Con tutto che (contuttoché)
Trascrizione
Avrei giurato che con tutti gli episodi che ho pubblicato su italiano semplicemente, ci fosse anche almeno una citazione, almeno un utilizzo di “con tutto che”. Invece, con tutto che ad oggi gli episodi sono più di 2000, non avevo mai usato finora questa congiunzione. Veramente strano.
Generalmente si scrive in tre parole: “con tutto che” . ma si può anche scrivere tutto in una parola: contuttoché, con l’accento acuto sulla e. Si usa comunque prevalentemente all’orale e forse è per questo motivo che non l’ho mai usato. Ma quando si parla con una persona, anche io lo uso molto di frequente.
Per iscritto invece preferisco usare sebbene, nonostante, quantunque, ancorché (su cui c’è un episodio) malgrado, anche se. Pensate che con tutto che ho persino fatto un episodio dedicato anche a “per quanto“, neanche in quell’episodio ho citato questa equivalente modalità. E dire che c’è anche un terzo episodio episodio su “benché“.
Sto giocando un po’, ma ciò che voglio dirvi è che è comunque utile conoscere e saper usare anche questa modalità, quantunque sia usata in prevalenza all’orale.
Ad ogni modo contuttoché viene utilizzata per esprimere un’idea di concessione o contrasto, in modo simile a “nonostante” o “benché” eccetera
Viene usata per introdurre una frase che contraddice o limita ciò che è stato detto precedentemente.
Vediamo qualche esempio.
Mia sorella fa la segretaria da 20 anni, con tutto che è laureata.
Non mi è mai piaciuta la pizza, con tutto che sono nato a Napoli.
Io in questi esempi ho sempre usato il verbo all’indicativo, ma si può usare anche il congiuntivo.
Es:
sono stato bocciato, con tutto che avessi studiato notte e giorno per mesi.
Contuttoché Giovanni sia guarito dalla malattia del Covid, continua a indossare sempre la mascherina.
Posso aggiungere che rispetto soprattutto a sebbene e benché, di solito si usa il tono della voce per enfatizzare e spesso si dedica una frase a parte, sempre per enfatizzare.
Es:
non amo fare scherzi il primo di aprile, con tutto che sono un tipo che ha sempre in mente gli scherzi.
Invece benché e sebbene si mettono soprattutto all’inizio della frase, sebbene questa non sia una regola.
Adesso, ripassiamo parlando di umorismo.
Marcelo: Oggi, primo di aprile, è il giorno del pesce d’aprile, una giornata umoristica la cui nascita si crede risalga al sedicesimo secolo in Francia e consiste nello scambiarsi scherzi che non causino conseguenze negative. Quanto al concetto di umorismo, consiste nel ridere “con” le persone, e non “di” loro. Se qualcuno inciampa e cade, non è carino deriderlo. Un esempio? Una volta un uomo mentre ballava scivolò e cadde sulle terga. Tutti ridevano “di” lui. Con prontezza di riflessi, mentre si alzava disse: “La prossima volta lo farò meglio!” E tutti risero “con” lui! Questo sì che è vero umorismo!
