Episodio n. 175 della rubrica “Accadde il“
Descrizione: Vediamo un uso particolare del verbo”toccare“, quando può sostituire il verbo “raggiungere”. Vediamol anche quando non può farlo.
Durata audio: 3:53
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Descrizione: Vediamo un uso particolare del verbo”toccare“, quando può sostituire il verbo “raggiungere”. Vediamol anche quando non può farlo.
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Giovanni: Episodio n. 999 della rubrica dei due minuti con Italiano Semplicemente.
Oggi vediamo l’espressione “toccare il fondo”, molto usata in tutt’Italia.
L’espressione “toccare il fondo” è un modo informale per indicare il raggiungimento del punto più basso in una situazione difficile o negativa.
L’espressione si utilizza quindi quando parliamo di una situazione già problematica, già negativa, quasi compromessa. Ma nel momento in cui si tocca il fondo, allora non si può ulteriormente peggiorare. Il fondo è proprio la parte più bassa.
Il termine “fondo” in questo contesto si riferisce metaforicamente al punto più basso o alla situazione peggiore in una determinata situazione. Non si riferisce letteralmente a un luogo fisico o a un oggetto concreto, ma piuttosto a un punto in cui una persona o una situazione si trova in una condizione estremamente difficile, negativa o critica. Ad esempio, quando si dice “toccare il fondo”, si intende che qualcuno ha raggiunto il punto peggiore in quella situazione, o sta affrontando una crisi profonda.
Si può esprimere lo stesso concetto in modo più formale o meno colloquiale utilizzando frasi come:
– Raggiungere il punto più basso.
– Trovarsi nella situazione peggiore possibile.
– Essere al culmine di una crisi.
– Essere in una situazione estremamente difficile.
Al limite anche:
– Trovarsi in un momento di grande difficoltà.
Queste alternative sono più adatte in contesti formali o professionali.
Quando si tocca il fondo, spesso c’è una colpa, altre volte invece no, e allora parliamo solamente di una situazione estremamente difficile.
Quando c’è una colpa, c’è stato un comportamento giudicato pessimo, che denota la mancanza assoluta di una qualità importante.
Es:
Quell’uomo non solo ha tradirlo la moglie, ma dopo averci fatto 5 figli l’ha abbandonata senza una lira per andare a divertirsi in Brasile. Ha veramente toccato il fondo!
Non sempre però c’è colpa. L’importante è la condizione in cui ci si trova:
La sua dipendenza da sostanze stupefacenti lo ha portato a toccare il fondo della disperazione.
Spesso si specifica, come in questo caso: “il fondo della disperazione”.
La società era sull’orlo del fallimento e ha toccato il fondo finanziariamente.
La squadra di calcio ha toccato il fondo della classifica, perdendo tutte le partite.
In questo caso il senso non è metaforico. Infatti il fondo della classifica è la parte più bassa, quindi questa squadra è arrivata a essere l’ultima in classifica, quindi ha toccato il fondo della classifica.
Dopo anni di lotta contro la depressione, finalmente Maria sembra stia uscendo da quel periodo in cui aveva toccato il fondo.
Dopo anni di cattiva alimentazione e sedentarietà, la salute di Fernando ha toccato il fondo, costringendolo a cambiare stile di vita.
C’è un’espressione simile: “raschiare il fondo del barile“, ma non è proprio uguale a “toccare il fondo”. Entrambe le espressioni indicano il raggiungimento del punto più basso o il peggioramento di una situazione, ma hanno sfumature leggermente diverse:
“Toccare il fondo” implica come detto che qualcuno o qualcosa ha raggiunto un punto molto basso in termini di condizione, situazione o stato d’animo. Si concentra sulla difficoltà o sulla crisi in atto.
“Raschiare il fondo del barile” si riferisce più specificamente a scavare o cercare in profondità per ottenere ciò che resta, spesso in riferimento a risorse o opportunità esaurite. Può indicare che si stanno cercando le ultime risorse disponibili, senza necessariamente sottolineare la difficoltà emotiva o la crisi. Quasi sempre si parla di soldi.
Questa è un’altra differenza rispetto a toccare il fondo, in cui non si parla necessariamente di problemi economici.
Se ad esempio mi restano pochi euro nel portafogli, e poi non avrò più nulla, posso dire che sto raschiando il fondo del barile, nel senso che ho quasi finito i soldi. Infatti “raschiare“, nel senso proprio, significa grattare una superficie con uno strumento appuntito o affilato per rimuovere detriti, sporco o sostanze attaccate alla superficie. Ad esempio, puoi raschiare il ghiaccio dal parabrezza dell’auto con un raschietto, o puoi raschiare il fondo di una pentola per rimuovere cibo bruciato.

Il barile in senso letterale, è il nome di un contenitore, usato normalmente quando si parla di petrolio o merci. Nel caso del petrolio infatti si parla normalmente di “prezzo al barile”, cioè il prezzo di un barile di petrolio.
In questo caso invece rappresenta un recipiente immaginario contenente risorse, opportunità, denaro, quindi quando si raschia il fondo del barile queste risorse sono praticamente terminate.
Adesso ripassiamo. Chiedo ai membri dell’associazione di parlarmi di problemi economici, specie quelli in cui si tocca il fondo.
Marcelo: Non posso capacitarmi di come il mio paese (l’Argentina) sia arrivato a questa brutta situazione economica, la peggiore della sua storia. Un paese con molte risorse naturali, diversità di clima, vaste aree produttive. Nella Banca Centrale stanno raschiando il fondo del barile. Non ci sono più riserve di valuta estera, anzi sono negative| Vai a capire dove andremo a parare. Ci siamo veramente impelagati!
Ulrike: Che vuoi che ti dica Marcelo! So che non è nemmeno un contentino, ma devo dirti che anche in Germania c’è gente a iosa, e aumenta sempre di più, che si trova impelagata in problemi economici e non riesce a sbarcare il lunario. Per lo più si tratta di persone che subiscono salari irrisori. I problemi economici di chi lavora (diciamo pure la povertà) e le buste paga irrisorie sono un binomio inscindibile.
TrascrizioneConoscete l’espressione carezzare un’idea? Avete mai provato ad accarezzare un’idea? Che sensazione si prova?
Molto romantica questa espressione vero?
es:
Sapete una cosa? Comincio a carezzare l’idea di cambiare casa.
Dopo due anni di lavoro alle dipendenze di un ristoratore, comincio a carezzare l’idea di aprire un ristorante tutto mio.
Da un po’ di tempo sto iniziando a carezzare l’idea di comprare una macchina elettrica
Questa espressione è chiaramente da intendere in modo figurato. Significa pensare o riflettere su un’idea in modo gentile e approfondito, senza necessariamente prendere una decisione o agire su di essa. È come se stessi accarezzando mentalmente l’idea, esplorandola con cura prima di decidere se sia valida o meriti ulteriori considerazioni.
Ma perché carezzare? Carezzare significa accarezzare, sfiorare leggermente, toccare con grazia, quindi graziosamente, coccolare, lambire.
Questo nell’uso proprio. Per quanto riguarda il verbo sfiorare farò un approfondimento nel prossimo episodio.
Con carezzare c’è l’idea del tocco leggero, delicato, e infatti è come se tu stessi delicatamente esplorando l’idea, senza impegnarti completamente in essa finché non hai una comprensione migliore o hai deciso se sia valida o meno. È una metafora per un’approfondita contemplazione di un’idea. Dunque non è esattamente come dire di stare pensando seriamente di fare qualcosa.
Forse un giorno prenderai una decisione. Adesso non prendi impegni.
Si tratta di un’idea generalmente “positiva”, nel senso che è qualcosa che ti stuzzica. Qualcosa di stuzzicante.
“Avere una mezz’idea”, espressione più nota, non è esattamente la stessa cosa, perché manca l’elemento stuzzicante, intrigante. C’è invece insicurezza, titubanza.
Di solito quando si accarezza un’idea si sta riflettendo su un’idea in modo positivo o almeno con interesse. È un modo di dire che suggerisce un’apertura mentale nei confronti di un’idea intrigante o stimolante.
Tuttavia, potrebbe anche essere utilizzata in contesti in cui si sta esaminando un’idea per comprendere meglio i suoi aspetti positivi o negativi prima di prendere una decisione definitiva.
In generale, “carezzare un’idea” si riferisce a un’attitudine aperta e curiosa nei confronti dell’idea stessa.
Potrò sembrare ripetitivo, ma ho certato di usare parole diverse nello spiegare lo stesso concetto.
A proposito di idee. Vogliamo fare qualche frase di ripasso?
Carmen: Ultimamente mi sono ingrassata un po’. Ora ho una mezz’idea di fare una dieta. Mio marito mi ha dato della matta. Ha detto che è un’idea peregrina e ha aggiunto: hai presente come hai sgarrato in tutte le tue diete precedenti in men che non si dica? Vabbè – ha ragione lui – ho detto io, è un’idea che lascia il tempo che trova. Ma come si fa a mantenere il peso forma, limitandosi allo stretto necessario? Chiedo lumi.
Marcelo: Mi è piaciuta molto l’idea d’iniziare lo studio d’italiano durante la pandemia, e con IS è diventato un chiodo fisso. Ogni mattina mi alzo di buonora e la prima cosa che faccio è precipitarmi sul gruppo WhatsApp per vedere le novità. Ma io mi domando e dico: sarà stata una buona idea? Vabbè, Pazienza! Ormai la frittata è fatta!
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Quando si parla di pagamenti, a volte si deve indicare una spesa dicendo anche chi deve fare questa spesa. Spesso poi c’è il dubbio su chi debba effettuare questa spesa o questo pagamento. Vediamo come usare la locuzione ” a carico” e anche alcuni verbi utili, come spettare, competere, toccare, sopportare e accollarsi.
PER STUDENTI NON MADRELINGUA
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Emanuele: dai papà, quando tocca a me?
Giovanni: Tocca a te! Adesso tocca a te! Cosa aspetti? Sbrigati che tocca a te!
Se avete già incontrato queste esclamazioni, probabilmente sapete che “tocca a te” vuol dire “è il tuo turno”, è arrivato il tuo turno.
Significa che si sta facendo un’attività che coinvolge più persone e che queste persone si alternano, cioè fanno a turno, una volta ciascuno. Quindi tocca ogni volta a persone diverse.
Allora quando arriva il turno di una persona, quando arriva il momento in cui una persona è chiamata ad intervenire, a giocare o altro, si può dire “tocca a te“, “adesso tocca a te“, rivolgendosi a questa persona.
Si tratta di un modo informale di comunicare, non adatto ad occasioni più importanti, comunque il verbo “toccare” è interessante.
A chi tocca? Tocca a me? Oppure a te?
Toccare potremmo sostituirlo con spettare, più formale, o competere (ancora molto formale) ma non è esattamente la stessa cosa. Spettare indica più un obbligo, una competenza specifica.
Di solito si parla di responsabilità ed obblighi. Se spetta a me fare qualcosa, devo farlo io, è una mia competenza, una mia responsabilità.
A chi spetta oggi lavare il bagno? Dovrebbe spettare a Giovanni.
Ecco, invece toccare è solo una questione di alternanza, di turno. Non di responsabilità.

Lo usano spesso i bambini quando giocano e fanno una cosa ciascuno, alternandosi: prima uno, poi un altro, poi un altro ancora.
In realtà a livello informale i due verbi toccare e spettare a volte finiscono per confondersi. Attenzione però:
Oggi mi tocca lavare i piatti.
Questa frase indica un peso, qualcosa che devo fare ma proprio non ho voglia di fare. “Mi tocca” non significa “tocca a me” , non è una questione di turno, ma di voglia!
Se dobbiamo lavare i piatti una volta ciascuno, la frase più formale sarebbe:
oggi spetta a me lavare i piatti.
Ma qui c’è la responsabilità. Non è piacevole lavare i piatti.
Più informalmente:
Oggi tocca a me lavare i piatti
Ma se voglio sottolineare che non ne ho voglia posso dire:
Oggi mi tocca lavare i piatti.
Volendo posso aggiungere: che pizza! Che noia! E altre frasi di questo tipo!
Adesso vi tocca avere pazienza e ascoltare un altro esempio di questo tipo.
Lunedì prossimo mi toccherà tornare al lavoro. Uffa!
Ricordate che non potete usare “mi tocca”, “ti tocca” eccetera per cose gradevoli e positive.
Infine “mi tocca” , fate attenzione, può anche significare che stiamo parlando di una cosa per me “toccante“, cioè commovente, che mi fa piangere. Ma questo lo vediamo un’altra volta.
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L’inizio e la fine di ogni episodio dei due minuti con italiano semplicemente servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione.
1. Al posto di “è il tuo turno” si può dire “_ _ _ _ _ a te”.
2.i verbi più formali per sostituire toccare sono _ _ _ _ _ are e competere.
3. Gianni _ _ _ _ _ _ _ a te oggi lavare il bagno?
4. Col verbo toccare c’è meno responsabilità e in genere, rispetto a spettare, prevale il senso di alternanza, di turno e non di responsabilità.
a) è giusto
b) tutte e due hanno lo stesso significato
5. Quando c’è responsabilità, si può dire: oggi S _ _ _ _ _ a me pulire tutte le scarpe.
6. La forma più informale sarebbe: oggi _ _ _ _ _ a me pulire tutte le scarpe.
7. Non ho voglia e vorrei sottolinearlo. Allora posso dire: oggi _ _ tocca pulire tutte le scarpe.
8. Per le cose gradevoli e positive non si può usare mi tocca, _ _ tocca, eccetera
9. Una cosa commovente è una cosa _ _ _ _ ante, che mi fa piangere
1. Al posto di “è il tuo turno” si può dire “TOCCA A te”
2. I verbi più formali per sostituire toccare sono SPETTARE e competere
3. Gianni SPETTAVA a te ggi lavare il bagno?
4. a) è giusto
5. Quando c’è responsabilità, si può dire: oggi SPETTA a me pulire tutte le scarpe.
6. La forma più informale sarebbe: oggi TOCCA a me pulire tutte le scarpe.
7. oggi MI tocca pulire tutte le scarpe.
8. Per le cose gradevoli e positive non si può usare mI tocca, TI tocca eccetera
9. Una cosa commovente è una cosa TOCCANTE, che mi fa piangere