Le meraviglie di Roma: Palazzo Venezia

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Trascrizione

Oggi parliamo di Palazzo Venezia, un palazzo di Roma, che si trova a Roma, e non a Venezia. Precisamente si trova a Piazza San Marco, proprio vicino a Piazza Venezia Siamo proprio al centro di Roma.

Se dite al navigatore satellitare di portavi a Roma vi porterà esattamente a Piazza Venezia. E’ lì che inizia via del Coro, la via dello shopping, e siamo anche molto vicini al Pantheon di cui abbiamo già parlato, a Fontana di Trevi ed a molte altre bellezze di Roma.

Ma perché questo palazzo si chiama così, col nome della città di Venezia?

Il palazzo fu costruito tra il 1455 e il 1467 ma nel 1564 papa Pio IV dona il palazzo alla Repubblica di Venezia per utilizzarlo come sede dei suoi ambasciatori ed oratori presso la Santa Sede. A questo si deve il nome.

Ma perché io oggi voglio parlarvi di Palazzo Venezia?
Per conoscere un po ‘ di storia innanzitutto ma soprattutto per ascoltare qualcosa di piacevole di tanto in tanto, nella speranza che nel frattempo ci sia modo di spiegare qualcosa della lingua italiana.

Dunque, per costruire questo palazzo è stato utilizzato del travertino proveniente dal Colosseo e dal Teatro di Marcello.

Oggi non faremmo mai una cosa del genere!

Comunque il palazzo è uno dei primi e più importanti edifici civili della Roma rinascimentale. E’ considerato la più grande opera civile del’400 romano.

Si parla del rinascimento, e il Rinascimento a Roma copre il periodo che va dagli anni quaranta del Quattrocento, fino alla prima metà del Cinquecento, quando la città papale (cioè Roma) fu il più importante luogo artistico del mondo, con maestri quali Michelangelo e Raffaello. Notate che ho utilizzato “quale” e non “come”. Vedete l’episodio in cui spiego il motivo di questa scelta. E’ il n. 200 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente.

Quindi l’architettura è quella del rinascimento romano, e del Colosseo non ha soltanto il travertino (che è una roccia molto dura). Infatti la costruzione del palazzo si ispira in parte anche al Colosseo, e questo si nota osservando ad esempio il cornicione ed altri elementi architettonici. Il cornicione è il nome che si dà alla parte esterna della pizza, quella che solitamente si brucia un po’, ma in architettura è la parte più alta di un edificio. Il cornicione in questo caso sporge un po’ rispetto all’edificio.

Palazzo Venezia era talmente importante che persino Mussolini, il Duce, pose la sede del quartier generale. Il balcone di Palazzo Venezia è proprio quello da cui lo stesso Mussolini fece la dichiarazione di guerra alla Francia e al Regno Unito e, di conseguenza, decretò l’entrata in guerra dell’Italia. Era il 10 giugno 1940. Ho usato la parola “persino” ma avrei potuto usare “perfino” con lo stesso significato. Ne abbiamo parlato nell’episodio n. 367.

FOTO ATTUALITÀ / XVIII ANNUALE DELLA FONDAZIONE DEI FASCI DI COMBATTIMENTO - MUSSOLINI PARLA AL POPOLO DAL BALCONE DI PALAZZO VENEZIA
FOTO ATTUALITÀ / XVIII ANNUALE DELLA FONDAZIONE DEI FASCI DI COMBATTIMENTO – MUSSOLINI PARLA AL POPOLO DAL BALCONE DI PALAZZO VENEZIA – Fonte

Pensate che la luce di questa stanza del Palazzo non veniva mai spenta in quegli anni perché si voleva dare il messaggio che che il governo non riposava mai.

Notate che quando si parla di Palazzo Venezia si usa la preposizione “di” e non si può dire “del palazzo Venezia”.

Se diciamo il nome, allora dobbiamo usare “di“. Invece se non diciamo il nome, allora dobbiamo usare “del”, ad esempio: la proprietà del palazzo è cambiata, l’immagine del palazzo è stata ristrutturata, eccetera. Questo ovviamente non vale solamente per palazzo Venezia.

Comunque, prima si Mussolini, quel balcone era famoso per un’altra ragione.

Papa Paolo II scelse Palazzo Venezia come sua residenza e dallo stesso balcone (siamo nel ‘400) osservava le corsa dei cavalli che si svolgevano lungo tutta via del Corso Queste corse si svolgevano tradizionalmente durante il periodo di Carnevale (fonte).

Insomma, il balcone più famoso del mondo, forse secondo solo a quello di Romeo e Giulietta che si trova a Verona.

Ah, dimenticavo: Palazzo Venezia ospitò anche un concerto di Mozart quando aveva solo 14 anni. Quanti spettatori? Oggi conta molto il numero dei followers (o seguaci, in Italiano) e il numero delle persone in generale. Ma in quel caso furono in pochi ad assistere al concerto. Ma c’era il Papa tra questi. Non so se rendo… Questa espressione però ancora non l’ho spiegata. Si usa per esprimere, con falsa modestia, una virtù, o la grandezza.

Come a dire: sono riuscito a rendere l’idea? Non so se ci sono riuscito. Molto più brevemente: non so se rendo!

Questo episodio comunque finisce qui, un saluto da Giovanni di Italiano Semplicemente. Avete capito bene, sono prorpio io, Giovanni. Non so se rendo! (Scherzo naturalmente!)