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Il termine lume, nella
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lingua italiana, indica una luce.
In genere questo termine si utilizza quando si parla del lume di una candela, o del lume di una lampada. Nel caso della candela è una luce debole, leggera, fioca.
Il lume può essere, nel linguaggio comune, anche la stessa lampada, e non la luce che essa emana.
Una lampada a petrolio quindi diventa un lume a petrolio.
Il lume è un termine che si usa spesso nella letteratura nella poesia in sostituzione del termine luce.
Questo è il senso proprio di lume, che al plurale diventa lumi.
Ebbene, lumi, al plurale, invece si usa soprattutto nell’espressione “chiedere lumi” e anche “attendere lumi”, ma in questi due casi il lume non è una luce.
Il significato delle espressioni però è legato alla parola lume, quindi alla luce. In questo caso non si sta chiedendo a qualcuno di illuminare una stanza buia, o di “chiedere un lume” inteso come una lampada. Anche “attendere lumi” non significa aspettare una luce.
Non si sta chiedendo questo ma il senso è figurato, sia col verbo chiedere, sia con attendere.
Si sta, in questo caso, chiedendo una spiegazione, un chiarimento per qualcosa che noi non capiamo. Si spesso in senso ironico.
Il lume indica infatti la luce, ma la luce ci fa vedere ciò che al buio non si vede, quindi in senso figurato ci fa capire qualcosa che, senza una spiegazione, non riusciamo a capire. Questo è il motivo per cui si utilizza chiedere lumi al posto di chiedere una spiegazione.
Si tratta di spiegazioni particolari.
Generalmente si usa infatti quando non è colpa nostra quando non capiamo o non conosciamo qualcosa.
Es: come mai papà ha deciso di licenziarsi?
No so, appena torna chiediamo lumi a lui.
Quindi i lumi sono delle spiegazioni, ma possono anche dei chiarimenti, intesi come istruzioni su cosa fare, su come procedere.
Cosa facciamo con queste scatole che abbiamo in cucina?
Bisogna chiedere lumi a mamma. Le ha messe lei qui.
Questa è un’istruzione precisa che dobbiamo ricevere da mamma. È a lei che chiediamo lumi.
Attendiamo lumi da mamma.
Si può dire anche così.
Sarebbe come dire:
Aspettiamo che mamma ci illumini.
La luce, se ci pensate, è anche il simbolo dell’idea, che ci illumina la mente.
Notate che c’è quasi sempre una nota ironica o poetica quando uso il lume in senso figurato.
Attendere lumi e chiedere lumi si usa alquanto spesso nel linguaggio di tutti i giorni e anche si legge spesso sui giornali e nelle notizie in generale. Il senso spesso non è ironico in questo caso. Si chiedono semplicemente spiegazioni, o, come detto, chiarimenti su come comportarsi.
Es: il sindaco di Roma chiude le scuole nonostante le indicazioni del governo fossero diverse. Sono stati chiesti lumi al sindaco di Roma.
Qui si tratta di spiegazioni, per capire il motivo della chiusura delle scuole.
Il governo chiede lumi agli esperti di virus per capire quali decisioni prendere
In questo caso si tratta di un parere professionale, un importante punto di vista.
Attenzione perché non c’è mai l’articolo in queste locuzioni. Succede spesso nelle espressioni della lingua italiana, ci avete fatto caso?
Esiste anche “il lume della ragione”. In questo caso l’articolo c’è, ma il motivo è che sto indicando un lume particolare, ben preciso: il lume della ragione.
Qui si usa la luce per indicare la mente, la razionalità, la ragione.
Se una persona “perde il lume della ragione” significa conseguentemente che perde la ragione. Quindi chi perde il lume della ragione impazzisce.
Prima del ripasso del giorno, termino l’episodio citando Giacomo Leopardi, che nello Zibaldone scrive:
La ragione è un lume; la Natura vuol essere illuminata dalla ragione non incendiata. Come io dico accadde appresso i Greci e i Romani: al tempo…
Mariana: episodio dopo episodio, sapete che il mio Italiano inizia a prendere forma?
Irina: beato te, il mio Italiano invece è ancora un obbrobrio.
Ulrike: sempre ottimista eh? Mai che te ne esci con un segnale di entusiasmo. Prendi spunto da Mariana. Non ti farebbe male.