Accadde il 14 ottobre 1921: scadere/scadere in qualcosa

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Trascrizione

scadere

Oggi vi parlo di un personaggio italiano nato il 14 ottobre 1921 Luciano Lama.

Lama era un sindacalista e politico, segretario generale della CGIL per moltissimi anni (dal 1970 al 1986), noto per i suoi discorsi pubblici forti ma equilibrati, che raramente “scadevano” in insulti, volgarità o banalità.

Quest’ultima frase mi offre l’occasione per spiegare un uso particolare del verbo scadere.

Dire che “un discorso sta scadendo” significa che un momento prima era autorevole o rispettabile — come spesso lo erano i dibattiti di Lama, e poi inizia a degenerare, magari diventando eccessivo, indistinto, sguaiato o vuoto di argomenti.

Questo uso probabilmente risulterà un po’ insolito per i non madrelingua, che normalmente usano scadere solamente per indicare la data di scadenza dei prodotti, come ad esempio i prodotti alimentari. È la data consigliata da chi produce il prodotto, che indica il giorno oltre il quale si consiglia di non consumare più quel prodotto perché, appunto, è scaduto.

Oggi però parliamo di scadere in un altro senso, sempre legato al peggioramento di qualcosa comunque. In particolare parliamo di scadere in qualcosa. L’uso della preposizione in suggerisce una trasformazione. Infatti scadere in qualcosa è simile a trasformarsi in qualcosa.

Parliamo però di una trasformazione in qualcosa di negativo, una trasformazione peggiorativa, per questo motivo usiamo il verbo scadere seguito dalla preposizione “in”.

“Scadere” quindi nel senso piu ampio di “peggiorare / degenerare / perdere qualità”.

Più precisamente “scadere” nel senso di “essere sul punto di superare un limite / un confine negativo”

Infatti per usare scadere nel senso di perdere qualità, posso anche non usare la preposizione “in”.

Esempi:

“La qualità del servizio sta scadendo”.

Indica che il servizio peggiora nel tempo.

Però posso anche indicare il confine negativo. Se infatti dico:

“La nostra conversazione sta scadendo”.

Non uso la preposizione in.

Significa che la conversazione si sta deteriorando, sta perdendo spessore, magari – attenzione – sta degenerando in banalità o monotonia.

Vedete che ho utilizzato la preposizione “in”: sta scadendo o sta degenerando in banalità o monotonia. Sto quindi indicando con precisione i termini della trasformazione.

Sta scadendo in cosa? Sta scadendo in banalità.

Sct degenerando in cosa? Sta degenerando in monotonia.

Cioè sta diventando banale, si sta trasformando in qualcosa di banale o monotono.

Un’altra precisazione.

Usare “scadere” in questo senso è un modo raffinato e quasi elegante per esprimere una trasformazione in qualcosa di negativo, una sorta di decadimento progressivo, spesso morale o qualitativo, che avviene senza brusche rotture ma con una lenta perdita di equilibrio, misura o valore, mostrando in definitiva la pochezza (episodio del 7 giugno) di certi ragionamenti.

Quando diciamo:

“La conversazione sta scadendo”,
non intendiamo che sia improvvisamente diventata pessima, ma che sta lentamente perdendo tono, serietà o anche profondità.

Si potrebbe usare “peggiorare” o “diventare volgare“. Questa però è una modalità più sfumata e colta che non fa male imparare ad utilizzare.

856 Vedere la mala parata

Vedere la mala parata (scarica audio)

Trascrizione

Un’espressione molto curiosa che si usa quando le cose si mettono male è vedere la mala parata.

Adesso vi spiego meglio.

Ricorderete sicuramente la locuzione rendersi conto. Espressione di largo utilizzo, adatta per mille occasioni, che si può usare anche quando ci si accorge che le cose stanno per andare male.

Es:

non ti rendi conto che la temperatura si sta alzando sempre di più?

Abbiamo visto insieme anche prendere atto, un’altra locuzione, abbastanza simile ma spesso usata in contesti più formali e professionali ma che si può usare ugualmente quando ci si accorge che le cose stanno per andare male. Es:

Dobbiamo prendere atto che la situazione climatica mondiale sta peggiorando di anno in anno.

Adesso passiamo all’espressione di oggi.

Vedere la malaparata (o mala parata, con due parole staccate) significa proprio “rendersi conto”, “prendere atto” che la situazione è complicata, sta peggiorando sempre di più.

Non solo. Quando vedo la mala parata significa che prevedo, immagino, che questa situazione possa avere sviluppi, pericolosi, dannosi, tanto da dover prendere provvedimenti subito.

Quando vediamo la mala parata lo facciamo sempre prima che accada qualcosa di negativo. Riusciamo in qualche modo a capire che è meglio scappare, o prendere provvedimenti simili, per evitare il peggio.

L’espressione è molto colloquiale ma in effetti non è facile capire per un non madrelingua quando usarla e anche perché si utilizzi la “mala parata”. Se non vogliamo essere informali possiamo però usare il verbo degenerare:

la situazione sta degenerando.

Altri modi colloquiali sono frasi tipo: le cose si mettono male, vedere le brutte.

Mala” indica la negatività della situazione. Pensate al termine malavita.

La mala parata sta per “cattiva evoluzione”, cioè il peggioramento di una situazione.

Per comprendere il termine “parata” può aiutare il fatto che esiste il verbo “parare”, simile a “riparare”, cioè rimediare a qualcosa si negativo, riuscire a fronteggiare, a contrastare qualcosa di negativo.

Può aiutare anche la locuzione “andare a parare”, che ugualmente indica una negativa evoluzione. Es:

Dove vuoi andare a parare con questi discorsi?

Quest’ultimo locuzione si usa soprattutto parlando di discorsi dei quali non si capisce bene l’obiettivo, ma che in qualche modo ci preoccupano e non sembra vadano verso qualcosa di positivo.

Allora la “malaparata” è una cattiva conclusione, quindi si sta parlando di una situazione in rapido peggioramento e del fatto che questo si riesce ad intuire prima, perché ci sono dei chiari segnali. Ecco perché si usa il verbo “vedere” la mala parata.

Come ho detto è una espressione colloquiale, adatta soprattutto per descrivere i comportanenti delle persone che, vedendo la mala parata, cercano di evitare che accada il peggio.

Particolarmente adatta, come espressione, per descrivere atteggiamenti egoistici.

Es.

Francesco, dopo che moglie e figli hanno iniziato a tossire e starnutire, ha visto la mapaparata e si è trasferito da sua madre per paura del covid.

Quindi Francesco ha intuito che anche lui avrebbe potuto ammalarsi, proprio come la moglie e i figli, che, iniziando a starnutire e tossire hanno mostrato dei probabili sintomi del Covid.

Allora, per sicurezza, Francesco ha preferito trasferirsi per qualche giorno da sua madre.

Adesso, nell’esercizio di ripasso che state per ascoltare, ascolterete un altro utilizzo di questa espressione “vedere la mala parata”:

Anthony: ragazzi, mi dispiace darvi la notizia che il nostro presidente è rimasto gravemente ferito per via di una rissa a Parigi in cui è stato coinvolto. A suo dire stava lì per una conferenza.

Hartmut: in che senso scusa? Com’è possibile che il nostro capo indefesso, che si contraddistingue per il suo costante lavoro, sfoderando episodi appaganti al nostro desiderio di imparare per bene l’italiano, si sia lasciato coinvolgere in una rissa? Qualcosa non quadra.

Ulrike: a me infatti non risultava alcuna conferenza. Madonna che brutta piega che ha preso!

Estelle: scusate ma credo sia un po’ ingeneroso saltare subito a questa conclusione. Magari si è solo trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. È cascato malee basta.E fu così che ci siamo giocati il presidente!

Peggy: Scusate l’eufemismo ma non è che sia già partito e buonanotte ai suonatori?

Edita: per carità! Ragazzi non scherziamo! Adesso c’è solamente da sperare che i medici francesi con una mandrakata lo rimettano in sesto.

Giovanni: scusate se vi interrompo, ma Anthony, essendo un tipo altamente sui generis, si è fatto venire strane idee, come al solito. Basta con le elucubrazioni mentali. La conferenza c’era, eccome! È vero che c’è stata una manifestazione e anche una rissa in città, ma non appena ho visto la mala parata me la sono data e sono riuscito a scappare perfettamente intonso.

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Italiano Professionale – lezione 31: Conflitti lavorativi

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Descrizione

Lezione 31 del corso di Italiano Professionale

Parliamo dei conflitti lavorativi, qualcosa che può accadere e accade in effetti in tutti gli uffici del mondo, prima o poi.