Che me ne faccio (ep. 1013)

Che me ne faccio

DURATA MP3: 12 min. circa

Descrizione: benvenuti nell’episodio numero 1013 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente.

“Che me ne faccio” è un modo informale di esprimere l’idea di inutilità di qualcosa per chi parla.. 

Proponiamo anche una serie di esercizi per testare il grado di comprensione di questo episodio.

A partire dal numero 1001, gli episodi di questa rubrica sono solamente per i membri dell’associazione.

Alla fine dell’episodio proponiamo le seguenti frasi di ripasso degli episodi precedenti formulate e registrate dai membri dell’associazione, dedicate alle cose inutili:

Estelle: Mi è venuto il magone perché per molte di queste avevo dovuto faticare molto per acquistarle. Dopo aver vagliato per ore alla ricerca di qualcosa da salvare, mi sono resa conto che mi ero impelagata in un vero casino.

Irina: era tutto pieno di materiali antidiluviani. Ho messo tutto in un sacco le cose da gettare via e all’improvviso ho trovato una chiave inglese che all’occorrenza mi avrebbe potuto aiutare a rimediare a qualche guasto alla macchina! Povera me! Non mi metterò più in queste faccende!

Se volete, saremo felici di avervi tra noi. Guardate tutti i vantaggi sulla pagina dell’associazione.

ENTRAADERISCI

709 La vogliamo dire la verità? Come dare enfasi

La vogliamo dire la verità? Come dare enfasi (scarica audio)

Enfasi

Trascrizione

Giovanni: oggi parliamo di un argomento molto interessante: come dare enfasi, ciò come enfatizzare, sottolineare, dare rilievo, mettere in risalto un particolare elemento di una frase. Questa è una cosa difficile da fare per un non madrelingua, che normalmente sta più attento ai singoli termini della frase, a non sbagliare i verbi e alla preposizione giusta da usare.

Oggi non ci occupiamo di tutti i modi che esistono per dare enfasi, considerato che questo è un episodio della rubrica “due minuti con Italiano Semplicemente” ma di uno di questi modi.

Dunque, ciò che vogliamo fare è enfatizzare qualcosa in una frase, quindi vogliamo porre in rilievo, cioè mettere in rilievo un elemento della frase.

Lo possiamo fare attraverso la posizione da dare, nella frase, a ciò che vogliamo enfatizzare.

Ad esempio se devo dire a mio figlio che deve sbrigarsi a fare le valigie potrei dirgli:

Le facciamo queste valigie?

Vogliamo farle queste valigie o no?

In pratica ciò che facciamo è mettere ciò che vogliamo enfatizzare nella frase alla fine, mentre all’inizio mettiamo un pronome o una particella (lo, la, li, gli, le, ne, vi, ci) prima o dopo il verbo.

Possiamo farlo col soggetto, come negli esempi visti sopra, oppure con un complemento o altro.

Facendo questa operazione diamo enfasi, mettiamo in risalto ciò che spostiamo alla fine, e i motivi possono essere diversi.

Magari siamo stanchi di ripetere sempre la stessa cosa:

Es. Se qualcuno mi dice:

Che significa dare enfasi?

Io potrei rispondere:

L’ho già detto cosa significa!

L’ho già spiegato questo!

Non è una risposta molto gentile questa.

Oppure sono arrabbiato, oppure voglio stimolare il mio interlocutore a fare qualcosa, voglio incitare una persona, la voglio spingere a fare qualcosa.

Stiamo attenti a quando usiamo questa tecnica perché potremmo risultare poco cortesi, o sembrare irritati quando non lo siamo in realtà.

Es:

Se mia madre mi dice di andare a fare i compiti ed io li ho già fatti, posso rispondere:

Ho già fatto i compiti

Farò domani i compiti

Oppure:

Li ho già fatti i compiti!

Li faccio domani i compiti

Oltre al tono che uso, mettere il pronome “li” davanti enfatizza la risposta, e questo si fa sempre per qualche motivo. Non è detto, ma potrei essere scocciato, irritato nel dover rispondere a una domanda che ritengo inopportuna o fastidiosa.

Attenti quindi. Anche il tono è importante naturalmente. Si usa spesso anche nelle domande.

Vediamo altri esempi:

Che ne dici se quest’anno in vacanza andiamo in Calabria?

Una normale risposta può essere:

siamo stati già molte volte in Calabria

ci siamo già stati molte volte in Calabria!

Oppure, se siamo in fila dal salumiere e una persona non rispetta la fila e vuole passare avanti:

La vuoi rispettare questa fila?

Oppure (attenti) con tono ironico:

La vogliamo rispettare questa fila? Ne ho già tanti di problemi!

Stavolta lo abbiamo fatto ben due volte, con “la” e con “ne”.

Questo è un invito, non troppo cortese, a rispettare la fila.

Se c’è un’auto troppo lenta davanti a noi e questo ci dà fastidio, potremmo abbassare il finestrino e urlare (non fatelo!)

Allora, ci vogliamo dare una mossa?

Ancora peggio:

Ce la vogliamo dare una mossa?

Se nostro figlio non studia abbastanza:

Lo vogliamo aprire questo libro ogni tanto?

Lo vogliamo fare qualche esame?

Vedete che spesso, se vogliamo anche fare un filo di ironia, si usa la prima persona plurale (noi) quando invece dovremmo usare la seconda singolare (tu) o plurale (voi). Ma possiamo ugualmente dire, più seriamente:

Vi volete sbrigare?

Ti vuoi dare una mossa? Sono due ore che sto aspettando.

Te la vuoi dare una mossa?

Vuoi fare qualche esame o no?

Glieli vuoi restituire i soldi a tua sorella? Te li ha chiesti già due volte.

I più attenti avranno notato che si tratta anche di domande cosiddette retoriche, perché non sono vere domande. Date un’occhiata all’episodio dedicato alle domande retoriche se non lo ricordate bene. È uno dei primi della rubrica.

Un’altra volta vedremo anche gli altri modi per dare enfasi. Questo secondo me è il più interessante e utile per i non madrelingua.

Allora adesso mi rivolgo ai membri dell’associazione:

Lo vogliamo fare questo ripasso?

Non vi arrabbiate, non volevo essere scortese. Era solo per usare un’ultima volta questo modo per dare enfasi. Non me ne volete.

Peggy: uff, che pizza! Facciamolo, facciamolo, e non preoccuparti ché sarebbe inutile arrabbiarsi con te. Avrai sicuramente la grazia di non criticare i nostri tentativi di ripasso.

Rauno: mmm, non so a voi, ma a me questa sembra una risposta sibillina.

Marguerite: forse Peggy voleva solo ripassare un episodio che abbiamo un po’ trascurato perché a volte è difficile trovare il giusto contesto per farlo. Non credo abbia reagito così per ripicca.

Giovanni: beh a volte bisogna fare uno sforzo in più. Ci si aspetta questo dai membri dell’associazione. Qualunque pretesto è benaccetto. Questa è, passatemi il termine, una regola dei ripassi.

Irina: dopo la chiosa del nostro presidente, dobbiamo dimostrargli che siamo pronti a sottostare alla regola di cui sopra.

Hartmut: ben detto! Smarchiamoci da ogni sospetto di mancanza di disciplina.