Farci il callo

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Farci il callo

Trascrizione:

“Farci il callo” è un modo di dire informale che significa diventare abituati o diventare insensibili a qualcosa, di solito a causa della ripetizione o dell’esposizione prolungata a una certa situazione, esperienza o comportamento.

Abbiamo un episodio interessante sulle abitudini. Questa però è un’abitudine che porta delle conseguenze, o meglio che non porta più le conseguenze delle prime volte.

In sostanza, l’espressione indica che una persona, quando fa il callo a qualcosa, è diventata indifferente o immune a qualcosa che inizialmente poteva essere sgradevole o fastidioso.

In realtà non necessariamente parliamo di cose fastidiose e negative.

Anche se spesso è usata per riferirsi a situazioni spiacevoli o fastidiose, il concetto di “farci il callo” può applicarsi anche a esperienze positive o neutre.

Ad esempio, potresti “farci il callo” a fare una determinata attività fisica, rendendoti meno sensibile al dolore o alla fatica nel tempo. Un esempio classico:

Se sono sempre trattato male da una persona e ormai mi sono abituato a questo, posso dire che c’ho fatto il callo.

Se una persona viene trattata male ripetutamente, potrebbe diventare insensibile o abituata a quel comportamento negativo, riducendo così la sua capacità di reagire emotivamente o di prendere provvedimenti per cambiare la situazione.

In pratica non c’è più una reazione emotiva perché ormai è accaduto tante volte.

Vediamo alltri tre esempi di utilizzo.

Se una persona vive in un ambiente rumoroso per molto tempo, potrebbe farci il callo al rumore e smettere di notarlo.

Possiamo anche dire “potrebbe fare il callo al rumore” perché sto specificando, ma solitamente si usa “farci”, che io specifichi o meno.

Tipo: ormai c’ho fatto il callo.

Un secondo esempio:

Un dipendente che riceve critiche costanti dal suo capo potrebbe fare il callo alle critiche e non reagire più emotivamente. Ormai non ci fa più neanche caso. È diventato normale.

Un ultimo esempio:

Se una persona mangia cibo piccante regolarmente, potrebbe farci il callo e iniziare a non percepirlo come particolarmente piccante.

Ma come, dici che non è piccante? Io mi sono ustionato la bocca!

Risposta: che sarà mai, ormai ci ho fatto il callo.

Notate che “ci ho” può diventare “c’ho” e vi capiterà più spesso la forma abbreviata perché l’espressione è colloquiale.

Io c’ho fatto il callo

Tu c’hai fatto il callo

Lui c’ha fatto il callo

Noi c’abbiamo fatto il callo

Voi c’avete fatto il callo

Loro c’hanno fatto il callo

In caso si volesse usare un’espressione meno informale potrei dire:

Ormai mi ci sono abituato

Ormai mi sono abituato

Ormai c’ho fatto l’abitudine

Ormai mi sono assuefatto

Oppure un’espressione meno informale potrebbe essere:

Ormai sono diventato insensibile alle critiche

o

Ho sviluppato una certa tolleranza al piccante.

Solitamente si usa “ormai” all’inizio della frase, solo per preparare l’ascoltatore, ma non è obbligatorio.

Poi c’è anche un’altra espressione dal senso simile: “non mi fa più né caldo né freddo” che ha lo stesso uso di “farci il callo” se ci metto il “più”. Altrimenti potrei parlare semplicemente di qualcosa che mi lascia indifferente, che non mi suscita alcuna sensazione o emozione.

Ma cos’è il callo?

Il “callo” è una dura formazione di tessuto cutaneo (quindi il callo viene sulla pelle, cresce sulla pelle) che si sviluppa in risposta a una costante pressione, attrito o irritazione sulla pelle. Se avete le scarpe strette all’inizio vengono delle vesciche che fanno molto male, ma prima o poi vi verranno dei calli sulle dita e allora sentirete meno dolore. “Ci farete il callo alle scarpe strette”, si potrebbe dire.

Anche alle mani possono venire i calli.

Io ad esempio ho fatto il pizzaiolo per più di dieci anni e ho ancora i calli alle mani. Il callo è dunque una risposta naturale del corpo per proteggere la pelle da danni ulteriori. Quando diciamo “farci il callo a qualcosa”, però, ci riferiamo metaforicamente al processo di sviluppare una sorta di protezione o insensibilità nei confronti di un’esperienza ripetuta o sgradevole.

Si usa il verbo fare e farci proprio analogamente alle abitudini:

Farci l’abitudine

Fare l’abitudine

Adesso facciamo un esercizio di ascolto e ripetizione. È importante. Ripetete dopo di me.

Farci il callo.

Bisogna farci il callo a certe cose per non soffrire.

Io c’ho fatto il callo.

Ancora non c’hai fatto il callo?

Non riesco a farci il callo a certi comportamenti.

Mica è facile farci il callo.

Ci vediamo al prossimo episodio di italiano semplicemente.

Una minestra riscaldata

Audio

E’ possibile ascoltare il file audio e leggere la trascrizione di questo episodio tramite l’audiolibro (Kindle o cartaceo) in vendita su Amazon, che contiene in tutto 42 espressioni italiane.

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Trascrizione

Giovanni: ciao ragazzi, buongiorno e benvenuti su italianosemplicemente.com. Oggi è con noi Ludovica, che ci spiegherà una frase idiomatica italiana. Lei è italiana, è italiana come me e la frase che ci spiegherà è “una minestra riscaldata“.

Ludovica: Un saluto a tutti ! vi piace la minestra? La minestra, o zuppa, è propriamente una ricetta di cucina, tra le più antiche, credo comune un po’ tutti paesi. ma il termine viene utilizzato in parecchi detti perché, data la sua specifica composizione di insieme di più ingredienti mischiati, si presta ad essere adattata a svariati modi di dire.

Tra questi i più frequenti usi in senso figurato c’è:” la solita minestra” cioè qualcosa che si ripete, sempre la stessa cosa, che quindi alla fine annoia, stufa. Si applica a situazioni, a persone e a discorsi come se appunto ad esempio ci proponessero ogni giorno lo stesso pasto.

Ele: la parola “solita” significa “la stessa”

Giovanni: puoi fare un esempio?

Ele: sì, ok, allora… per esempio: io faccio la stessa strada…

Giovanni: …tutti i giorni per andare a scuola…

Ele: e quindi dicendo la parola solita si potrebbe dire: io faccio la solita strada per andare tutti i giorni a scuola.

Giovanni: oppure puoi dire: io tutti i giorni per andare a scuola faccio sempre la solita strada, che vuol dire “faccio sempre la…?”

Ele: stessa strada!

Giovanni: ok, sempre quella!

Ele: sì!

Giovanni: grazie!

Ele: ok, ciao!

Ludovica: Ma la nostra minestra può essere anche “riscaldata“. Avete mai sentito dire: “è una minestra riscaldata“? È un’espressione in verità poco lusinghiera, che si riferisce di solito ad una relazione amorosa passata ma che si ripresenta e si contrappone alla passione bollente di un primo incontro.

In pratica si fa riferimento ad una storia con una persona con cui si è stati in passato e con cui ci si rimette, quasi quasi accontentandosi, senza però troppa convinzione.

In un altro simpatico detto troviamo la nostra parola in rima; “o mangi questa minestra o salti la finestra“.

E’ un proverbio usato per convincere qualcuno a fare una determinata cosa facendogli capire che non ha alternative, o che, comunque, rifiutandosi, non avrà in cambio qualcos’altro.

Questo modo di dire che in senso figurato può applicarsi alle più diverse situazioni può essere efficace anche nel suo significato più letterale quando ad esempio vogliamo far capire ai bambini, per non viziarli, che non c’è altro da mangiare oltre quello che abbiamo preparato e che non vogliono. Cioè se non ti piace quello che c’è pazienza, ti arrangi!

Bene, vi auguro che la vostra minestra sia sempre appena fatta! Ciao, e alla prossima ricetta di italiano.

Giovanni: uffa però, sempre questi soliti podcast…sempre questa minestra…. la solita minestra riscaldata… ma quand’è che fate qualcosa di nuovo, voi di Italiano Semplicemente… sempre questa minestra riscaldata… ufff… che pizza!