Lo schiribizzo e il ghiribizzo (ep. 918)

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Giovanni: Oggi parliamo dello schiribizzo, un termine molto curioso e usato in tutto lo stivale (Cioè in tutt’Italia). Quando lo utilizziamo siamo sempre in un contesto informale, colloquiale.

In realtà il termine schiribizzo è una variante popolare di “ghiribizzo“. Si tratta comunque della stessa cosa.

Ma cos’è lo schiribizzo? Cos’è il ghiribizzo?

Lo schiribizzo è una voglia strana, un desiderio improvviso, ma non il desiderio di qualcosa di materiale (o almeno non soltanto), ma la voglia di fare qualcosa di strano, di insolito, di bizzarro, qualcosa che in condizioni normali non farei, ma in quel momento, quando mi prende lo schiribizzo, potrebbe essere l’occasione buona, perché non è che prende tutti i giorni lo schiribizzo.

Quel giorno potrei essere però particolarmente curioso o sentirmi particolarmente ardito, temerario, intraprendente, o magari mi sento particolarmente irritato e allora mi scatta qualcosa dentro, qualcosa di improvviso che mi fa fare qualcosa.

Questo è un segno inconfutabile che mi è preso lo schiribizzo!

Avrete capito che si usa il verbo prendere:

Prendere lo schiribizzo.

Es:

Oggi vado al mare. impiego normalmente un’ora per arrivare, ma se mi prende lo schiribizzo stasera mi fermo a dormire in un hotel, così potrò tornarci anche domani mattina.

Come verbo ausiliare quello corretto è il verbo essere, ma a volte si usa anche il verbo avere. Non si dovrebbe, ma la lingua colloquiale fa questi scherzi a volte.

Mi è preso lo schiribizzo

Mi ha preso lo schiribizzo

Es:

Mia figlia esce ma non mi dice mai dove va. Ma ieri sera mi è preso lo schiribizzo e sono andato a vedere dove andava mia figlia. Non vi dico cosa ho scoperto!

In definitiva, quando prende lo schiribizzo, viene una voglia particolare che spinge a fare qualcosa.

Si usa anche con la preposizione “di”:

Non lo faccio mai, ma oggi mi è preso lo schiribizzo di andare a vedere la partita della Roma allo stadio.

Tutti noi avremmo voglia di fare tante cose in certe situazioni, poi però quasi sempre ci comportiamo diversamente e facciamo la scelta più saggia o più “normale” o meno rischiosa o meno stravagante.

Lo facciamo per motivi diversi, legati alla cultura, alle abitudini, al modo di vivere quotidiano, per non offendere, per non invadere la privacy degli altri, per non perdere tempo, per non aver paura che ci siano conseguenze negative eccetera.

Ma a volte capita che ti prende lo schiribizzo e allora non c’è niente da fare!

A volte quando prende lo schiribizzo è per curiosità, altre volte per evadere un po’, per lasciarsi andare e fare cose insolite o perché siamo stanchi di vedere cose che non ci piacciono.

Allora in questi ultimi casi può prendere per togliersi un sassolino dalla scarpa
Non esagerate però con gli schiribizzi perché potreste essere considerate persone sui generis, che non sanno contenersi, che non rispettano le norme sociali, che non hanno pazienza o che sono totalmente imprevedibili e quindi poco affidabili.

Potete usare i termini ghiribizzo e lo schiribizzo per dare frizzantezza ad una affermazione, grazie al suono divertente di questa parola.

Se non vogliamo usare lo schiribizzo possiamo parlare di “capriccio” che però non si prende ma si ha. Ma un capriccio è un’improvvisa voglia o desiderio di fare qualcosa, spesso senza un motivo razionale o importante. Tra l’altro il termine si usa spesso con i bambini.

Cosa sono tutti questi capricci? Perché non vuoi mangiare oggi? Basta capricci!

Lo schiribizzo in realtà ha spesso una motivazione alla base, ma si tratta comunque di qualcosa di impulsivo e di improvviso.

Allora concludo dicendo che oggi ho già utilizzato 4 episodi di ripasso per descrivervi lo schiribizzo, quindi possiamo anche finirla qui.

Ci vediamo al prossimo episodio di italiano semplicemente.

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504 Lo sfizio

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Lo sfizio

Oggi ci occupiamo dello sfizio, parola diffusissima in tutta Italia, ma di uso colloquiale.

Lo sfizio è una specie di desiderio, ma un desiderio particolare, un desiderio capriccioso.

In effetti sfizio e capriccio sono due sinonimi, e indicano entrambi la voglia di qualcosa.

Non si tratta di desideri importanti, tipo desiderare la pace nel mondo o di avere una famiglia. Gli sfizi sono voglie capricciose, desideri di cose abbastanza futili, di poca importanza; quei desideri che vogliamo soddisfare per divertimento o per avere una soddisfazione personale che ci procura un qualche tipo di gratificazione.

Insomma, vogliamo toglierci uno sfizio.

È proprio questo l’utilizzo principale di questa parola. Lo sfizio è qualcosa che si toglie, qualcosa che vogliamo toglierci. Uso il verbo togliere per indicare il soddisfacimento di questo desiderio, questa voglia, che è quasi un bisogno di essere soddisfatti.

Oggi vado in centro e mi voglio togliere lo sfizio di un bel gelato.

Sarebbe come dire: mi voglio prendere la soddisfazione di gustarmi un bel gelato.

È tanto tempo che desidero farlo, quindi voglio togliermi questo sfizio, questo capriccio. Non voglio più avere questo pensiero in mente.

Spesso si dice anche “è solo uno sfizio” parlando di un desiderio che vogliamo soddisfare. Dicendo “solo” si evidenzia la poca importanza dello “sfizio“. L’utilizzo più frequente resta comunque l’espressione “togliersi lo sfizio“.

L’uso del verbo togliere sta proprio ad indicare la voglia di non avere più un pensiero in mente ed essere così soddisfatti.

Soddisfare una voglia” è molto simile a “togliersi uno sfizio“. E non è un caso che moltissimi esercizi commerciali in Italia si chiamano proprio così: “lo sfizio“, per invitare le persone a soddisfare un loro desiderio; in questo caso un loro appetito.

Questi desideri possiamo chiamarli desideri “sfiziosi“, un aggettivo, questo, che si addice anche alle cose che si mangiano:

Un pranzo sfizioso è un pranzo che ci attrae, ci attira per la sua particolarità, e non vediamo l’ora di assaggiare qualche pietanza.

Ma ci si può togliere uno sfizio in tantissimi modi diversi, non solo attraverso il cibo.

È sufficiente avere una voglia, un piccolo desiderio che, una volta soddisfatto, ci gratificherà.

Hai voglia di mandare a quel paese una persona da tanto tempo?

Dai, togliti questo sfizio e ti sentirai molto meglio.

Irina: manco a farlo apposta, stavo proprio pensando a uno sfizio che vorrei togliermi: andare due settimane in Italia.

Mariana: uno sfizio che potrai toglierti solo virus permettendo.
Hartmut: Siamo ottimisti, sta prendendo corpo l’ipotesi di apertura totale nel mese di giugno in Italia.

Ulrike: Per scrupolo però, sempre meglio aspettare un mesetto prima di prenotare

Emma: Poi con queste varianti: la brasiliana, l’inglese, adesso anche la giapponese… speriamo che a settembre non saremo da capo a dodici