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Dirsi

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Trascrizione

Giovanni: oggi vorrei parlarvi del verbo dirsi.

Mi è venuta in mente quest’idea ieri ascoltando il telegiornale.

La notizia era il riconoscimento delle repubbliche séparatiste da parte del Cremlino.

Parliamo quindi delle forti tensioni internazionali a cui stiamo assistendo in questi giorni.

Ebbene, dopo questa notizia, sia il cancelliere tedesco Scholz che presidente francese Macron si sono detti “delusi”.

“Si sono detti delusi”. Questo mi ha fatto pensare che dovrei parlarvi del verbo dirsi, perché in effetti ha diversi utilizzi interessanti.

Dunque, “dirsi” è la versione riflessiva del verbo dire. Innanzitutto può significare dire a sé stessi (nel senso di pensare tra sé), oppure dirsi qualcosa tra due o più persone.

Es:

Dopo che mia moglie si è messa ad urlare, mi sono detto che forse era meglio non farle più scherzi.

Cosa ti sei detto dopo aver sbagliato il calcio di rigore?

“Mi sono detto” quindi significa “ho pensato”. Significa anche “ho detto a me stesso”.

In genere quando si usa in questo modo si usa al passato.

Se siamo due persone però:

Io e te ci diciamo sempre la verità.

Dirsi la verità è sempre la scelta migliore.

Non è carino dirsi le cose sottovoce.

Tra amici bisogna dirsi tutto.

Cosa si saranno detti Putin e Biden?

Cioè: di cosa avranno parlato? In questi casi, con dirsi, così come con parlarsi, si intende che una persona dice qualcosa all’altra.

Però, dirsi ha anche un altro uso, simile a” dichiararsi” e “dichiarare” cioè dire qualcosa pubblicamente, far sapere a tutti, o comunque dichiarare apertamente qualcosa. Potremmo anche tradurlo come “dire di essere“.

In genere riguarda un sentimento o una sensazione o anche una volontà.

È questo l’utilizzo di cui vi parlavo all’inizio citando il telegiornale.

Macron e Scholz si dicono delusi.

Dunque hanno dichiarato di essere delusi. Hanno detto di essere delusi. Hanno espresso il loro pensiero che riflette il loro sentimento nel confronti di un fatto. Hanno espresso la loro delusione.

Potrei ugualmente dire che:

Macron e Scholz si dichiarano delusi.

Lo fanno in questo caso nei confronti del mondo, quindi attraverso la stampa, attraverso una dichiarazione pubblica.

Non lo fanno certamente uno nei confronti dell’altro.

Questo accade invece se dicessi:

Giovanni e Maria si dicono dei segreti.

Ma non c’è alcun sentimento o sensazione in questa frase.

Vediamo altri esempi:

I professori si dicono soddisfatti dei propri studenti.

L’allenatore si dice entusiasta della prestazione della sua squadra.

Sua santità si dice dispiaciuto per quanto sta accadendo.

Mia figlia si dice contenta dei voti scolastici di quest’anno.

Il dott. Rossi si è detto lieto di poter partecipare a questo incontro.

Il direttore si è detto disponibile ad un incontro.

Ti dispiace hai detto?? Dirsi dispiaciuto non basta!

La platea a cui ci si rivolge cambia di volta in volta.

Si tratta sempre di dichiarazioni, ma non necessariamente fatte alla stampa e alla tv.

I professori sì sono detti soddisfatti dei propri studenti nel corso del consiglio dei docenti.

L’allenatore si è detto entusiasta della prestazione della sua squadra nel corso della conferenza stampa di fine partita.

Sua santità si è detto dispiaciuto di quanto sta accadendo nel mondo attraverso un twitt.

Mia figlia si è detta contenta dei voti non appena ha visto la pagella di fine anno.

In questo caso mia figlia ha detto questo solo a me. È una dichiarazione diversa da quella del papa, di un allenatore. Abbastanza simile alla dichiarazione di un professore.

Certo, spesso si usa per descrivere occasioni importanti, e comunque dichiarazioni vere e proprie, e per le occasioni formali è molto adatta come modalità per esprimere una disponibilità o una qualunque sensazione.

Si usa anche con la negazione:

Il presidente non si dice d’accordo con questa proposta.

Quindi il presidente non si dichiara d’accordo, dice di non essere d’accordo con la proposta.

Mio figlio non si dice contrario ad un trasferimento.

Mia madre non si dice preoccupata della situazione pandemica.

Anche in questi casi parliamo del verbo “dirsi” nel senso di espressione di un sentimento o di una volontà. Potrei sempre usare dichiararsi al posto di dirsi, ma spesso suona troppo formale. A volte poi sembrerebbe un linguaggio giuridico:

L’imputato si dichiara colpevole

Il senso è sempre quello di “dice di essere” (colpevole, in questo caso) ma dichiarare e dichiararsi sono tipicamente verbi adatti ad un’aula di tribunale.

Il presente, “si dice” e “non si dice” , ovviamente, si usano anche parlando di educazione o di correttezza. Ma questo non è il verbo dirsi.

Es. parlando di educazione:

Non si dice quanti anni hai ad una signora!

Secondo il galateo non si dice “buon appetito” a tavola.

Parlando invece di correttezza:

Si dice “a me mi piace“? No, non si dice.

Nel senso che non è corretto dal punto di vista grammaticale.

In questi due casi però non c’è una persona che si dice (o che non si dice) esprimendo una sensazione o una volontà. Non si tratta chiaramente di dichiarazioni di qualcuno.

C’è anche un altro modo di usare “si dice”. Anch’esso non riguarda il verbo dirsi.

Quando c’è una voce che gira, quando ci sono chiacchiere, voci di corridoio, quando cioè si sente parlare di qualcosa. In questi casi c’è sempre “che”, quindi non possiamo sbagliarci:

Si dice che tu sia una persona molto paziente. È vero?

Non si dice niente qui? State tutti in silenzio?

Si dice che alla fine di ogni episodio di italiano semplicemente si facciano esercizi di ripasso. Sarà vero?

Ulrike: tra Russia e Stati Uniti siamo ai ferri corti. La situazione è in continuo divenire, ma temo per il peggio. Non me l’aspettavo proprio. E voi?

Marcelo: non mi dirai che ti fa specie che la Russia abbia invaso il territorio del suo dirimpettaio?

Ulrike: Marcelo, stai forse accusandomi di fare la finta tonta la tua domanda era retorica?

Karin: a me non sembra affatto una domanda retorica. Era invece abbastanza sibillina.

Irina: per quanto mi riguarda, pensavo che questa minaccia di invasione fosse solo poco più di una voce falsa e tendenziosa. poi di punto in bianco tutto è diventato reale.

Anthony: Adesso noi, qua in Europa, dovremo prendere atto del fatto che continueranno a salire le bollette del gas.

M6: allora mi pare che dovremmo fare di necessità virtù e dare seguito ai tanto discussi piani per sviluppare le fonti di energia rinnovabile. Facendo così ci smarcheremo della nostra dipendenza attuale e favoriremo la protezione dell’ambiente. Un win-win senza dubbio.

Hartmut: si fa presto a dire win win. È arrivato l’americano!
Ci vogliono anni per fare ciò che hai detto. Dovevamo pensarci prima magari.

Marcelo: dovremmo iniziare subito, su questo non ci piove. Mi vedo costretto però a dire la mia. Non mi dirai che non lo sapeva nessuno che l’artefice di tutto questo è un pazzo. È dal 208 che se la canta e se la suona da solo . E le sanzioni? Si vogliono mettere dei paletti con le sanzioni? Stai fresco! Lui se ne frega. Ambiente dici? Un parolone! Da quando lui questi atteggiamenti scellerati minaccia le frontiere altrui con centinaia di panzer e aeroplani, non se ne parla neanche. A pagare lo scotto sono soprattutto gli europei, che dipendono dal gas russo. Una bella magagna da risolvere.

Anthony: c’è chi dice che, vista l’amicizia consolidata, dovrebbe essere Berlusconi a chiamare Putin per metterci una buona parola….

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