607 Prenderla con filosofia

Prenderla con filosofia (scarica l’audio)

Trascrizione

Giovanni: quando nella vita accadono cose negative, abbiamo due scelte:

Prenderla bene o prenderla male, vale a dire arrabbiarsi oppure non pensarci più di tanto. Quando la prendiamo bene si può anche dire prenderla con filosofia.

Curiosa espressione questa vero?

Il verbo prendere non deve stupire. Lo abbiamo incontrato molte volte finora.

Prendere qualcosa: se questo qualcosa è un oggetto bisogna usare le mani per prenderlo.

Ma se è un fatto accaduto, decidere come prenderla significa decidere che tipo di impatto questo fatto ha sul tuo morale e quanto riusciamo ad accettare questo fatto e andare avanti. Lo accettiamo con serenità? Oppure no?

Si tratta sempre di cose negative accadute. È facile infatti accettare con serenità le cose positive.

Attenzione a non confondere prenderla con prendersela.

Prenderla si riferisce ad un fatto accaduto o una notizia che si apprende. È questo fatto o questa notizia che si “prende”

Prendersela invece, sempre in senso figurato, significa offendersi oppure accusare qualcuno:

Io me la prendo sempre quando mi prendono in giro (offendersi)

Io me la prendo con te (io accuso te)

Si usa sempre la forma femminile in entrambi i casi: prenderla e Prendersela.

La regina non l’ha presa bene quando Carlo si è sposato con Camilla!

Prenderla bene quindi significa accettare questo fatto senza troppi problemi, e magari scherzarci su.

Se la cosa la si prende male invece ci si concentra troppo su questa cosa, senza riuscire a superarla, ci si rattrista o si resta arrabbiati a lungo.

L’espressione prenderla con filosofia è sostanzialmente come prenderla bene, più o meno come farebbe un filosofo.

Prenderla con filosofia significa mostrare una serena ed equilibrata rassegnazione nelle avversità.

C’è chi dice, ed è qui che l’espressione diventa particolarmente adatta, che la vita stessa debba essere presa con filosofia.

Il che significa che dobbiamo essere sempre pronti ed accettare anche le cose che non ci piacciono. È un stile di pensiero, una filosofia di vita, più che una reazione ad un singolo evento.

L’espressione è particolarmente adatta quando questa reazione serena è stupefacente, quando i guai che accadono sono molto seri e chiunque sarebbe moralmente distrutto.

In effetti a cosa serve la filosofia se non a restare sereni di fronte alle avversità?

La stessa espressione “filosofia di vita” rappresenta un modo di intendere la vita in generale e non solo un modo di reagire agli eventi. È una specie di software che esegue il programma della vita.

La mia personale filosofia di vita ad esempio consiste essenzialmente nel cercare di essere una persona piacevole, cercando sempre di avere un obiettivo ambizioso che tenga viva la mia curiosità e interesse nel mondo.

Ognuno ha una sua personale filosofia di vita e molti la devono ancora scoprire.

Comunque tornando all’espressione di oggi vediamo qualche esempio:

Giovanni: Sofie, hai visto che Marco è stato lasciato sia dalla moglie che dalla sua amante?

Sofie: Ah, e come l’ha presa?

Giovanni: L’ha presa male, infatti è una settimana che non esce di casa.

Sofie: Strano, non è da lui. Di solito Marco prende tutto con filosofia.

Secondo esempio:

Oggi ho visto Mario dopo tanto tempo. Sai che non l’avevo più visto dopo che era stato licenziato e aveva perso sua moglie. Comunque sembra averla presa con filosofia perché era molto allegro.

Terzo esempio:

Giovanni: Non ti dico quante me ne sono successe ultimamente: mi sono rotto una gamba, ho preso il covid, e poi mi è crollata la casa mentre facevo la quarantena. Una tragedia dietro l’altra!

Anthony: Che sarà mai. Dai, prendila con filosofia, in fondo sei ancora vivo.

Giovanni: vorrei vedere te al mio posto!

Adesso mettiamo da parte la filosofia e ripassiamo:

Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

Bogusia: Buongiorno, mi faccio viva di nuovo . Può darsi che da illo tempore non facciate una capatina a Roma. Sbaglio?
Vorrei farvi qualche domanda.
In primo luogo vi piacerebbe visitare piazza San Pietro piena zeppa di capolavori di artisti annoverati tra i più grandi del mondo? Magari avete in vista un viaggio alla volta di Roma. Io vorrei allora farvi notare qualcosa, come faccio a modo mio di volta in volta.
La pavimentazione di Piazza San Pietro è composta da circa 2 milioni di “sanpietrini” . Ce li avete presenti? Quei pezzi di pavimentazione quadrata si chiamano così, ma uno di loro è estremamente particolare ed il suo nome “il cuore di Nerone” si deve ai bambini che capitavano a giocarci con una palla fatta di stracci. Parlo di parecchio tempo fa, quando videogiochi e cellulari non esistevano ancora.

Marcelo: del nome “sanpietrini” ne ho sentito parlare. e quando sono stato/a in Piazza San Pietro, bisognava correre per vedere quella caterva di capolavori presenti!
Vai a immaginare che potevo imbattermi in uno chiamato il cuore di Nerone!

Ulrike: anch’io a mia volta, ne ho sentito parlare, e ho sentito anche delle leggende, o storielle che dir si voglia, su questo sanpietrino particolare. Ne ho sentita una che però parlava di questa pietra chiamandola “il cuore di Bernini”, che non riuscendo a trovare mai l’amore, avrebbe scolpito il cuore di pietra come simbolo della sua vita priva d’amore. Senz’altro mi è piaciuta questa spiegazione, visto tutto il colonnato che vi ha costruito (parlo di Bernini) e altri capolavori, aveva sicuramente il tempo risicato per cazzeggiare coll’amore.

Albéric: Questa tua storiella ha una certa attinenza con una che conosco io. In effetti anch’io ne ho sentito parlare ma nel mio caso lo hanno chiamato “il cuore di Michelangelo”, il quale essendo votato a fare anche piccoli scherzi, l’avrebbe scolpito lui questo cuore, simbolo del suo cuore spezzato da uno sfortunato amore.

Hartmut: Immagino che con questo numero di sanpietrini sulla Piazza, bisogni davvero armarsi di pazienza per poterlo trovare. Sono restio a farlo da solo però.

Irina: Non la faccio lunga io, e vi dico brevemente come fare a trovare questo sanpietrino. Di primo acchitto sembrerebbe difficile, ma spiegato per bene, dovrebbe risultarvi facile. Sempre che interessi a qualcuno.
Allora è situato nel riquadro “sud-ovest” della Rosa dei Venti, nella fascia che corre tutt’intorno all’obelisco centrale, sul lato sinistro del “libeccio”. Sempre che guardiate la facciata della Basilica.

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