Fornire un assist (scarica audio)
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Trascrizione
Giovanni: qual era una delle specialità di Francesco Totti ma anche di Michelle Platinì, Falcao e Roberto Baggio? Era fornire assist ai compagni di squadra.
Fare un assist significa fare un passaggio che consente di realizzare un gol. Si potrebbe chiamare anche un passaggio smarcante, per dirla all’italiana, un passaggio che mette il compagno di squadra in condizioni di realizzare un gol o un punto, se parliamo di sport in generale. Ma non è detto che poi questo gol verrà realizzato.
Questi calciatori che ho citato prima erano bravissimi a fare assist.
Allora dovete sapere che fare o fornire o anche dare un assist è un’espressione che si utilizza anche al di fuori del calcio e dello sport.
Infatti assist viene dal verbo aiutare e fornire un assist invece significa fornire un’occasione propizia, cioè dare l’occasione, fornire l’opportunità ad un altra persona di ottenere un vantaggio. Insomma si tratta sempre di una forma speciale di aiuto, in pratica.
Vediamo qualche esempio:
Il problema che hanno avuto WhatsApp, Facebook e Instagram che per cinque ore non hanno funzionato ha fornito un assist a Twitter e telegram, un assist involontario, e Telegram e Twitter cercheranno adesso di sfruttarlo per aumentare i loro utenti.
Quindi questo “aiuto” possiamo chiamarlo un assist, che per essere chiamato tale non deve essere necessariamente involontario, e neanche necessariamente fornito agli avversari, come nel caso di prima, ma spesso è così.
Inoltre spesso è un fatto che accade a fornire un assist e non l’azione di una persona.
Es: se al lavoro, durante una riunione, il direttore dice una cosa, con questa affermazione potrebbe fornire un assist a un mio collega che potrebbe dire:
L’ho sempre detto io, ma a me non mi ascolta mai nessuno.
Avete capito che l’assist dunque è un aiuto che però poi va sfruttato, va concretizzato, quindi non è detto che si trasformi in un vero vantaggio per chi riceve un assist.
Un semplice aiuto non possiamo chiamarlo sempre un assist, a meno che la condizione descritta non sia soddisfatta. A volte è semplicemente un favore, una cortesia.
L’assist in qualche modo somiglia più ad un invito a fare qualcosa, un invito a fare un’azione quasi spontanea, perché porta ad un riconoscibile vantaggio per questa persona.
Pensate anche all’episodio che abbiamo dedicato al termine pretesto, ci sono infatti delle similitudini, ma il pretesto è una scusa, come abbiamo visto, che serve a mascherare i veri morivi per cui si compie un’azione.
Invece l’assist è un’occasione da sfruttare, spesso fornita involontariamente da altri.
Rifletteteci.
Adesso ripassiamo perché il tempo passa, sennò fornirei un assist ai miei detrattori, a coloro che dicono che questi episodi durano sempre più di due minuti.
Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente
Marguerite (Francia): Giovanni, risponde al vero che nel prossimo episodio parlerai della bontà?
Giovanni: confermo.
Sofie (Belgio): Giovanni, abbi la bontà di rispondere spiegando un minimo almeno. Mi fa specie che tu sia così sintetico, proprio tu che in genere parli per ben oltre i 2 minuti nei tuoi episodi.
Giovanni: Non posso proprio darti torto Sofie.
Ulrike (Germania): Giovanni, bontà sua, ha bene in mente cosa deve fare per farci comprendere il significato di questo termine. È così che lo ripaghi? Sei un po’ ingenerosa Sofie.
Sofie: Ma dai Ulrike, non fare la ruffiana. Lo so che Gianni è un pezzo da 90 però in quanto tale dovrebbe anche capire che cerco solo di mettere alcuni paletti. Se no i suoi discorsi diventano interminabili. Poi sono sicura che lui è capace di prendere il mio cosiddetto rimprovero con filosofia.
Karin (Germania): la bontà di un episodio si misura in molti modi diversi. In primo luogo direi dalla chiarezza. Per me nulla quaestio su questo. Ciò non toglie che a volte mi servirebbero più esempi.
Edita (Repubblica Ceca): va bene dai, non anticipiamo niente, sennò di questo passo sveliamo tutto in anticipo.
Peggy (Taiwan): allora ci aggiorniamo domani.