Uso della particella “CE”

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Trascrizione

Buongiorno, io sono Giovanni, il creatore di italianosemplicemente.com e oggi, come promesso, vediamo l’utilizzo della particella CE. Due lettere: C-E

Ci siamo già occupati della particella CI, ed a questo punto è d’obbligo descrivere anche la particella CE, che è stretta parente di CI, e quando dico che CE è stretta parente di CI, voglio dire che è molto simile, che si usa quasi nello stesso modo, e non è un caso che CE si scriva quasi come CI.

Una bella notizia quindi? Aspettate a dirlo perché è proprio la somiglianza a creare problemi.

Alcune delle cose che dirò in questo episodio, che ha una lunghezza di circa 40 minuti, sono cose che non troverete da nessuna parte, in nessun libro di grammatica ed in nessun sito, anche perché spesso non è importante solamente la costruzione della frase e le singole parole, ma anche il tono da usare. È bene comunque ribadire, cioè dire ancora una volta, chiarire, che l’ascolto è la chiave della comunicazione.

Ascoltate, Ascoltate ed ancora Ascoltate e ripetete anche voi ciò che ascoltate. Questa spiegazione vi sarà sicuramente molto utile ma non è affatto un argomento facile da affrontare questo di CE e CI. Infatti ho notato che queste due particelle creano parecchi problemi a voi stranieri quindi ho deciso di affrontare l’argomento una volta per tutte sperando di esservi veramente di aiuto. Tutto ciò che ho trovato sul web in proposito non mi ha per niente soddisfatto. Vediamo se riuscirò a fare meglio. Me lo auguro.

Non è una cosa, a dire il vero, che faccio solitamente quella di parlare di grammatica, ma questa volta devo dire che è molto importante anche il modo di pronunciare certe frasi e solamente con una spiegazione audio è possibile spiegare bene certi argomenti.

Vi invito quindi ad ascoltare questo episodio se avete dubbi su come usare la particella CE.

Vediamo le differenze e le similitudini con CI.

Una prima fondamentale differenza è che il CI è sempre seguito da un verbo. Dopo la particella CI c’è sempre un verbo. Invece CE non è mai seguito da un verbo.

Vediamo infatti che qualunque sia l’utilizzo di CI, pronome personale, complemento indiretto, pronome dimostrativo o avverbio di luogo, che abbiamo spiegato nell’episodio dedicato alla particella CI, a seguire c’è sempre un verbo.

Vediamo comunque adesso come possiamo usare CE.

Pronome personale: ricordate che CI è pronome personale quando si utilizza per indicare noi, quindi ad esempio:

Io e Mohamed ci mangiamo una mela al giorno.

Come fate a capire che CI è pronome personale? È sufficiente vedere che CI Diventa VI se anziché io e Mohamed scrivo tu e Mohamed.

Tu e Mohamed vi mangiate una mela al giorno.

Bene. Quindi Ci in questo caso significa noi.

Anche CE può essere pronome personale, e quindi può indicare noi proprio come CI.

Ad esempio: io e Mohamed ci mangiamo una mela al giorno.

Perché io e Mohamed ci mangiamo una mela al giorno?

Risposta: ce lo ha detto il dottore.

Quindi vedete che la risposta “ce lo ha detto il dottore” o anche “ce l’ha detto il dottore” equivale a “a noi lo ha detto il dottore”. Le due frasi sono equivalenti.

Un altro esempio:

Io e la mia fidanzata ci baciamo tutti i giorni.

Quanti baci vi date?

Ce ne diamo almeno 100 ogni giorno.

Come vedete anche in questo caso è facile capire che si tratta di un pronome personale, perché se cambiate il soggetto cambia anche il pronome. Proprio come CI.

Noi ci baciamo, voi vi baciate loro si baciano.

Ce ne diamo 100 al giorno, ve ne date 100 al giorno, se ne danno 100 al giorno.

Come avrete notato e come vi avevo detto all’inizio, CE non è mai seguito da un verbo come CI, ed invece è sempre seguito dai pronomi la, le, li, lo oppure dalla particella ne e poi il verbo.

Vediamo altri esempi con CI e CE ed ogni volta vi dico anche la frase equivalente:

Ricordi chi ci ha insegnato a parlare italiano? Ce lo ha insegnato Giovanni (a noi lo ha insegnato Giovanni);

Chi ci racconta la storia? Ce la racconta nonna (a noi la storia la racconta nonna);

Chi ci ha comprato il libro?

Ce lo hanno comprato i nostri genitori (a noi il libro lo hanno comprato i nostri genitori).

Attenzione adesso.

Ci mangiamo la pizza stasera?

Ok, mangiamocela.

Quanta ce ne mangiamo?

Ce ne mangiamo una a testa. Mangiamocene una a testa.

Avete visto quindi che ce, seguito dal pronome o da ne può stare anche alla fine, attaccato al verbo: mangiamocela, mangiamocene.

Questo vale per qualsiasi verbo.

Ci avete preso il libro? Restituitecelo! Cioè restituitelo a noi, restituite a noi il libro, ridatecelo indietro, ridatelo indietro a noi. “Lo” indica il libro, mentre “ce” indica “a noi”: restituitecelo, reatituitelo a noi.

Un altro esempio:

Ciao Elisabeth, ci saluti Ulrike se la vedi?

Ce la potresti salutare per favore? Salutacela per favore, e dille che presto la chiameremo.

Ce la saluti – Salutacela. Anche in questo caso ce+la possono stare prima o dopo rispetto al verbo. Se stanno dopo si attaccano al verbo. Se stanno prima invece sono staccate dal verbo: ce la saluti – salutacela. “La” si usa con le persone e le cose, come lo, li, le, mentre “ne” si usa con le quantità. Quanta pizza ci mangiamo? Ce ne mangiamo una a testa.

Quante persone devo salutarti? Salutamene solo una, salutami solamente Ulrike.

Vediamo ora cosa succede nel caso di avverbio di luogo. Ricordate l’utilizzo di CI in questo caso?

Vai in vacanza? Vai a Roma? Vai in Italia? Risposta: “Sì, ci vado spesso”: CI indica la vacanza, Roma, l’Italia. Ci vado spesso equivale a ” vado spesso in vacanza”, “vado spesso a Roma”, vado spesso in Italia”.

Non cambia col soggetto: ci vado, ci vai, ci andiamo eccetera. Già conosciamo il luogo di cui parliamo.

Anche il CE può essere un avverbio di luogo ed anche con CE conosciamo già il luogo. Ad esempio se sto cercando il sale, non lo trovo, poi mi accorgo che si trova sul tavolo. Allora dico:

Chi lo ha messo sul tavolo? Ce l’hai messo tu mamma? Quindi quando dico “chi lo ha messo” il “lo” indica il sale. Invece quando dico “chi ce lo ha messo?” senza dire il luogo, cioè sul tavolo, allora CE serve proprio a questo, per indicare un luogo (il tavolo) mentre “lo” indica sempre il sale:

Chi ha messo il sale sul tavolo?

Chi lo ha messo sul tavolo?

Chi ce l’ha messo?

Queste sono tre frasi equivalenti. Il “CE” indica il tavolo.

Un altro esempio.

Mi dai una mela mamma per favore? Si trovano in frigo. E la mamma risponde “no, mi spiace ma non ce ne sono piu”. Quindi non ci sono più mele, non ce ne sono più di mele nel frigo. Mi sto riferendo in generale alle mele, non ad una mela in particolare, quindi uso “ne”: Non ce ne sono più nel frigo. Il “CE” indica il frigo.

Le mele sono, in particolare, qualcosa che si può contare: 1 mela, 2 mele eccetera. Se a mia madre avessi chiesto dello zucchero invece, avrei detto:

Mi passi un po’ di zucchero mamma per favore?

Se lo zucchero è finito mia madre risponde: purtroppo non ce n’è più.

Non ce n’è più, cioè ce ne è più. Uso il singolare, perché lo zucchero è un qualcosa che non è numerabile, è come il sale, la pasta, il riso eccetera.

Non ce ne è più equivale quindi a: è terminato, è finito.

Ad ogni modo anche questo esempio fa parte della categoria del CE Che si usa come avverbio di luogo, sebbene a volte non si indichi in luogo preciso. Quindi “non ce n’è più”, “non ci sono piu” significano semplicemente è finito, sono terminati.

Ancora un esempio di questo tipo:

Se vai a cercare il parmigiano in frigo, perché è lì che dovrebbe trovarsi il parmigiano, se voi non lo trovi puoi dire:

Non ce l’ho trovato.

Avete cercato il parmigiano, ma in frigo non c’è, non lo avete trovato, non avete trovato il parmigiano in frigo: non ce l’avete trovato. Il CE indica il frigo, “lo” indica il parmigiano.

Quindi finora abbiamo visto CE come pronome personale, per indicare “noi” e anche CE come avverbio di luogo.

In entrambi i casi si è detto che CE Non è mai seguito da un verbo, come CI, ma è sempre seguito da la, lì, lo, le oppure da ne, a seconda della cosa a cui si riferisce.

A volte accade che gli italiani non usino correttamente CI e CE, proprio perché sono molto simili tra loro. É normale che ci si confonda a volte, ma gli italiani spesso ne fanno una cattiva abitudine, che a volte diventa anche una forma dialettale.

Abbiamo visto come CI si usa più nelle domande e CE maggiormente nelle risposte:

Ci passi il sale per favore? Risposta: non ce n’è più.

Ma spesso si sente dire:

Ce lo passi il sale?

In questo caso viene usato CE al posto di CI, rafforzato con LO, che indica il sale, che però viene detto nella frase: “ce lo passi il sale?”.

Questo si usa spesso nel linguaggio parlato, ma è una forma scorretta ed anche un po’ maleducata. È come dire: sono più volte che ti chiedo la stessa cosa, ce lo vuoi passare il sale oppure no?

Quindi attenzione perché usare CE nelle domande vi costringe a aggiungere lo, la, li, le oppure ne, ma poi dovete anche aggiungere la cosa di cui parlate, perché questa è una domanda e non una risposta, e non è scontato di cosa state parlando.

È la stessa cosa quando si dice:

Ce l’hai una sigaretta? Ce l’avete un po’ di tempo libero? Ce l’ha tua sorella la patente?

In questi casi non è maleducato, anche se siete sempre costretti a dire la cosa di cui parlate. Diciamo che comunque le frasi non sono corrette anche se molto usate.

Si dice che in questi casi l’uso di CE è pleonastico, cioè inutile, proprio perché si fa una ripetizione. È più corretto dire:

Hai una sigaretta?

Avete un po’ di tempo libero?

Ha la patente tua sorella?

In questi casi non è maleducazione usare CE. Come fare a capire quando invece rischiate di essere maleducati?

Semplice: soltanto quando CE è usato come pronome personale e nello stesso tempo quando si parla con qualcuno che non fa parte del “noi”.

Ce la dai una sigaretta?

Ce la porti la pasta?

Ce lo passi il sale?

Fate attenzione quindi perché questo utilizzo di CE non è consigliato, ed anche se molti italiani lo utilizzano, quando lo fanno è per un motivo preciso: insistere in una richiesta, sottolineare uno stato di nervosismo, di irritazione, perché magari hanno più volte fatto questa domanda ed ora quindi usano un tono più forte.

Anche col “ne” esistono frasi in cui CE sostituisce CI.

In questo caso si tratta di esclamazioni:

Ce ne vuole di pazienza con te!

Che è come dire “con te ci vuole molta pazienza”, ma dicendo in questo modo “ce ne vuole di pazienza” si ha un tono ironico e polemico, ed anche qui si ha una ripetizione: “ne” e poi pazienza.

Ce ne hai messo di zucchero nel caffè!

Anche qui è ironico: hai messo molto zucchero, tantissimo zucchero nel caffè! Ci hai messo molto zucchero nel caffè. Se vogliamo CI e CE possiamo anche eliminarli. Ma se elimino CE non sono più ironico:

Ce ne metti di zucchero nel caffè! Oppure

Ce ne hai messo di zucchero nel caffè!

Il tono con cui si pronuncia è molto importante: ce ne hai messo di zucchero. La parola “messo” viene sottolineata con la voce.

E questo modo di usare CE, nelle esclamazioni ironiche, non è maleducato, ma semplicemente ironico. Lo potete fate in molte occasioni diverse, e spesso anche senza ricorrere alla particella CE. “Ne” è spesso sufficiente.

Ne hai di figli eh?

Ce ne hai di figli eh?

È come dire: hai molti figli vero? Mi sbaglio? Che però non è una frase ironica.

Hai 10 figli? Ne hai di pazienza eh?

Ce ne vuole di coraggio per fare 10 figli!

L’ironia emerge chiarendo sottolineando con il tono il verbo: ce ne vuole… ce ne hai messo.. Eccetera. Spesso si usa anche dire:

Certo che ce ne vuole di pazienza con te!

Certo che ce ne metti di sale nell’acqua!

Certo che ne sai tu di cose vero?

Fate sempre attenzione quando pronunciate queste frasi, perché il confine tra il serio e l’ironico è molto sottile ed il tono da usare diventa molto importante. Siete stanchi? Tranquilli perché abbiamo finito!

Ricapitoliamo quindi: CE si usa in più casi diversi ed è molto simile a CI. Si usa come pronome personale (ce lo porti il sale?) e significa “a noi”; come avverbio di luogo (non ce ne sono più) ed indica quindi un luogo; in tutti i casi a differenza di CI, non è mai seguito dal verbo, ma dalla particella ne oppure da la, le, li, lo.

Poi si è detto che volte CE è usato in modo pleonastico, cioè se ne potrebbe fare a meno (ce l’hai una Sigaretta?).

Si è anche visto come CE è più usato nelle risposte mentre CI si usa maggiormente nelle domande.

Infine vi ho dato un avvertimento nell’uso di CE, perché à volte si usa per sottolineare qualcosa in tono un po’ maleducato (ce la dai una sigaretta? Ce lo passi il sale?) oppure in modo ironico (ce ne vuole di pazienza con te!).

Allora tutto adesso dovrebbe essere più chiaro, ovviamente dovete ripetere l’ascolto più volte.

Grazie a tutti, grazie, ancora una volta, a chi sostiene italiano semplicemente con una donazione personale, è solo grazie a loro che è possibile aiutare tanti stranieri a parlare correttamente l’italiano, una lingua difficile.

Se anche tu vuoi far parte di questo progetto e vuoi contribuire ad aiutarmi in questa missione, insieme sicuramente CE la possiamo fare più facilmente. Inoltre se volete quando lasciate una donazione potete anche lasciate un breve messaggio, in cui potete scrivere cosa vi è piaciuto in particolare, ed in questo modo potrò utilizzare i vostri consigli per i prossimi episodi di italiano semplicemente.

Grazie a tutti per l’ascolto, grazie anche a Emanuele, mio figlio di 9 anni, che ha suonato al pianoforte la musica che ascoltate.

Un caro saluto.

8 pensieri su “Uso della particella “CE”

  1. Ciao! L’informazione che dai su questa pagina non si trova sui libri semplicemente perché non è vera 🙂 “ci” e “ce” non sono diversi, o meglio, nella maggior parte dei casi sono forme diverse della stessa cosa. Il “ci” pronome assume la forma “ce” quando è seguito da un altro pronome nella formazione dei pronomi combinati. Da solo, “ci” può essere pronome riflessivo (“noi stessi”), pronome diretto (“noi”), pronome indiretto (“a noi”) o particella avverbiale di luogo (“in quel luogo”).
    “Ci” può anche essere particella in alcune espressioni, come: “Ce la puoi fare!” (Verbo “farcela”).
    La forma “ce ne hai” è sbagliata, nonostante sia presente nella lingua parlata.
    Buona giornata! 🙂

  2. Salve Giovanni,
    Potrebbe spiegarci cosa vuoi dire la espressione “ce l’ha” nella canzone di Vasco Rossi, Un Senso?

    “Voglio trovare un senso a questa vita
    Anche se questa vita un senso non “ce l’ha””

    Grazie mille!

  3. Grazie davvero Giovanni, io sono qua in Italia e sto lavorando in ufficio finalmente, ma mi rendo conto dell’importanza di sapere l’uso di “ci-ce-ne”. Potresti considerare di approfondire in questi particelle? Per esempio dal punto di vista lavorativo di ufficio, servizi al cliente ecc…. ancora una volta grazie per il tuo aiuto.

    • Ciao Angelica grazie mille per il tuo commento. Forse dovresti aderire alla nostra associazione perché nella chat rispondo a molte domande di questo tipo. Gli episodi sono il risultato delle nostre discussioni nella chat whatsapp. Se vuoi aderire vai alla pagina italianosemplicemente.com/chi-siamo

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