Audio
Trascrizione
Una delle meraviglie d’Italia che sono poco conosciute dagli stranieri che ci fanno visita è il pozzo di San Patrizio, che si trova ad Orvieto, un piccolo borgo dell’Umbria, nel centritalia, un paese abbarbicato su una rupe di tufo.
Curioso questo “abbarbicato” che significa “fortemente attaccato”.
Pensare che c’è persino chi si abbarbica alle proprie idee, quindi che è talmente attaccata ad esse che non cambia mai idea.
Chi invece è abbarbicato al denaro non si stacca mai da esso, e poi ci sono i borghi abbarbicati al tufo, come Orvieto.
Ed è proprio nel tufo, questo materiale che proviene dai vulcani (dalla lava dei vulcani, quindi è un materiale lavico, di origine lavica) è stato scavato questo pozzo nel secolo Xvi.
Il secolo sedicesimo inizia nel 1500 e termina il 1599.
Un pozzo serve a raccogliere acqua, per essere utilizzata nel corso dell’anno o in caso di emergenza, ed il pozzo di San Patrizio, con la sua profondità di più di 50 metri, di acqua ne può contenere parecchia.
È stato costruito per volere di papa Clemente VII, che voleva essere sicuro che l’acqua non mancasse mai, neanche in caso di epidemie e calamità naturali come terremoti e cose simili.
Ma anche perché c’era appena stato il Sacco di Roma nel 1527 e c’era il pericolo di altri assedi o conflitti.
Il Sacco di Roma avvenne infatti nel 1527 da parte dei lanzichenecchi che oltre a saccheggiare Roma, cioè a devastare e derubare, uccisero un sacco di persone e portarono anche la peste.
Papa Clemente VII riuscì a scappare
Così Clemente VII all’indomani del Sacco di Roma si rifugia ad Orvieto dopo essere scappato travestito da ortolano.
Così per essere sicuro di avere sempre l’acqua fa costruire questo profondissimo pozzo.
Forse non ve l’avevo detto ma l’indomani non è detto sia proprio il giorno successivo ad un giorno dato, ma in generale si intende immediatamente dopo, subito dopo, nei giorni seguenti.
Il pozzo comunque ha un fascino unico, è un vero capolavoro di ingegneria. Ha due rampe di scale indipendenti per salire e scendere, e pensate che erano dei muli a trasportare l’acqua estratta dal pozzo per portarla in superficie.
Il mulo è un animale simile al cavallo, usato nel passato per trasportare carichi pesanti.
Dall’alto del pozzo si vede l’acqua che c’è in fondo, e c’è l’usanza di gettare delle monete nel pozzo, un po’ come si fa con fontana di Trevi a Roma.
Se capitate in Umbria, fate un salto ad Orvieto e resterete a bocca aperta.
Si respira un’atmosfera magica e sacra, è davvero bello questo pozzo di San Patrizio.
In Italia è conosciuto da tutti, almeno tra gli adulti, tanto che è entrato anche nel linguaggio, e precisamente si dice che una cosa è come il Pozzo di San Patrizio quando si sprecano molte risorse ed energie, ma spesso senza troppi risultati.
Altre volte si usa anche per indicare qualcosa di molto capiente, profondo, che sembra senza fondo, senza fine.
Nel pozzo di San Patrizio infatti entra tantissima acqua e non si riesce mai a riempirlo.
Allora posso dire ad esempio che se una persona che non si sazia mai, se ha sempre fame, allora è come il pozzo di San Patrizio. perché non si riempie mai lo stomaco.
Posso ugualmente dire che se mio figlio spende un sacco di soldi e li spreca tutti, se più soldi ha, più ne spende, allora è come il pozzo di San Patrizio.
Oppure posso dire che la sanità italiana è un pozzo di San Patrizio perché si spendono tantissimi soldi per la cura della salute e spesso ci si chiede cosa ci si faccia con tanti aoldi e che non bastano mai.
Ciao a tutti. Andate a vedere qualche foto del pozzo di San Patrizio su internet.