L’articolo Il: il mangiare, il sentire, il da farsi

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Buongiorno a tutti.

Irina, un membro dell’associazione italiano semplicemente mi ha chiesto di approfondire una questione che riguarda l’articolo il. Di questo articolo ce ne siamo già occupati una volta ma abbiamo parlato d’altro.

Mi ha chiesto: l’articolo il non si usa solo con i sostantivi vero?

Infatti, ha aggiunto, ci sono alcuni utilizzi di diversi tipo che non rispondono alla stessa logica e quindi sono poco chiari:

Il mangiare, il sentire, il da farsi

Il che

Il quale

Il mangiare

Il pensare

Il dovere

Allora iniziamo da il cui e il quale

Si tratta in questo caso dell’uso dei pronomi relativi, che abbiamo spiegato in un episodio esplicitamente dedicato.

Vi metto il link. Basta aggiungere che allo stesso modo posso utilizzare anche altri altri articoli, tranne gli.

Quindi esiste il cui e il quale, ma anche i cui e i quali, le cui e le quali. Esiste anche la cui e la quale. Date un’occhiata all’articolo dei pronomi relativi per saperne di più.

Passiamo a “il mangiare

In questo caso, il mangiare rappresenta il cibo. Mangiare quindi non è verbo ma sostantivo.
È molto informale e non molto elegante in realtà parlare del mangiare come il cibo.

Si parla ad ogni modo di infiniti sostantivati, brutto nome, che indica alcuni verbi che, nell’uso comune, sono diventati dei nomi, quindi sono da considerare come dei veri sostantivi.

Il mangiare del cane non ha un buon odore.

Significa semplicemente

Il cibo del cane non ha un buon odore.

Ciò che mangia il cane non ha un buon odore

Questo accade non solo col verbo mangiare ma anche con bere e altri verbi. A volte è preferibile usare forme alternative, come il caso del mangiare e del bere, altre volte è assolutamente normale.

Accade anche con il verbo essere:

L’essere vivente

Noi tutti siamo esseri viventi e questo modo di usare essere come sostantivo è noto a tutti.

È interessante anche il verbo dovere, anche questo usato come sostantivo.

Il suo dovere è occuparsi della famiglia

Il tuo dovere invece è studiare

Il dovere professionale

Naturalmente esistono anche i doveri.

Tra i doveri dei cittadini rientra quello del voto

Dovere è interessante perché posso usare l’articolo il (e solo quello) quando uso un secondo verbo dopo. Quindi il verbo dovere lo uso come ausiliare. In questo caso dovere diventa dover. Perde l’ultima vocale.

Però in questo caso il verbo dovete resta verbo, non è sostantivo:

Il dover pagare l’affitto tutti i mesi è molto impegnativo

In questo caso posso anche togliere l’articolo e va bene lo stesso.

dover pagare l’affitto tutti i mesi è molto impegnativo

Lo stesso accade col verbo potere.

Il potere del dittatore è simile a quello dell’imperatore.

I poteri del presidente del consiglio sono molto limitati

Il poter uscire e andare dove voglio è magnifico.

In quest’ultimo caso, come dovere, posso togliere l’articolo senza problemi.

Notate una cosa:

Quando uso dover e poter, quindi come ausiliari, è come dire “il fatto di”. Per questo si usa l’articolo:

Il dover pagare = Il fatto di dover pagare l’affitto tutti i mesi è molto impegnativo

Il fatto di poter uscire e andare dove voglio è magnifico.

Notate anche che questo può accadere anche con molti altri verbi, che restano verbi, quindi non sono da intendere come sostantivi, anche se non sono usati come ausiliari. Succede anche con mangiare:

Il mangiare salato non fa bene alla salute.

In questo caso posso interpretarlo come sostantivo (il cibo salato) ma anche come verbo:

Il fatto di mangiare salato non fa bene alla salute.

Infatti posso ancora togliere “il” senza problemi:

Mangiare salato non fa bene alla salute

Allora va bene interpretarlo come verbo.

L’uso di verbi sostantivati avviene anche con “lo” che è l’altro articolo maschile oltre a “il”:

L’amore per lo scrivere

Qui però non posso togliere l’articolo.

Posso usare anche preposizioni:

La gioia del mangiare

Stessa cosa.

Non trovo intelligente l’insistere a fare sempre lo stesso errore.

In questo caso posso togliere l’articolo.

In generale quindi esistono due casi’ quando posso togliere l’articolo (il verbo prevale sul sostantivo) e quando invece si usa il verbo come un vero sostantivo. Impossibile togliere l’articolo in questo caso (il mangiare del cane).

A volte in ogni caso mettere l’articolo dà un senso di importanza:

Il ripetere e lo sbagliare sono fondamentali per imparare l’italiano

Il viaggiare allarga la mente

Un negozio che vende cuscini, coperte e lenzuola vende tutto per il dormire.

In questi esempi si usano i verbi all’infinito che somigliano a dei sostantivi, ma se togli l’articolo va bene lo stesso. Siamo nel primo caso.

Il cantare delle cicale

Siamo adesso nel secondo caso

Il cantare in questo caso non è altro che il canto delle cicale. Lo stesso vale per qualsiasi altro animale:

L’ululare dei lupi

L’abbaiare dei cani

In questi casi si tratta di un veri sostantivi. Li riconosco perché, lo dico ancora una volta, l’articolo non lo posso togliere.

C’è anche:

Il sentire 

Ad esempio posso dire:

Mi sono emozionata con il sentire che tutti mi vogliono bene

Oppure:

A me piace molto il sentire in TV parlare romanesco

In questi due esempi l’articolo potremmo toglierlo, quindi siamo nel primo caso.  Il senso del verbo prevale sul sostantivo. Invece:

In Italia è molto forte il sentire religioso

Qui invece non posso togliere l’articolo. Questa frase vuol dire che c’è una forte religiosità, che le persone sono molto religiose in generale. Le persone “sentono” la religione in qualche modo. Il sostantivo prevale sul verbo.

Il sentire ha assunto un significato proprio anche nella frase:

Il sentire comune

Cos’è il sentire comune? E’ ciò che viene percepito dalla gente, dalle persone normali, dalla maggioranza delle persone. Ma è qualcosa di più, è l’identità di una comunità intera. 

Esiste:

Il sentire comune della Chiesa

Si parla dell’identità della Chiesa

Il sentire comune dei meridionali

Il sentire comune degli italiani

Vedete che parliamo di qualcosa che è percepito come importante. Per questo vogliamo dargli un nome. Ecco il motivo per cui si mette l’articolo.

Purtroppo non con tutti i verbi di fa questo. Leggere molto aiuta naturalmente in questo senso.

Infatti per molti verbi è diventato un’abitudine, ma per altri no. 

Il parlare si può usare senza problemi. Ma anche altri verbi. Riuscite a riconoscere se potete togliere l’articolo oppure no? Se lo fate il senso non deve cambiare:

A me non piace il parlare figurato 

Non potete toglierlo, perché non vi state riferendo al vostro parlare, al vostro modo di parlare, ma in generale.

 L’amore di Dio incomincia con l’ascoltare la sua Parola

Potreste togliere l’articolo, ma così state dando più importanza al fatto di ascoltare la parola di Dio.

L’ascoltare è spesso più importante del parlare

Anche qui vale la stessa cosa. 

Mi fa piacere il vedere che stai bene

Qui si può togliere senza problemi. 

 

Ciò che dà origine alla conoscenza è la meraviglia in atto, cioè il meravigliarsi

Il meravigliarsi è dunque un atto. Non posso togliere l’articolo.

Saper guardare oltre il vedere

Anche qui non potete togliere l’articolo. 

Com’è il vedere di un non vedente?

Qui non potete assolutamente togliere l’articolo. State dando una precisa identità al suo modo di vedere.

Questo vale per tutti gli articoli maschili singolari in generale, quindi anche lo, non solo per “il”.

Quando mi sembra di conoscerti, finisco sempre con lo stupirmi.

Tutto lo scriversi non sarà mai come il sentirsi per telefono.

Io credo che il lamentarsi continuamente sia negativo

Il prendersi cura delle persone è l’essenza degli infermieri”

Tra il non spedire, e lo spedire con disagi, preferisco la seconda scelta.

Quindi possiamo anche inserire la negazione quando prevale il verbo sul sostantivo:

Il non avere competenze e preparazione è pericolo nella medicina

Il non essere in grado di adattarsi rende la vita difficile.

Voglio dirvi che esiste anche un altro modo di usare l’articolo il:

Si dice anche, sempre informalmente:

Il da mangiare e il da bere.
Spero che il da mangiare vi sia piaciuto.
Abbiamo apprezzato ïl da mangiare
Nel nostro ristorante il da mangiare è ottimo e abbondante

Questo “il da mangiare” è sempre il cibo, ciò che si mangi, ciò che c’è da mangiare.
Esiste anche il da farsi. Unico nel suo genere questo utilizzo. Significa ciò che c’è da fare. Si usa quando ci sono molte cose da fare, meglio quando bisogna raggiungere un obiettivo e non si sa bene cosa fare quindi bisogna organizzarsi.

Bisogna valutare il da farsi

Bisogna cioè valutare quando c’è da fare, quanto occorre fare, quante cose sono da fare. È un po’ diverso rispetto a “il da fare” che si usa anche senza articolo e che serve più a esprimere qualcosa che occorre necessariamente fare e che già conosciamo. Quindi c’è poca incertezza su quanto c’è da fare. Il da farsi, sempre con l’articolo, si usa prevalentemente con decidere, valutare, organizzare.

Mentre stavamo decidendo il da farsi, abbiamo avuto un incidente.

Come “il da farsi”: non ci sono altri verbi che si usano in questo modo.

Credo di aver terminato, speriamo che Irina sia soddisfatta della spiegazione.
Ora, il non terminare un episodio quando gli studenti sono stanchi può essere controproducente

Allora ci vediamo al prossimo episodio di Italiano Semplicemente.