Essere tutto d’un pezzo

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Trascrizione

Benvenuti nella rubrica delle espressioni idiomatiche di italiano semplicemente. Spieghiamo oggi l’espressione “essere tutto d’un pezzo“, un’espressione colloquiale adatta a desrivere un certo tipo di persona.

Voglio partire dal termine “pezzo“, che abbiamo già incontrato nell’espressione “stare sul pezzo”. Tranquilli, non avrò bisogno di fare voli pindarici per arrivare all’espressione di oggi.

In quel caso (stare sul pezzo) il “pezzo” va letto come un testo scritto, e più precisamente un articolo di un giornale.

Infatti scrivere un pezzo significa esattamente scrivere un articolo per pubblicarlo su un giornale.

Nel caso dell’espressione di oggi invece un pezzo è più semplicemente una parte di qualcosa, come se avessimo spezzato un oggetto. Ogni parte possiamo chiamarla proprio così: pezzo.

Un termine che si usa soprattutto in determinati casi, come:

Un pezzo di pane

Un pezzo di terra (cioè un appezzamento di terreno)

Un pezzo di carta

Un pezzo di merda (questo è un insulto)

Un pezzo d’artiglieria (es. un fucile)

Un pezzo pregiato (ad esempio un quadro o un mobile di valore)

Un pezzo di antiquariato (analogamente, qualcosa di valore perché antico)

Un pezzo di ghiaccio (sia nel senso di ghiaccio, sia nel senso figurato, per indicare una persona fredda, che non mostra emozioni).

Abbiamo visto, ora che mi ricordo, anche l’espressione “pezzo da novantache in qualche modo fa pensare al concetto di valore, come nel caso del pezzo di antiquariato.

Poi, adesso che ho fatto mente locale, abbiamo visto anche la locuzione “da un pezzo” dove però il termine pezzo sta ad indicare una quantità di tempo abbastanza lunga.

Comunque, si tratta pur sempre di una parte, di una porzione di tempo.

Insomma, il termine pezzo, nelle locuzioni e nelle espressioni idiomatiche, può avere diversi utilizzi, talvolta dal senso non immediatamente comprensibile.

Arriviamo all’espressione di oggi: “essere tutto d’un pezzo”, dove si parla sempre di una persona e del suo carattere, del suo modo di essere e di agire. Un uomo può essere tutto d’un pezzo e una donna tutta d’un pezzo.

Se una persona viene definita come una persona tutta d’un pezzo, si vuole dire che è una persona decisa, determinata, sicura di sé ma soprattutto una persona coerente. Se invece una persona non è tutta d’un pezzo parliamo di qualcuno incoerente.

Qui il senso di “pezzo” sta ad indicare che questa persona “non si spezza”, non si divide, una persona che è un pezzo solo, non tanti pezzi separati: tutto d’un pezzo, o, se vogliamo, “tutto di un pezzo”

Quindi, l’immagine del carattere di questa persona è quella di qualcuno che ha una costanza logica nel pensiero e nelle azioni.

Queste persone sono coerenti. Non è un caso che – un inciso chiarificatore – coerente significhi proprio “stare unito insieme” nelle sue origini latine.

Vediamo qualche esempio:

Non riuscirai mai a convincere Giovanni a fare delle lezioni di grammatica fini a sé stesse. Lui ha detto più volte che è un uomo tutto d’un pezzo e non accetta compromessi, neanche se questo porterebbe più persone a visitare il sito.

Quindi Giovanni è un uomo tutto d’un pezzo, cioè si vuole comportare coerentemente con quanto ha sempre affermato: la grammatica da sola non basta ad imparare l’italiano. Bisogna ascoltare, parlare e ripetere, proprio ciò che dicono le sette regole d’oro di Italiano Semplicemente.

Si dice spesso così di uomini e donne decise, che meritano apprezzamento e stima soprattutto per il fatto che sono incorruttibili e coerenti.

Il presidente ha scelto il suo vice: si tratta di Mario Rossi, che definisce un uomo tutto d’un pezzo.

Si potrebbe parlare di un magistrato o un giudice che non si fanno intimidire dalle minacce, o di un imprenditore che raggiunge con caparbietà i suoi obiettivi senza farsi distrarre.

È la decisione e la coerenza a contraddistinguere le persone tutte d’un pezzo, il fatto che non sono persone disposte a scendere a compromessi.

Questa tra l’altro è una espressione che abbiamo spiegato all’interno del corso di Italiano Professionale, nella lezione numero 14, dedicata ai confronti tra le persone.

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Se siete interessati agli aggettivi, è al modo migliore per descrivere le persone vi consiglio il libro (anzi, l’audiolibro) dedicato ai segni zodiacali (anche su Amazon), pensato proprio a questo scopo, per aiutare gli studenti non madrelingua nel miglior modo possibile.

Lì dunque troverete tanti aggettivi per descrivere le persone. Non ve ne pentirete. Basti pensare che è il secondo libro più venduto dopo quello delle espressioni idiomatiche.

Se volete mettervi alla prova, provate a fare l’esercizio su questo episodio. Dovete provare a rispondere a 10 domande. Poi potrete verificare quante ne avrete azzeccate e quante ne avete sbagliate.

Un abbraccio e alla prossima.

Esercizio

1) La parola “tutto”, in questa espressione significa a) niente escluso b) unione

2) D’un = __ __

3) La caratteristica principale delle persone tutte d’un pezzo è la _______

4) Una persona tutta d’un pezzo non _____ ___ a compromessi

5) Il contrario di essere una persona tutta d’un pezzo è essere _________

6) La frase più vicina nel senso a “sono tutto d’un pezzo è: a) non mi faccio
convincere b) sono assolutamente convinto che sia così c) puoi fidarti di me

7) Quante parole contiene la frase “sono tutto d’un pezzo”?

8) Una donna può essere: _____ d’un pezzo

9) Parliamo di un’espressione formale o colloquiale?

10) Due persone determinate sono _____ d’un pezzo.

Soluzioni

1) La parola “tutto”, in questa espressione significa UNIONE

2) D’un = DI UN

3) La caratteristica principale delle persone tutte d’un pezzo è la COERENZA

4) Una persona tutta d’un pezzo non SCENDE MAI a compromessi

5) Il contrario di essere una persona tutta d’un pezzo è essere INCOERENTE

6) La frase più vicina nel senso a “sono tutto d’un pezzo è: a) NON MI FACCIO CONVINCERE

7) Risposta: 5

8) Una donna può essere: a) TUTTA d’un pezzo

9) Parliamo di un’espressione COLLOQUIALE

10) Due persone determinate sono TUTTE d’un pezzo.

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717 Tirare dritto

Tirare dritto (scarica audio)

Trascrizione

Giovanni: caro visitatore di Italiano Semplicemente. So che stai cercando si imparare l’italiano.

Ne sei veramente convinto? Sei determinato? Sei veramente irremovibile? Sei tanto convinto che niente e nessuno potrebbe farti cambiare idea?

Dove voglio arrivare? Ve lo dico subito.

Uno dei modi per esprimere determinazione cioè una definitiva presa di posizione della propria volontà, una decisione irrevocabile, una decisione presa e nessuno riuscirà a farvi cambiare idea è usare l’espressione “tirare dritto“. Si usa spessissimo nei telegiornali.

Essere irremovibili è la modalità che si avvicina maggiormente a tirare dritto. Anche essere fermi e essere decisi vanno abbastanza bene, ma manca sempre l’interferenza dalla quale non ci si fa condizionare.

“DRITTO”, aggettivo, lo abbiamo già incontrato nell’espressione “essere un dritto” ma in quel caso è un sinonimo di furbo e opportunista.

Stavolta invece dritto sta per diritto, inteso come qualcosa di lineare, senza curve, come una strada dritta, come una linea dritta, una linea retta.

L’uso del verbo tirare è alquanto anomalo perché in questo caso sta per “andare avanti“.

Quindi “tirare dritto” ha un senso vicino a “andare avanti in modo diritto”. Ma in che senso?

Si dice proprio così e si usa spessissimo per indicare una decisione presa e sulla quale non si cambia idea, nonostante ci siano pressioni, generalmente provenienti da altre persone, che vogliono farci cambiare direzione.

La strada spesso viene presa a rappresentare le questioni che riguardano le decisioni e la vita:

Basti pensare alle espressioni:

Tornare sui propri passi

Essere sulla strada giusta

Un percorso ad ostacoli

Un bivio importante

Eccetera.

Così quando si tira dritto si intende che non si è disposti a tornare indietro, a cambiare idea, o ad accettare compromessi. Non si è neanche disposti a fermarsi per poi ripartire. Bisogna andare avanti senza esitazione.

Vi faccio qualche esempio:

Il governo, nonostante le pressioni dei vari partiti, tira dritto e, come era stato detto, impone l’obbligo alla vaccinazione a tutti gli italiani.

Un governo dittatoriale? Non esageriamo! In genere tirare dritto esprime convincimento, sicurezza nella propria decisione. Alcune volte può indicare una mal disposizione al compromesso e alla trattativa, ma difficilmente si usa questa espressione per indicare decisioni prese in modo dittatoriale o autoritario, anche perché in quel caso non si apre mai una vera trattativa.

L’espressione si usa normalmente in tutti quei casi in cui una decisione è stata presa e non si mostra disponibilità a cambiare idea.

Al femminile può diventare tirare dritta e al plurale tirare dritti o dritte.

Dico “può” diventare perché in teoria dritto può anche restare così, indicando il percorso da seguire. Nei fatti però si tende a usare, forse maggiormente dritto, dritta, dritti e dritte a seconda del caso.

Attenzione però perché l’espressione si usa anche in almeno altre due circostanze.

La prima è da intendersi in modo materiale es.

Una madre consiglia alla propria figlia adolescente:

Se qualche ragazzo ti fischia e ti dice di fermarti, tu tira dritto, ché non si sa mai!

Come a dire: non ti fermare, non ti voltare neanche: continua per la tua strada.

Ho incontrato un amico abbracciato con una ragazza che non era la moglie. Io l’ho salutato ma lui ha preferito tirare dritto senza dire nulla!

Un terzo utilizzo è invece relativo al giusto comportamento da tenere.

Lo usano sempre i genitori nei confronti dei figli quando non sono soddisfatti del loro comportamento e della mancanza di disciplina:

Tu cerca di tirare dritto, altrimenti sabato non ti faccio uscire con gli amici!

Si parla quindi della cosiddetta giusta “condotta” da avere.

La condotta è il comportamento abituale di un individuo nei suoi rapporti sociali e nei confronti di quello che si considera un comportamento corretto, virtuoso, se obbedisce ai genitori (o ai professori) e fa ciò che loro si aspettano.

Questo è “tirare dritto“, in questo caso.

In realtà è una espressione che potrebbe utilizzarsi anche in senso più generale per indicare la presenza o la mancanza di disciplina, anche volendo a livello lavorativo.

Quindi tirare dritto in quest’ultimo caso equivale più o meno a “comportarsi bene“, e l’opposto di tirare dritto potrebbe essere “fare di testa propria” o “non comportarsi bene“, o anche “non rispettare le regole” o fare qualcosa di diverso da ciò che è stato deciso o ciò che ci si aspetta.

Chi non tira dritto è allora un indisciplinato e merita spesso una punizione.

Spesso si sente dire anche:

Lo addrizzo/raddrizzo io quel ragazzo se non tira dritto!

Ti addrizzo/raddrizzo io a te!

Si tratta di linguaggio familiare e spesso si accompagna questa frase minacciosa (in senso quasi sempre ironico) con un gesto della mano: il palmo teso verticalmente che si muove in su e in giù.

In senso proprio, tirare dritto si può ovviamente usare anche quando si gioca a calcio, a tennis, quando si lancia una palla, un oggetto qualsiasi, anche una freccia, un sasso eccetera: tutti in quei casi in cui “tirare” esprime il movimento di un oggetto lanciato o spinto (o tirato), una palla ad esempio, verso una direzione. In questo caso tirare dritto è l’opposto di tirare storto.

Ma nei tre casi descritti in precedenza siamo in circostanze diverse perché è il verbo tirare che si usa in modo diverso.

Non voglio tirarla troppo per le lunghe come al solito (questa è un’altra delle tante espressioni col verbo tirare, analoga a “farla lunga” che abbiamo già trattato), pertanto vi saluto. Non prima del ripasso però.

La parola ai membri dell’associazione.

Marcelo: si fa presto a dire la parola ai membri. Io non proprio niente da dire oggi. A saperlo, mi sarei preparato per tempo, ma così, su due piedi!

Sofie: allora parlo io. Ieri ho incontrato un tizio per strada che mi fa: “scusi, posso farle una domanda? ” ed io: “dica pure”. E poi mi fa: “ma lei chi è? Io la conosco!”. Accidenti, l’ho riconosciuto tardi, era il mio primo fidanzato del liceo… Se sapevo tiravo dritto.

Rafaela: ah, io questi di solito li prendo a mali parole. Mi capita spesso.

Anne France: beh, vedi un po’! Per te è più facile. C’è qualcuno con cui non sei stata?

Karin: scusa Anne, ma perché questa frecciata? Neanche li avesse rubati a te i fidanzati. O forse si?

Sergio: ah beh, quanto a frecciatine, tu non sei stata affatto da meno!

Peggy: ben le sta! Così impara. Chi di spada ferisce, di spada perisce.

Lia: ben detto! Ma che bella aria frizzante che tira oggi! Non è vero?

Rauno: non ti ci mettere anche tu adesso con le domande retoriche!