Il vile denaro. Introduzione alla lezione n. 10 di italiano prpfessionale

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Descrizione

In questo episodio Daria, membro dell’associazione Italiano Semplicemente, utilizza alcune delle espressioni contenute nella lezione n. 10 del corso di ITALIANO PROFESSIONALE.

Trascrizione

La lezione numero 10 è piena di espressioni nuove, tra l’altro molto colloquiali. I file audio della lezione li ho ascoltati durante il mio recente soggiorno in Italia. È bello che adesso il loro significato sia molto più chiaro per me, anche se tante frasi, come evidenziato nella lezione, sono sconsigliabili da usare, ma è sempre bene conoscerle.

Prima di presentarvi la mia prova con le frasi nuove, vorrei ringraziare Giuseppina per le sue spiegazioni molto chiare e utili.

Allora, per la gente della mia età in Russia è molto tipica la tendenza di programmare il proprio futuro e preoccuparsi del vile denaro sin dal banco universitario se non da quello della scuola!

Sappiamo bene che il denaro non fa la felicità, però nessuno vuole provare la miseria sulla propria pelle. Di conseguenza cerchiamo una professione che ci dia abbastanza denaro per mantenere la famiglia e mettere tranquillamente mani al portafogli quando ce n’è bisogno. Coloro che non vogliono andare in bolletta iniziano a conciliare gli studi universitari con il lavoro appena possibile.

A Mosca quasi tutti cercano lavoro come dipendente, gli altri avviano in proprio un’attività. Nonostante a volte le paghino a peso d’oro, riescono a mettere in pratica le loro idee trasformandole nei loro prodotti proprio com’era nella loro testa. I prezzi da loro praticati sono ovviamente molto alti, perché si producono merci e servizi unici, artigianali, che non possono conseguentemente costare poco.
È una bella fortuna riuscire a vendere i propri prodotti direttamente ai clienti che pagano in moneta sonante, ma quando si vende alle aziende più grandi a volte si deve aspettare il pagamento a lungo e così si rischia di rimanere al verde se le fatture non saranno saldate in un tempo ragionevole.

Dal mio punto di vista, aprire un’attività autonoma sembra veramente un compito molto rischioso. Mi assalirebbe presto la paura di rimanere senza il becco d’un quattrino o quella che un’altra crisi economica mandi I miei affari all’aria. Ad ogni modo sono molto orgogliosa che tra i miei conoscenti ci siano persone che l’hanno fatto. Auguro loro di andare sempre a gonfie vele e mai a rotoli! Sarei molto curiosa di sapere se anche tra i vostri conoscenti esistono degli uomini o donne d’affari così coraggiosi!

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