Descrizione: benvenuti nell’episodio numero 1013 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente.
“Che me ne faccio” è un modo informale di esprimere l’idea di inutilità di qualcosa per chi parla..
Proponiamo anche una serie di eserciziper testare il grado di comprensione di questo episodio.
A partire dal numero 1001, gli episodi di questa rubrica sono solamente per i membri dell’associazione.
Alla fine dell’episodio proponiamo le seguenti frasi di ripasso degli episodi precedenti formulate e registrate dai membri dell’associazione, dedicate alle cose inutili:
Estelle: Mi è venuto il magone perché per molte di queste avevo dovuto faticare molto per acquistarle. Dopo aver vagliato per ore alla ricerca di qualcosa da salvare, mi sono resa conto che mi ero impelagata in un vero casino.
Irina: era tutto pieno di materiali antidiluviani. Ho messo tutto in un sacco le cose da gettare via e all’improvviso ho trovato una chiave inglese che all’occorrenza mi avrebbe potuto aiutare a rimediare a qualche guasto alla macchina! Povera me!Non mi metterò più in queste faccende!
Se volete, saremo felici di avervi tra noi. Guardate tutti i vantaggi sulla paginadell’associazione.
Gianni: quante volte, parlando con un italiano avete incontrato il termine casomai?
Casomai si usa in tre modi diversi.
Prima di tutto, contenendo “caso“, indica un’ipotesi, ma si tratta di qualcosa di poco probabile.
Equivale a “nel caso che”, o anche a “qualora“, o, se vogliamo anche a “se” e “nel caso in cui”, ma la caratteristica di casomai è proprio il fatto che stiamo per parlare di qualcosa che ha poche possibilità di accadere.
Es.
Lo so che non mi vuoi più vedere ma casomai cambiassi idea, mi puoi chiamare quando vuoi.
Oppure:
Sto aspettando il mio pacco Amazon da due ore. Ora però devo andare al bagno cinque minuti. Casomai venisse il corriere, puoi prendere tu il pacco?
Solitamente casomai precede sempre l’eventualità:
Casomai cambiassi idea, sai dove trovarmi
Casomai venisse il corriere apri tu la porta
Casomai passassi dalle mie parti vieni a trovarmi
A volte però è sufficiente “casomai” e si va subito alla conclusione.
Es:
Vado in bagno un attimo, casomai vai tu ad aprire la porta al corriere.
Avete notato che nel primo caso si usa il congiuntivo:
Casomai facessi…
Casomai dovessi…
Casomai suonasse…
Ecc
Passiamo al secondo utilizzo di casomai, in cui si introduce una possibile alternativa.
Vieni tu a casa mia, poi se sarai impossibilitata casomai vengo io da te.
In questo caso somiglia a “senecessario“, o “semmai“.
Non so se riesco a chiamarti stamattina, casomai ci sentiamo nel pomeriggio.
Voglio aiutarti a fare il trasloco e casomai potrei anche portare mio fratello.
È una forma colloquiale molto usata da tutti.
Potremmo sostituìrla anche con “al limite”, oppure con “male che va” in alcune occasioni.
Oggi il programma era di andare al mare ma forse pioverà. Beh, casomai restiamo a casa a vedere un bel film.
Il terzo modo in cui possiamo usare casomai è in modo simile a “invece” o “piuttosto“.
Cosa hai detto? Giovanni è antipatico? Casomai tu, caro Mario!
Questa modalità è diversa dalle precedenti perché in pratica si sta dicendo: non è come dici tu, ma…
Ah, ti lamenti perché lavori troppo? Casomai io dovrei lamentarmi perché non mi fai mai una telefonata!
È simile anche a “al contrario” e ancora una volta a “semmai”.
Infatti anche “semmai” si utilizza in questo modo.
Questo vestito non è rosso! Casomai è Bordeaux.
Vedete che “invece” e ancor di più “piuttosto” sono abbastanza simili specie negli incisi (ricordate che abbiamo fatto un episodio sugli incisi?)
Tu dici di aver fame? Sono io, casomai, che ho fame, visto che sono due giorni che non mangio!
Adesso facciamo un bel ripasso di qualche episodio precedente.
Ulrike:
Ciao cari amici, quale sollievo essere qui per abbozzare un bel ripasso. Sono in ritardo, lo so, ma fino ad adesso sono stata costrettoa a sorbirmi una predica bell’ e buona di mia madre, dovuta al fatto che ho dimenticato per la seconda volta il compleanno di mio padre. Mannaggia a me! Una caterva di rimproveri, tanto duri *quanto* meritati, difficilissimo smarcarmene per raggiungervi in tempo.
Marcelo:
A sgridarti, ne aveva ben donde tua madre. Lei avrà probabilmente notato dolorosamente quanto era rimasto male tuo padre allorché si è reso conto che sei di nuovo venuta meno al giorno del suo compleanno. Edire che non è stato un qualsiasi compleanno ma proprio l’ottantantesimo! Scusami Ulrike, ma non sono riuscito risparmiarti una seconda predica. Così impari!