Già ed ormai: la differenza

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Trascrizione

Buongiorno amici di Italiano Semplicemente, è arrivato ancora una volta il momento di ringraziare i donatori.

Lo voglio fare dedicando loro un bell’episodio.

Oggi spiegherò a tutti voi la differenza tra “già” ed “ormai” che spesso crea problemi a molti stranieri.

Lo farò attraverso una serie di esempi e una spiegazione in cui parlerò di alcuni paesi, e precisamente: il Belgio, la Polonia, gli Stati Uniti d’America e L’Argentina.

Ci sono anche altri paesi da cui sono arrivate delle donazioni ma a loro dedicherò un altro episodio volentieri.

Allora: già, con l’accento sulla a, e ormai sono due avverbi, questo lo sapete già e non vi aiuta di certo a capire quando usare l’uno e quando usare l’altro.

Entrambi gli avverbi si riferiscono al tempo, e si usano quando si verificano degli eventi, oppure quando non si verificano degli eventi, quando succede o non succede qualcosa.

Ma come utilizzare questi due avverbi? E come capire quando è bene usare già e quando invece occorre utilizzare ormai?

Quali sono le regole?

Beh, occorre dire alcune cose e fare alcuni esempi ovviamente, ma intanto possiamo dire una cosa molto importante che vi aiuta a capire la differenza. Già si usa quando qualcosa è accaduto e ormai si usa quando non ha nessuna importanza se qualcosa accade o non accade.

vediamo bene con degli esempi:

Parliamo dell’Argentina. Uno studio mostra che in Argentina nei soli mesi di gennaio e febbraio del 2019 sono stati registrati già 54 casi di femminicidio. In due mesi siamo già arrivati a 54 donne uccise.

Cosa significa già in questo caso? Significa che 54 è un numero alto, e ci si aspettava che questo alto numero venisse raggiunto più tardi, ci si aspettava che questo numero fosse raggiunto qualche mese dopo. 54 già a fine febbraio? Quante saranno le donne uccise in Argentina a fine anno se continuiamo così?

Quindi usiamo “già” perché è presto, vale a dire che questo numero si è verificato molto presto, prima delle attese. Quindi usiamo “già” perché un’azione è avvenuta, o un fatto si è compiuto molto presto.

Posso aggiungere che: cosa possiamo fare per fermare del tutto questo fenomeno?

Qualcuno potrebbe dire che per quest’anno ormai è tardi.

Quando dico “ormai è tardi” (la parola TARDI si usa spessissimo insieme alla parola ORMAI) voglio dire che a questo punto (ormai) non si può fare nulla (è tardi). Ormai è tardi, cioè adesso non c’è più niente da fare. Si doveva fare qualcosa prima, ma adesso è troppo tardi. La parola ormai serve ad indicare che in questo momento (cioè ora) non si può fare nulla. Non è un caso che “mai” sia la fine di “ormai”.
Ormai contiene anche la parola “ora” oltre che la parola “mai”. Non a caso ormai equivale a “oramai” che ha lo stesso significato.

Nella parola ormai c’è spesso rimpianto, c’è rassegnazione. Inutile fare qualcosa, prendere provvedimenti adesso, perché in questo momento nulla può riuscire a risolvere il problema.

C’è anche un altro utilizzo di ormai però.

Ad esempio:

Sono già molti anni ormai che studio la lingua italiana

In questo caso c’è una situazione che semplicemente dura da molto tempo si protrae da molto tempo ed il risultato può anche essere positivo.

Non necessariamente quindi è tardi per qualcosa o c’è del rimpianto. Semplicemente è passato molto tempo, ed il tempo passato ha consentito il raggiungimento di un risultato.

Quello che voglio dire è semplicemente che dopo tanto tempo che accade qualcosa finalmente un obiettivo è stato raggiunto.

Dopo tanti anni, ormai ho capito come fare per imparare una lingua e divertirmi;

Dopo tanti anni che studio la lingua italiana, ormai conosco bene la differenza tra già ed ormai.

In questi casi quindi usiamo ormai e non già, perché già lo utilizziamo quando qualcosa accade prima del previsto, oppure quando qualcosa è accaduto.

Dopo questo episodio, già ho capito come fare per imparare una lingua e divertirmi;

Già conosco bene la differenza tra già ed ormai.non c’è bisogno di una spiegazione aggiuntiva.

Già ho capito: prima del previsto

Già conosco la differenza: l’ho già imparata in passato.

Vediamo un paio di esempi con gli Stati Uniti.

Sono già passati due anni da quando Donald Trump è diventato il presidente degli Stati Uniti d’America.

Questo uso di “già” è analogo al precedente esempio che riguardava l’Argentina: già indica il tempo che è passato velocemente: incredibile, sono già passati due anni! Qualcuno potrebbe rispondere: di già? (vedi approfondimento)

Di già? È una classica frase, un’esclamazione sotto forma di domanda, che esprime stupore, molto usata nelle risposte in cui non si aggiungono altre parole.

Sono già passati due anni lo sapevi

Di già?

Proprio così!

Non potete usare “di già” se continuate la frase, se cioè aggiungete altre parole. In questi casi la preposizione “di” se ne va e la parola “già” è sufficiente.

Sono già stato in Polonia.

Di già?

Sì, ci sono stato lo scorso anno.

Ci sono poi alcuni casi in cui potete usare o non usare la preposizione di. Inoltre non sempre si tratta di domande ma di semplici esclamazioni:

Mi machi già. Mi manchi di già. Già mi manchi.

Non è corretto invece dire “di già mi manchi”.

Vediamo ormai: state entrando in un museo di Dallas, il museo dedicato a George w. Bush sono le 16:50 e vi rendete conto che ormai è tardi per andare a visitare il museo, che chiude tra 10 minuti, alle 17.

Facciamo in tempo a visitare il museo?

Prova a rispondere.

No, non facciamo in tempo ormai. Mancano solo 10 minuti alla chiusura.

Oppure:

Ormai è tardi per andare al museo.

Avete sicuramente notato che l’avverbio già ha molti più utilizzi di ormai.

Ammettiamo che stiate decidendo dove andare in vacanza:

È pronta la valigia dei bambini?

Sì, già fatta!

La valigia è già fatta, cioè è stata preparata di già. È una cosa che è già avvenuta.

Gli spazzolini da denti li hai presi tu vero?

Sì, me lo hai già chiesto prima, smemorato!

Me lo hai già chiesto prima: quindi il già ha a che fare con il prima, mentre ormai ha più a che fare col dopo.

Ah scusa, sono un po’ addormentato, è già l’ora di un caffè

È già l’ora di/per un caffè: essendo stanco, è arrivato il momento di prendere un caffè, prima del previsto. Il desiderio del caffè è arrivato prima di quanto avessi previsto Ne ho già bisogno.

C’è un’offerta per andare in Belgio. Che ne dici, andiamo in vacanza in Belgio? O ci sei già andato?

Anche qui è chiaro che “ci sei già andato” si riferisce al passato, al prima.

In Belgio? Ormai è tardi per il Belgio. L’offerta è già scaduta

L’offerta è già scaduta Ormai è tardi. In questa frase si capisce bene la differenza tra già ed ormai.

È già scaduta, quindi è scaduta (si parla del passato). Ormai è tardi, quindi ancora una volta sto parlando di un’azione futura che non avverrà.

Notate che quando è tardi per fare qualcosa si dice normalmente “ormai è tardi” per evidenziare qualcosa che non si può più fare in futuro, ma si può dire anche “é già tardi” se vogliamo evidenziare anche che il tempo è passato velocemente: questo momento è arrivato prima del previsto.

Allo stesso modo, anche la frase l’offerta è già scaduta” può diventare “l’offerta è ormai scaduta”, o “ormai l’offerta è scaduta” per evidenziare che non si può più utilizzare questa offerta. L’attenzione quindi si sposta sul rimpianto per non aver prenotato prima..

Accidenti, l’offerta è ormai scaduta. Peccato!

Ci sono quindi dei casi in cui posso sostituire già con ormai è viceversa. Ma come si è cambia.

Ci sono anche alcuni casi in cui posso utilizzare insieme già ed ormai.

Se dico: “ormai è già tardi” voglio allo stesso tempo sottolineare che non c’è più nulla da fare (ormai) e che questo momento è arrivato velocemente prima del previsto (già).

Ci sono alcune modalità interessanti di usare “già” di cui voglio parlarvi.

Nella frase:

già m’immagino come andrà a finire

In questa frase “già” posso anche sostituirlo con “sin d’ora“. Stiamo pensando al futuro, stiamo immaginando il futuro e sto provando a fare una previsione. Sin d’ora, cioè già da questo momento, già oggi, già adesso. La frase “sin d’ora” è l’abbreviazione di “persino adesso

La potete usare in ogni circostanza simile.

Vi dico sin d’ora che prima o poi andrò in Polonia per visitare Versavia, Cracovia e Danzica.

Posso anche usare già:

Vi dico già da oggi che prima o poi andrò in Polonia per visitare Versavia, Cracovia e Danzica.

Potete fare questa sostituzione: (sin d’ora al posto di già da ora) quando parlate di un futuro indefinito, oppure magari state facendo una promessa o avete un desiderio che volete subito realizzare:

Ringrazio tutti sin d’ora per l’aiuto che mi avete dato.

Desidero sin d’ora ringraziarti per quello che hai fatto.

Un secondo uso particolare di “già” è quando si parla di una persona che nel passato (ed oggi non più) aveva una funzione o una qualifica. Ad esempio se sto parlando di Silvio Berlusconi, che in passato è stato presidente del consiglio dei ministri italiano, posso dire:

Silvio Berlusconi, già presidente del consiglio ha deciso di candidarsi nuovamente

Oppure:

Il già presidente del consiglio Berlusconi ha deciso di candidarsi nuovamente.

Il che significa:

Silvio Berlusconi, che in passato è già stato presidente del consiglio, ha deciso di ricandidarsi.

Usare “già” in questo modo dunque è un modo veloce di esprimere lo stesso concetto Ma si usa solamente per le cariche, le funzioni, le qualifiche:

Il già ministro Giovanni, il già presidente Giuseppe, la già direttrice Maria (di sesso femminile), oppure (se dite subito il nome potete togliere l’articolo) :

Giovanni, già ministro. Giuseppe,, già presidente Maria, già direttrice.

Un ultimo utilizzo di “già” non ha nulla a che fare col tempo.

Già, hai ragione.

È un modo per dare una conferma. È come dire: è vero, hai ragione, è proprio così.

Se io dico: certo che la carne Argentina è proprio buona vero?

Tu puoi rispondere:

Già, hai proprio ragione

Già, è proprio così.

È quindi una forma di assenso un modo per dire che sei d’accordo.

La prossima volta, prima di andare in vacanza in Belgio cerchiamo di imparare un po’ di inglese.

Già, hai proprio ragione.

Ci sono alcune parole o frasi particolari di cui volevo parlarvi:

Già che ci sei, già che ci siamo, gia che ci siete, eccetera.

Queste locuzioni si usano quando si vuole approfittare di un’occasione favorevole.

Ad esempio:

Già che sei in Argentina, salutami Marta se andrai a Buenos Aires.

Già che ci sei, portami anche del mate.

Quindi è come dire: visto che ti trovi in Argentina, considerato che sei in Argentina puoi approfittare per… Puoi cogliere l’occasione per…

Vai in Belgio in viaggio d’affari?) già che sei lì, visita la più antica città del Belgio che si chiama Tournai.

Già che sei lì, già che ci sei già che ti trovi li. Si può dire in moltu modi diversi ma in tutti i casi si tratta di un’occasione da non perdere.

Le due parole già è che possono anche formare una sola parola: giacché, con l’accento acuto sulla e.

Giacché ha lo stesso uso di già + che è si usa anche in qualche occasione in più.

Ad esempio:

mi chiedi se sono mai andato a Cracovia? Giacché me lo chiedi, ti rispondo che non ci sono mai stato, ma che spero di farlo in futuro.

Quindi giacché è come poiché, siccome, visto che. Un uso più ampio rispetto a già + che.

Allora spero di essere stato abbastanza chiaro. Un piccolo esercizio di ripetizione prima di terminare:

Già te ne vai?

Sì, è già tardi.

Forse è troppo tardi ormai.

Stiamo insieme da 5 anni ormai. È ora di sposarsi

Stiamo insieme già da 5 anni! Come corre il tempo!

Già che vai in vacanza in Belgio portami un pensierino da Bruges.

Finisce l’episodio e già che ci sono vi saluto tutti con affetto.

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