Valevole (scarica audio)
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Trascrizione
Giovanni: oggi, dopo l’ultimo episodio in cui abbiamo parlato del verbo valere, continuiamo a parlare di valore, e in particolare parliamo di “valevole“, un aggettivo che secondo me è valevole di approfondimento.
Valevole è un semplice aggettivo, che però i non madrelingua non usano mai perché in genere non amano avventurarsi ad utilizzare termini di cui non sono sicuri.
Ma Italiano Semplicemente serve proprio a questo, ad esplorare e fare chiarezza, e darvi coraggio e rendere facile ciò che ieri era difficile se non impossibile.
Allora, una cosa è valevole, quando “vale“.
Cioè? Vale in che senso?
Il valore può essere di diverso tipo. Non significa solo denaro. Non si parla di valore solo quando parliamo di soldi, quindi non solo in termini prettamente economici. Ho detto prettamente. Questo ve la spiego domani…
Ad esempio possiamo parlare di utilità, oppure di efficacia, o di validità.
Ma perché valevole non viene usato dai non madrelingua? Prima di tutto perché anche gli italiani non lo usano spessissimo questo aggettivo, e poi, particolare non trascurabile, perché valevole si usa insieme ad una preposizione semplice, che generalmente è la preposizione “di”.
Altre volte invece la preposizione è “per“.
Posso usare quella che voglio?
No, perché dipende dalla frase e da ciò che si intende dire.
Valevole per
Dunque valevole significa essenzialmente “che serve” , che ha valore, validità, efficacia per qualche cosa, per un fine, per un obiettivo, qualcosa che ci permette o che è utile per raggiungere un obiettivo.
Quando usiamo la preposizione “per“, valevole è molto vicino all’aggettivo “valido“.
il biglietto di un autobus è valevole per un solo giorno
Quindi questo biglietto è valido per un giorno, si può usare solamente in giornata, fino alle ore 24, il biglietto ha validità solamente in quel giorno. Dal giorno seguente non vale più, non è più valido, non è più valevole.
Ugualmente per un abbonamento.
Se invece sto cercando di sostenere un’idea, se sto cercando di dimostrare qualcosa, o di convincere una persona, o sto esponendo la mia opinione, posso cercare degli argomenti che mi aiutino per il mio scopo. Allora cerco gli argomenti più valevoli per il mio scopo.
Uso ancora la preposizione per. Infatti cerco gli argomenti più validi che possono aiutarmi.
Sempre di valore si sta parlando.
Anche nello sport si usa spesso valevole.
Infatti quando si disputa un incontro, quando si partecipa ad uja partita, o a una gara qualsiasi, questa competizione che valore ha? È importante?
È una partita di campionato? Allora è una partita valevole per il campionato.
È un incontro che mi può pernettere di diventare campione del mondo?
Allora è un incontro valevole per il titolo di campione del mondo.
Più semplicemente, se qualcosa vale, se ha valore per me, posso dire che è valevole per me. Anche in questo caso uso la preposizione per.
Valevole di
Vediamo adesso quando usare la preposizione “di“.
Voi adesso state pensando che questa è una lezione di grammatica?
Assolutamente no, altrimenti non stareste sorridendo.
Dunque vediamo qualche esempio con la preposizione di.
Innanzitutto qualcosa di interessante è qualcosa che è valevole di interesse. Molto semplice no? Lo stesso si può dire di qualcosa che è valevole di considerazione.
Si usa spesso anche “valevole di fiducia” che si usa quando si crede che una persona o un’idea o un progetto meritino fiducia.
In qualche modo si parla di aspettative, di fiducia che qualcosa andrà bene, quindi vale la pena accordare fiducia o interesse. Si parla spesso anche di futuro.
“Valevole di” si usa infatti anche quando credete che sia il caso di fare qualcosa, quando credete valga la pena fare qualcosa, quando credete che sia conveniente fare qualcosa, soprattutto se questo “qualcosa” è semplicemente da prendere in considerazione, da approfondire, da studiare.
Crediamo che qualcosa sia interessante, o crediamo che potrebbe essere interessante approfondire un argomento, per i vantaggi che verranno.
Si usa spesso parlare di qualcosa valevole di studio, valevole di approfondimento, valevole di ulteriori ricerche, valevole di ulteriori analisi, valevole di analisi approfondite, valevole di considerazione.
È un aggettivo molto usato al lavoro e ovviamente nel campo della ricerca, dove si crede nel futuro, ma si può usare in molte occasioni in realtà, in modo molto simile a “vale la pena di“:
Ci sono molti argomenti valevoli di ulteriori approfondimenti.
Significa che vale la pena fare ulteriori approfondimenti. Vale la pena approfondire la conoscenza.
Così è più informale, più colloquiale. Se invece uso valevole, sono più professionale. È un linguaggio leggermente più formale. Inoltre “vale la pena” serve a evidenziare il verbo, l’azione, e anche le conseguenze negative, sebbene sopportabili. Invece valevole risalta il valore, un valore tale da meritare attenzione, considerazione, merito, approfondimenti eccetera.
“Valevole di” è del tutto simile a “meritevole di” e anche a “degno di” ma quest’ultimo ha un contenuto spesso più morale:
Non credi che anche io sia degna delle tue attenzioni?
Questo quadro non è assolutamente degno di interesse
C’è un giudizio anche. Ricordate la locuzione “degnarsi di“?
A parte il fatto che “degno” si usa spesso con la negazione (Non sono degno di te), quando entra in campo il giudizio e la dignità stiamo in genere in situazioni diverse. Giudichiamo, quindi stiamo discutendo, magari vogliamo offendere, oppure parliamo di giudizi morali, di qualità personali.
Invece con “valevole di” vogliamo essere obiettivi, non dare giudizi personali tantomeno offendere e giudicare. “Meritevole di” sta in una posizione intermedia.
Con “valevole” il giudizio e la morale non c’entrano dunque. C’entra solo il valore, il merito e la convenienza, che possono fornire un’opportunità, una utilità futura.
Ho trovato un vaso etrusco. Chissà qual è la storia di questo reperto archeologico. Secondo me è molto interessante e valevole di ulteriori indagini.
Si dice che si impari di più mentre il corpo è in movimento. Credo che possa essere un argomento valevole di approfondimento.
Allora vale la pena approfondire! È importante per il futuro e gli svantaggi sono sopportabili o trascurabili.
Allora provate a passeggiare ed ascoltare i podcast di Italiano Semplicemente. Sapete che adesso sono anche su Spotify?
Sto iniziando infatti da qualche giorno a caricare su Spotify gli episodi audio di Italiano Semplicemente, che sono disponibili anche su Apple podcast.
Scusate l’inciso. Ma secondo me questa cosa era valevole di citazione per chi ama ascoltare i nostri episodi.
Adesso se volete possiamo esercitarci con qualche espressione valevole di ripasso, cioè che vale la pena ripassare, così nel futuro riuscirete a memorizzare e faticherete meno a usarle, avendolo già fatto centinaia di volte. Insomma il gioco vale decisamente la candela.
Marcelo: Accidenti a questi benedetti ripassi! Tante volte quando mi sento in vena di abbozzare qualche frase di ripasso, subito mi blocco, rendendomi conto di essere a corto di idee per un argomento valevole di interesse.
Olga: Ah sì, c’è una caterva di espressioni degne di nota, ma per essere rispolverate come si deve, serve un bell’argomento.
Harjit: Ma perché non ci lasciamo ispirare dall’elenco delle espressioni? Propongo di dare un’occhiata alla parola abbozzare. Prima Marcelo ha usato proprio abbozzare. Abbozzare un ripasso è come buttar giù un ripasso e magari poi gli si dà una sgrossata.
Hartmut: le eventuali magagne linguistiche le lasciamo correggere agli addetti ai lavori. Cioè ai madrelingua. Ma ricordiamoci anche dell’altro significato del verbo abbozzare che stranamente non ha nulla a che spartire con la bozza di un ripasso.
Ulrike: Ben detto Hartmut! Di questo altro significato del verbo me ne ricordo bene. Un mio amico italiano, da bambino era un po’ cicciotto e perciò, poverino, doveva subire dispetti e offese da parte dei suoi compagni di classe. Lui mi ha raccontato che sua madre gli consigliava sempre: non te la prendere con loro, abbozza, figlio mio, Prendi e vattene in silenzio, purché non ti picchino.
Peggy: Vale a dire che doveva sopportare gli insulti senza diffendersi, e ingoiare tutte le ingiurie. Allora aivoglia ad abbozzare!
Rafaela: Ma perché abbozzare sempre? Può darsi che questo lasciar correre, di far finta di niente, a volte sia una reazione da prendere in considerazione l, ma i bambini devono anche imparare a opporsi alle ingiurie e reagire. Così imparano a darsi una regolata questi sbruffoni.
Irina: ben detto. Imparare a giostrarsela da soli in certe situazioni aiuta a crescere. Poi al limite si chiama il fratello maggiore. Mica possono sempre cavarsela a buon mercato, questi bulli.
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