italiano professionale
Corso di Italiano Professionale: essere alle dipendenze – lezione n. 40
19-23 settembre 2025 – la riunione di membri in Umbria
Episodio per soli membri dell’associazione culturale ITALIANO SEMPLICEMENTE – ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE – ACQUISTA L’AUDIOLIBRO – ACCEDI 
Chi siamo davvero: i membri dell’associazione Italiano Semplicemente
ENTRA
Programma videochat di stasera: Metodo Photolangage
Metodo Photolangage
Questa sera, ore 18, in videochat con i membtri dell’associazione culturale Italiano Semplicemente, usiamo il Metodo Photolangage per sciogliere la lingua dei partecipanti.
Verrà proposta questa immagine e cuascuno deiu membri dovrà sceglierne una:
Tenete presente che non ci sono risposte “giuste” o “sbagliate”;
L’obiettivo è esprimersi liberamente e ascoltare gli altri.
Oggi useremo questa immagine composta da 9 fotografie come punto di partenza per una conversazione. Si sceglie quella che colpisce di più, che vi fa venire in mente una parola, un’emozione, un’esperienza e poi condivide con il gruppo sensazioni e interpretazioni.
Questa modalità, descritta dal metodo Photolangage, è stata pensata per ampliare il dialogo e l’ascolto nelle dinamiche di gruppo
Possibili domande da fare:
- “Quale foto scegli, e perché?”
-
“Che emozione o parola ti fa venire in mente?”
-
“Hai vissuto un’esperienza simile?”
-
“Che titolo daresti a questa foto?”
Esempi:
“Scelgo la strada deserta: mi fa pensare al futuro, al viaggio, all’incertezza.”
“La bambina con le mani sul viso mi fa pensare alla timidezza, alla vergogna… o forse al gioco.”
Per partecipare alle atività del’associazione: RICHIEDI ISCRIZIONE
https://italianosemplicemente.com/chi-siamo/iscrizione-allassociazione-italiano-semplicemente
62 – Il bonifico – ITALIANO COMMERCIALE
Il bonifico
Audio in preparazione
– lista degli episodi di italiano commerciale
Bonifico. Una parola che, detta così, suona quasi rassicurante.
“Le faccio subito un bonifico”, dice il cliente con la voce calma, mentre il tuo conto resta desolatamente immobile.
Già, perché il bonifico – in ambito commerciale – è quella modalità di pagamento tanto civile, tanto moderna, tanto tracciabile… ma anche così sfuggente.
Il bonifico, in teoria, è un ordine dato alla propria banca per trasferire una somma a un’altra persona o azienda. In pratica, però, spesso diventa una promessa vaga:
“Il bonifico è partito.”
“Lo abbiamo effettuato ieri, dovrebbe arrivare.”
“Controlli meglio, forse è già stato accreditato.”
In ambito commerciale si usa con disinvoltura, come se bastasse pronunciarlo per regolare i conti.
Ma attenzione: chi lavora nel settore sa bene che i bonifici possono essere:
ordinari (quelli “normali” che arrivano in 1-2 giorni lavorativi);
istantanei (per chi non ama aspettare e ha fretta di essere pagato);
internazionali (quelli che ti fanno imparare parole nuove come Swift, Iban, commissioni estere);
Il bonifico si accompagna spesso ad altre parole del linguaggio commerciale:
beneficiario, iban, versamento, valuta, disposizione, conferma dell’accredito…
Tutti termini eleganti, tecnici, che danno un tono professionale… anche quando il saldo resta a zero.
E il dubbio ti viene: ma perché si chiama bonifico?
Forse da bonus, cioè “buono”.
O forse perché il termine “ritardifico” sembrava brutto.
Alla fine, il bonifico arriva. E con lui, il sorriso.
Ma ormai è venerdì, la fattura era scaduta da giorni, e tu hai già scritto tre mail con oggetto:
“Gentile promemoria per il pagamento” – quel capolavoro di passivo-aggressività da ufficio.
Questo era l’argomento di italiano del giorno: bonifico.
Se non altro… adesso la parola è arrivata, anche se il pagamento ancora no.
Glossario utile:
Bonifico: trasferimento di denaro da un conto a un altro.
Valuta: giorno in cui il denaro diventa effettivamente disponibile.
Disposizione di pagamento: ordine impartito alla banca.
IBAN: codice internazionale del conto corrente.
Swift: codice della banca per i bonifici internazionali.
Beneficiario: chi riceve il denaro.
Ci vediamo al prossimo episodio dedicato alla lingua italiana in ambito commerciale
Essere incardinato – ITALIANO PROFESSIONALE (n. 39)
Italiano Professionale
Sezione n. 4: lavorare in Italia
Essere incardinato (episodio n. 39) (scarica audio)
Trascrizione
Bentornati alla quarta sezione del corso di Italiano Professionale.
Per la sezione “lavorare in Italia”, vediamo l’espressione essere incardinato o incardinata, al femminile.
Il verbo incardinare è abbastanza usato nel linguaggio amministrativo e istituzionale italiano.
Non si tratta di un verbo comune nella lingua parlata quotidiana, ma è frequente nei documenti ufficiali, nei bandi di concorso, nei contratti pubblici e negli organigrammi delle pubbliche amministrazioni.
Vedremo insieme che cosa significa, quando si usa, e quali alternative più semplici si possono eventualmente usare in contesti meno formali.
Il verbo incardinare deriva da cardine, che è un perno, un elemento fisso intorno al quale ruota qualcosa (come una porta).
Avete presente il cardine della porta?
Si usa chiaramente anche il senso figurato per indicare qualcosa di molto importante, di cui non si può fare a meno.
In senso figurato, essere incardinato – quindi usando il verbo incardinare – significa essere stabilmente inserito in una struttura organizzativa, o fare parte formalmente di un ufficio, di un ente o di un’amministrazione.
Esempi:
Il funzionario è incardinato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Che è come dire che fa parte dell’organico di quel Ministero, è ufficialmente assegnato a quell’amministrazione.
La posizione sarà incardinata nella Direzione Generale per le Risorse Umane.
Vale a dire che il ruolo, che sarà occupato da qualcuno, sarà collocato strutturalmente all’interno di quell’unità organizzativa.
Pur lavorando in distacco presso un’altra sede, il dipendente resta incardinato nell’ufficio originario.
Cioè a dire (come direbbe Camilleri) che l’ufficio di appartenenza resta formalmente quello di origine.
Essere “incardinato” non significa soltanto “lavorare in”, ma implica una collocazione formale e duratura, spesso di natura giuridico-amministrativa.
È un termine che riguarda il rapporto strutturale con un’organizzazione.
Il termine cardine sta a rappresentare il legame saldo, che ha implicato una serie di azioni: la creazione dell’account aziendale, l’assegnazione di un ufficio, e ha comportato l’occupazione di una posizione programmata, eccetera. Una serie di cose che rendono anche difficoltosa una variazione, un eventuale spostamento. Bisogna fare ogni volta una serie di procedure.
In ambito universitario, ad esempio:
Il professore è incardinato nel Dipartimento di Giurisprudenza.
Cioè, è formalmente assegnato a quel Dipartimento.
Espressioni simili (ma non equivalenti):
essere stato assegnato a (più generico)
fare parte di (più colloquiale)
essere strutturalmente incluso in (più tecnico ma simile)
Lavorare in/presso (il più generico dei modi)
L’espressione “essere incardinato” è dunque un ottimo esempio di linguaggio tecnico-amministrativo italiano.
Conoscerla è utile per leggere correttamente i documenti ufficiali, interpretare correttamente un contratto di lavoro, un bando di concorso o un’organizzazione istituzionale.
Un saluto a tutti.
Nuovo audiolibro: L’italiano per il commercio
L’italiano per il commercio
Il linguaggio del commercio spiegato in modo chiaro e pratico.
Pensato per chi gestisce una attività commerciale in Italia o per le aziende che hanno una clientela italiana. Offre episodi con la spiegazione dei termini più utili nel settore commerciale, con esempi concreti per comunicare, comprendere documenti e affrontare situazioni d’affari.
Include accesso ai file audio in formato MP3.
Realizzato con il supporto dell’Associazione Italiano Semplicemente.
In linea di principio
In linea di principio (scarica audio)
Associazione Italiano Semplicemente
Indice degli episodi della rubrica
Trascrizione

Buongiorno amici di Italianosemplicemente.com e benvenuti in questo nuovo episodio. Io sono Giovanni e oggi vi vorrei parlare di una locuzione molto usata nella lingua italiana: “in linea di principio”.
Iniziamo dal principio, cioè dall’inizio: la parola “principio” l’abbiamo sicuramente incontrata in molte occasioni. Ne abbiamo parlato anche nell’episodio dedicato alla “questione di principio”. Approfondiamo un po’.
“Principio” ha diversi significati a seconda del contesto. Indica l’inizio di qualcosa, ma può anche indicare la base o il fondamento di un ragionamento, ad esempio una legge o un fenomeno.
Vediamo alcuni significati principali:
Quando significa inizio o origine, posso dire ad esempio:
Il principio dell’universo è ancora oggetto di studio.
Era chiaro fin dal principio che la situazione sarebbe stata complessa.
Abbiamo trattato, qualche episodio fa “fin da”, a cui può seguire la parola inizio, oppure principio fin dall’inizio, sin dall’inizio, fin dal principio, sin dal principio. Stesso significato.
Se invece parliamo di un fondamento, base di un sistema o di una teoria, cioè di qualcosa di molto importante che è alla base del nostro ragionamento, posso dire:
Il principio di Archimede è uno dei capisaldi della fisica.
Sono un uomo di sani principi. In questo caso parliamo di una norma di comportamento, specialmente in quanto moralmente valido.
Nella Costituzione italiana sono sanciti i principi fondamentali della Repubblica.
Anche se parliamo di una regola morale o etica siamo molto vicini al concetto di fondamento:
Agire secondo principi di giustizia è fondamentale per una società civile.
Non posso accettare questa proposta per una questione di principio.
Ora passiamo all’espressione “in linea di principio“.
Questa locuzione significa “in teoria, secondo il principio generale“, ma lascia aperta la possibilità di eccezioni nella pratica. Non significa “principalmente”, come potrebbe sembrare a qualcuno (che indica qualcosa di prioritario o preponderante, come può essere un principio, in fondo, cioè una base, un fondamento o una regola morale), ma piuttosto “in generale, salvo eccezioni o dettagli da considerare”.
“In teoria” o “teoricamente” sono le modalità più comuni e generali per esprimere lo stesso concetto.
Vediamo come usare “in linea di principio”.
La maggiore età è l’età alla quale una persona acquisisce, in linea di principio, la capacità di agire, cioè la capacità di porre in essere in autonomia contratti giuridicamente validi.
Ciò significa che, in generale, cioè almeno in teoria, una persona maggiorenne ha questa capacità, ma potrebbero esserci delle eccezioni (ad esempio, persone soggette a tutela legale).
Come ho detto potrei usare “teoricamente” o “in teoria” oppure, più formale “sul piano teorico“. Es:
Teoricamente, tutti hanno gli stessi diritti, ma nella pratica non sempre è così.
In teoria potremmo finire il progetto in una settimana, ma potrebbero sorgere imprevisti.
Ci si avvicina anche la locuzione “di norma”, ma qui siamo più vicini a “solitamente” e “di solito” o anche “normalmente”. Parliamo di ciò che avviene la maggioranza delle volte.
Es:
Di norma, le scuole chiudono a giugno, ma possono esserci eccezioni.
Quando si usa allora “in linea di principio”?
Si preferisce usare questa espressione in contesti formali o quando si vuole indicare un quadro generale lasciando aperta la possibilità di eccezioni.
Ecco altri esempi:
In linea di principio, la scienza deve basarsi sull’evidenza empirica.
In linea di principio, accettiamo tutti i candidati con i requisiti richiesti.
In linea di principio, ogni cittadino ha diritto alla salute e all’istruzione.
L’espressione è molto utile per esprimere concetti generali senza essere troppo assoluti, proprio come l’associazione Italiano Semplicemente, che in linea di principio si occupa di insegnare l’italiano, ma lo fa anche attraverso la cultura e il divertimento!
Comunque, nonostante il carattere leggermente formale della locuzione, non c’è niente di male se la usate per frasi più di uso quotidiano:
Es:
In linea di principio hai ragione, ma…
Il concetto di “linea” esprime il fatto di seguire, nel ragionamento, una “linea”. In che senso?
Nel senso che si richiama proprio l’idea di seguire un filo logico, una direzione generale nel ragionamento. Si tratta di un’espressione che suggerisce l’adesione a un principio generale, ma senza necessariamente escludere eccezioni o dettagli specifici.
Questa metafora della linea è usata anche in altre espressioni simili, ad esempio:
- Seguire una linea di pensiero, che significa sviluppare un ragionamento coerente.
- Mantenere una linea coerente che indica il rispetto di una direzione logica o politica.
- Essere sulla stessa linea, che vuol dire condividere lo stesso punto di vista o approccio.
Nel caso di “in linea di principio”, quindi, la “linea” rappresenta un criterio generale, una direzione logica da seguire, pur lasciando spazio a eventuali precisazioni o modifiche in casi specifici.
Adesso un piccolo esercizio di ripetizione. Ripetete dopo di me.
Principio
In principio
In principio avevo dei dubbi
In linea di principio
In linea di principio hai ragione
In linea di principio a 18 anni si diventa adulti
Alla prossima. Ciao!
Donazione personale per italiano semplicemente
Se vuoi e se puoi, aiuta Italiano Semplicemente con una donazione personale. Per il sito significa vita, per te significa istruzione.
€10,00
Accadde il 21 febbraio
Tra poche ore, per la rubrica quotidiana “Accade il”, parliamo del 21/2/2020 e approfondiamo.i termini nati o diffusi durante il periodo del Covid In Italia. Spicca tra tutti la parola “congiunti”
Durata: 7:16 minuti
Gli episodi della rubrica “Accade il” sono appannaggio dei soli membri dell’associazione Italiano Semplicemente.
Per iscrizioni:
italianosemplicemente.com/chi-siamo


