793 Piuttosto o abbastanza?

Piuttosto o abbastanza?

(scarica audio)

Trascrizione

Domanda del giorno: piuttosto e abbastanza hanno lo stesso significato?

Gianni: O meglio: piuttosto che usare abbastanza, posso anche usare piuttosto?

In generale la risposta è no, ma la domanda non è peregrina perché ci sono dei casi in cui usare abbastanza e piuttosto è “quasi” la stessa cosa. Questo accade quando ad esempio dico:

Oggi fa abbastanza caldo

È piuttosto strano

È stata una giornata abbastanza difficile

Due termini dal significato piuttosto diverso

Ho messo “quasi” tra virgolette perché se all’orale, nel linguaggio colloquiale, non ci si fa troppo caso a volte, in realtà qualche differenza c’è tra abbastanza e piuttosto.

Prima di tutto “abbastanza” viene da “bastare” che significa essere sufficiente per raggiungere un certo fine. Infatti molto spesso questo fine viene specificato:

Oggi fa abbastanza caldo per uscire senza giacca.

Non ho abbastanza soldi per comprarmi una macchina.

Per oggi ho lavorato abbastanza.

Il compito è andato abbastanza bene

Quindi può indicare una quantità sufficiente o un livello, un’intensità sufficiente.

Piuttosto” invece deriva da “più” ed è per questo che a volte possono somigliarsi quando parliamo di quantità o livelli.

Bisogna però iniziare a distinguere.

Se posso dire sia che il compito è andato abbastanza bene che piuttosto bene, normalmente non si dice ad esempio:

Il compito è andato abbastanza male.

In questo caso si preferisce usare “piuttosto”:

Il compito è andato piuttosto male.

Questo perché l’obiettivo è che il compito vada bene e non male.

Come stai? Ti trovo piuttosto bene!

Sì, sto abbastanza bene grazie.

Sì, sto piuttosto bene.

Se proprio devo trovare una differenza, dico che abbastanza sottolinea il minimo sufficiente per sentirsi soddisfatti, mentre piuttosto è maggiormente ottimistico.

Tuttavia “piuttosto” si usa anche proprio per indicare una forma di cautela, la volontà di non esagerare nella valutazione.

Se dico che il compito è andato piuttosto bene, evidentemente non è andato benissimo. Sempre meglio che “abbastanza bene” comunque.

C’è un proverbio in merito: “piuttosto è meglio che niente” cioè bisogna sapersi accontentare.

Se voglio indicare un livello alto anche se non altissimo, sempre meglio usare piuttosto:

Sono piuttosto portato per l’informatica

Sono piuttosto sicuro che la Roma stasera vincerà

Una seconda differenza tra abbastanza e piuttosto è che abbastanza si può usare anche come singola affermazione; di solito una risposta ad una domanda:

Ti senti bene oggi?

Risposta: abbastanza!

Non posso usare “piuttosto” in questo caso. Per lo stesso motivo, con le frasi negative si usa quasi sempre “abbastanza” e non “piuttosto”, perché si sottolinea un livello non raggiunto:

Non ho dormito abbastanza bene

Non sei abbastanza simpatico per farmi ridere

Più in generale poi è molto difficile che “piuttosto” si trovi alla fine di una frase. Cosa normale per “abbastanza”.

Per comprare questa macchina non ho soldi abbastanza.

Quando la fortuna non è abbastanza.

Non ho dormito abbastanza

Hai studiato ma non abbastanza

Di soldi ne ho abbastanza

Come avverbio possono essere entrambi simili a “parecchio” ma come detto è meno rispetto a “molto” e “assai

Sono piuttosto stanco. Devo fare una pausa caffè.

Naturalmente, in questi casi, “piuttosto” diventa più adatto rispetto ad “abbastanza” quando non parliamo di qualcosa di “sufficiente” (che basta) per ottenere un fine: una quantità, un numero o un livello, una intensità.
Il tempo è piuttosto peggiorato. Conviene rientrare.
Sto piuttosto male oggi, meglio che resti a casa.

L’obiettivo non è che peggiori il tempo. Sarebbe del tutto normale invece usare “abbastanza” se il tempo migliora o se sono migliorato in salute:

Il tempo è migliorato abbastanza. Possiamo uscire senza ombrello!

Sto abbastanza bene oggi.

Dicevo che nelle frasi negative non si usa in genere “piuttosto”. Se questo avviene, piuttosto ha spesso un altro significato. Infatti si può usare anche per fare confronti, esprimendo una preferenza. In questi casi si usano le preposizioni “di” e “che”. C’è una certa somiglianza con anziché e invece.

Piuttosto di rivedere la mia ex-moglie, mi trasferisco in Brasile!

Piuttosto che criticarmi, perché non mi aiuti?

Sono più portato alla matematica piuttosto che alle materie umanistiche.

Pasta? No grazie, vorrei piuttosto del riso.

Io sarei pigro? Non sei piuttosto tu che mi stai chiedendo troppo?

Vorrei capire se sono io a non capire, e se non è piuttosto o il professore che si spieghi male.

Questi ultimi due sono esempi di frase negativa di cui vi parlavo. Sto facendo un confronto. Questo “piuttosto” in questo caso somiglia a “invece di” e anche a “casomai“.

Veramente c’è anche un altro caso in cui si può fare:

Molte persone non si rendono conto del loro peggioramento dello stato di salute fino a quando non è piuttosto grave.

Questo però è un caso di non pleonastico. Ricordate il “non” pleonastico?

Qualche volta comunque anche piuttosto si usa con le frasi negative in modo analogo a abbastanza.

Se non sei piuttosto esperto, non ti prenderanno a lavorare qui.

Non è piuttosto curioso che a 40 anni Maria non sia ancora mai stata neanche fidanzata?

Dato che non è piuttosto semplice, meglio affidarsi a chi ne sa più di me.

Riguardo al fatto di terminare una frase con la parola piuttosto, possiamo farlo, ma il senso è simile a invece:

Non ho fatto il mio dovere? Tu piuttosto! (anche qui siamo vicini a “casomai“)

Anche qui si fa un confronto e questo è un modo abbreviato ma molto efficace per rimarcare qualcosa. C’è una contrapposizione in questi casi.

Come a dire:

Sei tu che non hai fatto il tuo lavoro, non io.

altro esempio:

Non sono io che ho sbagliato, piuttosto lui! (piuttosto è stato lui!)

All’inizio vi ho fatto l’esempio:

Piuttosto che criticarmi, perché non mi aiuti?

Questa frase può anche essere scritta così:

Basta con le critiche. Perché non mi aiuti piuttosto?

Piuttosto si usa anche nella locuzione “piuttosto che” ma non solo nel modo in cui lo abbiamo fatto finora, quando facciamo un confronto.

Parlo invece di un modo poco apprezzato ma molto diffuso di “piuttosto che” che significa “oppure“. Sicuramente però questo è un errore.

Ne abbiamo già parlato in un episodio passato in cui abbiamo confrontato invece e piuttosto. Vi invito a dare un’occhiata all’episodio in questione. Vi troverete molti esempi e questo vi chiarirà ancor di più le idee.

Poi come al solito, ci sono alcune espressioni e locuzioni cristallizzate che, anche potendo, non potremmo cambiare, come “ne ho abbastanza“.

Adesso se non siete abbastanza stanchi, vi propongo un ripasso piuttosto breve.

Marcelo: Non riesco più’ a tenere a bada la voglia di viaggiare oltreoceano. Tanto il covid è agli sgoccioli vero?

Peggy: Sali in soffitta allora a rispolverare le valigie. E poi andiamo online per dare una sbirciatina al nostro conto corrente. Prima che perdiamo tempo a pianificare un viaggio dovremmo assicurarci di non essere a corto dei fondi necessari per un po’ di svago.

Edita: Certo! se i fondi non ci sono, questa conversazione lascia il tempo che trova

791 Casomai

Casomai (scarica audio)

Trascrizione

Gianni: quante volte, parlando con un italiano avete incontrato il termine casomai?

Casomai si usa in tre modi diversi.

Prima di tutto, contenendo “caso“, indica un’ipotesi, ma si tratta di qualcosa di poco probabile.

Equivale a “nel caso che”, o anche a “qualora“, o, se vogliamo anche a “se” e “nel caso in cui”, ma la caratteristica di casomai è proprio il fatto che stiamo per parlare di qualcosa che ha poche possibilità di accadere.

Es.

Lo so che non mi vuoi più vedere ma casomai cambiassi idea, mi puoi chiamare quando vuoi.

Oppure:

Sto aspettando il mio pacco Amazon da due ore. Ora però devo andare al bagno cinque minuti. Casomai venisse il corriere, puoi prendere tu il pacco?

Solitamente casomai precede sempre l’eventualità:

Casomai cambiassi idea, sai dove trovarmi

Casomai venisse il corriere apri tu la porta

Casomai passassi dalle mie parti vieni a trovarmi

A volte però è sufficiente “casomai” e si va subito alla conclusione.

Es:

Vado in bagno un attimo, casomai vai tu ad aprire la porta al corriere.

Avete notato che nel primo caso si usa il congiuntivo:

Casomai facessi…

Casomai dovessi…

Casomai suonasse…

Ecc

Passiamo al secondo utilizzo di casomai, in cui si introduce una possibile alternativa.

Vieni tu a casa mia, poi se sarai impossibilitata casomai vengo io da te.

In questo caso somiglia a “se necessario“, o “semmai“.

Non so se riesco a chiamarti stamattina, casomai ci sentiamo nel pomeriggio.

Voglio aiutarti a fare il trasloco e casomai potrei anche portare mio fratello.

È una forma colloquiale molto usata da tutti.

Potremmo sostituìrla anche con “al limite”, oppure con “male che va” in alcune occasioni.

Oggi il programma era di andare al mare ma forse pioverà. Beh, casomai restiamo a casa a vedere un bel film.

Il terzo modo in cui possiamo usare casomai è in modo simile a “invece” o “piuttosto“.

Cosa hai detto? Giovanni è antipatico? Casomai tu, caro Mario!

Questa modalità è diversa dalle precedenti perché in pratica si sta dicendo: non è come dici tu, ma…

Ah, ti lamenti perché lavori troppo? Casomai io dovrei lamentarmi perché non mi fai mai una telefonata!

È simile anche a “al contrario” e ancora una volta a “semmai”.

Infatti anche “semmai” si utilizza in questo modo.

Questo vestito non è rosso! Casomai è Bordeaux.

Vedete che “invece” e ancor di più “piuttosto” sono abbastanza simili specie negli incisi (ricordate che abbiamo fatto un episodio sugli incisi?)

Tu dici di aver fame? Sono io, casomai, che ho fame, visto che sono due giorni che non mangio!

Adesso facciamo un bel ripasso di qualche episodio precedente.

Ulrike:
Ciao cari amici, quale sollievo essere qui per abbozzare un bel ripasso. Sono in ritardo, lo so, ma fino ad adesso sono stata costrettoa a sorbirmi una predica bell’ e buona di mia madre, dovuta al fatto che ho dimenticato per la seconda volta il compleanno di mio padre. Mannaggia a me! Una caterva di rimproveri, tanto duri *quanto* meritati, difficilissimo smarcarmene per raggiungervi in tempo.

Marcelo:
A sgridarti, ne aveva ben donde tua madre. Lei avrà probabilmente notato dolorosamente quanto era rimasto male tuo padre allorché si è reso conto che sei di nuovo venuta meno al giorno del suo compleanno. E dire che non è stato un qualsiasi compleanno ma proprio l’ottantantesimo! Scusami Ulrike, ma non sono riuscito risparmiarti una seconda predica. Così impari!

429 Di contro, Per contro

File audio disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

Se non sei membro puoi registrarti qui

richiesta adesione

Trascrizione

Buongiorno, oggi vediamo due modi alternativi per dire “invece”, che come sapete serve a contrapporre, cioè a evidenziare un contrasto. Questi modi alternativi per dire “invece” sono “di contro” e “per contro”.

Non si usano molto nel linguaggio colloquiale, si usano piuttosto allo scritto.

Si sentono e si leggono spesso anche nei telegiornali, alla radio e si leggono molto sui giornali, anche online.

Ovviamente ci sono delle differenze rispetto ad “invece“, che è più facile da usare perché è sempre utilizzabile.

Vediamo qualche esempio in cui possiamo usare queste due equivalenti locuzioni avverbiali:

Gli italiani non sono più disposti a lavorare nei campi agricoli. Per contro, anche i datori di lavoro preferiscono lavoratori stranieri.

Vedete che sto facendo un confronto, dove volendo potrei usare “invece“, ma non c’è un confronto, diciamo, alla pari tra lavoratori e datori di lavoro,.

Sarebbe molto più adatto “invece” se dicessi:

Gli italiani non sono più disposti a lavorare nei campi agricoli, invece molti lavoratori stranieri sono disponibili a venire a lavorare in Italia nel settore agricolo.

Questo è un confronto “alla pari”: si tratta di lavoratori in entrambi i casi. Andrebbe bene anche nel primo caso, ma visto che vogliamo perfezionare la lingua italiana, è più adatto usare “di contro” o “per contro”. Quantomeno è più elegante.

Ci sono poi anche altre modalità simili: al contrario, all’opposto, per converso, viceversa.

Ma queste modalità più che altro sono tutte perfettamente adatte a sostituire “invece“.

Vediamo altri esempi:

Le squadre di calcio italiane più famose sono La Juventus, la Roma, l’inter e il Milan. Di contro, ci sono tante altre squadre poco conosciute all’estero.

Io sono molto veloce a lavorare con word. Di contro i miei colleghi sono abbastanza lenti.

In questo caso “invece” è perfettamente adatto. Si tratta confronti semplici e potrei usare anche i sinonimi che vi ho detto prima:

Io sono molto veloce a lavorare con word. Al contrario, i miei colleghi sono abbastanza lenti.

Io sono molto veloce a lavorare con word. All’opposto i miei colleghi sono abbastanza lenti.

Io sono molto veloce a lavorare con word. Per converso i miei colleghi sono abbastanza lenti.

Io sono molto veloce a lavorare con word. Viceversa i miei colleghi sono abbastanza lenti.

Se in questi casi usiamo “di contro” o “per contro”, vogliamo creare una maggiore contrapposizione, vogliamo creare un maggiore contrasto, vogliamo evidenziare due cose contrarie

Mentre i leader democratici hanno dichiarato che si faranno vaccinare contro il Corona virus, per contro, i maggiori leader repubblicani non hanno ancora annunciato quando intendono e se intendono sottoporsi alla vaccinazione.

 

Questo è un esempio analogo al precedente in cui voglio creare una maggiore contrapposizione. Vediamo invece un altro esempio in cui è meglio usare “per contro”.

C’è stato un incidente sulla strada principale che ha causato una fila di auto lunga 3 km. Per contro, la circolazione nelle strade limitrofe ha subito parecchi disagi.

 

Anche in questo caso invece e i suoi sinonimi sono adatti, come sempre, ma io direi un po’ meno rispetto a “per contro” e “di contro”.

Ora il tempo a mia disposizione sarebbe finito e mi verrebbe voglia di salutarvi. Di contro però mi dispiacerebbe non fare il ripasso delle espressioni precedenti. E allora eccovi il ripasso:

Le voci che leggete sono dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente.

Rafaela: Mi sarebbe dispiaciuto se non ci fosse scappato un ripasso.

Ulrike: infatti anche io di primo acchito avevo pensato che non ci fosse nessun ripasso.

Lia: a me non viene in mente nulla. Mi rimetto ai vostri consigli.

Rauno: non ne hai affatto bisogno. Per quanto mi riguarda non c’è più tempo perché siamo a ridosso della fine dell’episodio.

Irina: se non fosse che mancava ancora il mio contributo. Ci vediamo al prossimo episodio

Italiano Professionale – lezione 26: Fare le veci, essere il vice

Questa lezione fa parte del corso di italiano professionale, cioè dell’italiano che si usa in ambienti lavorativi

Il file audio e la trascrizione sono disponibili solamente per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

Se non sei membro puoi registrarti qui.

Descrizione

Lezione n. 26 del corso di Italiano professionale. Oggi parliamo di due termini: vice e veci, che può capitare di utilizzare durate una riunione o un incontro di lavoro. 

Può capitare infatti che in una riunione, in un incontro, qualcuno dia forfait, vale a dire che qualcuno non si presenti, che non venga alla riunione, ma che questa persona si faccia sostituire da una seconda persona.

 

Invece o piuttosto?

Audio

Trascrizione

Ciao ragazzi oggi come decidiamo di passare questo tempo insieme?

Avrei pensato di affrontare la differenza tra invece e piuttosto, che ne dite?

Ho notato che molti stranieri hanno spesso alcuni problemi nel distinguere questi due avverbi. In effetti hanno ognuno delle caratteristiche ed usi specifici. Oggi ne parliamo insieme se volete, con Giovanni di italiano semplicemente.

Facile confondere invece con piuttosto. A volte non è un grave errore comunque.

Iniziano da invece.

Invece è un avverbio usato per sottolineare l’opposizione, il contrasto o la sostituzione di un concetto ad un altro. Si usa quindi quando vogliamo sottolineare la differenza tra due cose.

Io studio italiano invece tu preferisci l’inglese.

Maria sta a dieta, io invece no.

Credevo mi amassi, invece tu amavi un’altra persona

Abbastanza semplice in questo caso come in altri casi simili: c’è un concetto all’inizio della frase, poi c’è invece che serve ad annunciare un secondo concetto opposto a quello iniziale.

Ci sono alcuni casi particolari però che è necessario spiegare bene a voi stranieri:

1 caso: a volte si può rafforzare l’opposizione usando “mentre invece“, oppure “ma invece“. Ad esempio:

Pensavo che Maria mi baciasse, mentre invece mi ha detto che io e lei siamo solo amici.

L’opposizione tra il bacio ed il rifiuto è sottolineata da “mentre”.

I ladri sono entrati in casa mia ma invece di rubare, hanno giocato con la Play station

Anche qui usare “ma invece” rafforza il contrasto tra i ladri che entrano in casa, che si presume lo facciano per rubare, portare via le cose, ed il fatto che invece si sono messi a giocare.

2 caso: invece di. Quando la preposizione “di” segue dopo, in questo caso c’è sempre una opposizione, ma nel senso dello scambio.

Invece di lamentarti che non hai soldi, perché non vai a lavorare?

Questo libro è in offerta: costa € 10 invece di € 20

Notate che “invece di” in questi casi sostituisce anziché.

Quindi lavora anziché lamentarti. Lavora invece di lamentarti.

10 euro anziché 20 euro. 10 euro invece di 20 euro.

Non sempre però:

Maria sta bene, invece di Giovanni cosa mi dici?

Vediamo adesso “piuttosto“.

Anche piuttosto è un avverbio, ed anche piuttosto serve a fare dei confronti oppositivi. Questo è un problema? Come facciamo a capire quando è la stessa cosa usare invece e piuttosto?

“Piuttosto”, dobbiamo dirlo, si usa anche in altri modi, con altri significati. Invece l’avverbio “invece” è esclusivamente dedicato all’opposizione.

Piuttosto però a volte si può usare al posto di invece, altre volte no. Quando questo accade il significato è quello di “anziché”:

Piuttosto che studiare italiano, perché non studi l’inglese?

In questo caso posso sostituire “piuttosto che” con “invece che”:

Invece che/di studiare italiano, perché non studi l’inglese?

Il senso è lo stesso: opposizione.

Preferisco mangiare tutto ciò che voglio piuttosto che stare a dieta

Preferisco mangiare tutto ciò che voglio invece che stare a dieta

Quindi anziché può diventare “invece di” oppure “piuttosto che”, oppure “invece che” e anche “piuttosto di” a seconda della circostanza.

C’è da dire che “piuttosto che” viene usato anche in modo improprio molto spesso, con lo stesso significato di “oppure”. Ne parliamo dopo.

Riprendiamo adesso gli esempi fatti all’inizio e vediamo come possiamo usare piuttosto al posto di invece, perché non sempre possiamo usare indifferentemente l’uno e l’altro. In questo modo capirete la differenza tra invece ed piuttosto. Gli esempi erano:

Io studio italiano, invece tu preferisci l’inglese.

Potrei chiederti:

Perché non studi l’inglese?

e tu potresti rispondere:

Cosa? Inglese? Piuttosto che studiare inglese, studierei l’eschimese!

Vedete che l’uso di piuttosto serve a contrapporre ancora di più. “Invece” è più neutrale, mentre con piuttosto c’è spesso una rifiuto di una scelta e la preferenza di un’altra. A volte si usa piuttosto per sottolineare l’assoluta avversione verso una cosa, una avversione talmente elevata che siamo disposti, come alternativa a scegliere la peggior cosa possibile, sempre meglio della prima:

Cosa? Inglese? Piuttosto che studiare inglese, studierei l’eschimese!

Piuttosto studio l’eschimese (che non mi servirebbe a nulla), ma l’inglese non lo studierei mai. Una avversione talmente alta verso questa lingua che preferirei la lingua più inutile del mondo: l’eschimese (ovviamente è solo un esempio).

Altri esempi? Prima abbiamo detto

Maria sta a dieta, io invece no.

Potrei dire:

Odio le diete, e piuttosto che stare a dieta, preferisco morire!

Anche qui: talmente è alto l’odio per la dieta, che al limite, sarei disposto a morire come alternativa. Meglio morire che stare a dieta!

Scelta sicuramente opinabile, ma anche questo è solo un esempio.

Credevo mi amassi, invece tu amavi un’altra persona

Questo era l’ultimo esempio fatto inizialmente. Notate che non posso sostituire invece con piuttosto. Il risultato avrebbe un altro significato.

Credevo mi amassi, piuttosto tu amavi un’altra persona

In questo caso può significare: non sono io che amavo un’altra persona, eri tu che amavi un’altra persona: l’enfasi, l’accento, sta sulla parola “tu”:

Non c’è quindi solo una semplice differenza, come con “invece”: io ti amo, invece tu no.

Quindi l’avverbio piuttosto si può usare:

1. Al posto di “invece” per segnalare un’alternativa preferibile.

Quando poi non si vuole proprio esprimere una preferenza ma aggiungere delle possibilità che si ritengono migliori, meglio usare “piuttosto”, e mettere davanti “o”. In questo modo si esprime una preferenza senza scartare la prima possibilità:

Vuoi conquistare quella ragazza? Allora mandale delle rose, o piuttosto scrivile una lettera d’amore.

E’ come dire: “mandale delle rose, o meglio ancora, scrivile una lettera d’amore”.

2. Seconda categoria di usi: Il senso di “meglio ancora” può diventare una avversione assoluta verso una scelta quando si fa un paragone e si usa piuttosto per scartare fortemente una scelta, come abbiamo visto:

– piuttosto che sposarti, divento suora!

– piuttosto che tifare la Juventus, non vado più allo stadio!

In questi casi “invece” non è adatto. A volte l’avversione è meno marcata, ma sempre meglio usare piuttosto per evidenziare la contrapposizione:

Non ti lamentare sempre che hai molto da studiare, piuttosto inizia a farlo, perché domani hai l’esame!

In questi casi piuttosto può stare anche alla fine della frase:

Non ti lamentare, studia piuttosto!

3. Terza possibilità: si usa piuttosto per spostare una colpa, o per evidenziare in generale come una caratteristica sia da associare a B anziché ad A.

Un esempio di questo terzo utilizzo lo abbiamo visto prima, quando si parlava di amare altre persone e spostare una colpa da una persona all’altra:

Io non ti ho mai tradito, tu piuttosto, lo hai fatto tante volte!

Mi sembri ingrassato.

Io ingrassato? Ma cosa dici? Tu, piuttosto, non ti riconosco più con quella pancia!

Velocemente vorrei dirvi che, come dicevo all’inizio, l’avverbio “piuttosto” si usa anche in altri modi, che non c’entrano con l’opposizione. Come ad esempio al posto di “un po’“, “abbastanza“:

Oggi mi sento piuttosto bene, cioè mi sento bene, abbastanza bene;

Giulia è piuttosto simpatica;

E’ piuttosto tardi per andare al cinema.

eccetera.

L’uso di piuttosto indica quindi una sensazione non del tutto definita, ma senza eccessi, con una certa cautela, senza troppa decisione.

Infine, un uso improprio, cioè non corretto di “piuttosto” è quello di usarlo al posto di oppure, o di indifferentemente, come se, anziché indicare contrapposizione o avversione, si stesse esprimendo una uguale preferenza. Si sente usare in questo modo nella lingua parlata quando si fa una lista di cose, una lista generalmente non esaustiva e completa. A volte si sente dire ad esempio:

Nel tempo libero studio italiano piuttosto che inglese o francese.

Sembra quasi che la persona che parla stia esprimendo una netta preferenza per la lingua italiana, ed invece nelle intenzioni di chi parla c’è solo quello di fare una lista di lingue, come a dire:

Nel tempo libero studio italiano ma anche inglese o francese.

Nel tempo libero studio italiano oppure inglese o francese.

Nel tempo libero studio italiano oltre che l’inglese o il francese.

La scelta tra queste lingue è indifferente quindi. Ma questo modo di usare “piuttosto” non è corretto, è bene dirlo, proprio perché può essere interpretata in modo diverso, visto che “piuttosto” si usa per contrapporre e non al posto di “oppure”.

Si sente usare anche in ufficio, e a volte anche nella forma scritta. Personalmente mi provoca una sensazione molto negativa quando ascolto quest’uso di piuttosto.

Chiudiamo con un esercizio. Mi aiutano alcuni membri dell’associazione Italiano Semplicemente: sentirete una frase da me, avrete il tempo per riflettere e provare a rispondere, con una frase equivalente usando “invece” oppure “piuttosto”, poi sentirete la risposta. Grazie a Khaled dall’Egitto, Anthony e Albert dagli Stati Uniti, Mariana ed Andrè dal Brasile, Ulrike e Bogusia dalla Germania, Natalia dalla Colombia, Monica dalla Spagna e Rauno dalla Finlandia.

Fare il bagno d’inverno? In Egitto Preferisco farlo d’estate!

Khaled: Fare il bagno d’inverno? Piuttosto meglio farlo d’estate in Egitto!

Dici che non ho studiato abbastanza? Tu non l’hai fatto invece! Tu non hai studiato, non io!

Mariana: dici che non ho studiato abbastanza? Tu non l’hai fatto piuttosto!

In Germania si vive abbastanza bene

Ulrike: In Germania si vive piuttosto bene

In Brasile però si potrebbe vivere meglio

Andrè: In Brasile invece si potrebbe vivere meglio

Il caffè prodotto in Colombia viene abbastanza ricco di complessità aromatiche!

Natalia: Il caffè prodotto in Colombia viene piuttosto ricco di complessità aromatiche!

Io sono Polacca ma vivo in Germania, e in Germania sto abbastanza bene. In Polonia però mi sento proprio a casa.

Bogusia: Io sono Polacca ma vivo in Germania, e in Germania sto piuttosto bene. In Polonia invece mi sento proprio a casa,

Invece io sono finlandese, e non rinuncerei mai alla sauna. Meglio morire in quel caso.

Rauno: Invece io sono finlandese, e piuttosto che rinunciare alla mia sauna preferirei morire!

In Italia non si fa la corrida. In Spagna sì.

Monica: In Italia non si fa la corrida. In Spagna invece sì!

Grazie a tutti per l’ascolto.

Donazione personale per italiano semplicemente

Se vuoi e se puoi, aiuta Italiano Semplicemente con una donazione personale. Per il sito significa vita, per te significa istruzione.

€10,00