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Trascrizione
Giuseppina: quella che vi spiego oggi è un’espressione che si sente spessissimo pronunciare in contesti informali.
L’espressione è “ha il/un suo perché”, che si utilizza quando vogliamo evidenziare un aspetto positivo di una persona, di una situazione e in generale di qualsiasi cosa. Si può usare quando si cerca di dare una spiegazione, un senso logico ad un aspetto quando potrebbe sembrare non esserci una spiegazione logica, ma invece, secondo noi, c’è. Altre volte si usa semplicemente per evidenziare l’importanza di un aspetto, anche quando potrebbe non sembrare importante, o per sottolineare una caratteristica unica.
Questo aspetto positivo o questa importanza o caratteristica unica non è del tutto evidente.
Allora con questa espressione vogliamo quindi tirar fuori, esprimere questo aspetto positivo o questa importanza. Si usa la parola “perché” come a voler spiegare un motivo, una ragione non del tutto chiara.
Inoltre si usa “un suo perché” per esprimere il senso, il significato di questo aspetto positivo, che in qualche modo è del tutto peculiare, personale, particolare, come a dire che esiste un motivo particolare per dare una spiegazione, c’è “un suo” personale motivo, un suo perché.
Esempio:
Fare il bagno senza costume, quindi completamente nudo, ha il suo perchè, infatti nei paesi nordici dove fa molto freddo, sembra che col costume il freddo si avverta maggiormente.
Ecco dunque il motivo, il perché.
Infatti “perché” è anche sostantivo. Posso dire “il perché” per indicare il motivo, la ragione:
Mi dici il perché del tuo comportamento? C’è un perché?
Voglio sapere il perché non mi chiami più!
Non si capisce il perché tu non riesca a capire.
Un altro esempio:
Anche se gli stadi sono vuoti, per un calciatore, entrare nello stadio Olimpico di Roma per giocare la sua prima partita nel campionato di serie A italiano ha il suo perché.
In questo caso è come chiedersi: Perché ci si emoziona nel giocare nello stadio olimpico di Roma anche senza spettatori?
Risposta: c’è un perché, c’è un motivo. È comunque emozionante, quindi giocare anche senza spettatori ha un suo perchè.
Se voglio fare un complimento o evidenziare un qualcosa di unico, posso dire:
Il metodo di Italiano Semplicemente, che non è centrato sullo studio della grammatica, ha un suo perché.
È un modo abbastanza veloce di cercare di dare una spiegazione, senza peraltro spiegare nulla. Infatti in teoria bisognerebbe aggiungere qualcos’altro per dare un senso alla frase, ad ogni modo su parla sempre di giuste motivazioni o di caratteristiche positive.
Se stiamo parlando male di una persona di nome Giovanni , evidenziando le sue caratteristiche negative, qualcuno potrebbe dire che però Giovanni ha un suo perchè, sto facendo un complimento a Giovanni. Voglio dire che è un tipo particolare, unico, ha una sua personalità.
Non si usa “il mio perché” o “il tuo perché” o “il loro perché” e non chiedetemi il perché!!
Ripasso:
Carmen: Amici, cosa facciamo stasera? Nessuno fa proposte? Battiamo la fiacca?
Komi: Macché! Ci stavo giusto pensando. Vi porterò in un posto “in”, dove ci divertiremo di brutto, un posto che è appannaggio solamente dei personaggi più celebri, di solito. Mica pizza e ficchi!
Irina: ehi, neanche per sogno! Non fa per me! Quante arie si danno le persone celebri.
Emma: Non è che non ne abbia voglia, ma purtroppo la stanchezza spesso ha la meglio su di me.