Vaffancina (scarica audio)
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Trascrizione
Le parolacce italiane hanno sempre un certo fascino.
Oggi voglio parlarvi di alcune parolacce, ma voglio farlo sia usando un modo più o meno informale, sia un linguaggio più formale. Così, tanto per divertirci.
Cominciamo con il mio consueto linguaggio.
Una delle parolacce più note, neanche a dirlo, è “Vaffanculo“, che letteralmente è un invito, una esortazione ad avere un rapporto anale (immagino in modo passivo). In teoria si invita ad andare in un luogo (anche detto “quel paese”).
Infatti si usa, che ve lo dico a fare, come un’esortazione ad andarsene genericamente e a non disturbare.
Molto maleducata e sgarbata, chiaramente, come esortazione. È, possiamo dire, una formula finale, perché dopo un “vaffa” può esserci solo un altro “vaffa” o termini equivalenti.
Non tutti però hanno voglia di dire parolacce, e tantomeno di impararle.
Vi propongo un’escamotage, perché ci sono alcune varianti interessanti che possono usarsi se non si desidera scadere nella volgarità.
L’utilità sta nel fatto che, anche se non li usiamo noi, almeno saremo in grado di capire se li usa qualcun altro.
Tra l’altro queste varianti, allegerendo il tono dell’invito, si possono usare anche in situazioni diverse da quella dal termine da cui derivano.
A volte non è neanche un invito ma solo un’espressione che manifesta malumore.
Intendo situazioni meno gravi, dove non si arriva necessariamente ai ferri corti con qualcuno, ma si può esprimere un semplice dissenso “colorato” o al limite una incredulità.
Sempre di linguaggio informale parliamo però. Beninteso.
Una delle varianti è “vaffancina“, un’altra è “vaffanbagno” (che sarebbe vai a fare il bagno).
Queste sono le più usate, poi vale la pena ci citare anche “Vaffanl’ovo” e “Vaffanbrodo” che sarebbe come dire “vai a fare l’uovo” e “vai a fare il brodo”.
Che fantasia eh?
Vi potete sbizzarrire comunque a inventarne altre.
C’entra qualcosa la CINA quando si dice vaffancina?
Voglio tranquillizzare i cinesi. Non c’entra nulla la Cina. A noi italiani ci piace solo fare varianti divertenti e curiose.
Vediamo qualche esempio.
Mi sto lamentando con un collega perché la posta elettronica non mi funziona da due giorni.
Questa posta elettronica non vuole proprio funzionare Vaffancina, chissà che problemi ci sono!
Vedete che la mia è solo un’esclamazione per manifestare in modo colorito il mio malumore. Abbastanza simile, sarebbe qualcosa come “porca miseria” o “porca miseriaccia”, “accidenti“, “accidentaccio”. Eccetera.
Oppure:
Sto a dieta da una settimana, quella che mi hai consigliato tu, e… indovina un po’? Ho perso solo 25 grammi! Vaffancina a te e alla dieta miracolosa!
Stavolta ci sono andato un po’ più pesante, perché l’invito è rivolto direttamente a te, seppure in compagnia dalla dieta 🙂
Ultimo esempio:
Domanda: Allora? Che ha fatto la Roma ieri? Ha vinto?
Risposta: ma vaffancina va! Lo sai bene che ha perso!
Bene, spero solo che adesso non userete queste nuove parole con me.
Vedremo…
Adesso ripassiamo qualche episodio passato ma prima ecco il testo riscritto in un linguaggio formale. Laddove possibile userò parole più consone ad un linguaggio forbito.
Le espressioni linguistiche italiane dal contenuto inappropriato esibiscono invariabilmente una sorta di affascino.
Tra le più riconoscibili, senza necessità di ulteriori precisazioni, si annovera l’invito a andare a farsi benedire nel modo più volgare possibile, che, in senso letterale, rappresenta un invito o una sollecitazione a intraprendere un atto sessuale di natura anale, implicitamente di natura passiva.
In linea teorica, questo invito allude ad una direzione geografica, spesso identificata come “quel paese“.
In pratica, tuttavia, si fa un uso comune di questa espressione per invitare una persona a allontanarsi genericamente o a cessare di disturbare.
Si tratta, inequivocabilmente, di una modalità di espressione profondamente maleducata e sgarbata. È inoltre incontestabilmente una formula di chiusura, in quanto solo un “Vaffa” segue ad un altro “vaffa” o, al limite, altri termini di pari volgarità.
Purtuttavia, non tutti condividono il desiderio di fare uso di termini scurrili, né di impararli. Tantomeno da parte mia c’è quello di insegnarlo a voi.
Propongo tuttavia un artificio, poiché esistono alcune varianti interessanti, che consentono di evitare l’uso di volgarità.
La loro utilità risiede nel fatto che, sebbene non si adoperino personalmente, si è in grado di comprenderle qualora siano impiegate da altri.
Inoltre, queste varianti possono essere utilizzate in situazioni differenti rispetto all’originale.
In alcuni casi, tali termini sostitutivi non costituiscono nemmeno un invito, ma rappresentano semplicemente un’espressione di malcontento.
Possono usarsi anche in situazioni meno gravi, in cui non è necessario intraprendere un conflitto diretto con chicchessia, ma in cui è possibile esprimere un dissenso “colorato” o un senso di incredulità.
Va comunque precisato che si tratta sempre di un linguaggio informale.
Una delle suddette varianti è “vaffancina“, un’altra è “vaffanbagno” (un invito a fare il bagno). Queste due sono le varianti più comuni, ma è possibile inventarne di ulteriori a proprio piacimento.
Per quanto riguarda la domanda se “vaffancina” abbia qualche legame con la Cina, è opportuno rassicurare che non esiste alcuna correlazione tra la parola e il paese asiatico. Gli italiani spesso creano queste varianti in modo creativo e giocoso.
Ecco alcuni esempi:
Mi sto lamentando con un collega riguardo al fatto che la mia posta elettronica sembra fare le bizze da due giorni:
Questo servizio di posta elettronica sembra completamente inattivo, chissà dove risiede la causa. Vaffancina!
In questo contesto, la mia espressione rappresenta semplicemente un modo colorito per esprimere il mio disagio, in modo simile a espressioni come “per l’amor del cielo” o “non ci posso credere”.
Un altro esempio:
Ho seguito una dieta raccomandatami da te per una settimana, e prova a supporre un po’ cosa può essere accaduto? Ho perso solo 25 grammi!
La tua dieta che definivi miracolosa si è rivelata un vero flop. Vaffancina!
In questo caso, l’invito colorito è rivolto a te, anche se coinvolge parimenti la dieta.
Un altro esempio:
Domanda: “Allora, com’è andata ieri la Roma? Hanno vinto?”
Risposta: “Ma figurati! Sai benissimo che hanno perso!” Vaffancina va!
Spero sinceramente che in futuro non si faccia uso di queste nuove parole rivolgendole contro il sottoscritto. Sarebbe quantomeno irriconocscente nei miei confronti!
Per favore, adesso procediamo con il consueto ripasso.
Marcelo: Guarda, io non faccio uso di parolacce. Al massimo potrebbe scapparmene una senza volerlo. Che so, avete presente quando sbattete il mignolo del piede in uno spigolo?