A scoppio ritardato (ep. 980)

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a scoppio ritardato

Trascrizione
Parliamo di “a scoppio ritardato“, una espressione colloquiale o una metafora che si usa per riferirsi a qualcuno o qualcosa che reagisce o mostra effetti o conseguenze in un momento successivo rispetto a quanto ci si aspettava o rispetto all’evento iniziale. Abbiamo fatto già un episodio dedicato ai ritardi, e abbiamo visto l’aggettivo “tardivo” che possiamo dire che è la versione formale di qualcosa che avviene “a scoppio ritardato“.

In sostanza, questa espressione indica un ritardo di una reazione, di una risposta o di un’azione. Può anche indicare un effetto che si manifesta più tardi del previsto.

Parlare di una reazione tardiva appare spesso troppo formale. Per questo sì preferisce usare “reazione a scoppio ritardato”.

Ad esempio, se qualcuno prende una decisione che sembra non avere conseguenze immediate ma si rivela problematica in seguito, si potrebbe dire che quella decisione ha avuto effetti “a scoppio ritardato”, perché gli effetti negativi si sono manifestati successivamente nel tempo. Probabilmente erano attesi in un momento precedente.

È una modalità utilizzata per descrivere situazioni in cui le conseguenze non sono immediate ma emergono in un secondo momento.

Pensate a una bomba, un esplosivo o altro ordigno, che deflagra, cioè scoppia solo dopo un certo periodo di tempo. Dovrebbe scoppiare subito, questo è quello che ci si aspetta, ma scoppia più tardi.

Allora capite come diventa facile applicare questo ritardo in qualunque tipo di risposta, non solo quello della bomba che scoppia più tardi del previsto.

Possiamo dire più semplicemente:

Perché ad ogni mia domanda rispondi a scoppio ritardato? Sei ubriaco?

Giovanni ci mette sempre un po’ a capire le barzellette. Ride sempre a scoppio ritardato!

Chiaramente è un’espressione informale, spesso usata in senso ironico o per prendere in giro una persona. Non usatela nello scritto a meno che non sia una chat con un amico.

In molte occasioni basta sostituirla con “in ritardo”.

Chiaramente non si usa sempre al posto di “in ritardo”, perché ad esempio se un treno ritarda di 10 minuti non si dice che è arrivato a scoppio ritardato, perché non è una reazione.

Ulrike: sono insofferente ai ritardi di qualsiasi tipo. Una fisima che fa molto tedesco, direte voi. Vabbè, passatemi il termine, non me ne frega niente!

Andrè: che ne pensi di fare un giro in Brasile, cara Ulrike? Spero che questa non sia proprio una idea peregrina! Comunque se sei così insofferente ai ritardi, dovrai armarti di pazienza! Spesso vai in Italia in vacanze e so che gli italiani non sono un granché in quanto apuntualità, tantomeno lo siamo noi!

Ulrike: Sono tanto insofferente ai ritardi quanto generosa e paziente rispetto alle magagne altrui.

Rauno: A volte l’apprendimento di una lingua stranieradà del filo da torcere. State molto attenti – per inciso, parlo con i maschietti – alla risposta della vostra fidanzata quando le chiedete “Cara, Ne hai ancora per molto?” Perché esiste una sottile differenza tra “Scusa del ritardo” e “Scusa, ho un ritardo”. La prima risposta è innocua e va presa con filosofia. La seconda invece ti può far venire un groppo alla gola ma potrebbe anche restarti sul groppone per tutta la vita.

Edita: io sono ritardataria, adesso lo sapete tutti, ma spero che non me ne vogliate per questo. Oggi però ho deciso di ritagliarmi un po’ di tempo e scrivere questo ripassino tout court.

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