontanare un’ipotesi, come in questo caso.

Per suffragare un’ipotesi cioè per dare credibilità ad un’ipotesi, posso dire ad esempio:

Il fatto che io sia felice significa evidentemente che sto bene con te. La mia felicità è la prova di ciò che dico.

Per smontare invece un’ipotesi, per fornire una diversa interpretazione della realta invece posso dire:

Il fatto che la Roma abbia battuto il Barcellona non significa che la Roma vincerà la champions League.

In entrambi i casi comunque sto dando ad un fatto accaduto una mia interpretazione. Voglio cioè convincere chi mi ascolta che un fatto è da interpretare come dico io. Ma posso fare meglio per essere più convincente.

Un uso particolare della parola fatto sta infatti nella frase: “il fatto stesso che“. Vediamo un esempio.

A me piace molto l’Italia: lo dimostra il fatto stesso che ci vada sempre in vacanza.

In questo caso voglio sempre cercare di dare credibilità ad un mio pensiero, ad una mia affermazione, ed in particolare voglio dire una cosa che da sola è sufficiente per dimostrare la mia idea. Non c’è bisogno di trovare altre motivazioni, altre cose per convincere, questa cosa di cui ti sto parlando, di per sé stessa, (si dice anche così) cioè da sola è sufficiente.

Mi ami?

E me lo chiedi? Il fatto stesso che io voglia sempre stare con te da 10 anni dovrebbe dimostrartelo. Non ti basta come prova?

Questo è un altro esempio.

Vediamo adesso un altro utilizzo della parola “fatto” con un esempio. Il mio obiettivo questa volta non è quello di dare una spiegazione ad un fatto, ma quello di aggiungere qualcosa in più, una spiegazione aggiuntiva che vogliamo che sia credibile e convincente, basata su qualcosa di vero.

Esempio:

sto cercando di spiegare al mio capo in ufficio che il lavoro che devo fare è troppo. Non riesco a trovare il tempo per fare tutto in maniera perfetta. Voglio spiegare al mio capo in ufficio che se continuo in questo modo finirò per fare tutto male, perché ho poco tempo da dedicare ad ogni singola mansione. Allora inizio a parlare col mio capo e dico:

Ho veramente troppo lavoro in questo momento. Non posso aggiungere altre cose. Potrei anche farlo, ma il fatto è che a me piace fare le cose in modo perfetto e non riuscirei a farlo per mancanza di tempo.

Il fatto è che” è la piccola locuzione che ho usato e serve a spiegare un motivo forte di ciò che sto affermando: la realtà è che se aumento le mie mansioni non riuscirò a farle bene.

Il fatto è che… Serve ad evidenziare la realtà ed a spiegare la realtà, la verità, quello che è importante capire. Quale è il motivo vero che spiega ciò che sto dicendo? Ecco in questi cssi si deve usare: il fatto è che... Aggiungendo dopo la cosa importante.

Si tratta di una modalità colloquiale, non si usa mai allo scritto in contesti formali. Invece allo scritto in questi casi potete scrivere ad esempio:

– una cosa da non sottovalutare è che…

– ciò che si afferma è motivato dal fatto che..

– la vera ragione che sta alla base di questo è…

Più informalmente si usa: il fatto è che…

Vi faccio un altro esempio. Vorrei che mio figlio facesse la facoltà di ingegneria aerospaziale all’università, perché è una delle facoltà che gli permetterebbe di trovare un lavoro ben remunerato in futuro. Mio figlio però non è d’accordo e dice:

Si papà lo so, quello che dici è vero, io ci ho pensato molto ma il fatto è che a me ingegneria aerospaziale proprio non piace per niente!

Quindi ciò che vuole dire mio figlio è una cosa molto importante, forse la più importante, è la realtà! Che mi impedisce di fare quella scelta. Si deve usare questa locuzione solamente quando ho una cosa molto forte che è sufficiente a convincere il mio interlocutore.

Vediamo un altro modo di usare il fatto.

Fatto sta che“. Questo è molto simile alla locuzione precedente, ma è qualcosa che si utilizza quando, nel tentativo di dire qualcosa di importante voglio sottolineare un aspetto che non possiamo trascurare. È del tutto analogo a “il fatto è che” ma voglio essere un po’ meno la persona che sta cercando di spiegare, e un po’ di più la persona che considera un aspetto che non possiamo far finta che non esista, non è trascurabile, non lo possiamo trascurare.

Si usa, state attenti su questo, quando abbiamo una specie di discussione e noi vogliamo far notare una cosa importantissima.

Esempio mio figlio, nell’ esempio precedente dell’università potrebbe rispondermi:

Papà, è vero che ingegneria aerospaziale è un’ottima facoltà, ma fatto sta che a me non piace e non voglio farla.

A me non piace questa facoltà, dice mio figlio, non puoi far finta che questo non sia importante. Quindi è come se questo fosse un ostacolo insormontabile, “fatto sta che”: il fatto sta lì, la vedi questa realtà papà? Il fatto sta lì e non puoi far finta che non esista. Papà, devi rassegnarti! Questo vuole comunicarmi mio figlio alla mia richiesta.

Del tutto identica alla precedente è l’espressione “Sta di fatto che“. La posso usare nello stesso identico modo e nelle stesse occasioni, l’unica differenza è che “fatto sta che” è un po’ più informale e un po’ più dura.

Bene ragazzi, non ho esaurito gli utilizzi della parola “fatto”, “fatti”, “fatta”: ci sono tanti altri modi che vedremo in altri episodi futuri di italiano semplicemente. Solo per farvi qualche altro esempio di cose che non abbiamo visto oggi:

  • fatti i fatti tuoi (che abbiamo già spiegato in passato)
  • la frase fatta (ne abbiamo parlato spesso in realtà, si tratta di frasi idiomatiche e locuzioni, frasi con senso proprio)

Poi ci sono molte espressioni che non abbiamo mai spiegato ma lo faremo in futuro, come:

  • fatti e misfatti
  • sapere il fatto suo
  • esser sicuri del fatto proprio
  • preso sul fatto
  • venire al fatto o ai fatti
  • passare per le vie di fatto

Per ora siamo attivato alla fine di questo episodio. Anche questo è un “fatto”.

Bene, allora mi auguro di essere stato chiaro. Ora se volete un piccolo esercizio di ripetizione. Ripetete dopo di me.

Oggi è accaduto un fatto curioso

Succedono sempre fatti strani in questa casa

Il fatto accaduto oggi deve farci riflettere

Il fatto che io sorrida non significa che io sia felice

È vero che sono un uomo affascinante, ma il fatto è che sono sposato. Non possiamo vederci mi spiace!

Sembra un bravo ragazzo, ma fatto sta che lo hanno già arrestato due volte!

Sembra un bravo ragazzo ma sta di fatto che lo hanno già arrestato due volte.

Ciao ragazzi. Ripetete più volte l’ascolto se necessario.

Il fatto stesso di ripetere vi aiuterà a ricordare.

Senza stress, mi raccomando.

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