271 – curare, curarsi, avere cura

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curare, curarsi, avere cura, prendersi cura

Trascrizione

Giovanni: mi è stato chiesto, da uno dei membri dell’associazione, di spiegare la differenza tra curare, curarsi e avere cura. Allora io, avendo cura dei membri, cercherò di spiegarlo nel più breve tempo possibile.

Curare è più semplice da spiegare. La prima cosa che a me viene in mente è curare un paziente, nel senso che se una persona è malata può essere curata, cosicché possa guarire.

Ma curare non significa solo occuparsi di persone malate, ma di qualsiasi altra cosa, basta avere cura di qualcosa o qualcuno. Se curiamo qualcosa o qualcuno, vuol dire che ci occupiamo di questa cosa, che sia materiale o meno, che sia un oggetto o una persona.

Molte cose possono quindi essere curate: l’abbigliamento, le amicizie, gli affari, il proprio aspetto, i propri difetti. Ognuno cura ciò che vuole, ed ognuno ha cura di ciò che vuole.

Ripeto: Ognuno cura ciò che vuole, ed ognuno ha cura di ciò che vuole.

Ma allora che differenza c’è tra curare ed avere cura?

Molto spesso nessuna differenza. Posso curare il mio aspetto e posso aver cura del mio aspetto. Ma questo può funzionare qualche volta, non sempre.

Avere cura di qualcosa in generale ha un senso maggiormente affettivo. Quando una cosa è importante è bene averne cura. Avere cura di qualcosa è occuparsi amorevolmente, come quando abbiamo cura dei nostri affetti, dei nostri cari, ma posso anche aver cura dei miei affari, e in questo caso è solo perché ci tengo, sebbene sia solamente io a beneficiarne. Si usa anche “prendersi cura” di qualcosa o qualcuno, con un senso ancora più affettivo, quasi di gelosia direi.

Mi prenderò cura di te.

Che è ancor più forte di “avrò cura di te”.

Riguardo alle malattie, curare ha un significato diverso da aver cura. Curare significa superare una malattia, superare uno stato di cattiva salute. Mentre aver cura è solo mostrare interesse, prestare attenzione, mostrare vicinanza, affetto, a prescindere dal risultato finale.

Il senso di curare, essendo meno legata all’affetto è spessissimo usato similmente a “occuparsi di” qualcosa.

Curare una mostra, curare l’edizione di un libro, curare dei particolari aspetti di una qualsiasi questione. In questi casi è come occuparsi di queste cose, o anche organizzare o gestire qualcosa in virtù di certe competenze.

Curare in questo senso è molto usato nel lavoro, nell’arte e nella didattica. Si sente spesso dire:

La rubrica di italiano per ispanofoni sarà a cura di Davide

Il corso gratuito è a cura di Giovanni.

Significa che Davide (o Giovanni) curerà tutti gli aspetti relativi al corso, che sarà tenuto da lui. Lui lo organizza, lui fa le lezioni, lui si occupa di tutto ciò che riguarda il corso. Sarà lui a curare tutti gli aspetti.

Se passiamo a curarsi, si parla di se stessi. “Io mi curo“, semplicemente significa che voglio guarire. Per questo mi curo.

Ma se io “non mi curo di” qualcosa, quindi con le negazione è una espressione che si usa quando non si vuole tenere in considerazione, considerare importante qualcosa. Spesso si usa verso le persone che non bisogna ascoltare, o delle cose che dicono queste persone. Simile a “non badare a“.

Non ti curare delle persone che parlano male di te.

E’ uscito di casa senza curarsi di chiudere la porta.

Di solito si usa al negativo, ma posso anche dire ad esempio_

Gli studenti dovranno curarsi di superare l’esame

I ristoratori devono curarsi di pulire e sanificare i locali

Qui c’è invece un senso di responsabilità, di qualcosa che si deve fare.

Al negativo si usa di più, come dicevo, anche perché si può usare anche come una forma di accusa, per sottolineare la mancanza di attenzione, di cura:

Non ti sei è mai curato di darmi una risposta!

Non ti sei degnato – stesso significato, ma più elegante. Non ti sei mai scomodato di rispondermi. Anche scomodarsi è utilizzato ma curarsi è e resta più elegante.

Ora ripassiamo con cura con l’aiuto di Doris, membro dell’associazione.

Doris (Austria): Desta l’interesse dei membri quando il presidente lancia un nuovo apporto sul sito Italiano Semplicemente. Un’associazione che si interessa di aiutare i suoi membri a fare progressi con la lingua italiana. Il suo supporto è irrinunciabile per quelli che si interessano ad imparare l’Italiano con tutti gli annessi e connessi. Le sette regole d’oro funzionano solo quando si tiene al metodo la cui efficacia è quasi inconfutabile. La dedizione e la disciplina però sono imprescindibili e non conviene andare in tilt se non si raggiungono immediatamente gli stabiliti obiettivi personali. Armarsi di pazienza è il primo passo verso il successo nello studio. Hai visto mai che anche tu abbia adocchiato questa bellissima lingua, la lingua di Dante e ti decida ad impararla? Se sì, fatti sentire e ti accoglieremo di buon grado nel nostro gruppo! Almeno per me, nulla quaestio di fronte a una richiesta da parte tua.

L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!