Il numeretto

Il numeretto (scarica audio)

Episodio n. 1199

Trascrizione

Benvenuti amici di Italiano Semplicemente.

Oggi parliamo di numeri. Per essere più preciso, vi parlo di un numero particolare, il famoso numeretto.

Si tratta del diminutivo di numero? Parliamo di questo?

Letteralmente sì, il numeretto è un numero piccolo, ma nel linguaggio comune, in Italia, quando si parla di numeretto non ci si riferisce quasi mai a un numero matematico, bensì a un piccolo bigliettino, generalmente di carta, su cui è stampato un numero.

Il contesto tipico?

Avete presente quando entrate in un supermercato, nel reparto salumi, formaggi o gastronomia

Davanti al banco c’è una macchinetta. No, neanche questa è una piccola macchina…

Comunque sia, si preme un pulsante su questa macchinetta, e zac!, esce un foglietto con un numero. Ecco: quello è il numeretto. Spesso più che il pulsante si strappa il numeretto.

Il numeretto serve per stabilire un ordine di attesa, per evitare discussioni tra i clienti su chi fosse arrivato prima.

Infatti, grazie al numeretto, si sa subito a chi tocca essere servito: basta guardare il display luminoso (o ascoltare la voce dell’addetto) che annuncia “numero 48!”.

Quindi il numeretto non è importante per il valore numerico in sé, ma perché identifica la nostra posizione nella fila.

È un oggetto piccolo, ma molto utile, e in certi contesti è quasi sinonimo di “diritto di essere serviti” in ordine.

Il termine è usato anche in senso figurato, a volte con un po’ di ironia:

“Qui ormai per qualsiasi cosa bisogna prendere il numeretto!”
per dire che bisogna aspettare a lungo, come se si fosse al banco del supermercato.

Un’immagine che potete associare al numeretto è proprio quella di una fila ordinata di clienti, ognuno con il suo bigliettino in mano, in attesa che arrivi il proprio turno.

Esempio di uso:
Siamo arrivati al banco dei salumi, ma c’è tanta gente.

Hai preso il numeretto cara?

Sì, abbiamo il 72, e stanno servendo il 48…. meglio se ci mettiamo comodi…

Dunque, il numeretto è un piccolo numero che, per magia organizzativa, riesce a trasformare una folla confusa in una fila ordinata, sempre che non arrivi il cliente con un numero passato che dice:

Il 21 è stato già servito?

Siamo al 48 signore!

Scusate mi ero distratto un attimo!

Adesso ripassiamo un po’.

Per farlo, simuliamo un dialogo alla cassa di un supermercato.

Marcelo: Chiedo scusa, non che io abbia fretta, ma potete farmi passare? Ho solo questa bottiglia.

Anna: eh no! Si fa presto a dire “fatemi passare”. Ma la fila è questa e si rispetta.

Christophe: Ah, ben detto! Sono qui da un quarto d’ora, e non mi sconfinfera proprio l’idea che tu mi passi avanti.

Julien: Ma a che pro dovremmo farti passare? Se tutti pensassimo come te, non esisterebbe proprio la fila.

Marcelo: Che esagerazione! Non volevo sollevare un polverone!

Karin: Tu stai solo cercando un espediente per saltare la fila. Questo fa molto italiano.

Sofie: ma no, quale italiano d’Egitto, è una questione di principio, ragazzo, cerca di capire. Ci sono poi tanti furbetti che amano le. scorciatoie. Personalmente, Ne ho già visti troppi, non mi sfiora nemmeno l’idea di cedere.

Anne Marie: ragazzi ragioniamo, a quest’ora avrebbe già pagato il ragazzo. Passa ragazzo, passa pure.

Ulrike: va bene dai. Almeno abbiamo fatto la nostra buona azione della giornata. Anche se, a dirla tutta, avevo una certa fretta anch’io.

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