Sin da, sino a, fin da, fino a

Sin da, sino a, fin da, fino a

DURATA MP3: 6 min. circa

DescrizioneSi parla di tempo. Si tratta di locuzioni che usano le preposizioni “da” e “a”. Sto parlando di sin da, sino a, fin da, fino a.

.. 

A partire dal numero 1001, gli episodi di questa rubrica sono solamente per i membri dell’associazione.

Alla fine dell’episodio proponiamo delle frasi di ripasso degli episodi precedenti formulate e registrate dai membri dell’associazione.

Se volete, saremo felici di avervi tra noi. Guardate tutti i vantaggi sulla pagina dell’associazione.

ENTRAADERISCI

Irrisorio (ep. 998)

Irrisorio (scarica audio)

Gina: Episodio n. 998 della rubrica dei due minuti con Italiano Semplicemente.

Giovanni: eh sì, non è proprio una quantità irrisoria di episodi questa: 998!

Allora vediamo come usare questo aggettivo “irrisorio“, che al femminile è chiaramente “irrisoria“.

Si può usare sia con riferimento ad un numero, come ho appena fatto io, quindi una quantità di qualcosa, ma anche per qualcosa che non si esprime in termini matematici. Ciò che conta è che si tratti di una misura assolutamente inadeguata a qualche scopo, insufficiente e spesso anche offensiva.

Riguardo all’inadeguatezza, oltre all’esempio che ho fatto all’inizio, posso dire:

Ho una quantità irrisoria di anni rispetto a quanto tempo è necessario per diventare un esperto in questa materia.

In questo contesto, sto scherzando sul fatto che sono giovane o inesperto in un determinato campo.

Ma perché ho parlato di una misura “offensiva“?

Si sente spesso parlare di salari irrisori, di stipendi irrisori, di paghe irrisorie.

L’aggettivo “irrisorio” viene utilizzato in questo modo, cioè per esprimere che qualcosa è ridicolmente piccolo, insignificante, esiguo, o inadeguato rispetto a ciò che ci si aspetterebbe, rispetto a ciò che sarebbe giusto. Abbiamo visto in un episodio il termine “sparuto“, che esprime proprio una quantità irrisoria, e in particolare una quantità irrisoria di persone.

Il termine “valore” probabilmente è la parola chiave di questo episodio.

Se qualcosa è irrisorio è troppo piccolo rispetto ad un valore di riferimento, proprio come uno stipendio irrisorio.

Quel lavoro vale molto di più di quanto viene pagato. Per questo lo stipendio viene definito irrisorio.

E’ offensivo pagare così poco un lavoratore. Il valore del suo lavoro è molto più alto, molto più elevato di quanto non dica il suo esiguo stipendio.

Ecco un altro esempio:

Abbiamo intenzione di vendere il nostro appartamento, ma l’offerta che ci hanno fatto era così irrisoria che abbiamo rifiutato subito.

In questo caso, “irrisoria” viene utilizzato per enfatizzare che l’offerta era così scarsa da essere considerata ridicola o inadeguata. L’aggettivo viene utilizzato per indicare che il valore o l’importanza dell’offerta erano molto bassi. La casa ha un valore maggiore dell’offerta, che quindi è irrisoria. Quindi anche un prezzo, in generale, può essere irrisorio. Un prodotto che ha un prezzo irrisorio viene svalutato fino all’incredibile o al ridicolo.

Es:

Ho acquistato un appartamento a un prezzo irrisorio.

C’è una notevole discrepanza tra ciò che ci si aspetterebbe e ciò che è in realtà. “Discrepanza” si riferisce a una differenza, un divario o una incongruenza tra due cose. Parliamo di una quantità o una qualità di qualcosa che è così bassa o inadeguata che sembra sorprendente o fuori luogo.

Parliamo anche di qualità dunque: qualità che sono giudicate estremamente basse o inadeguate rispetto al contesto o alle aspettative.

Ad esempio, se qualcuno presenta un lavoro di scarsa qualità si potrebbe dire che:

La qualità del lavoro è irrisoria

sottolineando che è inadeguata rispetto alle aspettative o agli standard previsti per quella situazione.

Notate poi che non è che detto che parliamo di inadeguatezza. Una cosa irrisoria potrebbe anche essere positiva.

Ad esempio, se ho una azienda che produce mobili, potrei usare diversi materiali, più o meno costosi. Posso allora dire che:

La scelta di materiali più economici ha causato una perdita di qualità irrisoria nei mobili, ma ha permesso di ridurre i costi di produzione.

Quindi scegliendo materiali più economici si ottiene una diminuzione insignificante o trascurabile della qualità, sottolineando che, sebbene vi sia una perdita di qualità, questa è così piccola da non essere ritenuta significativa o grave.

Il termine “irrisorio” è però soggettivo, quindi può variare da persona a persona. Ciò che una persona considera irrisorio potrebbe non esserlo per un’altra.

Mi chiedo adesso: una persona può definirsi irrisoria? La risposta è sì.

es:

Non essere irrisorio!

Si può dire che una persona ha un comportamento irrisorio, in una certa circostanza, se è irriguardosa, cioè se manca di rispetto a una persona, se è irrispettosa nei suoi confronti, se ha un comportamento derisorio (si dice anche così), se cioè la prende in giro, se la deride, se la vuole ridicolizzare, se vuole mettere questa persona in imbarazzo, se vuole farla sentire inadeguata, se ha in generale un comportamento offensivo nei suoi confronti.
es:

Il comportamento irrisorio di Pietro durante la riunione aziendale ha offeso molte persone presenti, rendendo difficile qualsiasi discussione seria.

Il modo in cui si è comportato il direttore con il nostro collega è stato semplicemente irrisorio. Ha fatto commenti offensivi e ha cercato costantemente di metterlo in imbarazzo davanti agli altri.

Durante il colloquio di lavoro Emanuela, ad una domanda seria che le hanno fatto, ha dato una risposta irrisoria. In questo modo ha dimostrato una mancanza di rispetto e maturità, danneggiando le sue possibilità di essere assunta.

Adesso ripassiamo. Ditemi, cari membri dell’associazione, come fare secondo voi per esprimere una critica verso un vostro collega di lavoro che ha svolto un lavoro in modo pessimo.

Mi raccomando, siate irrisori!

Albèric: Gianni te lo dico in via amichevole, non ti ha mai sfiorato l’idea che così com’è, non possiamo assumere la paternità di questo lavoro? Io non ne avrei il coraggio e anche tu dovresti essere reticente a presentarlo ai clienti! Dai, so che non sei un nullafacente. Datti da fare prima che ci riduciamo all’ultimo!

Edita: Albèric, figurati se Gianni fosse l’unico dipendente al mondo irresponsabile! Un mio collega di recente, per l’ennesima volta non è riuscito a vincere la sua pigrizia e non ha fatto ciò che doveva fare nei tempi stabiliti. Così, anziché presentare al cliente un lavoro coi fiocchi, come dovuto, nisba! Mi accarezza sempre di più l‘idea di dirgli la mia in modo molto diretto perché oltre alla pigrizia che lo contraddistingue, come se non bastasse, è anche duro di comprendonio.

Marcelo: Ragazzi, non arriveremo in tempo alla data di scadenza del progetto! Dobbiamo rifarlo da capo! È un lavoro fatto alla carlona! Peggio direi: è fatto a cazzo di cane! Ho un vago presentimento sul colpevole… Mettiti a capofitto dai, ragazzo. Alludevo proprio a te.

irrisorio

L’entità (ep. 983)

L’entità (scarica audio)

Entità soprannaturale – museo delle civiltà di Roma

Trascrizione

Questo di oggi è un termine veramente interessante, utilissimo per incrementare il vostro vocabolario, perché si può usare in tante occasioni diverse.

Si tratta di: entità.

Entità, con l’accento sulla ultima lettera, può esservi utile soprattutto perché vi permette di fare una bella figura se la usate con un italiano.

Non è obbligatorio usarla perché può essere sostituita con parole a voi non madrelingua molto più familiari, ma usarla dà un tocco di professionalità e di eleganza alla frase.

Ad esempio, si usa per indicare una quantità o una cifra o un certo livello.

Es.

Se un amico vi racconta che ha fatto un incidente e ha avuto danni all’automobile, puoi chiedere:

Quanti danni?

A quanto ammontano i danni?

Quanti danni ti hanno fatto?

Quanti soldi dovrai spendere?

Oppure:

Qual è l’entità dei danni?

Hai subito danni? Di quale entità?

Lui potrebbe rispondere:

Non molti danni.

I danni non sono molti.

La macchina non ha subito grandi danni.

Oppure:

L’entità dei danni subiti non è molto alta.

Secondo esempio. Una partita di calcio sta terminando. Siamo vicini al novantesimo minuto.

Posso chiedere:

Quanto tempo recupererà l’arbitro?

Di quanti minuti sarà il recupero?

Quanti minuti di recupero ci saranno?

A quanto ammontano i minuti di recupero?

Oppure:

Quale sarà l’entità del recupero?

Terzo esempio:

Il governo sta facendo una legge per tagliare le tasse.

Si potrebbe chiedere:

Quanto saranno tagliate le tasse?

A quanto ammonterâ la diminuzione delle tasse?

Di quanto verranno tagliate le tasse?

Oppure:

Quale sarà l’entità del taglio?

Possibili risposte:

Non si conosce la percentuale di diminuzione delle tasse

Ancora non è noto l’ammontare della diminuzione.

Oppure:

Non è ancora nota l’entità della diminuzione o del taglio.

Oppure:

Non si conosce l’entità della detassazione

Come avete notato, può essere utilizzata in molte situazioni diverse per aggiungere un tocco di raffinatezza alla vostra comunicazione.

Analogamente si può parlare ad esempio dell’entità di un infortunio subito da un calciatore per indicare la gravità, l’importanza dell’infortunio.

Oppure parliamo ad esempio di crimini di lieve entità, cioè lieve importanza, lieve gravità.

Oppure si può parlare dell’entità di un rimborso per spese sanitarie, dell’entità di un problema.

Eccetera.

Un secondo modo per usare il termine entità è quando parliamo di qualcosa di astratto, di generico o di poco conosciuto. È simile al termine “essere” o “creatura“, o anche “ente”, “organismo”.

Quando si parla di extraterrestri, ad esempio, si potrebbe dire:

La scienza sostiene l’esistenza di entità extraterrestri, ma non abbiamo prove concrete

Il progetto di legge propone l’istituzione di un’entità governativa dedicata alla protezione dell’ambiente

L’entità spirituale che guida la nostra vita è un mistero che molti cercano di comprendere.

Un angelo è spesso raffigurato come un’entità celestiale con le ali.

Un fantasma è un’entità misteriosa spesso associata al soprannaturale.

Il suolo è un’entità vivente molto complessa

Ogni coppia è composta da due entità distinte che si incontrano.

Eccetera.

In questi esempi si capisce il senso astratto, poco specifico del termine.

Bene adesso potete valutare l’entità dell’importanza da attribuire a questo termine e della sua utilità nella vita quotidiana.

Per ripassare, parlatemi della cosa più bella o interessante o importante che avete imparato recentemente della lingua italiana.

Marcelo: difficile mettere sul piatto tutto ciò che di bello abbiamo imparato. I proverbi italiani sono particolarmente graditi e in special modo mi piace fare il confronto con la mia lingua madre. Così facendo posso unire l’utile al dilettevole!

Irina: Devo ammettere che quando parlo con persone madrelingua, sento molto la mancanza della grammatica. Parlando a tu per tu,
ogni due per tre mi trovo ad andare a tentoni senza le regole grammaticali. Pertanto recentemente a scanso di equivoci ho deciso di fare un corso di grammatica, che ho scoperto essere straordinariamente logica ed elegante. Di punto in bianco tutta la bellezza della lingua italiana ha cominciato a riaffiorare. Dopo il corso, devo solo munirmi di pazienza e attendere un miglioramento.

– – – – –

Modico (ep. 959)

Modico (scarica audio)

Giuseppina: probabilmente i non madrelingua italiana non usano mai l’aggettivo “modico” (modica al femminile).

Voglio spiegarvelo cosicché non sia più un aggettivo ad appannaggio dei soli madrelingua.

“Modico” deriva dal latino, somiglia all’aggettivo “moderato”, tanto è vero che l’origine “modus” significa misura, limite.

Il concetto è interessante. Modico è simile a “basso”, ma c’è il senso di qualcosa di “adeguato“.

Non parliamo di persone però. Non è un aggettivo che si può usare per descrivere le persone.

Vediamo qualche esempio e poi spiego meglio:

I prezzi del ristorante sono abbastanza modici, puoi permettertelo senza problemi.

Ho trovato un appartamento con un affitto modico, perfetto per il mio budget limitato.

Quel compito che ti hanno affidato richiede una modica quantità di lavoro, potrai gestirlo senza troppi sforzi.

Per quel tipo di prodotto c’è una modica domanda rispetto alle altre proposte simili sul mercato.

La quantità di cibo servita al ristorante era modica, non eccessiva ma abbastanza soddisfacente. Avrei gradito qualcosa in più.

Il costo del biglietto del concerto era piuttosto modico considerando gli artisti in programma.

Il termine “modico” quindi si riferisce a qualcosa che è moderato, misurato, ragionevole o adeguato in termini soorattutto di quantità, prezzo o importo.

Aggettivi simili sono modesto, accessibile, contenuto e abbordabile.

Non è però la stessa cosa che dire “giusto“, ma si riferisce ad una quantità.

Viene quindi utilizzato per indicare una quantità o un livello che non è né troppo elevato né troppo basso, ma comunque si colloca più vicino al basso.

Detto in altre parole, indica un livello in una fascia medio-bassa o accettabile. Si usa quando si vuole descrivere qualcosa che è equilibrato o adeguato alle aspettative o alle necessità di una persona.

Se un prezzo è modico ce lo possiamo permettere, è alla nostra portata.

Se parliamo di una modica quantità di qualcosa, è una quantità moderata, accettabile.

Un uso particolare avviene a proposito della quantità di droga posseduta da una persona e della relativa legislazione.

Si dice ad esempio:

Una modica quantità di sostanze stupefacenti

Questa è una quantità piccola, quindi non elevata, perciò considerata accettabile, tanto che nel caso se ne possiede una modica quantità (definita per legge) si è considerati solamente consumatori e non spacciatori di quella sostanza stupefacente.

Lo spacciatore è colui che vende la droga, mentre il consumatore la consuma, cioè la utilizza per sé e basta. È chiaro quindi che chi possiede una modica quantità di droga, non ne posso possiede abbastanza per venderla,o meglio, è considerata una quantità adatta ad essere consumata e quindi probabilmente se la polizia ti trova con una modica quantità di marijuana in tasca non ti considera uno spacciatore e non verrai perseguito dalla legge come tale.

Se venite in Italia e cercate un ristorante poco caro, allora state cercando un ristorante con prezzi modici.

Si usa spesso anche la “modica cifra“.

Es:

Vicino al Colosseo potete affittare delle biciclette ad una modica cifra.

Ti do la mia macchina per la modica cifra di 10 euro al giorno

Cioè si tratta di una spesa moderata, una cifra ragionevolmente accettabile e conveniente. Si parla di prezzi in questo caso.

A Roma si trovano anche alberghi e ristoranti a prezzi modici. Non aspettatevi un’alta qualità però.

Anche i “prezzi modici” si usano molto spesso.

Nel prossimo episodio approfondiamo il concetto parlando della “misurazione” e delle cose misurate. Come la vedete? Nel frattempo potete cimentarvi un po’ con l’utilizzo dell’aggettivo di oggi.

Questo è quanto.

Oggi abbiamo anche ripassato qualche episodio passato, tanto per non perdere l’abitudine. Infatti ne abbiamo ripassati qualcosa come una decina, se non di più. Ho sentore però che se non faccio terminare questo episodio con ogni probabilità aumenteranno ancora di più. È che quando mi prende la mano…

Va bè, vi saluto. Alla prossima.

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893 Tanto di quel

Tanto di quel (scarica audio)

Trascrizione

Hartmut: C’è tanto di quel materiale su italiano semplicemente che non si sa da dove iniziare!

Giovanni: Questo modo di usare “quel” potrà sembrare strano a molti studenti della lingua italiana, ma vi assicuro che è molto usato dagli italiani.

Tanto di quel” si può usare in sostituzione di “talmente” ed è un modo più enfatico per esprimere una quantità elevata o un livello elevato. Parliamo di un eccesso di quantità, di una quantità eccessiva, di un livello eccessivamente alto, esagerato, talmente esagerato che ci sono delle conseguenze.

Proprio queste conseguenze vogliamo sottolineare, altrimenti andrebbe bene anche solo dire:

C’è tanto materiale su Italiano Semplicemente.

Oppure anche:

C’è tanto materiale su italiano semplicemente che non si sa da dove iniziare!

Quindi si può anche evitare di usare “tanto di quel” ma se lo facciamo sottolineiamo ancor più questo eccesso e le sue conseguenze.

Quindi ecco due frasi del tutto equivalenti:

C’è tanto di quel rumore che non riesco a dormire

C’è talmente tanto rumore che non riesco a dormire

Potete usare una di queste due forme a vostra scelta.

Ciò che vale per quel, vale anche per quello, quelli, quella, quelle, quei e quegli:

Vorrei darti tanti di quei baci da stordirti.

Ho mangiato tanto di quel cibo che mi sento scoppiare

È successo tante di quelle volte che ormai sono abituato.

Si è misurata tanti di quegli abiti da arrivare all’ora della chiusura del negozio!

Notate che la seconda parte della frase (sebbene non sia obbligatoria), con la quale esprimiamo la conseguenza dell’eccesso di cui parliamo, inizia sempre con “che” oppure “da”. In questo secondo caso poi c’è sempre un verbo.

Se la seconda parte della frase non c’è, si lascia spazio all’immaginazione oppure è un segno di sconforto, oppure più in generale la conseguenza è facilmente immaginabile:

Non c’è niente da fare, Maria non vuole uscire con me. Mi arrendo. Gliel’ho chiesto tante di quelle volte…

Questo è un evidente segno di sconforto.

Un’ultima cosa. Non sempre possiamo usare “tanto di quel” in sostituzione a “talmente”. Es:

Sono talmente stanco che dormirei 2 giorni.

Perché non posso farlo? Semplicemente perché manca il sostantivo.

Dovrei cambiare la frase:

Ho tanto di quel sonno che dormirei 2 giorni.

Altre volte non posso farlo perché non sto esprimendo un eccesso:

Questa frase ha talmente poco senso che sembra essere stata inventata.

Questo vuol dire che “talmente” ha un uso più ampio rispetto a “tanto di quel” perché esprime qualcosa di eccessivo in entrambi i sensi (troppo e troppo poco) e poi si usa anche davanti agli aggettivi.

Adesso ripassiamo qualche episodio precedente (in preparazione)

Marcelo: avete mai visitato i Sassi di Matera? E la valle del Chianti in Toscana? Ci sono tanti di quei posti da vedere in Italia…

Flora: a proposito della valle del chianti, è proprio il luogo dove avverrà la prossima riunione dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente il prossimo giugno. Saremo almeno 20 persone. Io mi precipito a prenotare un posto!

Anne Marie: ho sentito dire che una intera villa con 13 stanze potrebbe non bastare! Casomai ne prenderemo una ancora più grande.

Mary: io verrò di sicuro, anche a costo di sprecare tutte le ferie.

Hartmut: sprecare è un parolone!

Edita: ben detto, non sia mai arriva un altro virus! Meglio godersi la vita!

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Gli esercizi su questo episodio (con soluzione) sono disponibili per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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440 Tanto quanto

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Tanto quanto

In questo episodio ci occupiamo di tanto e di quanto.

Potrei dire che in questo episodio ci occupiamo tanto di quanto, quanto di tanto.

Sia tanto che quanto sono termini legati alla quantità.

Tanto è usato ovviamente per esprimere una grande quantità o anche una grande intensità.

Ho guadagnato tanto

Ti amo tanto

Lo stesso vale per “quanto“, che si usa normalmente nelle domande:

Quanto hai guadagnato oggi?

Quanto mi ami?

Se invece usiamo i due termini insieme, sto parlando sempre di quantità e di intensità, ma sto anche facendo un confronto.

Quanto mi ami?

Ti amo tanto quanto tu ami me

Cioè io amo te quanto tu ami me. In pratica ognuno ama l’altro nella stessa misura, con la stessa intensità.

Quanta pasta vuoi?

Tanta quanto basta per riempire il piatto.

Quindi “tanto quanto” serve a fare un confronto alla pari: la stessa quantità, o la quantità necessaria, lo stesso livello, la stessa intensità.

Posso anche distanziare i due termini ma in questo caso sto facendo un confronto tra cose diverse:

Sei tanto bella quanto intelligente.

Vale a dire che:

La tua bellezza è pari alla tua intelligenza.

Posso anche arricchire con più o meno:

Quanto più ti conosco, tanto più mi piaci.

O più brevemente:

Più ti conosco, più mi piaci

Cioè: all’aumentare della tua conoscenza, aumenta anche il mio sentimento per te.

Oppure:

Quanto meno ti vedo, tanto più mi manchi.

O più brevemente:

Meno ti vedo, più mi manchi.

Cioè: al diminuire dei nostri incontri, aumenta la mia voglia di vederti.

Posso fare altri esempi:

Quanto più ti fanno arrabbiare, tanto più devi avere pazienza

Notate che “quanto” serve a fissare il termine di confronto, mentre “tanto” serve a indicare il secondo elemento che eguaglia il primo. “Tanto” ha il ruolo di “altrettanto” in questo caso.

Inoltre tanto può diventare tanta, al femminile, e quanto può diventare quanta, ma quanto può restare anche al maschile:

Ha tanta fantasia quanta creatività.

Però attenzione perché:

Ho tanto bisogno di lavoro quanto (bisogno) di felicità

Invece il plurale lo posso usare in entrambi i casi quando sto confrontando due quantità, due numeri:

Hai tante idee quante le cose che inizi ma non porti a termine.

Quindi sto confrontando il numero di idee con il numero delle cose che inizi ma non porti a termine, e dico che sono la stessa quantità.

Un altro esempio:

Hai tanti figli quanti nipoti

 

Tanti – tanti

C’è da dire che se confronto la stessa quantità con sé stessa, allora posso usare due volte “tanto/a/i/e”

Se dico infatti:

Spendi tanti soldi quanti ne guadagni

Significa che spendi tutti i soldi che guadagni. Allora posso anche dire, più brevemente:

Tanti soldi guadagni, tanti ne spendi.

In questo caso la sequenza è temporale, prima guadagni e poi spendi: tanto guadagni, tanto spendi. La stessa cifra.

Giovanni ha una mira infallibile, infatti tanti colpi esplode, tanti vanno a segno.

Quindi il primo “tanti” equivale a “quanti”, perché è il termine di confronto, mentre il secondo equivale a “altrettanti”.

Hai fatto innamorare tanti uomini quanti te ne ho presentati

Cioè:

Tanti uomini ti ho presentato e tanti ne hai fatti innamorare

 

Non solo quantità

Attenzione a un’altra cosa adesso, perché non è neanche detto che si parli di quantità.

La cosa che conta è che si faccia un confronto:

Se tu mi dici che la matematica non è una scienza, io ti rispondo che:

La matematica è una scienza tanto quanto la chimica.

Confronto la matematica e la chimica. Le quantità non c’entrano.

Qui significa “allo stesso modo“, “essere sullo stesso piano“.

La matematica è una scienza allo stesso modo di quanto lo sia la chimica.

È un po’ come dire che sia la matematica che la chimica sono scienze, ma se uso “tanto quanto la chimica” voglio portare la matematica allo stesso livello della chimica.

 

Distinzioni e preferenze

Ma il confronto posso farlo anche per distinguere:

A me non piace tanto A, quanto B.

È importante fare la pausa, per questo motivo c’è la virgola:

A me non piace tanto insegnare la lingua, quanto far innamorare gli studenti della lingua

Ovviamente se volete fare semplicemente una distinzione, meglio usare altre modalità, tipo usare “ma” , “invece” , “piuttosto”.

Se utilizzo tanto e quanto è perché in questo caso voglio esprimere la preferenza per B senza escludere A.

È possibile anche togliere “tanto” e cosi facendo aumenta la distanza tra A e B. L’aggiunta di “invece” e “piuttosto” hanno ugualmente questo ruolo.

Non mi piacciono tanto gli episodi corti, quanto quelli interessanti.

Non mi piacciono gli episodi corti, quanto invece quelli interessanti.

Non mi piacciono gli episodi corti, quanto piuttosto quelli interessanti.

Allora adesso ripassiamo qualche episodio precedente, con l’aiuto tanto dei membri più esperti dell’associazione, quanto di quelli che hanno meno esperienza.

Ulrike: ciao a tutti, circa la durata degli episodi, in questo caso non va a discapito dell’interesse.

Rafaela: poi ci sono anche i ripassi che arrivano a valle di ogni episodio e che vale la pena di aspettare.

Kumi: si, a meno che non si sia dato fondo a tutte le energie.

Irina: ma per noi che ci cimentiamo è comunque importante a prescindere.

Una barca di soldi

Audio (scarica)

>>Video Youtube dell’episodio

Vi piacerebbe guadagnare una barca di soldi?

Una barca di soldiSi usa molto spesso questa frase fatta nel linguaggio famigliare per indicare una grande quantità di denaro, tanto denaro da riempire una barca. Ovviamente è solo un’immagine figurata! Si dice spesso anche: “una montagna di soldi

Spero di trovare un lavoro che mi farà guadagnare una barca di soldi!

Un’esagerazione, proprio tantissimi soldi!

La stessa cosa auguro a tutti voi naturalmente!

Spero di guadagnare tanti soldi che mi escano dalle orecchie!

Si, si dice anche così. Indica una quantità di soldi talmente elevata che non si sa come spendere, tanto che ci escono dalle orecchie!

La barca però si usa quasi solo con i soldi, mentre le orecchie si usano con qualsiasi cosa quando è in grandissima quantità, quando è troppa e spesso quando non ne possiamo più, quando cioè siamo stanchi di qualcosa (non è il caso dei soldi!).

Ho mangiato tanta cioccolata che mi esce dalle orecchie.

Le tue battute spiritose mi escono dalle orecchie. Non fai ridere per niente.

Le vostre lamentele mi escono dalle orecchie. Non siete mai d’accordo in niente!

Spero con tutto il cuore che i video di italiano semplicemente non vi escano dalle orecchie, anche perché ne ho ancora una barca da fare!


Modi alternativi di esprimere una grossa quantità di denaro:

  • Una montagna di soldi
  • Una cifra di soldi (colloquiale)
  • Tantissimi soldi
  • Soldi a scatafascio (colloquiale)
  • Soldi a go-go

PS: Gli episodi sulle frasi fatte italiane sono classificate nella categoria “Proverbi e frasi fatte” 

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