n. 170 – FARE SALVO – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Episodio 170. Ascoltate questo episodio della rubrica “due minuti con italiano semplicemente” e poi ponete attenzione alla frase di ripasso finale. Facendo salvi coloro che hanno ascoltato tutti gli episodi finora, vi consiglio di tornare indietro e partire dal primo episodio, dal numero uno, e poi via via tutti gli altri, progressivamente.

Ma cosa significa far salvo, fare salvo, fare salvi fare salva e fare salve?

Oggi vi spiego questa espressione, che si usa per escludere Potete sostituirla con “ad eccezione di“, “escludendo“.

Qualunque frase voi pronunciate, potete far salvo qualcosa o qualcuno.

La professoressa ha bocciato tutti all’esame di italiano, fatto salvo Mohamed.

Quindi solo Mohamed ha superato l’esame, solo lui si è salvato potremmo dire. Tutti bocciati ad accezione di Mohamed.

Non sopporto nessuno, fatti salvi i miei cari amici di italiano semplicemente.

Solo i miei cari amici quindi mi stanno simpatici, solo loro posso sopportare. Sono gli unici che si salvano.

L’influenza ha colpito tutti i miei maiali quest’anno senza far salvo nessuno.

Stavolta nessuno si è salvato. Nessuno è stato fatto salvo.

Uno strano modo di usare il verbo salvarsi vero?

Generalmente salvare e salvarsi si usano in caso di pericoli: salvarsi da un incendio, salvare un naufrago, eccetera ma si può usare anche in questo modo, per escludere per fare eccezioni oppure il contrario:

I tuoi amici sono tutti antipatici. Non si salva nessuno.

I prodotti in scatola fanno male alla salute. Forse si salvano i fagioli e le lenticchie.

Questo è un modo figurato ovviamente. Non ci sono pericoli ma anche in questi casi salvarsi è sempre meglio che non salvarsi. Si usa il pericolo in senso figurato.

È anche un modo informale, mentre in occasioni di lavoro o nel linguaggio formale potete usare il verbo “fare” in aggiunta: “fare salvo“.

In questi casi si fa semplicemente un’eccezione. Non c’è un senso negativo a priori.

Tutti i nostri prodotti possono essere ordinati da internet, fatti salvi quelli alimentari.

Quindi ad esclusione di quelli alimentari. I prodotti alimentari non possono essere ordinati da internet.

I lavoratori sono obbligati a parcheggiare la propria auto all’esterno dello stabilimento. Si fanno ovviamente salvi i portatori di handicap.

Fatto salvo il dott Rossi, che era in malattia, gli altri colleghi che ieri si sono assentati dal lavoro dovranno recuperare le ore perse.

Ora ascoltiamo un membro dell’associazione (anzi tre membri) che ci fanno ascoltare una frase di ripasso delle espressioni precedenti:

Mariana (Brasile), Cristine (Brasile), Camille (Libano) e Bogusia (Polonia):

Normalmente, per le feste, che so: di Natale, di capodanno, eccetera, tutti noi prepariamo cibo in abbondanza. Quest’anno ancora di più:
Non vedo però come possiamo riuscire a consumare tutto. Che vuoi, prepariamo per gli ospiti e per noi stessi e non vogliamo che qualcuno resti sguarnito di queste golose pietanze.
Che spreco! Ho sentore che ci sia chi se ne frega del tetto di spesa, tanto per impressionare il dirimpettaio, ma gli avanzi? Ce ne sono?
Eccome se ce ne sono!
Questo po’po’ di cibo sprecato è uno schiaffo alla miseria ed alla crisi.
Una soluzione può essere andare al ristorante. Può darsi, sennonché anche in questo caso
esageriamo e… siamo alle solite! Avanzi!
Io allora li porterei a casa. Nulla quaestio se chiedo un doggy-bag? Mi assecondereste? Oppure siete insofferenti al cibo riscaldato?

– – –

Giovanni: I membri erano quattro!!

Rauno (Finlandia):

L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

Sei pronto per il 2020?

Per chi diventa membro dell’associazione Italiano Semplicemente entro la fine dell’anno 2019, un suo amico/amica sarà nell’associazione gratuitamente.

Basta spedire una mail a italianosemplicemente@gmail.com indicando:
– nome e cognome nuovo membro
– nome e cognome dell’amico/amica
– date e luoghi di nascita
– paesi di residenza
– numeri di telefono per gruppo WhatsApp dell’associazione
– indirizzi email

Tutte le informazioni alla pagina: italianosemplicemente.com/chi-siamo

Are you ready for 2020?

For those who become a member of the association ITALIANO SEMPLICEMENTE by the end of the year 2019, a friend will be in the association for free.

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– name and surname of the friend
– dates and places of birth
– countries of residence
– telephone numbers for the association’s WhatsApp group
– email addresses

All information on the page: italianosemplicemente.com/chi-siamo

Alcuni dei nostri membri

mascotte associazione enzone

jasna

khaled

andre

ulrike

Bogusia (Polonia 🇵🇱)
Hartmut (Germania 🇩🇪)

n. 169 – ASSECONDARE – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Giuseppina: episodio 169. È vero o no che ci stiamo divertendo con questa rubrica di due minuti? Non avete la sensazione di fare dei concreti passi in avanti? Dite ciò che pensate, non assecondatemi, vi prego.

Cosa? Assecondare è un verbo che non conoscete?

Eppure è una cosa che si fa spessissimo. Conviene impararlo allora:

Io ti ho sempre assecondato fino ad ora, ma adesso basta, si fa come dico io!

Smettila di assecondare sempre nostro figlio, deve crescere, ha bisogno di scontrarsi con la realtà. Tutti voi lo assecondate in ogni suo capriccio.

In questi esempi che vi ho fatto sembra che il verbo si usi nei rapporti tra le persone. Infatti lo abbiamo utilizzato come “favorire“, “aiutare“, meglio ancora è “compiacere“. Verbi simili che aiutano a capire il significato di assecondare che però si usa anche al di fuori dei rapporti interpersonali.

Si può assecondare un movimento, cioè seguire col corpo, accompagnare questo movimento, come si fa nel ballo ad esempio, nel tango come nel valzer.

Bisogna seguire il movimento dell’altro senza opporre resistenza.

Si può assecondare con il proprio corpo il ritmo della musica.

Insomma, non opporsi, anzi, favorire, accompagnare. Nei rapporti interpersonali assecondare è come essere accondiscendente, che abbiamo visto nell’episodio n. 105, quindi 64 episodi fa.

La differenza è che stavolta possiamo uscire da questo ambito, uscire dall’ambito delle volontà delle persone, infatti possiamo assecondare un movimento di qualunque cosa, o il ritmo.

Un’azienda può assecondare il mercato, producendo ciò che le persone chiedono.

Acquistano regali a Natale si assecondano le tradizioni, e le follie consumistiche della nostra era. La cosa importante è non opporsi, non contrastare, bensì favorire.

Qualche esempio e poi il ripasso quotidiano.

Le scelte di politica nazionale devono spesso assecondare le richieste dei cittadini.

Se ti avessi meno assecondato in passato, ora sapresti ragionare con la tua testa.

Ripasso:

Camille (Libano), Bogusia (Polonia) e Anthony (Stati Uniti):

Appena finiti i festeggiamenti di Natale i negozi vengono accalcati dalla gente che si prepara per il capodanno.

Ma io non riesco a tenere a bada la volontà di parlare della festa di oggi.

Si dà il caso che questa prima domenica dopo il Natale si festeggi la Santa Famiglia. Sono indisposta a dimenticare che con il Natale abbiamo festeggiato la nascita di Gesù, che forma un binomio inscindibile con questa festa. Non dimentichiamolo. Oggi invece l’oggetto dei festeggiamenti è la sua famiglia, che doveva combattere per sopravvivere. Quella famiglia che dovette darsi alla fuga dal proprio paese, accusandone naturalmente il colpo. Non possiamo fare i finti tonti oggi e pensare solamente ai festeggiamenti.

Io cerco di ritagliarmi del tempo per riflettere sul fatto che dai tempi di Gesù il mondo non è poi cambiato più di tanto. Oggi come ieri, migliaia di famiglie sono in fuga. Famiglie che non lasciano nulla di intentato per proteggere i propri figli come si deve. Sono cose che balzano agli occhi in ogni paese d’Europa.

Non vedo come non guardare alla sostanza e non alla forma di queste festività.

Molti sembrano insofferenti e non vogliono vedere le Sofferenze altrui, di coloro che hanno bisogno di accoglienza.

Questo bisogno spesso non viene assecondato di buon grado da parte nostra.

Molti parlano e basta. Bisogna dare seguito alle parole. Bisogna tendere una mano verso di loro. Le feste senza lo spirito lasciano il tempo che trovano. Buona domenica a tutti.

– – –

L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

n. 168 – ESSERE INSOFFERENTI – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Giuseppina: siete insofferenti al classico studio della grammatica ed agli esercizi? Bene allora siete sul posto giusto. Lo sono anch’io.

Anch’io lo sono da sempre Intendo insofferente. Sono insofferente allo studio della grammatica anch’io.

Questo però non significa che sono sofferente. Non è esattamente questo che intendo.

La sofferenza è un termine riservato alle sofferenze fisiche e psicologiche, dove c’è dolore o malessere in generale.

Il termine insofferenza invece si usa quando qualcosa non si riesce a sopportare. Quando una persona è insofferente a qualcosa non riesce a sopportare qualcosa, è incapace di sopportare e di adattarsi.

Si usa in questo modo, per indicare l’incapacità alla sopportazione, l’assenza di pazienza.

Ma chi è insofferente, soffre?

Beh direi di sì, talmente tanto che non riesce a sopportare questa sofferenza. Soffre al solo pensiero di questa cosa di cui è insofferente o verso cui è insofferente.

Vedete che mentre incapace è il contrario di capace, nell’insofferenza c’è della sofferenza ma non c’è pazienza, non c’è sopportazione.

Si dice anche: non riuscire a soffrire qualcosa o qualcuno. Equivale ad essere insofferenti a/verso qualcosa o qualcuno.

Giovanni è troppo antipatico, non riesco proprio a soffrirlo.

Quindi sono insofferente a Giovanni. Sono insofferente verso Giovanni.

C’è chi è insofferente ad essere controllato, c’è chi prova insofferenza verso le persone che parlano troppo. Ci sono partiti politici insofferenti alla democrazia, ma ci sono, fortunatamente, anche molte persone insofferenti verso di loro.

Bene, se non mi soffrite più, vi lascio ascoltare una frase di ripasso da un membro dell’associazione Italiano Semplicemente.

Cristine (Brasile 🇧🇷) e Camille (Libano 🇱🇧):

Questo capodanno sarà il migliore della mia vita. Me lo sento.

Però qualcosa non torna: non ho ancora deciso dove andare.

Dovrei spostarmi con la macchina ma non me la sento. Dovevo chiamare il mio amico, sennonché mi ha detto che si è ammalato e sta in ospedale.

Divertirsi dove quindi? A casa? Sembra un’ipotesi veramente peregrina, e dire che sono ancora convinto che sarà un capodanno con i fiocchi.

Vedremo!

– – –

Rauno (Finlandia 🇫🇮):

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n. 167 – MEGLIO O MIGLIORE? – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Spiegazione per madrelingua spagnola (Italiano per ispanofoni)

Para ver el episodio completo, hazte socio de Italiano Semplicemente o escribe al autor.

 

paolino nappi

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Giovanni: episodio 167 della rubrica due minuti con italiano semplicemente, il miglior sito per imparare l’italiano, almeno secondo noi! Ma adesso meglio introdurre l’argomento del giorno:

Meglio o migliore?

Parliamo di questo oggi. Abbiamo già visto come usare “avere la meglio” in un passato episodio, ma se volete esprimere una preferenza quale dei due usare? Meglio o migliore?

Ci sono dei casi in cui non ci sono dubbi, almeno quando si usa meglio:

Guida meglio, per favore. Comportati meglio, dovete mangiare meglio, meglio se vado più lentamente, eccetera.

Migliore, secondo me, crea più problemi:

È meglio la vacanza al mare o in montagna? Quale preferite?

Quest’anno ho fatto la migliore vacanza della mia vita.

Il migliore in matematica è Giovanni. Difficile fare meglio di lui.

Se devi studiare, meglio che lo fai di mattina, è il momento migliore.

A giocare a calcio sono il migliore nella mia classe. Meglio di me non c’è nessuno.

È chiaro che migliore è il contrario di peggiore e meglio è il contrario di peggio.

Generalmente i primi due sono usati per le qualità degli estremi o nei gruppi.

Se ho 20 studenti di lingua italiana c’è il migliore studente, quello più bravo, e lo studente peggiore, quello meno bravo. Il migliore e il peggiore.

Anche se ho due studenti però c’è il migliore e il peggiore, ma il gruppo è più piccolo. Se dico “il migliore” infatti esprimo generalmente una preferenza assoluta, sono all’estremo. Lo stesso con “il peggiore“. Questo però non significa che non si possa dire “il meglio” o “il peggio“:

Questa TV è il meglio che offre il mercato

Il peggio deve ancora arrivare

Quando faccio un confronto quindi, relativo o assoluto, tra due o tra cento, una preferenza si può esprimere in realtà in entrambi i modi:

Il risotto di oggi, dice Giovanni, è migliore di quello di ieri. È di migliore qualità. Anzi è il migliore di sempre. Di meglio non c’è. Ma meglio assaggiare per verificare. Verificare di persona è sempre la cosa migliore. È sempre meglio assaggiare.

Meglio di me non cucina nessuno.

Il migliore in cucina sono io.

E allora come si fa a decidere?

Non è facile per uno straniero, lo capisco.

Il consiglio migliore che posso darvi è ascoltare molto. Potrei dirvi che “meglio” equivale a “più bene” e “migliore” è “più buono”, come fanno i dizionari, ma se fosse così semplice non ci sarebbe bisogno di Italiano Semplicemente.

Ma meglio lasciar giudicare gli altri, anzi, sarebbe meglio ancora trovare un sito migliore del nostro. Ma adesso meglio ascoltare una frase di ripasso:

Camille (Libano), Bogusia (Polonia) e Andrè (Brasile):

Anche quest’anno, fortuna vuole che abbiamo tutti festeggiato come si deve questa festa di pace, grazia e amore. Passato il Natale, che vuoi, può darsi che siamo un po’ stanchi dopo festeggiamenti, torroni, annessi e connessi. Sta per arrivare l’anno nuovo però e siamo alle solite; che so: ci manca un bel vestito oppure qualche pezzo dell’addobbo per festeggiare San silvestro.

Non lasciamo mai nulla di intentato per festeggiarlo nel modo migliore possibile.

Le idee ronzano ancora per la testa. Spero che non accusiate il colpo dopo due giorni di festeggiamenti oppure che la sbornia non abbia la meglio su di voi. Io, di buon mattino inizio le preparazioni di buona lena.

Però prima che si impallino i cellulari a causa degli auguri per l’anno nuovo, vorrei augurarvi come si deve un felicissimo anno nuovo.

– – –

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n. 166 – RACCOGLIERE UNA PROVOCAZIONE – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Giuseppina: Ciao amici, stamattina voglio lanciarvi una provocazione che se volete potete raccogliere, altrimenti potrete respingerla: che ne dite se in questo episodio n. 166 della rubrica due minuti con italiano semplicemente provare a ripetere dopo di me tutte le mie parole? Avete già iniziato? Questa è la provocazione che vi lancio oggi.

Raccogliere una provocazione è l’espressione di oggi. Una provocazione è evidentemente una sfida, un invito a reagire e quindi in quanto sfida può essere lanciata, come se fosse una lancia, come se fossimo in un duello.

Una volta lanciata una sfida provocatoria, una volta lanciata una provocazione, cosa se ne può fare?

Si può tollerare, cioè ignorare o sopportare, far finta di niente, oppure la si può raccogliere, si può accettare la provocazione, raccoglierla, come si raccoglie qualcosa che è caduto a terra. Come si raccoglie un guanto di sfida. Allora in questo caso si reagisce, si fa qualcosa come reazione.

L’invito a reagire viene fatto attraverso una provocazione, e questo invito, quando viene accettato, viene raccolto.

Vi faccio un esempio:

Sono una persona molto paziente, così In ufficio mi hanno chiesto si condividere la stanza con una persona molto antipatica a tutti. Naturalmente ho raccolto la provocazione, sono sicuro che andremo d’accordo.

Un tifoso insulta un calciatore e il calciatore ha risposto col dito medio alzato. Ha sbagliato sia il tifoso ad insultare sia il calciatore a raccogliere la provocazione.

E voi l’avete raccolta la mia provocazione?

Ed ora una frase di ripasso.

Sofie (Belgio 🇧🇪): oggi è santo Stefano. Non me la sento di scervellarmi per fare una frase di ripasso. Dovrei ritagliarmi del tempo, magari sforzarmi per finire anzitempo di preparare il pranzo. Chiedete a qualcun altro, che so, al primo che si offre, ma non a me.

Giovanni: Evidentemente l’abbiamo presa alla sprovvista… Vabbè non voglio raccogliere la provocazione. Buon santo Stefano.

Camille (Libano 🇱🇧): L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

Auguri di Natale (ripasso verbi professionali 1-50)

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Le lezioni dei verbi professionali sono per i soli membri dell’associazione italiano semplicemente.

Per aderire all’Associazione italianosemplicemente.com/chi-siamo

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Ripasso dei primi 50 verbi professionali.

Auguri di buon Natale a tutti, miei cari amici di Italiano Semplicemente.

Auguri a chi è stimato ma anche e soprattutto a chi è sottovalutato.

Auguri a chi non ha mai avuto tempo e a chi ne dispone a suo piacimento.

I migliori auguri a chi sa predisporre sé stesso al cambiamento, e ha smesso di eseguire sempre lo stesso movimento.

Auguri a chi sopporta tutti con pazienza e un po’ meno a chi di liquidare non sa stare senza.

Auguri a chi riesce sempre a rendere una giornata migliore a qualcuno, un po’ meno a chi detta legge senza essere nessuno.

Auguri a chi si prende tutto sulle spalle, ma anche a colui che declina su quelle altrui.

Gli Auguri faccio a chi riscuote successi senza spacciarsi per altri né spacciare per sé stessi.

Auguri a chi non disattende le alte aspettative, che se ne stia a casa o che vada alle Maldive

Auguri a coloro la cui vita volge al desio, sarà un arrivederci e non un addio.

Auguri a chi è promosso, anche se non lo conosco.

A chi si avvale di collaboratori do i miei auguri migliori, a chi invece da solo lavora, do io un abbraccio se nessuno l’ha fatto finora.

Auguri a chi assume, che sia una persona o un buon atteggiamento, lo dico col cuore, sicuro non mento.

Per chi si adopera per il prossimo un abbraccio sincero. Ancor più per chi deve arrotondare ogni mese e non avrà mai un lavoro vero.

A chi, al suo dovere sa adempiere ogni volta, auguro un buon Natale anche stavolta.

Se sbanco la lotteria e vinco dei milioni, li regalo a tutti, ma non a chi impartisce inutili lezioni.

A chi intende querelarmi, ma contrae una malattia, auguri e ti assicuro che non è per colpa mia!

Se lo stipendio non ti possono erogare, auguri a te se questo un danno ti può cagionare; per te non è stato un buon anno quello che sta per finire.

Se una colpa ti vogliono addossare ma sei innocente e non un criminale, auguri di cuore di buon Natale.

Basta discussioni, a Natale gioia bisogna esprimere, e i litigi occorre dirimere.

C’è crisi, a Natale quest’anno i consumi si contrarranno, nonostante il bene che le persone si vorranno.

Se non sai disegnare, ma un regalo artistico vuoi fare, un bel ritratto puoi commissionare. E’ un idea da non scartare!

Babbo Natale, di rosso vestito, ha vagliato con cura ogni pacco assortito, auguri anche a lui, che alla festa allegria ha sempre conferito.

Babbo Natale esiste? A suffragare questa ipotesi le opinioni dei bambini. Auguri anche a loro, anche ai più birichini.

A chi insiste a far del bene ma non ne fruisce, auguri col cuore, che tutti noi unisce.

Chi investe in amore, sapete, è anche lui amato, sebbene il suo cuore non sia ancora impegnato.

A chi è sempre scelto o sempre cassato, il mio augurio di cuore non sarà mai derubricato.

Come commisurare l’affetto per una persona? Tutti fanno regali, ma cosa implica farlo col cuore? E da quale fonte scaturisce l’amore? Auguri a chi dà perché vuole e non perché deve, e a chi ne dà più di quanto ne riceve.

Prestate attenzione per favore! A voi con le mani consumate dal lavoro, a voi che non detenete alcun potere, a voi la cui vita impone sacrifici e a cui la fortuna non è mai pervenuta. Anche per voi un augurio di cuore, anche se la rima non è venuta.

Chi è lei? Si qualifichi per favore! Vabbè, auguri comunque, auguri di cuore!

Auguri anche a chi meno impatta l’ambiente, e a chi più rispetta le donne, i bambini e chi è sofferente.

Se il tuo pranzo di Natale consta di 1 o 12 portate, auguri comunque, ma non criticate.

Finalmente è deciso, Babbo Natale ha deliberato, auguri per tutti, anche a chi non è amato.

Il Natale, si sa, è festa; è sottinteso. Ma conta solo quanto hai dato, e non quanto hai speso.

n. 165 – COME LO VEDI – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Giovanni: Ciao amici, come la vedete se in questo episodio n. 165 della rubrica due minuti con italiano semplicemente, parliamo del verbo vedere?

Come la vedi, come lo vedi, come la vedete, eccetera sono un modo per chiedere un parere, un modo informale per chiedere a una persona di esprimere il proprio punto di vista. È come dire che/cosa ne pensi? Dimmi la tua opinione in proposito.

Usare il verbo vedere rende bene l’idea del diverso punto di vista, di occhi diversi che osservano la stessa situazione.

Si usa molto nella lingua parlata, tra amici soprattutto, ciò non toglie che si possa usare anche con i colleghi di lavoro, ma di sicuro non nello scritto.

È uno dei tantissimi modi in realtà che ci sono per chiedere l’opinione altrui.

Guarda un po’ questo bel vestito che ho acquistato, come lo vedi addosso a me?

In questo caso dico “come lo vedi” usando “lo” perché parlo del vestito, ma se parlo di cose femminili o di idee o punti di vista si usa normalmente il femminile.

La mia nuova fidanzata è carina vero? Come la vedi?

– la vedo bene, è carina, abbiamo gli stessi gusti.

Ho intenzione di sposarmi con lei sai? Come la vedi questa cosa?

– Questa non la vedo bene invece. Sei sicuro?

Quando uso questa espressione spesso si fa una previsione per il futuro, come si capisce in questo ultimo esempio, ma forse è più chiaro nel prossimo.

Domani giochiamo contro la Juventus, tu come la vedi?

Non la vedo bene per niente, la vedo malissimo anzi!

In questi casi di previsione del futuro si usa, quando non è buona, anche “la vedo brutta” (e non solo la vedo male), oppure “la vedo proprio brutta“, che è il contrario di “la vedo bene”. Non si dice invece “la vedo bella”.

Come la vedete adesso una frase di ripasso?

Ulrike (Germania 🇩🇪):

Accidenti, il gasolio del riscaldamento è esaurito anzitempo, temo sia sufficiente appena appena per una manciata di giorni. Spero in un rifornimento prima delle feste o almeno subito dopo Santo Stefano. Domani non appena avrò finito la colazione, mi metto a tallonare il fornitore del gasolio telefonicamente. Casomai mi dicesse di no, non risponderei più di me stessa 😵. Però non voglio accusare il colpo anzitempo. Fra poco vado a tranquillizzarmi con una buona pizza, funzionerà senzaltro.

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