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Trascrizione
Giovanni: Rispondere, come sapete, è il contrario di domandare. Io posso domandare a te di farmi una cortesia, e tu potresti rispondermi di sì. Ho usato appositamente la preposizione “di” perché rispondere a volte ha utilizzi particolari a seconda della preposizione che segue.
In questo breve episodio ci occupiamo della preposizione “di” che segue al verbo rispondere: può anche essere del, o della, o anche dello. A volte ha un significato particolare: in pratica “rispondere di qualcosa” dove questo qualcosa è un fatto accaduto.
Stiamo quindi parlando di responsabilità. Non è l’uso classico del verbo rispondere: io domando e tu rispondi, dove si usa la propria voce per rispondere.
Rispondere di qualcosa di accaduto significa essere la persona responsabile di quella cosa accaduta. C’è qualcosa in più però: significa anche pagare le conseguenze di qualcosa che è accaduto, di un evento accaduto.
Spesso si tratta di episodi accaduti di cui si sta cercando il responsabile, e questa persona responsabile, non solo è responsabile, ma deve dare una risposta, deve fornire una risposta, perché lei è la persona deputata a questo. Deve spiegare perché questa cosa è accaduta, deve proporre soluzioni ed eventualmente pagare le conseguenze, o anche pagare lo scotto di quanto accaduto, per riprendere l’episodio di ieri.
Insomma non c’è nessuno che fa una domanda, ma è successo qualcosa, e qualcuno, qualche responsabile dovrà dare spiegazioni e eventualmente essere punito: qualcuno deve rispondere di questo fatto accaduto.
Forse il modo migliore alternativo per descrivere questa modalità è “rendere conto“.
Accade qualcosa e chi deve rendere conto di quanto accaduto?
Chi deve rispondere di quanto accaduto?
E’ la stessa cosa. C’è un fatto, un evento, un’azione attribuita a una persona, quindi è colpa sua se è accaduta, oppure se non è colpa sua questa persona comunque è obbligata a subirne le conseguenze.
Chi risponde dell’incendio dell’Amazzonia?
Chi deve rendere conto agli italiani dell’aumento delle tasse? Chi risponde di questo? Chi è il colpevole? Chi deve pagare per questo?
Direi che è un po’ formale come modalità per far assumere una responsabilità ed è molto usata dai giornalisti e dai professionisti.
Poi c’è, e concludo, anche “rispondere di me stesso“. Si parla sempre di responsabilità, ma stavolta nelle proprie azioni:
Se mi fanno un torto non rispondo più di me stesso,
Il che significa che non rispondo delle mie azioni, dimentico ogni senso di responsabilità, perché non so cosa potrebbe succedere in questo caso, potrei anche perdere la calma o la pazienza.
Ripasso espressioni precedenti:
Lia (Brasile 🇧🇷): Se dovesse accadere qualcosa a mio figlio, giuro che non abbozzerei un solo istante e non risponderei delle mie azioni. Qualcuno pagherà lo scotto quando verrà a galla il nome del colpevole. Inutile darsi alla fuga, io vi prenderò. Che vuoi, purtroppo sono soggetto a scatti di rabbia e ti dirò che neanche mi dispiace più di tanto.
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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con italiano semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro.

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