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E’ possibile leggere ed ascoltare e/o scaricare il file audio di questo episodio in formato MP3 tramite l’audiolibro (+Kindle o cartaceo) in vendita su Amazon, che contiene in tutto 54 espressioni italiane e 24 ore di ascolto.
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Buongiorno amici di Italiano Semplicemente e grazie di essere all’ascolto di questo nuovo episodio.
Ho notato che l’ultimo episodio dedicato a Umberto Eco è stato molto apprezzato da tutti voi. Sono contento di questo, ed oggi come promesso torniamo alle espressioni idiomatiche italiane.
Oggi ne vediamo una che ha a che fare con una abitudine tutta italiana: il quarto d’ora accademico. Questa è l’espressione di oggi: “il quarto d’ora accademico”.
Allora “Il quarto d’ora accademico” è l’espressione di oggi. I più fedeli ad Italiano Semplicemente ricorderanno sicuramente che questa frase la avevamo già affrontata in una lezione di Italiano Professionale, il corso che stiamo costruendo di giorno in giorno insieme ai membri dello staff del sito, e la lezione è la numero quattro, lezione dedicata a tutte le espressioni che riguardano la precisione e la puntualità. In quell’occasione avevamo visto in particolare tredici espressioni che riguardavano l’argomento precisione e puntualità, argomento molto importante nel lavoro, ed il quarto d’ora accademico è la prima espressione spiegata nella lezione in questione.
Bene, oggi le rivediamo, la spieghiamo nuovamente, e lo facciamo in un nuovo contesto, in modo che vi rimanga più impressa nella mente.
Il nuovo contesto è quello del tempo, in generale. Il tempo è un argomento ancora più generale della puntualità, e in questo contesto più generale ci sono moltissime espressioni, che riguardano il tempo: l’importanza del tempo che passa, l’inesorabilità del tempo, vale a dire il fatto che il tempo passi sempre e comunque, inesorabilmente; il valore del tempo, le scelte collegate all’utilizzo del tempo, ci sono espressioni che riguardano persino la bontà del tempo, o la sua cattiveria. Ebbene all’interno del corso di Italiano professionale verrà inserita anche una lezione sul tempo in generale dove vedremo tutte queste espressioni, tutte molto usate in Italia dagli italiani. La lezione sarà inserita nella prima sezione, dedicata proprio alle frasi idiomatiche.
Allora il quarto d’ora accademico è una usanza tutta italiana, come vi dicevo.
Il “quarto d’ora”, come avrete intuito, sono semplicemente 15 minuti, e sono quei 15 minuti che fanno la differenza tra una persona puntuale ed una persona in ritardo.
Mi spiego meglio: Quando in Italia abbiamo un appuntamento, una lezione all’università, un appuntamento di lavoro, molto spesso sono concessi fino a 15 minuti di ritardo, cioè si può arrivare anche un quarto d’ora dopo l’appuntamento, fino a 15 minuti dopo l’ora dell’appuntamento, della riunione, della lezione. Questo è il quarto d’ora accademico. Se ad esempio avete una lezione alle 15:00, cioè alle tre di pomeriggio, se arrivate alla lezione un po’ in ritardo, fino alle 15 e 15 minuti siete giustificati, e non siete in realtà considerati in ritardo.
Non è sempre così ovviamente, dipende dalla città, dal tipo di appuntamento ed anche dalla regione in cui vi trovate, dipende anche dalle persone che partecipano o che organizzano l’incontro, ma è abbastanza diffusa l’abitudine del quarto d’ora accademico. Quindi quando è permesso arrivare fino a 15 minuti in ritardo si dice che c’è il quarto d’ora accademico, e chi arriva 15 minuti dopo l’ora dell’appuntamento si dice che questa persona si è presa il quarto d’ora accademico.
Soprattutto a Roma, ma anche in altre città l’abitudine del quarto d’ora accademico è molto diffusa. Se andate all’università a Roma, alla Sapienza di Roma, (La Sapienza è il nome dell’università di Roma) e guardate l’orario delle lezioni appeso alla bacheca di una qualsiasi facoltà: lettere, matematica, scienze politiche, geologia, medicina eccetera, potete vedere ad esempio l’orario delle lezioni, e ad esempio potete leggere che dalle 10:30 di mattina alle 11.30 è prevista la lezione di Matematica, ma se andate nell’aula alle 10:30 precise, o alle 10:35, vedete che le persone stanno ancora cercando un posto per sedersi, tutti stanno chiacchierando tranquillamente, chi in piedi, chi seduto, e magari neanche il professore, neanche cioè il docente di matematica è ancora arrivato. Se aspettate ancora un po’ vedrete intorno alle 10:45 cioè esattamente dopo un quarto d’ora, dopo 15 minuti l’orario stabilito per l’inizio della lezione il professore inizierà a parlare. Coloro che invece arriveranno oltre il quarto d’ora accademico saranno considerati in ritardo. Il professore, il docente potrebbe arrabbiarsi, potrebbe dire: non si arriva tardi alla lezione, non si può arrivare oltre il quarto d’ora accademico.
Come è nata questa strana abitudine dei quindici minuti di tolleranza? Beh diciamo che la scusa è quella del traffico, quella di incontrare traffico per stradaq e quindi questo traffico ci impedisce di arrivare puntuali alle 10:30. Possono anche capitare altri contrattempi in una grande città, come Roma ad esempio, altre cose che ci fanno ritardare, ma ovviamente su questo aspetto ci sono diversi punti di vista.
Un danese, uno svedese, un olandese e un tedesco ad esempio diranno che il quarto d’ora accademico è una brutta abitudine e che invece è sempre bene arrivare puntuali alle riunioni per una questione di rispetto verso gli altri. Uno spagnolo, un indiano o in altre nazioni come l’Italia penseranno invece che è una abitudine giusta perché è bene non stressarsi troppo e considerare che ci sono persone che possono avere problemi e quindi concedere un po’ di tempo in più a queste persone.
A dire il vero se ci pensate bene sono vere entrambi punti di vista, perché dove il quarto d’ora accademico è una abitudine, beh allora una volta passati quei quindici minuti di tolleranza, dopo il quarto dora accademico non sono più ammessi ritardi, e la lezione ha comunque inizio. Chi ama la puntualità sa bene che la lezione non inizierà che alle 10:45, non prima, e quindi arriverà alle 10:45, e chi invece non ama stressarsi troppo o ha problemi di traffico, sa bene, anche lui, che gli è concesso solamente un quarto d’ora, non di più di ritardo, e se arriverà alle 10:30 dovrò aspettare 15 minuti prima della lezione. Se invece arriverà alle 10:45 sarà perché ha incontrato traffico, ma tutti sanno comunque che la lezione inizierà alle 10:45 minuti. Quindi il problema potrebbe nascere solamente i primi giorni, quando coloro che amano la puntualità non capiscono che esiste il quarto dora accademico.
Gli italiani in generale, sono, diciamolo, meno rigidi nel rispetto delle regole rispetto ai tedeschi svedesi e finlandesi, alle popolazioni del nord Europa in generale e questo è una questione di cultura ovviamente. Se da una parte questo è un lato negativo, dall’altra gli italiani si sentono più tolleranti, più buoni, più umani, più elastici, più flessibili; non siamo in generale rigidi nel rispetto delle regole, almeno nelle regole dell’orario e della puntualità. Questa mancanza di capacità di stare alle regole, di stare nel “recinto” delle regole, se da una parte è una mancanza di rispetto verso chi invece le regole le rispetta, dall’altra ci dà probabilmente la capacità di stare al di fuori della logica comune, e questo porta l’italiano ad una maggiore creatività, una maggiore inventiva, una maggiore capacità di inventare e di lavorare con la fantasia. Questa ovviamente può essere una delle possibili interpretazioni, una delle tante.
Quella del quarto d’ora accademico è comunque una tradizione tutta italiana, una abitudine esclusivamente italiana (o quasi) e ricordo benissimo che all’università le lezioni iniziano sempre con un quarto d’ora di ritardo. Si tratta per l’appunto del quarto d’ora accademico.
Se vi state chiedendo cosa significhi la parola “accademico” la risposta è che la parola accademico si riferisce generalmente all’università, si riferisce all’organizzazione dell’università, a come l’università è organizzata, infatti ad esempio c’è “l’anno accademico”, ad esempio l’anno accademico 2016-2017, che indica il periodo di tempo in cui si svolgeranno le attività dell’università, come le lezioni ad esempio, che inizieranno ogni anno a partire dal mese di settembre, lezioni che finiranno nell’anno successivo. All’università non si usa parlare di anni: 2016, o 2017 eccetera, ma piuttosto si parla di anni accademici: l’anno accademico 2016-2017 o l’anno accademico 2017-2018 e via dicendo. Ogni anno inizia un nuovo anno accademico. E non è un caso che il quarto d’ora accademico si usi anche all’università, nelle lezioni universitarie. Credo che l’espressione nasca proprio in ambito universitario.
Però attenzione perché il quarto d’ora accademico non può essere considerato una cosa seria, una cosa da scrivere nei documenti ufficiali. Si tratta di una moda, di una abitudine che è nata per gli arrivi dei ritardatari, per potersi spostare da un’aula all’altra; per qualcuno il quarto d’ora accademico serve a fumarsi una sigaretta tra una lezione ed un’altra. In teoria si fa un’ora di lezione, in pratica la lezione durerà solamente 45 minuti.
Per coloro di voi che non riescono a capire fino in fondo il motivo dell’esistenza del quarto d’ora accademico, sappiate che questo fa parte semplicemente della cultura italiana, che ha delle cose bellissime e delle cose meno belle, la stessa cultura che ha dato origine ai grandi artisti di tutti i tempi ed alle loro opere, la stessa cultura che ha fatto nascere la Gioconda di Leonardo Da Vinci e anche la Divina Commedia di Dante Alighieri.
E vero che probabilmente, almeno metà dell’Italia e degli italiani probabilmente non condivide ciò che ho detto oggi sul quarto d’ora accademico, e infatti ognuno ha la sua opinione e ha diritto di pensare che questa sia una abitudine positiva o che sia invece negativa e da superare. L’altra metà però la condivide, e a qualcuno anzi piacerebbe di più se esistesse la “mezzora accademica” e non solo il quarto d’ora accademico.
Ora facciamo un piccolo esercizio orale, come sempre.
Provate a ripetere ciò che dico io, a parlare dopo di me, ripetendo le stesse identiche parole: questo vi aiuterà, poco a poco a memorizzare le parole e sentirvi più sicuri nella pronuncia.
Accademico
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Accademico
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Il quarto d’ora
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Il quarto d’ora
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Il quarto d’ora accademico
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Il quarto d’ora accademico
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Il quarto d’ora accademico
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Grazie amici di averci seguito anche oggi, mi raccomando: se pensate di non aver capito più dell’80 per cento, ripetete l’ascolto più volte, (ricordate la prima regola di Italiano Semplicemente: repetita iuvant) e se volete approfondire il vostro italiano ancora di più prenotate il corso di Italiano Professionale, che sarà completo e disponibile solo nel 2018, ma chi vuole può prenotare sin da ora e quando il corso sarà disponibile riceverà un avviso e allora potrò decidere se acquistare o meno il corso. Se poi siete interessati a discutere del corso e a discutere dei contenuti, anche per dare consigli sui temi da trattare e sul modo in cui farlo, potete unirvi al gruppo di discussione su Facebook, vi aspettiamo. Un saluto da Gianni, ci sentiamo al prossimo podcast, che sarà dedicato ad un altro grande personaggio italiano. Ciao ciao.
Ps: grazie per le vostre donazioni