Per bene o perbene (scarica l’audio)
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Trascrizione
Giovanni: le persone perbene sono l’opposto delle persone “per male?”
Non è così purtroppo. Infatti prima di tutto le persone “per male” non esistono, perché questo non ha nessun significato.
Esistono invece le persone “perbene“. Ma chi sono?
Le persone per bene, innanziutto, è preferibile se lo scriviamo in una sola parola: perbene.
Le persone perbene allora forse fanno le cose per bene?
No, neanche questo purtroppo altrimenti sarebbe troppo semplice, no?
Vediamo:
Ci sono molti modi per descrivere una persona perbene utilizzando altri aggettivi o locuzioni.
Si tratta di persone ammodo, a posto, come si deve, corrette, dabbene, oneste.
In modo più ricercato si può anche parlare di una persona proba, un uomo probo, una donna proba, raccomandabile, une persona retta.
Sicuramente però perbene è l’aggettivo più usato, sia parlando di sé stessi che di altri.
Una persona perbene, se vogliamo provare a descriverla, è fondamentalmente una persona ben educata, che si comporta in modo corretto ed onesto. È una persona fondamentalmente di cui ci si può fidare, sebbene l’aggettivo “affidabile” abbia un senso leggermente diverso.
Infatti affidabile si dice di persone su cui si può fare affidamento, degne di motivata fiducia.
Nel caso di persone perbene parliamo prevalentemente di educazione e onestà.
Se dunque qualcuno sospetta che io sia un ladro o una persona disonesta che ha provato a imbrogliarla, si può rispondere:
Io sono una persona perbene, cosa crede?
Guardi che noi siamo persone perbene! Non si permetta, sa!
Si usa soprattutto per tranquillizzare qualcuno che potrebbe avere dei dubbi:
Stai tranquillo, Giovanni è una persona perbene, non un delinquente.
Siamo tutte persone perbene, quindi non alziamo la voce!
Nostro figlio frequenta una ragazza di una famiglia molto perbene.
Tutti vorremmo che i nostri figli frequentino persone perbene
In generale quindi perbene, tutto unito, si utilizza come aggettivo, per descrivere una persona. Si può scrivere anche in due parole, ma si preferisce usare un’unica parola nello scritto.
Se stacchiamo le due parole, normalmente non stiamo descrivendo infatti una persona, ma un’azione, condotta in modo attento e coscienzioso, con scrupolo.
Abbiamo già visto insieme l’espressione come si deve, che può essere usata in entrambi i modi, sia per descrivere una persona che un’azione.
Metti apposto la camera e cerca di farlo per bene, perché dopo vengo a controllare.
Io sono uno a cui piace fare le cose per bene, non in modo approssimativo.
Cercate di fare le cose per benino, così da non rimetterci le mani.
Per benino ha lo stesso significato, e si usa in contesti più colloquiali e meno impegnativi.
Altri esempi:
L’idraulico ha fatto tutto il suo lavoro per bene. Quindi gli ho dato anche qualcosa in più di quanto ha chiesto.
La preposizione per, davanti a bene ha la sua importanza.
Bravo, hai fatto tutto bene
Questa frase ha difatti un senso diverso, perché ci si riferisce alla correttezza, all’esattezza, ad esempio quando si fa un esercizio, se lo si fa bene non c’è nulla di sbagliato.
Invece fare le cose per bene significa farle in modo ordinato, scrupoloso, con attenzione, con precisione, senza sbavature, senza approssimazione e pressapochismo.
“Per bene” in questo senso suona spesso come una raccomandazione o un invito alla precisione e all’attenzione quando si fa qualcosa.
Spesso poi anche la professionalità e l’esperienza sono importanti per fare le cose per bene.
Tornando alla domanda iniziale dunque:
Le persone perbene forse fanno le cose per bene?
Non è affatto detto infatti che sia così perché l’onestà è l’educazione, tipica delle persone perbene, non implica precisione, professionalità e esperienza.
Vabbé adesso credo che possiamo dedicarci al ripasso, registrato ben benino da alcuni volenterosi membri dell’associazione Italiano Semplicemente, tutte persone perbene che vanno pazze per l’italiano. Avanti adesso, registriamo questo ripasso e non mi fate arrabbiare!
Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente
Ulrike: leggevo che qualcuno, mi riferisco ad Osho, sostiene che quando ti girano, sfogarsi abbia dei benefici.
Rafaela: probabilmente poi si sarà più rilassati per meditare, ma c’è un rovescio della medaglia evidente.
Sergio: infatti. così facendo si allena il muscolo della rabbia, se possiamo chiamarlo così. Il che mi fa pensare che questa sia una sciocchezza.
Irina e Albéric: anch’io sono di questo avviso. Se la rabbia ha la meglio su di noi, qualcuno potrebbe pagarne lo scotto, ma di contro, schiacciare la rabbia non è produttivo. Bisogna invece gestirla, saperla riconoscere, avere contezza delle proprie emozioni e rendersi conto da dove viene questa rabbia.
Harjit: esprimere i propri sentimenti in modo sano e non arrabbiandosi, ad esempio, può portare grossi risultati e persino rafforzare le relazioni. Peccato che non sia semplice.