727 Trovare la quadra

Trovare la quadra (scarica file audio)

Trascrizione

Giovanni: Ricordate l’espressione fare quadrato? Non crederete spero di aver finito con questa figura geometrica! Infatti oggi continuiamo a parlare di quadrati, o meglio, di termini simili.
Prendiamola alla larga partendo dal verbo venire:

Quando si ha un problema matematico da risolvere e avete già la soluzione, si deve svolgere il problema e vedere se alla fine il risultato torna. Ma tornare lo abbiamo già spiegato vero? Il verbo che ho appena usato (tornare) possiamo volendo sostituirlo col verbo “venire“.

Il risultato viene

Mi viene!

A te cosa ti viene? Ti viene il mio stesso risultato?

Oppure con la negazione.

Non mi viene il risultato

Non mi viene mai!

Oggi non mi viene niente!

A volte, nelle stesse occasioni, si usa anche il verbo quadrare, specie con la negazione:

Il risultato non quadra.

Evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa, altrimenti quadrerebbe/tornerebbe/verrebbe.

Il verbo “quadrare” conviene approfondirlo perché quando qualcosa non “non quadra“, vuol dire molto spesso che abbiamo notato che c’è qualcosa che non va. Potremmo tranquillamente usare il verbo tornare anche in questi casi:

C’è qualcosa che non torna/quadra

Questa cosa non mi torna/quadra

C’è una questione di logica legata alla questione che non torna o che non quadra e questo lo abbiamo visto anche nell’episodio dedicato all’espressione “non mi torna”.

Il verbo quadrare è però anche legato alla fiducia, al convincimento, al dubbio.

Non siamo convinti di qualcosa, abbiamo un dubbio, forse ci potrebbe essere un problema. Stiamo cercando di capire per arrivare a una soluzione convincente oltre che logica.

Allora, anche al di fuori della matematica spesso si dice:

Qualcosa non mi quadra!

Si fanno spesso discorsi sospettosi quando si usa questo verbo:

Ma se i ladri hanno rotto il vetro, ci dovevano essere in pezzi di vetro in camera. Invece era tutto pulito. Qualcosa non quadra!

Quando qualcosa non quadra bisogna ragionare per capire bene le cose.

Ma questo uso di quadrare è molto simile a quello di tornare dell’episodio di cui sopra.

Se torniamo alla matematica, col verbo quadrare si usa anche l’espressione “quadrare i conti“.

In realtà quando si usa il termine conti, la questione è più un problema contabile: numeri che riguardano soldi.

Si parla di contabilità, quindi di conteggi matematici che riguardano delle spese e delle entrate.

Se a fine mese non possiamo spendere più di quanto guadagniamo, c’è evidentemente la necessità di far quadrare i conti. Lo stesso problema si presenta quando le entrate e le uscite di un bilancio devono essere le stesse.

Ugualmente, in senso più generale possiamo usare questa espressione quando ci aspettiamo un certo risultato contabile e questo invece non si verifica.

I conti non quadrano.

Quando i conti non quadrano dunque il problema è generalmente contabile e quando i conti non vengono c’è invece un errore nei conti matematici, anche non contabili.

In contabilità si parla anche di quadratura dei conti. Non è altro che il pareggio fra entrate e uscite in un bilancio. Le entrate sono uguali alle uscite: abbiamo quadrato i conti.

Quando invece, più genericamente, cerchiamo una soluzione ad un problema – quindi usciamo nuovamente dalla matematica – si usa anche un’altra espressione:

Trovare la quadra

Non si tratta di un problema qualunque, ma di qualcosa di complesso, cioè quando ci sono molte questioni coinvolte, anche in contrasto tra di loro.

Si può usare anche in contabilità, ma spessissimo si tratta di trovare un compromesso tra posizioni discordanti. La soluzione che stiamo cercando è qualcosa che sia accettabile per tutti.

In quel caso abbiamo trovato la quadra.

Si usa spesso in politica, quando bisogna mettere d’accordo diverse persone o partiti politici cercando una soluzione che vada bene a tutti.

Vediamo qualche esempio:

Sono in corso le elezioni per eleggere il presidente della Repubblica Italiana. I partiti stanno cercando di trovare la quadra attraverso incontri di gruppo, telefonate e messaggi WhatsApp.

Si può usare il verbo trovare, come avviene più spesso, oppure, più raramente il verbo cercare.

Trovare la quadra

Cercare la quadra

Es:

Un certo calciatore non vuole lasciare la sua squadra della Roma, nonostante il suo rendimento nell’ultimo anno non sia stato elevato. La dirigenza dovrà cercare un’altra squadra che sia accettata dal calciatore (che non vuole una squadra di livello più basso) ma che accontenti anche la moglie del calciatore, a cui piace troppo la città di Roma e non vuole lasciarla. Per trovare la quadra, la dirigenza sta cercando un’altra collocazione in un’altra grande città del centro sud.

Finalmente abbiamo trovato la quadra: il Napoli ha presentato un’offerta per il calciatore e la moglie sembra molto soddisfatta. Finalmente!

Certo, a volte il problema è talmente complesso che è impossibile o quasi trovare la quadra. In questi casi si parla della cosiddetta “quadratura del cerchio“, una espressione che deriva da un  problema geometrico irrisolvibile.

Anche questa si usa spesso, per dire che si sta cercando una soluzione, un compromesso tra persone ad esempio, o quando in realtà gli interessi coinvolti sono troppo distanti tra loro. È impossibile trovare la quadra. Allora si sta cercando la quadratura del cerchio. Meglio lasciar perdere in questi casi.

Es: si può fare un programma di governo con l’estrema destra e l’estrema sinistra? Oppure è come cercare la quadratura del cerchio?

Ricapitoliamo

Ricapitolando: se confrontiamo due soluzioni, per verificare la correttezza di un risultato, possiamo usare informalmente il verbo venire (l’esercizio non mi viene). Possiamo usare anche il verbo tornare, ma in questo caso spesso si parla di problemi logici e di coerenza.

Il verbo quadrare possiamo anch’esso usarlo in questi casi, ma è più adatto parlando di contabilità. Ad ogni modo quando qualcosa non quadra c’è ugualmente un problema di logica e coerenza, come col verbo tornare.

Cercare e trovare la quadra si usano invece con problemi complessi, specie (ma non solo) se si tratta di trovare una soluzione con interessi contrapposti, similmente al termine compromesso.

Quando il problema da risolvere ha una complessità tale da ritenersi impossibile o quasi, si parla di quadratura del cerchio.

Se qualcosa non vi quadra tornate indietro e ripetere la lettura, altrimenti ascoltiamo il ripasso degli episodi precedenti.

Peggy: c’è un proverbio napoletano che fa così:

Dio è lungariéllo, ma nun è scurdariéllo.

Vale a dire che Dio può essere lento ad intervenire, ma non è smemorato.

Leonardo: il napoletano mi va a genio ma non mi riesce bene, allora vi faccio sentire un proverbio che origina nella zona centrale del Brasile:

Passarinho que anda com morcego acorda de cabeça para baixo.

In italiano: Uccellino che vuol fare il pipistrello si sveglia capovolto. In pratica si potrebbe dire che è un proverbio che invita a essere sempre se stessi, della serie non provare a essere diverso dalla tua natura, perché se ci provi andrà male.

Sergio: sono d’accordo, perché

La mona aunque se vista de seda, mona se queda

cioè: la scimmia, anche se si veste di seta, pur sempre scimmia rimane

Marcelo: Parlando di scimmie, mi viene in mente un proverbio:

a papà scimmia con dare banane verdi

Che vuol dire? Vuol dire che al papà scimmia non lo freghi! Questo proverbio lo ricordo sempre a mio figlio, che ogni due per tre torna alla carica chiedendomi soldi in prestito, giurando di restituirmeli presto! Io però, che sarei la scimmia vecchia di cui sopra, io gli rispondo: a papà scimmia non dare banane verdipassi che una volta ti dimentichi, passi anche la seconda volta, ma se faccio mente locale, saranno tre volte e passa che mi ripeti la stessa pappardella. Benedetto figlio mio, hai voluto la bicicletta?…e sai come segue!…allora datti una regolata!

Italiano Professionale – lezione 31: Conflitti lavorativi

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Descrizione

Lezione 31 del corso di Italiano Professionale

Parliamo dei conflitti lavorativi, qualcosa che può accadere e accade in effetti in tutti gli uffici del mondo, prima o poi. 

Il verbo RISOLVERE (62) – Corso di Italiano Professionale

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Trascrizione

RISOLVERE è il verbo numero 62 del corso di italiano professionale, dedicato al mondo del lavoro. Nell’episodio spieghiamo tutti gli utilizzi del verbo soprattutto in ambito lavorativo.

Italiano Professionale – lezione 27: Spiegare un problema

Rappresentazione di un problema complicato. Photo by David Waschbu00fcsch on Pexels.com

File audio e trascrizione completa disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

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Descrizione della lezione

La lezione n. 27 del corso di Italiano professionale è dedicata ai problemi, un argomento di cui si parla sempre al lavoro. Ogni forma di impiego richiede la risoluzione di problemi.

Abbiamo dedicato alcune belle lezioni nella prima sezione del corso, se ricordate, la sezione dedicata alle espressioni idiomatiche. Si è parlato di scontri e confronti (problemi relazionali) e anche dei problemi economici.

Vediamo insieme come introdurre un problema e i vari modi che esistono per spiegarlo nel dettaglio.

La lezione fa parte della sezione terza del corso di Italiano Professionale, dedicata alle riunioni e agli incontri.

Vediamo anche i maggiori verbi che si usano: spiegare, risolvere, dettagliare, dipanare, esporre dirimere e tanti altri.

Durata file audio: 15 minuti

n. 171 – SMARCARE – 2 minuti con Italiano semplicemente

File audio

Trascrizione

Ok, una volta smarcato l’episodio 170, oggi possiamo occuparci del n. 171 della rubrica “due minuti con italiano semplicemente”.

Molti di voi avranno letto o ascoltato usare il verbo smarcare nel calcio o in altri sport.

E infatti si usa quando bisogna liberarsi da una marcatura, dalla marcatura di un avversario o liberare un compagno dalla marcatura di un avversario.

La marcatura, nel calcio ad esempio, è quando un avversario controlla da vicino un giocatore, quando lo marca, appunto. Gli sta attaccato fisicamente, non lo molla, sta a lui occuparsi di questo calciatore e lo fa marcandolo.

Quel giocatore dovrà cercare di liberarsi da questa marcatura, deve cercare di smarcarsi.

Quindi smarcare o smarcarsi è liberare un compagno o liberarsi da questa marcatura. Si sente spesso dire:

L’attaccante smarca tre avversari e poi segna un gran gol.

Si smarca al centro dell’area, riceve la palla e fa gol.

Un altro esempio:

L’attaccante ha smarcato il compagno con un passaggio bellissimo, cioè un passaggio smarcante.

Questo passaggio evidentemente ha liberato il compagno dalla marcatura e gli ha permesso di far gol o comunque di rendersi pericoloso per gli avversari.

Però smarcare, in senso figurato, si usa anche quando si parla di appartenenza ad un gruppo o quando si parla di soluzione di problemi. Si tratta sempre di liberarsi, in qualche modo.

Un politico può smarcarsi da un gruppo politico, può smarcarsi da un’ideologia o da una associazione che è stata fatta con la sua persona.

Quindi è come tirarsi fuori, liberarsi da questa appartenenza, porre delle distanze, distanze ideologiche o comunque di pensiero.

L’immigrato che lavora regolarmente in Italia è stato smarcato dall’essere considerato un lavoratore che ruba il lavoro agli italiani.

Quindi si è liberato da questa associazione pericolosa.

Oppure, quando parlo di problemi o di questioni da affrontare, posso dire:

Questo problema è stato smarcato, questo argomento è stato smarcato, questo punto è stato smarcato.

Passiamo al prossimo argomento, il prossimo tema o problema da risolvere.

In queste occasioni quando si dice smarcare un punto o smarcare una questione, un argomento, si intende spesso che quello non è più un problema da risolvere, non c’è più bisogno di questo punto, il problema non c’è più. È come dire che ci si è liberati di questo. Quindi non significa necessariamente che il problema è stato risolto, ma che quel problema, quel punto, non è più nella lista, non è più un problema.

Altre volte può voler dire che ci si è occupati della questione, che il problema è stato risolto o che il punto è stato trattato. Come ho fatto io stesso all’inizio dell’episodio.

Vi lascio ora al ripasso quotidiano di alcune espressioni passate:

Ulrike (Germania): Facciamo un ripasso sul parlare. Avete una fifa blu di parlare l’italiano perché non volete sbagliare, che so, la grammatica, la pronuncia, le parole, e soprattutto non sapete tenere a bada la paura di perdere il filo? Può darsi pure che paventiate di bloccarvi perché vi scappano le parole? Domande retoriche queste? Mi sa di sì. Si dà il caso che noi tutti che cerchiamo di ingranare con la lingua italiana conosciamo bene queste paure. Cosa fare? La risposta è tutt’altro che sibillina e ormai la conoscete. Appunto, dobbiamo parlare! Non c’è un’altra strada, nessun diverso avviso, quindi o così o pomì! Raccogliamo la sfida allora, rompiamo gli indugi e cominciamo o continuiamo, dipende, a parlare! Fortuna vuole che i gruppi Whatsapp di italiano semplicemente ci offrono questa possibilità.

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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!