Audio
Trascrizione
Trascrizione a cura di Shrouk H. Helmi
Buongiorno amici e membri della famiglia di italiano semplicemente. Come promesso, oggi ascolterete la spiegazione di due verbi molto simpatici. Incazzarsi e Scazzarsi. Avete appena ascoltato un pezzo di una canzone di Roberto Benigni, che è un personaggio comico italiano che cantava appunto questa canzone “la marcia degli incazzati”.
Prima di iniziare però vi informo subito che abbiamo deciso di prendere un impegno con voi, e che ogni domenica sarà online un nuovo episodio di italiano semplicemente.
Questo significa che abbiamo un appuntamento fisso e chiunque abbia voglia di migliorare il suo italiano ora da oggi può contare sull’aiuto di italiano semplicemente.
Vi invito pertanto a controllare su Facebook o direttamente sul sito, e se volete essere informati tramite Facebook è necessario che Facebook sappia che voi volete essere informati. L’unico modo per fare questo è mettere “mi piace” agli articoli ed alla pagina Facebook di Italiano Semplicemente. Ovviamente fatelo solamente se la pagina e gli articoli vi piacciono, ma questo è scontato, non c’è bisogno che io ve lo dica.
Allora, recentemente abbiamo molta carne al fuoco sul sito italianosemplicemente.com, molte cose sono in programmazione, molte cose che vi aiuteranno con l’italiano. Stiamo, ad esempio, preparando la terza lezione del corso di italiano professionale, che dal 2018 sarà disponibile per tutti. La terza lezione sarà dedicata all’Approssimazione e al pressapochismo, due “vizi” molto diffusi nel mondo del lavoro. In questa terza lezione quindi vedremo tutte le espressioni italiane che riguardano quest’aspetto, cioè questi due vizi. I vizi sono le caratteristiche negative delle persone, i difetti del comportamento. I vizi sono il contrario delle virtù, che invece sono le caratteristiche positive del comportamento.
Vi informo che il contenuto completo dell’intero corso sarà disponibile solo nel 2018 a chi acquista il corso, ma verrà prodotto un estratto, una sintesi, anche audio, del contenuto di ogni lezione. Questo affinché chi acquisterà il corso sappia con esattezza cosa acquisterà.
Oggi invece ci occupiamo di altro. Iniziamo subito con i due verbi molto importanti nel linguaggio italiano di cui vi parlavo prima: incazzarsi e scazzarsi. Mi viene un po’ da sorridere perché si tratta di due verbi di uso comune, ma che solitamente non vengono spiegati. Infatti la loro origine è una parolaccia, che inizia con le lettere C-A-Z-Z ed ogni italiano al mondo usa molto spesso queste due parole. Secondo me quindi si devono spiegare lo stesso questo tipo di parole, sono parole che vanno spiegate anche perché se non volete usarle potete non farlo, ma prima o poi le ascolterete, prima o poi vi capiterà di ascoltarle, se non le avete già ascoltate, e di conseguenza è meglio saperne, conoscerne il significato che non saperlo. Iniziano quindi con la spiegazione.
Vi spiegherò prima il significato di “incazzarsi”, poi di “scazzarsi”, poi vediamo anche quando utilizzare i due verbi e in quali occasioni farlo. Farò quindi degli esempi relativi alla vita di tutti i giorni, come sempre. Infine faremo un piccolo esercizio di ripetizione, per esercitare la pronuncia.
Allora cominciano con “incazzarsi“.

Vi capiterà spesso di ascoltarla se venite in Italia. Significa semplicemente” arrabbiarsi”. Incazzarsi vuol dire arrabbiarsi quindi. Vuol dire provare della rabbia, quella emozione che si prova quando c’è qualcosa… quando succede qualcosa che non ci aspettavamo e che avrà delle conseguenze negative su di noi. La rabbia è una delle emozioni più importanti che caratterizzano l’essere umano, quindi a tutti prima o poi capita di provare rabbia, di arrabbiarsi, di incazzarsi. Ci si può arrabbiare per qualcosa che colpisce direttamente noi stessi ma ci si può incazzare anche per qualche avvenimento che riguarda i nostri familiari o il nostro lavoro o che colpisce qualcosa a cui teniamo, qualcosa di importante per noi. C’è però una differenza tra arrabbiarsi e incazzarsi. Intanto incazzarsi è più forte. Se io dico che sono incazzato, sono più arrabbiato di una persona che è semplicemente arrabbiata. Quindi la mia rabbia è più grande, più intensa. Ancora più forte è se dico: “sono incazzato nero“. In questo caso sono veramente arrabbiato, e non potrei essere più arrabbiato di così.
La seconda differenza è che la potete usare solo con amici o familiari. Invece arrabbiarsi è più generica e sempre utilizzabile, in ogni circostanza.
Ci sono molti modi per esprimere la rabbia nella lingua italiana. Alcune di queste espressioni sono sempre utilizzabili, in ogni circostanza, sono più delicate e meno aggressive, altre espressioni invece sono più pesanti, più familiari, come incazzarsi, e dovete stare attenti a quando le usate.
Tra le prime, quelle della forma più “gentile”. c’è ad esempio: “Perdere la bussola“. La bussola è quello strumento che indica il nord, il sud, l’est e l’ovest e serve per orientarsi. Poi c’è “Perdere il controllo“, che è forse la più utilizzata di tutte le espressioni. Esiste anche “avere uno scatto d’ira“. Potete dire anche semplicemente “perdere la pazienza“. Una espressione interessante è “andar fuori dai gangheri” o “uscire dai gangheri“, che è simile ad un’altra espressione che è: “andare su tutte le furie“, cioè “infuriarsi“, o “montare su tutte le furie” si può anche dire. Queste sono come ho detto, le espressioni più gentili, cioè che potete sempre usare. La meno aggressiva di tutte, in assoluto, ed anche un po’ poetica credo però sia un’altra ancora, che è “perdere il lume della ragione“, espressione molto elegante secondo me. Perdere il lume della ragione è poetica perché la ragione rappresenta il comportamento razionale, che è come una luce, come un lume, cioè ciò che ci guida, che ci fa luce nel buio. Se perdiamo il lume della ragione siamo al buio, senza luce, quindi quando ci arrabbiamo perdiamo il lume della ragione: molto poetico direi.
Anche “perdere le staffe” è un’altra espressione molto elegante secondo me. Queste sono tutte le espressioni sempre utilizzabili, in ogni contesto. Le staffe servono per andare a cavallo, ed è dove si mettono i piedi quando si va a cavallo. Se le perdiamo, il cavallo, che rappresenta la ragione, il comportamento razionale, non è più sotto controllo.
Tra le espressioni invece un po’ più pesanti, come incazzarsi, ci sono ad esempio: “andare in bestia” molto utilizzato tra i giovani, o anche “imbestialirsi“, che è la stessa cosa. In entrambe c’è la parola “bestia”, che vuol dire animale, non umano. Poi c’è anche “imbufalirsi”, che contiene la parola “bufalo”. Sia la bestia che il bufalo (che è un animale specifico che ha le corna), sono quindi due figure associate alla rabbia, due figure simboliche della rabbia.
C’è un’insieme di espressioni un po’ meno usate, che sono poi “dar fuori di matto” o anche “dare in escandescenze”.
Ci sono, a parte le espressioni idiomatiche, anche altri verbi molto usati, che hanno più o meno lo stesso significato: indignarsi, incollerirsi o, oppure adirarsi, infuriarsi· irritarsi,·prendersela, riscaldarsi, seccarsi, stizzirsi. Sono tutti verbi che hanno, se vogliamo, diverse sfumature, ma sono più o meno tutte equivalenti.
Concentriamoci però su incazzarsi: ad esempio se vengo a sapere che un mio caro amico si sposerà, e questo amico non mi ha avvisato di questa sua decisione, cioè che ha fissato la data del suo matrimonio, allora posso dire al mio amico: “questa cosa mi ha fatto molto incazzare“; e lui potrebbe rispondere: “Non essere incazzato per queste stupidaggini, ho solamente dimenticato di avvisarti, ancora non lo sapeva nessuno“.
Quindi avete sentito come colui che si è arrabbiato si dice che si è “incazzato”. Quindi incazzarsi è un verbo a tutti gli effetti, che si coniuga come gli altri.
Vediamo adesso il secondo che è “scazzarsi“.
Dunque ci sono vari modi di usare questa parola. La prima è il contrario di “incazzarsi”. Se quindi una persona diventa arrabbiata, incazzata, cioè si incazza, si arrabbia, poi dopo un po’ di tempo questa persona può non essere più arrabbiata, incazzata. Gli passa cioè l’incazzatura. L’arrabbiatura passa e quindi possiamo dire che “si è scazzata”. Questa persona prima si incazza e poi si scazza. Quindi in questo senso, scazzarsi è il contrario di incazzarsi. Attenzione perché si dice “si è scazzata”. Aggiungere la parola “si” è importante, infatti se non la metto cambia il significato.
Infatti se sentite che una persona è “scazzata” allora non vuol dire che prima era arrabbiata ed ora non lo è più, ma vuol dire che si annoia, che si infastidisce, che quindi non ha voglia di fare niente e prova del fastidio, della noia. Questo è il modo più frequente di usare questo verbo, e si dice quindi “essere scazzati”. Essere scazzati vuol dire quindi essere annoiati, infastiditi. Essere scazzati è diverso quindi da “scazzarsi”, che vuol dire come abbiamo detto perdere l’arrabbiatura.
Se non hai voglia di far nulla puoi tranquillamente dire “mi sento un po’ scazzato oggi“, o “sono un po’ scazzato oggi”. Anche questa è però una espressione familiare e amichevole, come del resto tutte le parole che contengono le lettere C-A-Z-Z.
Ma “scazzarsi” può anche essere usato al posto di litigare, discutere. Questo è il terzo significato. Ad esempio posso dire: “ieri sera io ed il mio amico ci siamo un po’ scazzati al ristorante“, che sta a significare che ho discusso, ho avuto una discussione, un litigio, col mio amico.
Come vedete quindi non è facilissimo. In questo ultimo caso però c’è anche un’altra persona: “ci siamo scazzati“. In alternativa potete ascoltare anche “mi sono scazzato con un mio amico” quindi la presenza di “con“, della congiunzione “con” sta ad indicare che avete litigato, che si tratta di una discussione, di un litigio, con un amico.
Bene ragazzi. Adesso facciamo qualche esercizio di ripetizione con i due verbi di oggi: ripetete dopo di me. Mi raccomando non pensate alla grammatica ma solamente a ripetere imitando la mia pronuncia. Attenti alla doppia “zz” di incazzarsi e scazzarsi. Ripetete dopo di me e fatelo a voce alta, a meno che non siate in un autobus. In questo caso, ripetete nella vostra testa, è meglio, altrimenti si incazzerà anche chi vi ascolterà. Allora cominciamo:
- io mi sono incazzato.
- tu ti sei incazzato
- lui si è incazzato
- lei si è incazzata
- noi ci siamo incazzati
- voi vi siete incazzati
- loro si sono incazzati
Ora con scazzarsi.
- chi si incazza, poi si scazza (contrario di incazzarsi)
- ci siamo scazzati (annoiati) e ce ne siamo andati
- mi sono scazzato (ho litigato) con mio figlio
- al lavoro ci siamo scazzati (abbiamo discusso, litigato) durante una riunione
- al lavoro mi scazzo facilmente (mi annoio). Non è un bell’ambiente.
Bene, ripetete il podcast più volte, salvatelo nel vostro smartphone, e di tanto in tanto ascoltatelo per non dimenticare. Vi consiglio di ascoltarlo almeno per un paio di settimane, poi potete passare al podcast successivo. Non preoccupatevi se nel frattempo esce un nuovo podcast di Italiano Semplicemente, perché tutti i podcast sono online e comunque potete alternare l’ascolto dei vari file audio per non scazzarvi (annoiati) troppo. Anche questo è molto importante.
Ciao ragazzi, nella speranza che non vi siate scazzati (annoiati) troppo ascoltando la mia spiegazione, vi auguro che non siate persone che si incazzano facilmente, perché la vita è breve ed è sempre meglio sorridere. Ascoltate ancora Roberto Benigni e vi passerà qualsiasi incazzatura…