312 – Saperci fare

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Trascrizione

Giovanni: Abbiamo visto, nell’ultimo episodio, l’uso di capirci per esprimere le competenze:

Mariana: Grazie, è benaccetta una capatina all’episodio di ieri!

Giovanni: Io ci capisco

Tu ci capisci

Abbiamo detto, se ricordate, che in realtà il modo corretto di esprimere il concetto è usare “ne” e non “ci”.

Capirne e non capirci quindi.

Io ne capisco

Tu ne capisci

Ora, c’è anche un altro modo per esprimere lo stesso concetto: saperci fare.

Attenzione perché saper fare è un po’ diverso da saperci fare.

Andrè: Sono proprio le sfumature dei concetti che ci interessano.

Giovanni: Saper fare è usato comunemente per esprimere competenze. Equivale a riuscire a fare.

Sai fare il caffè all’italiana?

Certo che lo so fare e tu la sai fare la caipirinha come la sanno fare in Brasile?

Insomma! Non la so fare molto bene. La sanno fare meglio i brasiliani.

Questo è saper fare. Sapere indica conoscenza e fare la manualità. Saper fare, insieme, indica una abilità spesso manuale, materiale.

Saperci fare è simile, ma ci sono almeno tre differenze.

La prima differenza è che saperci fare contiene anche orgoglio, l’essere orgogliosi di saper fare qualcosa:

Io ci so fare con i computer

Questa frase è del tutto equivalente a “ci capisco” e a “ne capisco” che è la versione corretta.

La seconda differenza è che il “fare” di “saperci fare” può anche essere relativo ad un comportamento. Anzi, soprattutto in questo caso è corretto usare “saperci fare”:

Tu ci sai fare con i bambini

Tu, cioè, hai abilità particolari con i bambini, li sai intrattenere, li sai far divertire, sai farti obbedire, eccetera. È un complimento.

Io non ci so fare per niente con le ragazze.

Io, quindi, non capisco bene come comportarmi con le ragazze, non so come fare per piacere alle ragazze.

Tu non ci sai fare, le fai scappare le ragazze. Lascia fare a me!

Saperci fare quindi racchiude orgoglio, abilità nel fare ma soprattutto abilità comportamentali. Saperci fare è un concetto più ampio, di uso informale, anche questo, ma non più di tanto.

La terza differenza è che stavolta non è sbagliato usare ci.

“io ci so fare” è il modo corretto di esprimere l’abilità in questione.

Se usassi la particella ne il significato cambierebbe.

Ad esempio:

In Italia ci sappiamo fare con i dolci e tutto ciò che riguarda il cibo. Ma non solo: gli italiani ne sanno fare molte di cose.

Quindi “in Italia ne sappiamo fare molte di cose” significa semplicemente che in Italia sappiamo fare molte cose.

Quel “ne” si riferisce alle “cose”.

Quante cose sai fare?

Quante ne sai fare di cose?

Ne so fare molte io, e tu?

Quanti anni hai? Ne ho 30.

Quanti dolci sai fare? Ne so fare molti. Ne so fare molti di dolci.

Non parliamo di abilità comportamentali in questo caso ma di quantità di cose.

Quindi ricapitolando:

io ci so fare con le pizze” è equivalente a “io ci capisco di pizze”. C’è orgoglio ma non si tratta di abilità nel comportamento in tal caso.

Io ne so fare di pizze” contiene ancora una componente di orgoglio, come a dire che ne so fare molte, di molti tipi diversi, ma si parla di quantità di pizze.

Infine:

Io ci so fare” con le donne o con i bambini o con i ragazzi eccetera, indica qualità, abilità nel comportamento, quindi orgoglio e comportamento. Si tratta di “savoir faire“. In questo caso si usa anche spesso questo francesismo. Il savoir faire è quindi quell’nsieme di qualità che consentono ambite o brillanti affermazioni nei rapporti sociali. Questo saperci fare, questo savoir faire richiede accortezza, tatto, sensibilità, abilità morali particolari che non tutti hanno.

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L’inizio e/o la fine, o le frasi intermedie di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!