La sgrammaticatura istituzionale – POLITICA ITALIANA (Ep. n. 35)

La sgrammaticatura istituzionale (scarica audio)

Indice episodi del linguaggio della politica

Trascrizione

Bentornati nella rubrica di Italiano semplicemente dedicata al linguaggio della politica.

Una parolina che ogni tanto si vede usare quando si parla di politica è sgrammaticatura.

Ma che c’entra la grammatica?

Normalmente infatti una sgrammaticatura indica un errore grammaticale.

Un compito pieno di sgrammaticature è pertanto un compito pieno di errori di grammatica.

Il fatto è che parlando di politica, a questo termine si associa l’aggettivo istituzionale o anche costituzionale.

Cos’è una sgrammaticatura istituzionale o costituzionale?

Si tratta sempre di una specie di errore in fondo, perché qualcuno già da qualche anno, ha pensato di usare questa espressione in occasione di episodi in cui c’è stato un modo scorretto di applicare le regole istituzionali.

Le istituzioni ad ogni livello e anche i personaggi che ricoprono cariche politiche hanno un compito preciso, dettato dalle leggi, cioè dalla costituzione o altre norme o da regolamenti, e anche il modo di assolvere a queste funzioni è definito, se non dalle norme, dalla prassi. Assolvere in questo caso significa compiere, adempiere. Parliamo di doveri.

Ebbene, ci sono casi in cui tali compiti o tali comportamenti non sono stati rispettati esattamente come si doveva ma si sono verificate scorrettezze, inesattezze, errate interpretazioni delle norme, o comportamenti non esattamente coerenti con la figura ricoperta da un personaggio delle istituzioni o dalle istituzioni stesse.

Spesso si parla di conflitti sulle competenze dei vari organi amministrativi o di governo.

Vi faccio alcuni esempi:

Una regione Italiana e alcuni comuni entrano in conflitto perché i comuni hanno organizzato degli incontri per prendere decisioni di interesse comune, ma non hanno coinvolto la Regione su una questione sulla quale è proprio la Regione a stanziare le risorse.

La regione pertanto lamenta una sgrammaticatura istituzionale, cioè una scorrettezza, o, nel migliore dei casi, un errore.

Vediamo un ultimo esempio riguardante una sgrammaticatura costituzionale:

La costituzione prevede che un cittadino italiano possa non andare a votare durante un referendum, ma un pubblico ufficiale non può indurre all’astensione i cittadini, non può cioè consigliare loro di non andare a votare o convincerli in tal senso.

Qualora questo accada qualcuno potrebbe parlare di sgrammaticatura costituzionale.

In tal caso (come nel precedente esempio) si sta utilizzando una modalità alternativa per denunciare una scorrettezza, un errore o, come in questo ultimo esempio, un atto illegittimo.

Quando però si parla di sgrammaticature istituzionali, a volte lo si fa per minimizzare l’accaduto, declassandolo come sgrammaticatura, paragondolo cioè ad un’errore grammaticale, cioè una cosa di poco conto, l’accaduto.

Così, una dichiarazione inopportuna, ad esempio con contenuti razzisti di una carica istituzionale viene derubricata (cioè declassata) come sgrammaticatura istituzionale, come a dire:

Queste dichiarazioni il presidente non può dirle perché non è previsto dal regolamento.

In un altro paese magari sarebbero state richieste le sue dimissioni per una questione così importante.

Ci vediamo al prossimo episodio di italiano dedicato al linguaggio della politica.

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