21 – UN CERTO NON SO CHE – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Trascrizione

Hai presente quella sensazione strana quando non sai esattamente la parola da usare per descrivere una sensazione?

Non parlo però della difficoltà dovuta alla lingua che non conoscete, ma proprio quando non sapete descrivere qualcosa perché vi sfugge, perché è qualcosa di indefinibile.

Vi faccio un esempio. Vedete una ragazza che vi piace ma non sapete perché vi piace. Allora in italiano potete dire così:

Quella ragazza ha un non so che

Quella ragazza ha un non so che di affascinante

Vedi quella ragazza? Ha un “non so che” che mi fa impazzire!

Quella ragazza possiede un certo non so che di molto affascinante.

Quando la vedo sento un non so che, che mi sale addosso, un’emozione strana.

Un “non so che” è quindi come dire: qualcosa che non riesco a definire, qualcosa di indefinibile, qualcosa di non del tutto chiaro. Insomma: non so cos’è!

Si tratta sempre di una sensazione non normale, strana ma singolare: la sento, riesco a percepirla come particolare, singolare, unica, ma se devo spiegarla non so proprio quali termini usare. Spesso si aggiunge “certa” o “certo” prima, per aggiungere incertezza, indefinitezza: un certo non so che.

Come quando si dice “conosco un certo Giovanni” per dire che in realtà non conosco questo Giovanni. So solamente il suo nome.

Lo stesso avviene con “un certo non so che“. Come a dire: un qualcosa, una sensazione di cui non posso dire nulla.

Cosa mi piace di quella ragazza?

È una ragazza bella? Può darsi, ma ce ne sono tante belle, non è quello che mi attira. Non solo almeno.

Una ragazza misteriosa? Può essere, ma forse è qualcos’altro.

Somiglia a qualcuno? Forse si, ma in questo caso qualcuno che non ricordo.

Insomma ha un non so che di misterioso, un non so che di affascinante! È irresistibilmente affascinante! Forse è il suo fare, ha un fare che mi attira molto.

Ma cos’è?

Sì dà il caso che io non riesca a capirlo. Ci sono però emozioni che quando la vedo non riesco a tenere a bada.

Potete dire “un non so che di…” facendo seguire una caratteristica genetica (di strano, di bello, di misterioso, di affascinante ecc) oppure “un non so che” che mi piace, che mi attira, che mi piacerebbe sapere, eccetera.

Si può usare con tutte le sensazioni indefinite, positive e negative. Ma non è obbligatorio usarla. Potete anche dire: c’è qualcosa di indefinito, c’è qualcosa che non riesco a identificare, c’è qualcosa che mi sfugge, qualcosa di indecifrabile.

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