Accadde il 16 ottobre 1943: esacerbare gli animi

Esacerbare gli animi (scarica audio)

Trascrizione

Un episodio storico italiano avvenuto il 16 ottobre, oltre al mio matrimonio (che è storico ma solo per me e mia moglie), è il rastrellamento del ghetto di Roma (16 ottobre 1943). Episodio di tutt’altro tipo, tra l’altro.

Truppe tedesche, con la collaborazione del regime fascista, arrestarono e deportarono oltre mille ebrei della comunità romana verso i campi di sterminio.

Questo evento può servire da «esempio-emblema» per comprendere il senso dell’espressione “esacerbare gli animi”.

In quel contesto, politiche razziste, propaganda e retorica dell’odio non solo alimentarono la paura e la violenza, ma esasperarono le tensioni nella società, contribuendo a una radicalizzazione che degenerò in deportazioni e atrocità. Tremendo.

Ma cosa significa “esacerbare gli animi”? Non avrei trovato alcun modo di spiegarlo partendo dal mio matrimonio, mentre l’episodio del 1943 si presta bene.

Letteralmente, il verbo esacerbare significa rendere qualcosa più acuto, più aspro, dunque simile a peggiorare, in questo caso, “gli animi”, ovvero i sentimenti, le emozioni delle persone. Si dice sempre al plurale: animi, perché ci devono essere due persone o due gruppi per poter usare questa espressione. L’espressione ha qualche affinità con “mettere zizzania” ma la differenza principale è che la zizzania viene messa dall’esterno, cioè ci vuole una terza persona che mette zizzania tra due persone o due gruppi di persone.

Usare “esacerbare gli animi” significa provocare un’escalation emotiva: accrescere rancore, rabbia, tensioni, astio, provocando reazioni più dure, polarizzazione, contrasti accesi.

Se la seconda guerra mondiale non vi piace, nessun problema perché gli animi possono essere esacerbati anche in contesti quotidiani. Non ci vuole poi molto a farlo.

In politica, un oratore che usa frasi estremiste o toni incendiari può esacerbare gli animi degli elettori, creando divisioni più profonde tra le fazioni.

In un gruppo di lavoro, se qualcuno critica pubblicamente in modo aggressivo un collega, può esacerbare gli animi nella squadra, provocando rancori, risentimenti e conflitti.

In ambito sociale, posso dire che dopo un incidente tra comunità diverse, dichiarazioni stereotipate o provocatorie dei media possono esacerbare gli animi della popolazione, intensificando la paura e la diffidenza reciproca. Sicuramente si dovrebbe cercare di placare gli animi, non esacerbarli.

Se non vi piace l’espressione, magari avete paura di non pronunciare bene il verbo esacerbare, potete usare anche “aggravare la situazione“, “esasperare la situazione“, “intensificare i conflitti” , “fomentare le parti“, “alimentare i conflitti” , “radicalizzare le tensioni“.
Verbi invece che esprimono un senso contrario sono: placare, calmare, mitigare, distendere, sedare, sempre seguiti da “gli animi”.

Ad esempio, possiamo dire:

Le autorità hanno cercato di placare gli animi convocando un incontro pubblico.

Oppure:

La retorica aggressiva ha aggravato il conflitto tra le parti. Esacerbare gli animi non è mai una buona idea.

Quando due fratelli litigano è buona norma da parte dei genitori non esacerbare mai gli animi ma cercare di placarli.

Attenzione infine agli “animi”. C’è differenza tra animi e anime. Le anime al massimo si salvano o si perdono.