Essere incardinato – ITALIANO PROFESSIONALE (n. 39)

Italiano Professionale

Sezione n. 4: lavorare in Italia

Essere incardinato (episodio n. 39) (scarica audio)

Trascrizione

Bentornati alla quarta sezione del corso di Italiano Professionale.

Per la sezione “lavorare in Italia”, vediamo l’espressione essere incardinato o incardinata, al femminile.

Il verbo incardinare è abbastanza usato nel linguaggio amministrativo e istituzionale italiano.

Non si tratta di un verbo comune nella lingua parlata quotidiana, ma è frequente nei documenti ufficiali, nei bandi di concorso, nei contratti pubblici e negli organigrammi delle pubbliche amministrazioni.

Vedremo insieme che cosa significa, quando si usa, e quali alternative più semplici si possono eventualmente usare in contesti meno formali.

Il verbo incardinare deriva da cardine, che è un perno, un elemento fisso intorno al quale ruota qualcosa (come una porta).

Avete presente il cardine della porta?

Si usa chiaramente anche il senso figurato per indicare qualcosa di molto importante, di cui non si può fare a meno.

In senso figurato, essere incardinato – quindi usando il verbo incardinare – significa essere stabilmente inserito in una struttura organizzativa, o fare parte formalmente di un ufficio, di un ente o di un’amministrazione.

Esempi:

Il funzionario è incardinato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Che è come dire che fa parte dell’organico di quel Ministero, è ufficialmente assegnato a quell’amministrazione.

La posizione sarà incardinata nella Direzione Generale per le Risorse Umane.

Vale a dire che il ruolo, che sarà occupato da qualcuno, sarà collocato strutturalmente all’interno di quell’unità organizzativa.

Pur lavorando in distacco presso un’altra sede, il dipendente resta incardinato nell’ufficio originario.

Cioè a dire (come direbbe Camilleri) che l’ufficio di appartenenza resta formalmente quello di origine.

Essere “incardinato” non significa soltanto “lavorare in”, ma implica una collocazione formale e duratura, spesso di natura giuridico-amministrativa.

È un termine che riguarda il rapporto strutturale con un’organizzazione.

Il termine cardine sta a rappresentare il legame saldo, che ha implicato una serie di azioni: la creazione dell’account aziendale, l’assegnazione di un ufficio, e ha comportato l’occupazione di una posizione programmata, eccetera. Una serie di cose che rendono anche difficoltosa una variazione, un eventuale spostamento. Bisogna fare ogni volta una serie di procedure.

In ambito universitario, ad esempio:

Il professore è incardinato nel Dipartimento di Giurisprudenza.

Cioè, è formalmente assegnato a quel Dipartimento.

Espressioni simili (ma non equivalenti):

essere stato assegnato a (più generico)

fare parte di (più colloquiale)

essere strutturalmente incluso in (più tecnico ma simile)

Lavorare in/presso (il più generico dei modi)

L’espressione “essere incardinato” è dunque un ottimo esempio di linguaggio tecnico-amministrativo italiano.

Conoscerla è utile per leggere correttamente i documenti ufficiali, interpretare correttamente un contratto di lavoro, un bando di concorso o un’organizzazione istituzionale.

Ci vediamo alla prossima lezione di Italiano Professionale e ricordo a tutti che per accedere all’intero corso occorre diventare membri dell’associazione Italiano Semplicemente. In alternativa, se siete interessati solamente alle lezioni di Italiano Professionale, si possono anche acquistare i libri su Amazon o sul sito di Italiano Semplicemente.

Un saluto a tutti.

N.5 – Sì o No? – 2 minuti con Italiano semplicemente – PRIMI PASSI

PRIMI PASSI: CORSO DI ITALIANO PER PRINCIPIANTI

primi_passi

5^ lezione. Quinta lezione. Lezione numero cinque: Sì o No?

Audio

Elettra: Primi passi. Lezione numero cinque (5): Sì e No

Elettra: Ciao.

Giovanni: ciao.

Elettra: tu ti chiami Giovanni? Ti chiami così?

Giovanni: Sì, mi chiamo Giovanni. Mi chiamo così.

Elettra: Non ti chiami Giuseppe?

Giovanni: No, non mi chiamo Giuseppe. Non mi chiamo così.

Elettra: stai bene?

Giovanni: sì, sto bene, grazie.

Elettra: tu sei mio padre, vero?

Giovanni: sì, sono tuo padre.

Elettra: sei mio padre?

Giovanni: sì, lo sono.

Elettra: Sei mia madre?

Giovanni: no, non sono tua madre.

Elettra: Sei mia madre?

Giovanni: no, non lo sono.

Elettra: Hai 48 anni?

Giovanni: sì, ho 48 anni.

Elettra: Hai 48 anni?

Giovanni: sì, be ho 48. E tu quanti anni hai? Quanti ne hai?

Elettra: io ne ho 13. Ma tu sei felice?

Giovanni: sì, sono felice.

Elettra: Sei felice?

Giovanni: sì, lo sono.

Elettra: sei triste?

Giovanni: No, non sono triste.

Elettra: Sei triste?

Giovanni: No, non lo sono. E tu lo sei?

Elettra: No, non lo sono. Papà, hai un lavoro?

Giovanni: sì, ho un lavoro.

Elettra: Hai un lavoro?

Giovanni: sì, ce l’ho. E tu ce l’hai?

Elettra: No, non ce l’ho papà.

Elettra: Papà, io sono Elettra?

Giovanni: Sì, sei Elettra .

Elettra: sono tua figlia?

Giovanni: Sì, sei mia figlia.

Elettra: sono tua figlia?

Giovanni: Sì, lo sei. E io sono tuo padre?

Elettra: Sì, lo sei.

Elettra: Papà, sono tuo figlio?

Giovanni: No, non sei mio figlio.

Elettra: sono tuo figlio?

Giovanni: No, non lo sei.

Ripasso lezioni precedenti:

Elettra: Ciao, come state? Io sto bene. Mi chiamo Elettra. Piacere di conoscervi. La mia età è 13 anni. Vado a scuola, quindi non lavoro. Neanche mio fratello lavora. Mio papà invece lavora. Anche mia madre lavora. Noi siamo quattro persone: mia madre, mio padre, mio fratello ed io.

N.4 – CHE LAVORO FAI? – 2 minuti con Italiano semplicemente – PRIMI PASSI

PRIMI PASSI: CORSO DI ITALIANO PER PRINCIPIANTI

primi_passi

4^ lezione: che lavoro fai?

Audio

Emanuele: Primi passi. Lezione numero quattro (4).

Emanuele: Buongiorno papà.

Giovanni: ciao Emanuele.

Emanuele: scusa papà, tu lavori? Hai un lavoro?

Giovanni: io? Che lavoro faccio io?

Emanuele: si, tu che lavoro fai? Qual è il tuo lavoro?

Giovanni: Io lavoro con internet. Questo è il mio lavoro. E tu? Tu lavori? Hai un lavoro tu?

Emanuele: io? Io non lavoro. Io non ho un lavoro. Vado a scuola. Ancora vado a scuola.

Giovanni: certo. Io invece sì, io lavoro.

Emanuele: anch’io voglio lavorare con internet.

Giovanni: si, va bene, ok. Un giorno lavoreremo insieme!

– – –

Elettra: LAVORARE

Giovanni: Io lavoro

Emanuele: Io non lavoro

Giovanni: Io ho un lavoro

Emanuele: Io non ho un lavoro

Giovanni: io invece si

Emanuele: io invece no.

– – –

Ripassiamo le lezioni precedenti:

Elettra: Ciao a tutti. Piacere di conoscervi. Mi chiamo Elettra e ho 13 anni. Vado a scuola, quindi non ho ancora un lavoro. Mio papà invece si. Anche mio fratello non lavora. Noi stiamo tutti bene. E voi state tutti bene?