Accavallare
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Trascrizione
Gianni: tra i verbi che hanno origine dal mondo animale, uno dei più utilizzati è sicuramente accavallare.
Ovviamente l’animale di riferimento è il cavallo.
Molti di voi ad esempio in questo preciso momento hanno le gambe accavallate.
Avere/tenere le gambe accavallate è molto semplice. Indica la posizione che si assume quando si mette una gamba sull’altra, o la destra sulla sinistra o la sinistra sulla destra.
Ovviamente per tenere le gambe accavallate bisogna essere seduti e generalmente si è in attesa di qualcosa.
Magari si sta assistendo ad una lezione o ci si trova in uno studio medico in attesa del nostro turno. È anche una posizione ritenuta sexy per le donne. Generalmente davanti al pc non si sta però con le gambe accavallate.
Accavallare le gambe, detto in altri termini, è sovrapporre le gambe, incrociando. Si può fare lo stesso con due dita, ad esempio con l’indice e il medio quando si fanno gli scongiuri. Però in quel caso si dice: incrociamo le dita.
La sovrapposizione è la chiave per capire tutti gli usi del verbo accavallare. Sovrapporre significa mettere una cosa sull’altra: porre sopra, mettere sopra.
Si parla dunque sempre di una sovrapposizione, ma per usare questo verbo non basta avere una cosa sopra un’altra. Ci vuole qualche ingrediente in più.
Ad esempio, anche le onde del mare possono accavallarsi una sull’altra. Si vuole dare l’idea di un mare agitato, dove le onde si susseguono talmente velocemente che si sovrappongono una sull’altra.
Somiglia anche a sussuguirsi, ma è un rapido susseguirsi, talmente rapido che ciò che arriva dopo non aspetta il suo turno.
Prima che un’onda sia tornata indietro ne arriva subito un’altra. C’è la sensazione della velocità e della confusione.
Quando sono i ricordi o i pensieri ad accavallarsi, prevale il senso della confusione, della mancanza di ordine e lucidità. Non si riesce a capire quale ricordo è più datato, più vecchio dell’altro perché nella nostra memoria sembrano sovrapporsi, accavallarsi, persino accumularsi in modo disordinato, uno sopra l’altro.
Si dice che poco prima di morire mille ricordi si accavallino nella nostra mente in pochissimi secondi.
Quando sono i giorni ad accavallarsi, o le ore o persino gli anni, evidentemente la confusione è nella percezione, nel nostro cervello, forse perché credo che passino troppo velocemente o magari perché sembrano tutti uguali.
Se si accavallano le paure c’è un’ansia e una paura crescente.
In senso figurato si possono accavallare anche delle persone che parlano senza un ordine preciso, anche parlando nello stesso momento. Generalmente non ci si riferisce quindi al sovrapporsi fisicamente, ma nelle parole, nelle voci di persone diverse.
Per favore, non vi accavallate, parlate uno alla volta, altrimenti non capisco nulla.
Spesso anche le domande dei giornalisti ad un politico (ad esempio) si accavallano una sull’altra.
C’è confusione anche in questo caso, sovrapposizione, scompiglio, disordine.
Anche due o più appuntamenti possono accavallarsi se sbaglio la programmazione.
Possiamo usare il verbo in questione anche per i problemi, le difficoltà:
In questo periodo ho troppi problemi che mi si accavallano in testa!
Lo stesso può valere per gli impegni lavorativi, che possono accavallarsi, così da renderne più difficile la programmazione.
In senso fisico, sebbene si usi meno, potrei dire che delle persone che stanno in fila, nel momento in cui si crea disordine e qualcuno tenta di passare avanti agli altri, si accavallano:
Vi prego, rispettate la fila, non vi accavallate alle casse!
Questi sono i modi più usati per usare il verbo accavallare.
Adesso, senza accavallarsi per favore, facciamo un bel ripasso insieme.
Nel ripasso di oggi potremo parlare di sogni. Che ne pensate?
Ulrike: Un mio sogno ricorrente che al contempo si rivela un incubo a tutti gli effetti è quello di non giungere in tempo ad un appuntamento importante. Il percorso per raggiungere il traguardo è un continuo crescendo di intoppi di qualsiasi tipo. Fortuna vuole che mi sveglio sempre prima di andare in tilt.