Inzuppare il biscotto

Inzuppare il biscotto (scarica audio)

Trascrizione

Benvenuti nella rubrica delle espressioni idiomatiche di italiano semplicemente.

Per spiegare l’espressione di oggi devo partire da una storiella.

C’era una volta un vecchio zoppo che mangiava sempre la zuppa.

Lo zoppo amava inzuppare i biscotti nella zuppa, perché i biscotti, inizialmente molto duri, una volta zuppi di zuppa, erano morbidissimi e lo zoppo, che non aveva più i denti, poteva mangiarli senza sforzo.

Avrete sicuramente capito che stiamo partendo da lontano. L’episodio di oggi è dedicato alla zuppa. Lo zoppo (cioè colui che ha una gamba o un piede offeso) è servito solamente a confondervi un po’ le idee.

Allora, la zuppa, forse la conoscete tutti, è una minestra in brodo (brodo di carne, pesce, legumi o verdure), che viene servita in genere con pezzetti di pane tostato.

Un brodo è composto essenzialmente da acqua calda più altri alimenti, ma se parliamo di cibo, questo termine va usato sempre insieme a qualcos’altro che serve a specificare.

Avete mangiato il brodo? Ma il brodo di che? Il brodo di carne? Un brodo di verdure? Un brodino di pasta?

In genere il termine brodo è meno commerciale rispetto a zuppa, che si trova infatti nei menù dei ristoranti.

Ci sono dei piatti soprattutto come la zuppa di verdure, quella di fagioli e la zuppa di pesce, che è la più buona (de gustibus comunque) e anche la più costosa.

La cosa essenziale della zuppa è che c’è un brodo all’interno e che questo brodo è perfetto per inzuppare il pane tostato.

Ovunque ci sia del pane bagnato si può parlare di zuppa. Non è un caso che esiste il detto:

Se non è zuppa è pan bagnato.

Un’espressione che si usa per indicare due cose sostanzialmente equivalenti e si usa naturalmente in modo ironico.

Es:

il Sindaco di Roma è cambiato, ma nonostante le promesse, non si vedono le differenze. È sempre così a Roma: Se non è zuppa è pan bagnato.

Quindi anche se una cosa (come il modo di amministrare una città, ad esempio) viene presentata in modo diverso, proprio come voleva apparire il nuovo sindaco, resta in sostanza la stessa.

Vediamo adesso il verbo inzuppare: Inzuppare sta a indicare l’azione che consiste nell’immergere qualcosa (es. il pane) in un liquido (es. Il brodo), liquido che viene assorbito, che entra dentro il pane, che, essendo zuppo di brodo, diventa quindi più morbido e più pesante, avendo il brodo (composto come detto essenzialmente da acqua) al suo interno.

Il pane viene normalmente inzuppato anche nel latte per fare colazione.

Tutto ciò che viene inzuppato in un liquido, se il liquido viene assorbito al suo interno, diventa “zuppo“, un aggettivo che al femminile diventa ovviamente “zuppa“.

Zuppa dunque è sia aggettivo che sostantivo. Nel caso dell’aggettivo possiamo comunque usare anche il verbo inzuppare.

Es:

La mia camicia è zuppa/inzuppata di sudore

Un gabbiano zuppo/inzuppato di petrolio

Un vestito zuppo/inzuppato d’acqua

Inzuppare è un verbo che, proprio come la zuppa, si usa anche in modo figurato.

Si potrebbe parlare ad esempio di una persona che ha vissuto tanto tempo con delle persone un po’ strane e adesso ha la testa inzuppata/zuppa di sciocchezze.

Zuppo, nel suo senso proprio, non significa semplicemente bagnato, ma completamente bagnato, fortemente intriso, inzuppato, fradicio. L’acqua normalmente va all’interno, ma spesso si parla di cose completamente bagnate all’esterno e si dice che sono zuppe d’acqua.

Sono completamente zuppo!

Faceva troppo caldo e adesso la mia maglia è tutta intrisa di sudore.

Intriso, diversamente, è solo per indicare che il liquido entra dentro ed è più adatto per i materiali. Inoltre si usa solitamente con la preposizione “di” (è simile a “pieno”):

Delle calze intrise d’acqua

Una maglietta intrisa di sangue

L’aggettivo fradicio è ancora più forte di zuppo:

Sono fradicio di sudore

Spesso poi è rafforzativo:

Cambiati la maglia che sei zuppo fradicio di pioggia!

Possiamo usare anche impregnato, che è come zuppo e inzuppato, ma nel verbo impregnare non c’è nessuna esagerazione. Si usa in modo tecnico:

Bisogna impregnare uno straccio con della benzina (o di benzina) e poi accendere col fuoco.

Il significato di impregnare direi che è “sottoporre un oggetto (normalmente un tessuto o una spugna) a un notevole assorbimento di liquido” .

Quindi se uso impregnato, l’acqua sta solamente dentro; è stato assorbito al suo interno, analogamente a intriso.

Il verbo Inzuppare si usa in particolare nell’espressione:

Inzuppare il biscotto

Che è l’espressione a cui volevo arrivare in questo episodio.

In questo caso però non parliamo solamente dei biscotti inzuppati nel latte, ma questo è anche un modo alternativo e molto giovanile (molto volgare) per indicare il rapporto sessuale, specie quello occasionale, per niente impegnativo. Naturalmente lo usano solamente gli esseri umani di sesso maschile, direi anche con un livello intellettuale alquanto basso.

Come è andata ieri sera? Hai inzuppato il biscotto?

Inzuppare il biscotto si usa maggiormente nel centro sud dell’Italia mentre pucciare il biscotto è la versione del Nord Italia.

Adesso vorrei concludere con la pronuncia.

Zuppa e inzuppare si pronunciano con la zeta aspra, diversa dalla zeta dolce. Vi capiterà comunque di ascoltarlo spesso con la zeta dolce, soprattutto nel nord e nel sud Italia.

Parole come zampa, zappa, zuppa, zampogna, zampina, zoppo, zeppo inzuppare si pronunciano con la zeta aspra. Se volete c’è una lezione sulla pronuncia della zeta.

A molti italiani potrà sembrare dialettale e regionale la pronuncia di queste parole con la zeta aspra, e per questo motivo moltissimi preferiscono usare la zeta dolce, che sembra la più corretta. Confesso che anch’io ci sono stato attento perché spesso mi sbaglio.

Ci vediamo al prossimo episodio di italiano semplicemente. E non dimenticate una piccola donazione 🙂

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