La polenta – preparazione e vocabolario

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Trascrizione

Facciamo la polenta!

Non appena finisce l’estate ed inizia a farsi sentire l’autunno viene voglia di mangiare una bella polenta. Quando ero bambina era una festa, la polenta veniva girata con un mestolo lungo per almeno un’ora sul fuoco della stufa e tutti noi intorno alla tavola aspettavamo che finalmente fosse cotta.

Ora è molto più semplice, si possono utilizzare le farine trattate che hanno davvero pochi minuti di cottura, tutti sono in grado di cucinarla ed è buonissima ugualmente, comunque vi regalo la mia ricetta tradizionale.

Allora per prima cosa facciamo un bel ragù perché per essere buona ha bisogno di essere condita bene.

Io oggi ho utilizzato per 4 persone: 4 salsicce fresche, e 500 grammi di magro di maiale, una bottiglia di passata di pomodoro, un pezzettino di sedano, metà cipolla, una piccola carota e procediamo nel solito modo: si mettono le verdurine tagliate a pezzettini in una pentola con un po’ di olio, quando è ben caldo si aggiunge la carne, un po’ di sale e si cuoce per circa 5 minuti a fuoco vivace. Si aggiunge mezzo bicchiere di vino possibilmente bianco, appena è evaporato aggiungere la passata di pomodoro, coprire e fate cuocere per circa una mezz’ora.

Ora prepariamo la polenta. Se vogliamo usare farina di granoturco non precotta, ne usiamo 500 grammi e due litri di acqua. Mettiamo l’acqua in una pentola alta (perché quando cuoce la polenta schizza) un pizzico di sale e iniziamo da subito a mettere la farina poco a poco, così non fa grumi, giriamo, giriamo, sempre senza smettere mai e facciamo bollire circa 40/50 minuti.

Ne mettiamo un bel mestolo in un piatto largo e piano, la stendiamo sottile con un cucchiaio poi la ricopriamo di ragù e pezzi di carne e parmigiano grattugiato o pecorino, a piacere, e buon appetito!

Se invece fate come me ed usate la farina istantanea altrettanto buona e sana in 5 minuti siete a tavola. Il procedimento è lo stesso solo che si aggiunge la farina piano piano quando l’acqua inizia a bollire, si mescola subito cercando di non fare grumi, 2, 3 minuti di bollore ed è pronta da condire ed è in tavola. Buon pranzo!

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Mestolo: Il mestolo è una posata (come il cucchiaio, il coltello e la forchetta) usata per servire, cioè per trasportare cibi liquidi. Assomiglia ad un grande cucchiaio, serve quindi per raccogliere il liquido, come il brodo o anche il tè. Il manico è più lungo del cucchiaio e permette quindi di mantenere una presa molto salda (che non sfugga quindi) ben lontano dalle fonti di calore per non scottarsi.

Farine trattate: si tratta di farine sottoposte a procedimenti e trattamenti per dare alla farina certe caratteristiche, tipo una cottura più veloce. Attenzione perché spesso sono povere nutrizionalmente, cioè sono meno nutritive delle farine non trattate, cioè non sottoposte a trattamenti. Inoltre attenzione perché possono contenere tracce dei trattamenti chimici.

Ricetta tradizionale: la ricetta tradizionale è quella che si eredita dai genitori, dai nonni, cioè la ricetta che è da sempre stata la più utilizzata.

Salsicce: La salsiccia (salsicce al plurale, senza la i che sta nella forma singolare), si chiama a volte anche (almeno nell’uso popolare, in alcune regioni) anche salciccia (con la c e non la s), è un insaccato di carne, tipico di molte regioni italiane e diffuso in tutto il mondo. Generalmente pesa circa 100 grammi. In Italia, ha vari nomi, a seconda degli ingredienti e delle zone dove viene prodotta, luganega, salamella, salamina, salamino ed altri nomi ancora.

Magro di maiale: semplicemente si tratta di carne di maiale, e di una parte non grassa, ma magra: la parte più magra della carne di maiale, come il filetto di maiale, la lonza di maiale. La parte magra del maiale ha bisogno di una cottura appena più prolungata di quella necessaria per il manzo, cioè del vitello, altrimenti la carne sarà un po’ asciutta. Il vitello: in questo caso stiamo parlando di un altro animale: Vitello è il nome del bovino di sesso maschile di età inferiore ai 12 mesi.

Passata di pomodoro: La passata o il passato (al maschile) di pomodoro è semplicemente pomodoro, dopo che è stato cotto, cucinato e “passato”. Per preparare il passato, si prendono dei pomodoro maturi, rossi, si lavano, si tagliano a pezzi e si tolgono i semini. Poi si mette il pomodoro a pezzi in pentola a fuoco abbastanza vivace (cioè un bel fuoco, alto). Quando iniziano a bollire (l’acqua fa le bolle, è bollente) si spegne il fuoco e si aspetta che il liquido della cottura venga a galla. Si toglie l’acqua e si “passano” i pomodori, cioè si mettono in una macchina per fare la passata (generalmente elettrica o anche manuale) da cui uscirà la salsa. Nel frattempo si fanno bollire le bottiglie di vetro (che devono essere lasciate aperte, attenzione!) in cui si verserà poi la salsa. Quando entrambi hanno la stessa temperatura si versa la salsa nelle bottiglie. Alla fine possiamo chiudere le bottiglie con dei tappi.

Sedano, cipolle e carota: si tratta dei tipici ingredienti usati nei condimenti. Il sedano è una pianta che ha molte proprietà benefiche, la cipolla è quella pianta che provoca lacrimazione quando si taglia, e si usa molto per fare il condimento della pasta, oltre che nella polenta.

Evaporato: L’evaporazione è semplicemente il passaggio di un liquido dallo stato liquido allo stato di vapore. La differenza tra evaporazione ed ebollizione è che la prima interessa soltanto la superficie del liquido mentre l’ebollizione riguarda l’intera massa del liquido e che per ogni sostanza avviene ad una ben determinata temperatura.

Farina di granoturco non precotta: il granoturco, tutto unito o anche staccato in due parole grano turco o anche granturco (senza la o) o ancora gran turco (staccato, in due parole) non è altro che il mais. La farina si ottiene macinando il mais. Quando diciamo non precotta vogliamo dire che non è stata effettuata una precottura, cioè una cottura precedente, effettuata prima di mettere in commercio la farina. Perché si precuoce la farina? Perché così facendo i tempi di cottura sono decisamente inferiori, proprio perché le farine sono state sottoposte ad una cottura preliminare, precedente, generalmente a vapore.

Farina istantanea: lo dice la parola, cuoce istantaneamente, questo significa generalmente qualche minuto: 2,3 minuti.

Condire: condire la polenta è analogo a condire qualsiasi altro alimento. condire significa fare in modo che un cibo, un piatto, un alimento, sia più appetibile, più gustoso, più buono con l’aggiunta del “condimento”.

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